venerdì 27 febbraio 2009

G8 a Siracusa

Giustizia climatica e diritti dei popoli. I movimenti e le associazioni hanno il compito di aprire nuovi spazi di democrazia e artecipazione per un futuro sostenibile. Tre giorni di incontri a Siracusa per discutere, dal basso, di ambiente.

Il 2009 è un anno cruciale per il Pianeta. Entro la fine dell’anno, la comunità internazionale dovrà infatti raggiungere un accordo definitivo sul trattato che sancirà i nuovi obiettivi per la riduzione dei gas a effetto serra dopo la scadenza dello Protocollo di Kyoto prevista nel 2012.
Il G8 sull’ambiente che si svolgerà a Siracusa tra il 22 e il 24 aprile prossimo deve essere una tappa di questo processo. L’impatto delle attività umane sull’ambiente ha modificato l’equilibrio naturale degli ecosistemi con conseguenze gravi per la salute dell’ambiente e delle specie che lo abitano. L’accelerazione che il fenomeno dei mutamenti climatici ha subito negli ultimi cinquant’anni è il segnale più evidente di questo processo, strettamente legato al modello di sviluppo dominante. Per fermare il surriscaldamento del Pianeta e contenere gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici, di cui sono principali vittime le popolazioni più povere, è necessario modificare l’economia neo-liberista dominata dagli interessi delle multinazionali.
Dopo l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, i Governi del mondo si devono impegnare a trovare accordi e soluzioni più avanzate per fermare il surriscaldamento della Terra e avviare una riconversione ecologica dell’economia.
L’Unione Europea sembra avere da tempo preso coscienza dei rischi connessi all’aumento della temperatura e ai cambiamenti climatici. I segnali che provengono dagli Stati Uniti dopo il cambiamento di amministrazione, fanno ben sperare per il futuro.
Purtroppo il governo italiano sta rallentando le trattative internazionali sul clima e l’energia sostenibile, indebolendo gli obiettivi che l’Unione europea vuole fissare attraverso il pacchetto energia e clima per il 2020: la riduzione del 20-30 per cento dei gas serra, il 20 per cento in più di rinnovabili e un risultato del 20 per cento sul piano dell’efficienza energetica.
Per l’Italia il governo propone con decisione un altro modello, fondato sul ritorno al nucleare. Questa scelta non è un semplice ritorno al passato che punta su una tecnologia pericolosissima e tutt’altro che economica, ma rischia di bloccare sul nascere nel nostro paese lo sviluppo della “rivoluzione” tecnologica (ma anche economico-sociale) innescata dallo sviluppo delle fonti rinnovabili.
A livello locale la situazione non è migliore. A nessuno può sfuggire poi il fatto che proprio in Sicilia – regione che paradossalmente dispone delle più favorevoli condizioni per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili – si stanno concentrando iniziative ad alto impatto ambientale e climalteranti (inceneritori, rigassificatori, turbogas) ed il Ministro dell’Ambiente, con il sostegno del Presidente della Regione, propone la realizzazione in Sicilia della prima centrale nucleare.

Queste scelte impongono al mondo ambientalista una assunzione di responsabilità immediata, a distanza di ventun’anni dalla vittoria del referendum, una nuova campagna in favore delle energie rinnovabili, della pace e contro il nucleare. Il G8 offre un’occasione da non perdere per la nascita di un nuovo grande movimento di massa che sappia battersi per un mondo più giusto e più sostenibile.

Per queste ragioni invitiamo tutti i cittadini della nostra comunità, le associazioni a incontrarci e a discutere con noi per costruire un grande evento che, negli stessi giorni in cui si svolgerà il G8, possa portare al centro dell’attenzione i temi dei cambiamenti climatici, del risparmio delle risorse della Terra e contemporaneamente chieda ai chi governa il nostro Paese e amministra le nostre città scelte coraggiose nel campo della tutela dell’ambiente e della salute delle persone. Il G8, per la Sicilia e per Siracusa in particolare, può rappresentare anche un’opportunità per migliorare la qualità ambientale del nostro territorio e accrescere la sensibilità dei cittadini verso i temi dell’ambiente e della salvaguardia della salute. Sarebbe paradossale che proprio la città che ospita un evento di tale portata continui a occupare gli ultimi posti nelle classifiche sulla qualità ambientale per i livelli altissimi di polveri sottili, il consumo sfrenato di risorse e la totale assenza di politiche in materia ambientale.
Si tratta di una grande sfida, nella quale dovremo dimostrare grande maturità e capacità organizzativa. Se ci riusciremo vorrà dire che la speranza di costruire un futuro sostenibile partendo dal basso esiste e che un altro mondo è ancora possibile.

