venerdì 7 agosto 2009

Appello da Festambiente contro il nucleare

Legambiente: “Con il nucleare non si riduce la bolletta, nè si ferma la Febbre del Pianeta”

“Con il nucleare non si riduce la bolletta, nè si ferma la Febbre del Pianeta”.


E' questa la risposta di Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente alle dichiarazioni sul nucleare del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Un appello che l'associazione ambientalista lancia nel corso di Festambiente, il primo Festival denuclearizzato che dal 7 agosto fino al 16 a Rispescia (Gr) offrirà ai visitatori buone pratiche di green economy, risparmio, efficienza energetica, fonti rinnovabili, le 'ricette' per fermare la “febbre” del pianeta.

A lanciare il messaggio antinuclearista saranno gli stessi cantanti tra cui Eugenio Finardi, Bandabardò e Africa Unite, che saliranno sul palco di Festambiente, indossando il braccialetto di Legambiente “No Nuke” contro la scelta energetica dell'atomo. Il nucleare non è la risposta al mutamento climatico, né è una scelta condivisa dalla maggior parte degli italiani. Secondo un sondaggio della Lorien Consulting, infatti, sono oltre il 60% gli italiani contrari all'energia nucleare, quasi 7 italiani su 10 considerano pericolosa l'energia dall'atomo (65,8%), mentre cresce invece l'apertura verso le fonti alternative, a cui sono favorevoli 8 cittadini su 10.

“Il nucleare non è assolutamente la fonte energetica più economica – ha aggiunto Gentili – perchè gran parte del costo dell'elettricità da nucleare è legato al costo di investimento per la progettazione e realizzazione delle centrali, che è almeno doppio di quanto ufficialmente dichiarato, e richiede tempi di ritorno di circa 20 anni. Se a questo si considerano anche i costi di smaltimento delle scorie e di decommissioning degli impianti i costi diventano addirittura poco calcolabili. Dove il kWh da nucleare costa apparentemente poco è perché lo Stato si fa carico dei costi per lo smaltimento definitivo delle scorie e per lo smantellamento delle centrali. E sono proprio queste spese ad aver scoraggiato gli investimenti privati negli ultimi decenni. Per fermare la febbre del pianeta e ridurre la bolletta energetica italiana la soluzione più semplice è fondata sul risparmio, sull'efficienza energetica e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili: la via più immediata, più economica e sostenibile”.



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