giovedì 18 dicembre 2008

Legambiente Sicilia: Presentato dossier comuni ricicloni, vince Aliminusa

Presentato oggi a Palermo il dossier "Comuni ricicloni-Sicilia2008"

E’ Aliminusa, in provincia di Palermo, ad aggiudicarsi con il 44,48 per cento di raccolta differenziata il primo posto di “Comuni Ricicloni - Sicilia 2008”. La speciale Classifica, che Legambiente stila ogni anno sugli indici di gestione dei rifiuti urbani dei comuni dell’isola, è stata presentata questa mattina nell’aula "Lanza" dell'Orto Botanico in Via Lincoln, a Palermo. Al suo interno, la classifica 2008 dei comuni siciliani che hanno raggiunto la miglior percentuale (15 per cento) di raccolta differenziata complessiva. Al secondo posto si posiziona Casteltermini, in provincia di Agrigento, con il 39,07 per cento di differenziata, mentre al terzo posto, c’è Campofiorito, in provincia di Palermo, con il 33,46 per cento.

A differenza dello scorso anno, Legambiente quest’anno ha assegnato, anche, due menzioni speciali.
La prima è andata all’Ambito Territoriale Ottimale Ag1, che nei suoi diciassette comuni (127.999 abitanti), ha raggiunto una percentuale del 19,76 per cento. L’Ato Ag1 è gestito dalla società d’ambito Sogeir che, grazie ad investimenti annuali in campagne pubblicitarie e di informazione, ha avvicinato i cittadini dei diciassette comuni ad una maggiore consapevolezza ambientale che vede nella raccolta differenziata un valido strumento per migliorare la qualità. Le somme spese, tra l’altro, derivano da progetti presentati e finanziati da Regione e Comunità europea per cui non incidono direttamente sul costo finale della bolletta che il cittadino è costretto a pagare per il servizio di smaltimento rifiuti. In questi anni il costo della Tarsu è stato mantenuto entro livelli accettabili, grazie al criterio di gestione adottato che ha limitato i costi.

La seconda menzione è stata assegnata all’Ambito Territoriale Ottimale Pa5. Questo Ato ha ben sei comuni nella top ten: Aliminusa (1.363 abitanti, 44,48 per cento di raccolta differenziata), Castelbuono (9.648 abitanti - 9.31,08 per cento), Gratteri (1.079 abitanti - 30,97 per cento), Scillato (706 abitanti - 29,81 per cento), Isnello (1.923 abitanti - 28,82 per cento) e Sciara (2.718 - 26,19 per cento). Da segnalare il grande balzo in avanti fatto dai comuni di Alimimusa, Scillato, Isnello e Sciara nel 2006 avevano una percentuale di raccolta rispettivamente del 8,64 per cento, 4,37 per cento, 2,79 per cento e 0,77 per cento.

Stentano a decollare i capoluoghi di provincia. Agrigento si posiziona al primo posto, ma non riesce comunque a raggiungere la soglia fissata del 15 per cento. Palermo è terzultima con il 3,57 per cento di differenziata, seguita da Messina con l’1,88 per cento e Ragusa con appena lo 0,16 per cento.

Nel corso dei lavori, inoltre, il comune di Partinico, l’Ato Palermo 1, Legambiente, il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e l’Arra, hanno firmato un Protocollo d’Intesa. L’obiettivo è quello di definire le modalità di collaborazione ed i contributi di ciascun firmatario all’attività di sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio, nel territorio di competenza del Comune di Partinico, nel rispetto della normativa vigente.

“La Sicilia – ha dichiarato Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente - è lontana anni luce dall’obiettivo del raggiungimento del 60 per cento di raccolta differenziata, stabilito per il 2011. Dalla scorsa edizione di Comuni ricicloni, non sono stati fatti significativi passi avanti. Anzi. Dai nostri dati, confermati anche da uno studio di Confindustria, emerge come mentre al nord ed al centro i termovalorizzatori servono esclusivamente per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti, in Sicilia si è scelto di mettere al centro del sistema l’incenerimento: nel resto del Paese si producono 30 ml di tonnellate di rifiuti solidi urbani l’anno e sono in funzione 58 termovalorizzatori che bruciano appena 4 milioni di tonnellate l’anno chiudendo il ciclo integrato dei rifiuti. Nell’isola, invece, a fronte di due milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti urbani è prevista la realizzazione di 4 inceneritori che dovrebbero bruciare l’intera frazione secca che ammonta a 1 milione e 700 mila tonnellate.
L’equazione rifiuti – emergenza è sempre drammaticamente attuale, al punto da ritenere che in Sicilia, con la raccolta differenziata ferma al 7 per cento, il conferimento in discarica rimarrà ancora per qualche tempo l’unico sistema di gestione dei rifiuti. E proprio per questo ci porta a riflettere su come l’emergenza si stia aggravando: le discariche attualmente in funzione rischiano di esaurirsi in poco meno di un anno. Cosa succederà a quel punto? Ci saranno alcuni comuni virtuosi (pochissimi) che spingeranno ancora più convintamene sulla raccolta differenziata, gli altri si ritroveranno in una situazione molto simile a quella che hanno vissuto alcuni comuni campani qualche mese addietro.
In Sicilia, le politiche europee di settore con tutto il loro peso culturale sembra non siano esistite, come se le “emergenze rifiuti” della fine degli anni ottanta e dei primi novanta – culminate nell’approvazione di alcune leggi regionali ed infine del decreto Ronchi – non avessero innescato alcun cambiamento nelle abitudini dei cittadini. Ed ancora, nel 2008, siamo costretti a constatare uno stacco preoccupante dalla parte più sviluppata del Paese”.