Firmato
AGIRE SOLIDALE, AMNESTY INTERNATIONAL, ARCIRAGAZZI, ASSOCIAZIONE CULTURALE ALIMEDE, ASSOCIAZIONE ACQUANUVENA, ASSOCIAZIONE PER LA SINISTRA, BANCA ETICA DELLA SICILIA EST, CENTRO STUDI DAVIDE CONTRO GOLIA, CITTADINANZA ATTIVA, CLUB ALPINO ITALIANO, COMITATO 100 DONNE, COOPERATIVA MARTIN-ALTROMERCATO, EMERGENCY, ENTE FAUNA SICILIANA, GRILLI ARETUSEI, LEGAMBIENTE, NATURA SICULA

da www.legambientesicilia.com

mercoledì 25 febbraio 2009

Settimana di donazione del sangue per i volontari in SCN

L'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Coordinamento interassociativo AVIS, CRI, FIDAS, FRATRES (CIVIS) e il Centro Nazionale Sangue promuove la "Settimana di donazione del sangue dei volontari in SCN" che si svolgerà, su tutto il territorio nazionale, dal 2 all'8 marzo 2009.
Alla manifestazione partecipano anche le Regioni e Province Autonome che ospiteranno sul proprio territorio, autoemoteche dedicate all'iniziativa e messe a disposizione dei volontari che intendono donare il sangue.
L'evento, che si inserisce nelle manifestazioni celebrative della Giornata Nazionale del Servizio Civile, verrà presentato nel corso di una conferenza stampa del Sottosegretario con delega al SCN, Sen. Carlo Giovanardi, che si terrà a Palazzo Chigi il 26 febbraio, alle ore 12.00.
L'UNSC ha dedicato all'evento un manifesto pubblicitario, che sarà affisso nelle sedi degli Enti, e il cui slogan "Un dono che serve" vuole sottolineare sia la peculiare entità del bene donato e la caratteristica della donazione e della gratuità che connotano il volontariato ed il Servizio civile, sia la necessità di sangue del nostro Paese, che non dispone di quantità adeguate al fabbisogno quotidiano.
Il sangue non è riproducibile artificialmente ed è indispensabile alla vita; il suo bisogno è in costante crescita perché ha un larghissimo impiego terapeutico in numerose affezioni.
Non c'è istituzione o singolo che, da solo, possa far fronte a questa perenne emergenza che può essere superata solo con la consapevolezza e la solidarietà di tutti i cittadini.
La maggior parte di noi può donare il sangue e la maggior parte di noi, almeno una volta nella vita, potrebbe averne bisogno.
La pratica della donazione si innerva profondamente nei principi del SCN coniugando la difesa della Patria con la solidarietà, che è matrice del volontariato quale dono di sè al prossimo.
I giovani di SCN che partecipano all'iniziativa possono aggiungere un ulteriore valore di solidarietà alla loro esperienza di volontariato e testimoniare la loro piena cognizione del significato di appartenenza.
I volontari possono donare il sangue per ben 4 volte l'anno, le volontarie due volte.
Ai volontari che aderiscono all'iniziativa è concesso, nel rispetto della normativa vigente, di assentarsi dal servizio per l'intera giornata e per ogni donazione.

martedì 24 febbraio 2009

Nucleare, intesa Berlusconi Sarkozy

“Accordo pericoloso e miope”

“Un accordo pericoloso e miope. Perché tutti gli studi internazionali mostrano che il nucleare è la fonte energetica più costosa e perché rimane aperta la questione delle scorie e della sicurezza”. Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, valuta il protocollo intergovernativo firmato oggi a Roma da Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy e i due memorandum siglati da Enel e Edf che coprono tutta la filiera del nucleare e prevedono la costruzione di 4 centrali nucleari di terza generazione in Italia, la prima operativa dal 2020.

“Il governo procede come un caterpillar per spianare la strada ai suoi progetti, nonostante il disegno di legge del ministro dello Sviluppo economico sia ancora in fase di discussione e vengano continuamente prorogati i tempi per definire i criteri di localizzazione degli impianti - dice Cogliati Dezza -. Ma lo ‘scenario nucleare’ è una prospettiva che l’Italia, in piena crisi economica, non può verosimilmente permettersi”.

“Tanto per fare un esempio - prosegue il presidente di Legambiente -, i costi della centrale finlandese di Olkiluoto, l’unico reattore di terza generazione evoluta in costruzione nel mondo insieme a Flamanville in Francia, sono lievitati quasi del 50%: dai 3,2 miliardi di euro previsti ai 4,5 attuali. Autorizzato nel 2002, il cantiere è partito nel 2005 e dovrebbe chiudersi nel 2012 con tre anni di ritardo rispetto alle previsioni, se questo termine non slitterà ancora in avanti”.

