sabato 22 novembre 2008

Il 27 novembre Salvalarte in visita alla Villa Romana del Casale


Sarà l'architetto Guido Meli, direttore dei lavori di restauro della Villa del Casale, che farà da guida, il 27 novembre alle ore 10.00, ai soci ed agli amici di Legambiente, nell'ambito della campagna Salvalarte.
La Villa riaprirà per un giorno i cancelli e permetterà ai visitatori di cogliere immagini inedite del cantiere di restauro che ha già avviato le operazioni di dismissione della copertura, e dove proseguono le operazioni di restauro dei pavimenti musivi e delle decorazioni parietali.
Sarà l'occasione per osservare da vicino le tecniche impiegate per il restauro, prima fra tutte quella di integrazione delle lacune, e porre direttamente al responsabile del cantiere domande specifiche.
Ai partecipanti all'incontro sarà dato in omaggio il dossier Salvalarte Sicilia 2008 contenente, fra gli altri, il caso Itria, recente oggetto di una nostra lettera aperta.
La partecipazione è libera.

“ MENO 100 KG “ : AL VIA LA SETTIMANA EUROPEA DELLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI, 22-30 NOVEMBRE 2008


Prende avvio oggi, 22 novembre 2008, la Settimana europea della riduzione dei rifiuti, promossa in Europa dall'Associazione Città e Regioni per il riciclaggio e l'uso sostenibile delle risorse (www.acrplus.org).

In continuità con la Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (10-16 novembre 2008), dedicata quest'anno al tema dei rifiuti, l’Italia partecipa alla Settimana di ACR+ con un gruppo di istituzioni e associazioni già impegnate sul fronte della gestione sostenibile dei rifiuti: Federambiente, Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, Coordinamento nazionale Agenda 21 locale, Rifiuti 21 Network, Legambiente.

venerdì 21 novembre 2008

21 novembre 2008 - Festa dell'albero

Si è svolta oggi la Festa dell'Albero
Protagonista l'Istituto Comprensivo L. Capuana




Il Circolo Piazzambiente della Legambiente ha celebrato oggi, 21 novembre, la Festa dell’Albero.
Significativa la data della 14° edizione della manifestazione che, da molti anni, coincide con la Giornata nazionale per i diritti dell´infanzia e dell´adolescenza
Protagonista della manifestazione è stato l’Istituto Comprensivo Luigi Capuana.
La giornata è stata aperta alle 9.30 dai giovani volontari dell’associazione ambientalista, Chiara Platania, Alice Giusto, Marco Velardita, Flavia Di Sano, Giuseppe Zuccarello, Debora Galati, Eliana Calcagno e Simona Pisana, che hanno presentato l’associazione ed il significato della festa dell’albero.
Attori principali dell’iniziativa sono stati i giovanissimi studenti, a partire dalla scuola materna.
I bambini della scuola materna, grazie al lavoro preparatorio svolto dai loro insegnanti, si sono esibiti in cori e poesie, sullo sfondo di un bosco vivente interpretato dai più piccoli delle scuole elementari, vestiti da alberelli.
Poesie sono state recitate inoltre da tutti i bambini della scuola elementare.
I bambini “più grandi” hanno anche realizzato dei cartelloni tematici sui temi proposti dall’associazione per l’edizione 2008 della Festa dell’Albero: riduzione delle emissioni e rispetto dell’ambiente naturale.
I volontari dell’associazione hanno aiutato i bambini delle classi quinte a mettere a dimora 2 alberelli nel giardino Scibona.
I giovani studenti della scuola media hanno invece messo a dimora un alberello nel giardino antistante il castello, spazio questo da loro adottato per la realizzazione di un progetto sul giardinaggio.
L’edizione 2008 della festa dell’albero era stata presentata ieri in conferenza stampa a Palermo, presso la sede regionale di Legambiente. Obiettivo dell’edizione siciliana è la piantumazione di circa 4.000 alberelli per un abbattimento in atmosfera di 2.800 tonnellate di Co2.
E’ proprio grazie alla straordinaria capacità degli alberi di assorbire anidride carbonica e di rilasciare ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana, che è possibile compensare le emissioni di Co2 nell’aria.

E’ utile sapere, infatti, che piantare:
- 1 albero compensa 0.7 tonnellate di CO2, equivalenti ad un quotidiano con inserto settimanale acquistato ogni giorno per 1 anno,
- 2 alberi compensano 1.4 tonnellate di CO2, pari a quella emessa da un pendolare che in un anno effettua 200 volte una tratta di 150km complessivi A/R in treno,
- 3 alberi compensano 1.7 tonnellate di CO2, equivalenti al consumo annuo di elettricità di 3 persone che vivono insieme,
- 9 alberi compensano 6 tonnellate di CO2, pari a quella emessa da un pendolare che in un anno effettua 200 volte una tratta di 150km complessivi A/R in auto,
- 20 alberi compensano 14 tonnellate di CO2, equivalenti al consumo annuo di elettricità in un ufficio con 10 dipendenti.