NOTIZIE FRESCHE SULLA SANITÀ

Riceviamo dall'Osservatorio Permanente sulla sanità

Notizie fresche da Palermo sulla sanità. Sono buone? Forse si, forse no. Ieri finalmente è giunta una notizia che farebbe sperare in meglio: l'assessore Russo ha firmato il decreto di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana e l'ha passato alla commissione sanità dell'ARS per il necessario parere. La commissione si è riunita ieri mattina 17 dicembre per visionare e discutere i criteri da adottare per rendere operativo il piano. La commissione ha dato il via libero al decreto con alcune precisazioni. Si sa, dall’esame dei criteri in nostro possesso che il piano Russo è diventato un ibrido e potrebbe chiamarsi Russo-Lagalla poiché non prevede più quel taglio smisurato di posti-letto che tutti conoscevamo, ma la metà: da 5700 a 2574. Di buono c'è che la provincia di Enna verrà a perdere complessivamente appena 29 posti.
Appresa la notizia e acquisito il testo del decreto, si sono riuniti d’urgenza alla sala delle Luci l’Assessore alla Sanità Di Carlo, il Coordinatore dell’Osservatorio Ospedaliero Sebastiano Arena, i Consiglieri Edoardo Lotario e Carmelo Gagliano, tutti del tavolo tecnico, per esaminare il piano e valutare le conseguenze per il nostro ospedale. Non ci sarà da cantare vittoria troppo presto, ma da vigilare, poiché i colpi di coda saranno sempre in agguato. Pensiamo questo perché l’assessore Russo ha voluto mantenere nel piano una norma che gli dà la possibilità di tagliare in futuro altri posti-letto. Questa postilla mantiene acceso il dibattito politico in quanto Pdl e Udc pensano che vada contro le intese già siglate. Sappiamo che la norma è rimasta nel decreto, ma l’assessore non potrà attuarla in futuro se prima non passerà dall’ARS. Anche la mappa degli ospedali e dei reparti dovrà passare dall’ARS. Un’altra novità sta nel fatto che finalmente si è provveduto a distinguere tra piano di rientro e riforma della sanità. Di questa se ne dovrà parlare in commissione a partire dal 7 gennaio 2008.
Una delle cose positive è che l’assessore prevede nel piano l’attivazione, in ogni provincia, della conferenza dei sindaci per poter “calare” i numeri nelle realtà locali. Ci sarà tempo nella prossima primavera fino al massimo limite del 31 marzo, giorno in cui tutto il piano dovrà essere attivato. Per quanto riguarda la provincia di Enna, abbiamo visionato il decreto che l’assessore ha inviato alla Commissione Sanità ed abbiamo scoperto che il taglio si riduce a 22 posti-letti negli ospedali pubblici e 7 nel privato con un totale di riduzione di 29 p.l. Il numero complessivo di posti dunque dovrebbe attestarsi a 738 a cui si aggiungerebbero 303 posti per riabilitazione e lungodegenza. Troppa grazia se si considera che neppure prima di questa crisi in provincia erano stati attivati tutti questi posti. Ci sarà dunque, e finalmente, la possibilità di rivedere il maldigerito SOIEN di Iudica, anche se potremmo aspettarci - ecco i pericoli - la solita ostinatezza del manager che tenderà ad ammassare posti a Enna e Nicosia piuttosto che a Piazza Armerina e Leonforte. Da questo momento non ha alcuna ragione per farlo. Bisognerà tenere alto l’allarme su questo aspetto, specialmente quando il provvedimento sarà discusso dettagliatamente all’ARS. Per quanto ci riguarda bisognerà al più presto discutere un po’ più serenamente, col Direttore generale dell’Ausl, di queste ultime novità.
Sebi Arena
18.12.2008