Dove il kWh da nucleare costa apparentemente poco, infatti, è perché lo Stato si fa carico dei costi per lo smaltimento definitivo delle scorie e per lo smantellamento delle centrali, come dimostrato dagli studi del Dipartimento Usa dell’energia e dell’agenzia di rating Moody’s. Tant’è che tutti gli scenari - persino quello dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica - prevedono nei prossimi anni una riduzione del peso dell’atomo nella produzione elettrica mondiale.

“L’Italia è, per di più, lontanissima dagli obiettivi vincolanti fissati dalla Ue per le emissioni di anidride carbonica - conclude Cogliati Dezza - e dirottando tutte le risorse sull’atomo e sottraendole alle rinnovabili e all’efficienza energetica, che sono di fatto le uniche soluzioni praticabili per ridurre in tempi brevi le emissioni, non rispetteremmo la scadenza del 2020 e ci ritroveremmo a pagare multe sempre più salate”.





L’ufficio stampa 06 86268399 - 79 - 76 - 53

lunedì 23 febbraio 2009

Appello per la difesa degli animali selvatici e della natura

Il Disegno di legge del senatore Franco Orsi:
una lista di orrori senza fine.


SCRIVETE IL VOSTRO SDEGNO E CHIEDETE DI IMPEDIRE QUESTA FOLLIA:
A TUTTI I SENATORI DELLA XIII COMMISSIONE DEL SENATO ( http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=scom&leg=16&tipo=0&cod=13 )
AL PRESIDENTE DEL SENATO ( schifani_r@posta.senato.it)

Dal Senato parte in questi giorni uno dei più gravi attacchi alla Natura, agli animali selvatici, ai parchi, alla nostra stessa sicurezza: un disegno di legge di totale liberalizzazione della caccia. E' firmato dal senatore Franco Orsi.
Animali usati come zimbelli, caccia nei parchi, riduzione delle aree protette, abbattimenti di orsi, lupi, cani e gatti vaganti e tante altre nefandezze.
La legge 157/1992, l’unica legge che tutela direttamente la fauna selvatica nel nostro Paese, sta per essere fatta a pezzi.

Fermiamoli!!!

Ecco la lista degli orrori.

Sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna.
L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, alla cui tutela non è più interessato!

Scompare la definizione di specie superprotette.
Animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale.

Si apre la caccia lungo le rotte di migrazione.
Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori.

Totale liberalizzazione dei richiami vivi!
Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti “prigionieri” in piccolissime gabbie per attirarne altri. Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato.
Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. Anche le peppole, i fringuelli, i pettirossi…

700 mila imbalsamatori "fai da te"
I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e farne trofei da vendere in nero?

Mortificata la ricerca scientifica
Non ci sarà più un’autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) ed ogni regione farà “scienza” a sé. Un istituto regionale potrà rilasciare autonomamente pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria.

Si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili.
Un’incredibile formulazione del DDL Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette!

Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale!
Norma offensiva! Chi protegge "troppa" natura sarà punito con il blocco dei finanziamenti. Come se creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un reato!

Licenza di caccia a 16 anni.
Da una parte i proclami sulla sicurezza, dall’altra i fucili in mano ai minorenni. E in caso d’incidente, o peggio di tragedia, chi avviserà i genitori? E il futuro del minorenne?

Liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera!
I sindaci possono autorizzare l’abbattimento e l’eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee. Basterà dichiarare che anche un singolo animale “dia fastidio”.

Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili.
Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell’Unione Europea né due sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà a Veneto, Lombardia e Liguria, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E le multe europee le pagheremo tutti noi!

Caccia con neve e ghiaccio
Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, calore.

Ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli!
Puro medioevo! Le civette torneranno ad essere legate per zampe e ali ed utilizzate come esca!

A caccia come al luna park!
Un'altra incredibile formulazione del testo Orsi prevede che nelle aziende faunistiche si possa pagare un biglietto d'ingresso per sparare anche senza averne diritto (ossia senza licenza di caccia).

Ridotta la vigilanza venatoria.
Le guardie volontarie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa, cosa fa il senatore Orsi? Riduce la vigilanza!

Cancellati l’Ente Nazionale Protezione Animali e il Club Alpino Italiano dal Comitato tecnico nazionale.
Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato nazionale sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, e il Club alpino italiano vengono del tutto estromessi.