venerdì 18 settembre 2009

Lezione del prof. Patrizio Pensabene al Centro di Educazione Ambientale di Legambiente

UN PUBBLICO DA GRANDI OCCASIONI ALLA RICERCA DELLE RADICI ARCHEOLOGICHE DELLA PROPRIA CITTA’ E DEL TERRITORIO CIRCOSTANTE

Si è svolto a Piazza Armerina, l'8 settembre, il quinto incontro dei seminari culturali di Salvalarte, organizzati dal circolo Piazzambiente di Legambiente.
I seminari, avviati nel maggio 2008, hanno ricevuto il patrocinio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania.
Nei mesi scorsi si sono alternati al tavolo dei relatori, il prof. Paolo Barresi, la dott.ssa Arianna Rotondo, il prof. Mauro Corsaro e il prof. Giuseppe Guzzetta.
Giorno 8 settembre è toccato al prof. Patrizio Pensabene, archeologo di chiara fama, illustrare, ad un’aula stracolma, gli studi e le ipotesi in corso sull’insediamento medioevale sulla Villa del Casale, risultati della missione archeologica avviata nel 2004 dall’università La Sapienza e che negli anni passati erano già stati resi pubblici grazie a 2 mostre archeologiche e relative pubblicazioni.
Il prof. Pensabene ha fatto il punto di 6 anni di ricerche e ha mostrato ai presenti le fotografie dei reperti marmorei e delle cassette di reperti, conservati nei magazzini del museo di Agrigento, che tra breve rientreranno al Museo Archeologico della Villa del Casale, dopo tre anni dall’avvio di un programma di recupero dei reperti del nostro territorio conservati in altri musei.
La lezione ha fornito anche l’occasione per parlare del futuro dello scavo che sta restituendo un insediamento medioevale di grandi dimensioni (sono stati già scavati circa 2500 mq. di terreno) che era stato realizzato sulle strutture tardo antiche della Villa del Casale ed in prosieguo sia a nord che a sud della Villa.
Perché lo scavo possa essere valorizzato e fruito al meglio dovrebbe essere posto in continuità con lo scavo archeologico intorno le strutture tardo-antiche della Villa – ha spiegato il prof. Pensabene.
Legambiente che già da anni chiede l’istituzione del parco Archeologico della Villa del Casale concorda con questa richiesta scientifica perché la sua realizzazione permetterebbe la maggiore conoscenza di una vasta area di territorio archeologico che probabilmente, in futuro, ci riserverà delle sorprese, in merito alla storia di Piazza e restituirebbe dignità culturale ad un territorio che per anni è stato terra di saccheggi non solo culturali.
Si è parlato anche della destinazione dei reperti che rientreranno da Agrigento e in questo contesto è stata rilanciata la valenza archeologica di quello che sarà il Museo della Città e del Territorio di Palazzo Trigona, le cui sale dovrebbero presentare le diverse fasi storiche del nostro territorio, fra le quali quella medioevale che, anche grazie al lavoro del prof. Pensabene, assume una dimensione centrale da riscoprire e valorizzare.
La ricerca sui casali del nostro territorio, oltre quello della Villa, potrà costituire, in futuro, un grosso contributo alla conoscenza del nostro passato.
Il circolo Piazzambiente ringrazia il prof. Pensabene che, già dal 2004, ha dimostrato una grande disponibilità nei confronti dell’associazione, superando il suo ruolo accademico per assumere molto spesso quello di volontario tra i volontari, così come è accaduto giorno 8 mattina quando il professore ha illustrato, ad una ventina di giovani soci del circolo, direttamente sul campo lo scavo, le sue ricerche e le sue ipotesi facendo sentire i giovani partecipi di un passato che appartiene loro.
Il circolo ringrazia anche Giuseppe Paternicò, vero e proprio motore di questa prima fase dei seminari culturali di Legambiente, che ha in questo impegno così coniugato la passione per l’archeologia con quella per l’ambiente ed il volontariato.
I seminari culturali di Legambiente hanno riscosso grande interesse nei mesi scorsi, specialmente in molti docenti delle scuole medie superiori che hanno così avuto l’occasione di conoscere ed apprezzare il lavoro di alcuni professori universitari il cui contributo sarà quindi sicuramente riproposto anche all’interno delle scuole.
I seminari culturali riprenderanno con l’inizio del 2010 proponendo altri temi e altri relatori. L’attività di Legambiente però non si ferma. Nelle prossime settimane il Centro di Educazione Ambientale ospiterà seminari e dibattiti su temi energetici e su tematiche di sviluppo del territorio candidandosi a tutti gli effetti a diventare un vero e proprio “incubatore” di sostenibilità sia dal punto di vista dell’informazione che della formazione, coerentemente con la mission di Legambiente.
La recente apertura dello Sportello Informativo Energia ne è un chiaro esempio.
A questa seguiranno altre azioni di sensibilizzazione, prima fra tutte la prossima edizione di Puliamo il Mondo, il più grande appuntamento di volontariato ambientale nel mondo.