NOTIZIE FRESCHE SULLA SANITÀ

Riceviamo dall'Osservatorio Permanente sulla sanità

Notizie fresche da Palermo sulla sanità. Sono buone? Forse si, forse no. Ieri finalmente è giunta una notizia che farebbe sperare in meglio: l'assessore Russo ha firmato il decreto di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana e l'ha passato alla commissione sanità dell'ARS per il necessario parere. La commissione si è riunita ieri mattina 17 dicembre per visionare e discutere i criteri da adottare per rendere operativo il piano. La commissione ha dato il via libero al decreto con alcune precisazioni. Si sa, dall’esame dei criteri in nostro possesso che il piano Russo è diventato un ibrido e potrebbe chiamarsi Russo-Lagalla poiché non prevede più quel taglio smisurato di posti-letto che tutti conoscevamo, ma la metà: da 5700 a 2574. Di buono c'è che la provincia di Enna verrà a perdere complessivamente appena 29 posti.
Appresa la notizia e acquisito il testo del decreto, si sono riuniti d’urgenza alla sala delle Luci l’Assessore alla Sanità Di Carlo, il Coordinatore dell’Osservatorio Ospedaliero Sebastiano Arena, i Consiglieri Edoardo Lotario e Carmelo Gagliano, tutti del tavolo tecnico, per esaminare il piano e valutare le conseguenze per il nostro ospedale. Non ci sarà da cantare vittoria troppo presto, ma da vigilare, poiché i colpi di coda saranno sempre in agguato. Pensiamo questo perché l’assessore Russo ha voluto mantenere nel piano una norma che gli dà la possibilità di tagliare in futuro altri posti-letto. Questa postilla mantiene acceso il dibattito politico in quanto Pdl e Udc pensano che vada contro le intese già siglate. Sappiamo che la norma è rimasta nel decreto, ma l’assessore non potrà attuarla in futuro se prima non passerà dall’ARS. Anche la mappa degli ospedali e dei reparti dovrà passare dall’ARS. Un’altra novità sta nel fatto che finalmente si è provveduto a distinguere tra piano di rientro e riforma della sanità. Di questa se ne dovrà parlare in commissione a partire dal 7 gennaio 2008.
Una delle cose positive è che l’assessore prevede nel piano l’attivazione, in ogni provincia, della conferenza dei sindaci per poter “calare” i numeri nelle realtà locali. Ci sarà tempo nella prossima primavera fino al massimo limite del 31 marzo, giorno in cui tutto il piano dovrà essere attivato. Per quanto riguarda la provincia di Enna, abbiamo visionato il decreto che l’assessore ha inviato alla Commissione Sanità ed abbiamo scoperto che il taglio si riduce a 22 posti-letti negli ospedali pubblici e 7 nel privato con un totale di riduzione di 29 p.l. Il numero complessivo di posti dunque dovrebbe attestarsi a 738 a cui si aggiungerebbero 303 posti per riabilitazione e lungodegenza. Troppa grazia se si considera che neppure prima di questa crisi in provincia erano stati attivati tutti questi posti. Ci sarà dunque, e finalmente, la possibilità di rivedere il maldigerito SOIEN di Iudica, anche se potremmo aspettarci - ecco i pericoli - la solita ostinatezza del manager che tenderà ad ammassare posti a Enna e Nicosia piuttosto che a Piazza Armerina e Leonforte. Da questo momento non ha alcuna ragione per farlo. Bisognerà tenere alto l’allarme su questo aspetto, specialmente quando il provvedimento sarà discusso dettagliatamente all’ARS. Per quanto ci riguarda bisognerà al più presto discutere un po’ più serenamente, col Direttore generale dell’Ausl, di queste ultime novità.
Sebi Arena
18.12.2008

domenica 14 dicembre 2008

Il culto di Demetra e Kore in Sicilia

17 dicembre ore 17.30 - II seminario tematico del ciclo: Sikelia - Dinamiche e realtà delle colonie greche in Sicilia

Sarà il prof. Mauro Corsaro, ordinario di storia greca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Catania a condurre il II seminario del ciclo di incontri culturali che il Circolo Piazzambiente promuove nell'ambito della campagna regionale Salvalarte.
L'introduzione al seminario sarà curata dal prof. Patrizio Pensabene dell'università La Sapienza di Roma e dal prof. Paolo Barresi dell'università Kore di Enna.
Il ciclo di seminari nasce dalla proposta di un giovane socio, Giuseppe Paternicò, discente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Catania, che con grande impegno sta curando tutti i contatti con i docenti coinvolti nel progetto.
Altri appuntamenti sono in programma nei mesi di gennaio e febbraio.