“La Festa dell’albero rappresenta un momento importante di sensibilizzazione ambientale – ha spiegato Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia – Un modo efficace per puntare l’attenzione sul drammatico ritardo in cui si trova L’Italia rispetto ai dettami individuati dal protocollo di Kyoto, il trattato internazionale con il quale i Governi di molti Paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni di CO2 e dei gas responsabili dell'effetto serra. Dedicare delle giornate alla piantumazione di alberi rappresenta un ottimo passo non solo per riqualificare aree urbane degradate e abbellire quartieri e giardini delle proprie città ma, soprattutto, per contribuire a salvare il Pianeta dall’effetto serra e dal surriscaldamento globale”.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per tracciare un quadro sulla qualità ambientale delle città siciliane che l’ultimo rapporto di “Ecosistema Urbano 2009” colloca agli ultimi posti della classifica.

martedì 18 novembre 2008

COMUNICATO STAMPA SUL CASO ITRIA

A 11 MESI DAL CROLLO DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELL’ITRIA LEGAMBIENTE DENUNCIA I RITARDI E LE INADEMPIENZE DEL GOVERNO REGIONALE

NESSUNA AZIONE E’ STATA PORTATA AVANTI DOPO CHE IL GOVERNO NAZIONALE HA RIGETTATO LA RICHIESTA DI DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA

LEGAMBIENTE CHIEDE CHE SIA POSTA FINE ALLO STATO DI DEGRADO STRUTTURALE E SOCIALE DELLO STORICO QUARTIERE CANALI

CHE LA REGIONE ATTIVI IMMEDIATAMENTE LE RISORSE DISPONIBILI SUL FONDO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE


PIAZZA ARMERINA, 18 NOVEMBRE 2008

Con la pubblicazione di un dossier ed una lettera aperta rivolta a tutti i soggetti politici e tecnici, a diverso titolo coinvolti, il Circolo Piazzambiente della Legambiente riapre il caso Itria che, a distanza di 11 mesi dal disastroso crollo, sembra sommerso sotto il pesante cumulo dell’indifferenza.
“Oggi la Via Itria è chiusa al traffico all’altezza del crollo della chiesa, perché interamente occupata dalla struttura di puntellamento che sostiene il muro pericolante; 27 abitazioni sono state dichiarate inagibili e 13 famiglie sono costrette a vivere in abitazioni provvisorie, un’intera comunità religiosa è stata costretta ad abbandonare la propria parrocchia, ma tutto sembra dimenticato – dichiara Riccardo Calamaio - Pur avendo la Regione Sicilia riconosciuto lo stato di calamità e richiesto lo stato di emergenza al governo nazionale, quest’ultimo però ne ha respinto la richiesta invitando il Presidente della Regione ad intervenire con le risorse disponibili sul Fondo regionale di Protezione Civile. Ma ad oggi la Regione tace”.
Gli aiuti finanziari, richiesti e promessi, per il sostegno alla popolazione non sono mai arrivati. Nel frattempo il comune di Piazza Armerina ha fatto fronte, con risorse del proprio bilancio, ai costi necessarie per sostenere e fronteggiare la situazione di emergenza spendendo circa 500 mila euro.
Il crollo della chiesa di Santa Maria dell’Itria potrebbe rappresentare la punta dell’iceberg di un diffuso stato di degrado strutturale dell’intero quartiere in cui sorge la chiesa, costituendo inoltre un campanello di allarme per lo stato di conservazione del centro storico di Piazza. Riaprendo, di fatto, il dibattito sulla necessità di dotare la città di una Legge speciale finalizzata al risanamento degli storici quartieri abbandonati, e alla loro riqualificazione dal punto di vista della funzionalità, nell’ottica di coniugare economia, beni culturali e turismo.
“Per queste ragioni Legambiente pone il caso Itria al centro della campagna regionale Salvalarte 2008, chiedendo che sia posta immediatamente fine alla condizione di degrado strutturale e sociale dell’area colpita dal crollo - conclude Calamaio – attraverso l’individuazione dell’iter di finanziamento per la ricostruzione della chiesa ristabilendo le condizioni di sicurezza e di decoro dell’intera area. Pertanto la nostra lettera aperta ed il dossier vogliono essere da stimolo affinché le istituzioni, ognuno per le specifiche competenze, definiscano un percorso tecnico ed amministrativo per la soluzione del caso Itria, senza ulteriori indugi”.

