mercoledì 14 ottobre 2009

Rifiuti a Palermo, Legambiente Sicilia lancia un appello al Governo regionale

“La disastrosa gestione dei rifiuti non spinga alla dichiarazione d'emergenza”

“Siamo alla resa dei conti. E' ora che le forze politiche intervengano per salvare Palermo e tutta la Sicilia che rischia di essere sommersa dai rifiuti. Per questo facciamo un appello direttamente al governo regionale”. Lo dice Mimmo Fontana presidente di Legambiente Sicilia proprio nelle stese ore in cui i lavoratori del Coinres, il consorzio che gestisce la raccolta dei rifiuti in 22 comuni del palermitano, hanno deciso di scendere in piazza, così come minacciato anche dai rappresentanti sindacali di Amia.
“La situazione che sta vivendo la città, la sua provincia e gran parte della regione non deve stupire – continua Fontana - Già da tempo avevamo denunciato la pessima gestione del sistema dei rifiuti, con la mancanza totale di politiche per incentivare la raccolta differenziata. La causa di questa emergenza e soprattutto
il caso di Palermo, infatti, non è da attribuibile alla carenza degli impianti, come i sostenitori degli inceneritori vogliono falsamente far credere, non è un problema di capienza delle discariche ma della mancanza di soldi per portarci i rifiuti. Si tratta di una crisi puramente finanziaria, dovuta a una gestione clientelare dell'Amia e degli Ato che, in questi anni, sono stati, nella gran parte dei casi, dei carrozzoni mangia soldi e la responsabilità politica di tutto ciò ricade pienamente proprio su quella mala politica che oggi sembra spingere verso la dichiarazione di emergenza. Non è pensabile risolvere lo sfascio dell'Amia aumentando ulteriormente la tassa sui rifiuti, che è già la più alta d'Italia,
senza pensare a una profonda ristrutturazione della stessa società. Non è, inoltre, accettabile che questa emergenza venga sfruttata per sostenere la disastrosa scelta
di sostituire in Sicilia la gestione integrata dei rifiuti, con il loro totale incenerimento. Scelta che, peraltro, ha provocato un buco di oltre 300 milioni che dovrà essere risanato da Regione e Stato. Chiediamo quindi al governo regionale – conclude Fontana -.di tenere duro e proseguire sulla strada recentemente intrapresa senza cedere agli interessi delle grandi lobby del nord che puntano all'incenerimento e delle organizzazioni criminali che vedono in una corretta gestione integrata dei rifiuti sfumare gli affari miliardari che hanno sempre fatto con la “munnizza”. Abbiamo, infatti, il fondato sospetto che dietro le continue richieste di dichiarazione d’emergenza e la creazione di condizioni insostenibili come quelle delle montagne di rifiuti per strada ci siano interessi precisi:
far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta con la recissione unilaterale da parte della Regione del contratto con le quattro associazioni temporanee d'impresa che avrebbero dovuto incenerire il 100 per cento dei rifiuti siciliani”.
www.legambientesicilia.com

Nessun commento: