giovedì 15 ottobre 2009

Discariche e abusivismo a Lampedusa. L’Ente Gestore della Riserva smentisce

STRUMENTALI E INCONSISTENTI, MA LESIVE DELL’IMMAGINE DELLA RISERVA, LE AFFERMAZIONI DEL CAPO DELL’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE DI LAMPEDUSA ING. GABRIELE.

Diffuse foto patacca che non riguardano la riserva.
Nella Riserva Naturale di Lampedusa non esistono discariche di rifiuti, e le pochissime costruzioni esistenti nel margine orientale della Riserva sono tutte preesistenti all’istituzione dell’area naturale protetta.
“Tutte, tranne due costruzioni – dichiara Giusi Nicolini, direttore della Riserva Naturale gestita da Legambiente – realizzate nel 2004 proprio da un congiunto di un assessore comunale in carica sino a pochi giorni fa, di cui l’Ufficio Tecnico Comunale, diretto ormai da quasi un anno dall’Ing. Gabriele, è perfettamente a conoscenza da tempo”.
I due immobili sono stati eseguiti in assenza di concessione edilizia e delle preventive autorizzazioni di legge e denunciati dalla Direzione della Riserva nel luglio del 2004 e nel maggio del 2005 ed oggetto di violazione dei sigilli.
A seguito di quest’ultimo evento – continua Giusi Nicolini - la madre dell’assessore dovette scontare alcuni mesi di arresti domiciliari e la sottoscritta venne accusata in pubblico comizio di mandare in carcere delle vecchiette.
Nel 2009 l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, su conforme parere dell’Ente
gestore della Riserva, ha sancito definitivamente che le opere non sono sanabili. Non
siamo a conoscenza degli atti conseguenti che avrebbe dovuto adottare l’Amministrazione Comunale.
“Per quanti non conoscano Lampedusa e la Riserva Naturale – continua Nicolini - vale la pena aggiungere che, dopo la demolizione degli scheletri del Villaggio Sindona, avvenuta nel 2002 e tenuto conto che il camping La Roccia ricade solo in minima parte dentro il confine della Riserva, in tutta l’area protetta, estesa ben 360 ettari, sono appena una decina le costruzioni esistenti, compresa la villa costruita da Modugno ai Conigli, e tutte preesistenti alla Riserva. Questo dato da solo descrive l’enormità delle affermazioni dell’ing. Gabriele riportate dai giornali circa le “moltissime costruzioni prive di licenza edilizia” nella Riserva ed a questo punto è lecito chiedersi quali siano le vere ragioni che abbiano indotto il Capo dell’Ufficio Tecnico di Lampedusa ad avventurarsi nel fantasioso disprezzo di una delle riserve naturali più belle, importanti e meglio conservate della
Sicilia”.
Legambiente ricorda che il controllo dell’attività urbanistico-edilizia è di esclusiva competenza del Comune, che possiede tecnici ed agenti di Polizia Giudiziaria, a differenza dell’Ente Gestore della Riserva, cui competono funzioni di gestione naturalistica.
All’insediamento di Legambiente nel 1996 come Ente Gestore, la Riserva era costellata da discariche, rifiuti, spietramenti abusivi, chioschi abusivi, come dimostrano decine di dossier fotografici inviati negli anni alle Autorità competenti.
“Senza rischio di smentita alcuna – prosegue Giusi Nicolini – è oggi sotto gli occhi di tutti, cittadini, turisti e istituzioni regionali, l’azione di pulizia, recupero, riqualificazione portata avanti dalla Riserva con la collaborazione di istituzioni come la Regione Siciliana, la Provincia di Agrigento, l’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana e il Ministero dell’Ambiente”.
Legambiente è certa che ora Ufficio Tecnico e Polizia Municipale del Comune di
Lampedusa si concentreranno sul resto dell’Isola di Lampedusa devastata dall’abusivismo edilizio, da megadiscariche di rifiuti, da appropriazione di terreno comunale e, nonostante il gran lavoro che ci sarà da fare, tali Uffici garantiranno con atti precisi l’elevato livello di rispetto delle leggi e di decoro che l’Ente Gestore ha garantito all’interno della Riserva Naturale.
Post scriptum:
La foto dei rifiuti che inconsapevolmente gli organi di informazione hanno diffuso
unitamente al comunicato del Comune attribuendola alla Riserva, riguarda invece il sito di Taccio Vecchio, di esclusiva competenza comunale.
Lampedusa-Palermo 15 ottobre 2009

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