CIRCOLO PIAZZAMBIENTE ONLUS – LEGAMBIENTE PIAZZA ARMERINA
www.piazzambiente.it, www.legambientesicilia.com
TEL. 3386309278, 3382525659 e-mail piazzambiente@legambientesicilia.com

LETTERA APERTA PER LA CHIESA DELL’ITRIA ED IL QUARTIERE CANALI

A S.E. mons. Michele Pennisi, vescovo della Diocesi di Piazza Armerina
Al Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo
All’assessore regionale alla Presidenza, Giovanni Ilarda
All’assessore regionale BB.CC.AA. e P.I., Antonello Antinoro
Al Dirigente Generale Dipartimento BB.CC.AA. ed E.P. , Romeo Palma
Al Dirigente Generale Dipartimento Protezione Civile Sicilia, Salvo Cocina
Al Dirigente Dipartimento Protezione Civile - Servizio di Enna, Pietro Conte
Al senatore, Vladimiro Crisafulli
Al deputato nazionale, Ugo Maria Grimaldi,
Ai deputati regionali, Paolo Colianni, Elio Galvagno, Edoardo Leanza, Salvatore Termine
A S. E. Prefetto di Enna, Carmela Floreno
Al Soprintendente BB.CC.AA. della provincia di Enna, Beatrice Basile
Al Presidente della Provincia di Enna, Giuseppe Monaco
Al Sindaco di Piazza Armerina, F. Carmelo Nigrelli
Al Presidente del Consiglio Comunale di Piazza Armerina, Calogero Centonze





Egregi onorevoli ed autorità,
sono trascorsi 11 mesi, da quando il 29 dicembre 2007 è crollato il paramento murario ovest della Chiesa dell’Itria, risalente al XVI secolo, ostruendo totalmente l’omonima via, e causando danni ad alcune abitazioni limitrofe.
L’edilizia del quartiere Canali presenta un’evidente stratificazione di tipo storico cui si associa, nel tempo, un notevole incremento volumetrico e questo pone in rilievo il mai risolto interrogativo in merito agli usi ed abusi dei suoli nelle città storiche (e non).
Nei giorni seguenti al 29 dicembre furono accertati numerosi casi di abitazioni che presentavano evidenti segni di dissesto. Più di 20 famiglie furono evacuate dalle loro abitazioni e ricoverate in un albergo cittadino, e molte di queste, a distanza di 11 mesi dal crollo, vivono in abitazioni in affitto delle cui spese si fa carico il comune.
Nonostante la Regione Sicilia abbia riconosciuto immediatamente lo stato di calamità e richiesto lo stato di emergenza al governo nazionale, quest’ultimo ha respinto la richiesta invitando il Presidente della Regione ad intervenire con le risorse disponibili sul Fondo regionale di Protezione Civile.
Il crollo della chiesa e le numerose segnalazioni di edifici privati e pubblici pericolanti costituiscono un vero e proprio campanello di allarme per lo stato di conservazione del centro storico di Piazza, e riaprono il dibattito sulla necessità di dotare la città di una Legge speciale al fine di risanare gli storici quartieri abbandonati, qualificandoli dal punto di vista della funzionalità, nell’ottica di coniugare finalmente economia, turismo e beni culturali.
Ma, nonostante gli impegni assunti dalla Regione ed il reale stato di collasso dell’intera area, sembra che tutto taccia.
Il Comune di Piazza Armerina si è fatto carico di tutti i costi relativi all’emergenza, facendo gravare sul proprio bilancio circa 500 mila euro per i lavori di messa in sicurezza della chiesa, per le demolizioni, per le indagini geologiche sull’area del crollo, per l’assistenza alle famiglie le cui abitazioni sono state dichiarate inagibili e per il supporto alla protezione civile.
Gli aiuti finanziari, richiesti e promessi, per il sostegno alla popolazione non sono mai arrivati.
Oggi la via Itria è chiusa al traffico all’altezza del crollo della chiesa, perché interamente occupata dalla struttura di puntellamento che è stata realizzata; 27 abitazioni sono state dichiarate inagibili, 13 famiglie sono state evacuate, una comunità religiosa è stata costretta ad abbandonare la propria parrocchia, ma tutto sembra dimenticato.
Per questo chiediamo che sia posta immediatamente fine alla condizione di degrado strutturale e sociale dell’area colpita dal crollo, individuando l’iter di finanziamento per la ricostruzione della chiesa e per il ripristino delle condizioni di sicurezza e di decoro, presupposti indispensabili per il vivere civile.
E’ opportuno, di conseguenza, che tutti gli attori della vicenda si confrontino, ognuno per le specifiche competenze, al fine di definire un percorso tecnico ed amministrativo per la soluzione del caso Itria, senza ulteriori indugi.