Centro di Educazione Ambientale- Parco urbano San Pietro
accesso da via Padova (salita palestra Villa Garibaldi)

COMUNICATO DELL' OSSERVATORIO SANITARIO PERMANENTE “M. CHIELLO”

Riceviamo da Sebastiano Arena e pubblichiamo

A proposito dell’azione di salvataggio del nostro ospedale, è noto a tutti come si stiano spendendo, oltre ogni limite, l’Osservatorio Sanitario Permanente del Chiello, il Comune di Piazza Armerina attraverso l’Assessore alla Sanità e alcuni consiglieri comunali. Durante la manifestazione di Palermo, sotto l’Assessorato alla Sanità, che ha visto oltre quattrocento cittadini del nostro distretto alzare grida contro i tagli dei posti-letto ospedalieri, la città ha avuto assicurazioni dall’assessore Massimo Russo, che una delegazione di sindaci, di sindacati e dell’Osservatorio, sarebbe stata convocata per ridiscutere lo stato di salute del nostro ospedale nell’ottica di scongiurarne la chiusura. Da circa quindici giorni è pronto un piano-proposta predisposto dagli organismi suddetti che hanno analizzato i punti di forza e quelli di debolezza dell’ospedale Chiello, pervenendo alla conclusione che siamo in grado di dimostrare un buono stato di salute del Chiello e, proprio per questo, siamo in grado di sfidare l’esame dell’assessorato regionale. A tutt’oggi, nonostante la richiesta di convocazione fatta dal sindaco Nigrelli, tutto tace a Palermo. Intanto avrebbe dovuto effettuarsi stamani 12 dicembre, presso l’aula delle conferenze del Cros, l’annunciata assemblea (non si sa da chi, visto che un annuncio anonimo è comparso in questi giorni nei corridoi dell’ospedale) col personale ospedaliero. All’appuntamento però gli anonimi promotori non si sono visti, e dire che avrebbero dovuto presentare un testo di piano alternativo a cui pare abbiano lavorato l’ex manager Francesco Naro, la dott.ssa Bafumo, il dott. E. Brighina, il dott. D. Cicala. Non abbiamo ricevuto alcun invito, tuttavia, ci siamo presentati affinché non si dica che abbiamo altezzosità da difendere. Ebbene, di assemblea neppure l’ombra. Da Palermo, poi, un fragoroso silenzio. Evidentemente l’assessore Russo si è deciso, dopo le recenti polemiche politiche specialmente con le forze che sostengono il governo, a procrastinare il problema e riparlarne con l’anno nuovo quando penserà di doverlo discutere in seno alla ARS. Sappiamo infatti che diversi piani sanitari alternativi si sono recentemente affacciati all’orizzonte in competizione con la sua bozza, quello di Leontini e quello di Rudy Maira, per cui ne vedremo delle belle a gennaio 2009.
Ma una cosa di cui non avevamo il polso, sta facendo capolino, e cioè l’ambito politichese delle cosiddette “geometrie variabili”, sbandierate dal “governatore” Lombardo per fronteggiare il malcontento che serpeggia da tempo nella maggioranza di governo. È sotto gli occhi di tutti, specialmente in sanità in ambito locale, come pezzi di centro-destra (Gagliano, Cicala, Di Catania, ecc.) prendano da qualche tempo le distanze, almeno per questo problema, dalle decisioni di Iudica a salire fino a quelle del governo regionale. Ma una cosa ancora incomprensibile è la posizione del PD regionale se le notizie che giungono da Palermo sussurrano possibili simpatie in talune tattiche adoperate dal gruppo parlamentare PD. Ci piacerebbe capire a fondo se dobbiamo aspettarci che tutte le decisioni del governo in campo sanitario attraverseranno l’ARS di soppiatto e senza botti, oppure addirittura a colpi di cassata siciliana, visto che di cannoli non se parla neppure. Abbiamo notizie che, oltre ai testi dei piani sanitari sopraddetti, ne esiste uno predisposto dal capogruppo parlamentare PD Antonello Cracolici che si avvicinerebbe parecchio a quello dell’assessore Russo. Allora qual è la posizione del PD e quali tagli o proposte intende fare? E oltrepasserà il limite del buon senso e dell’appartenenza oppure cederà alla collaborazione? Speriamo che le nostre giuste istanze non debbano essere sacrificate sull’altare del riformismo contagioso e della ragion di stato. Si fa per dire.

Sebi Arena – Coordinatore Osservatorio Sanitario Permanente – Piazza Armerina