giovedì 17 settembre 2009

Verso Copenaghen: le nostre firme per salvare il pianeta!



Firma la petizione

A Copenhagen, a dicembre, il mondo deve decidere come fermare i cambiamenti climatici. Serve infatti una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 nei Paesi industrializzati per salvare milioni persone dalle catastrofi causate dai cambiamenti climatici che produrranno anche l’aumento di povertà e conseguente emigrazione. Noi vogliamo fare la nostra parte con un impianto solare sul tetto di ogni italiano. Siamo o non siamo il Paese del Sole? Chiediamo allo Stato Italiano, anche per rilanciare l’economia in crisi, di adoperarsi con noi per:

• un metro quadrato a testa di solare termico
Oggi in Austria vi sono 40 volte più pannelli per abitante dell’Italia; noi vogliamo arrivare a un metro quadrato a testa di collettori per scaldare l’acqua per gli usi domestici. Si può fare se il Governo assicura anche in futuro la detrazione dalle tasse del 55% delle spese per la loro installazione.
Produrre e installare 1 pannello solare di 1 mq a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro. L’energia risparmiata, 42 Twh termici, sarebbe pari a quella necessaria ad alimentare 4 grandi centrali.

• 10.000 MW di pannelli fotovoltaici
Per installarli si impegnerebbe solamente il 7% dei tetti delle costruzioni esistenti, fornendo direttamente elettricità pulita agli abitanti. Il Governo deve lasciare gli incentivi in “conto energia” per tutti coloro che vogliono installare pannelli solari sugli edifici.
Si creerebbero così 100 mila posti di lavoro. La produzione sarebbe pari al 5% dell’elettricità oggi consumata in Italia, anche di più se si incentivasse il risparmio energetico e si diffondesse l’uso di apparecchi ad alta efficienza. I pannelli sono sempre meno costosi e in pochi anni non avrebbero più bisogno di incentivi statali.

• un milione di case efficienti all’anno
È possibile offrire a tutti la possibilità di vivere in case moderne e confortevoli, con consumi energetici e bollette dimezzate. È urgente un diffuso programma di riqualificazione energetica degli edifici e semplificare le procedure, confermando la detrazione delle tasse del 55% delle spese sostenute.
Nelle case efficienti, come quelle di classe A o B, si ha mediamente un risparmio di 1000 euro l’anno a famiglia. Gli incentivi del 55% hanno mosso in 2 anni investimenti pari a 3,5miliardi di Euro e permesso di risparmiare 2,7 Twh all’anno.

• non complicarci la vita
Ai Comuni, alle Regioni e al Governo Nazionale chiediamo di aiutare tutti coloro che vogliono installare un pannello solare o realizzare un intervento di risparmio energetico, attraverso la semplificazione di tutte le procedure burocratiche.

mercoledì 16 settembre 2009

No allo stato di emergenza rifiuti in Sicilia

Legambiente: non siamo d’accordo sulla dichiarazione dello stato di emergenza.
L’unica soluzione per uscire nell’immediato dall’emergenza è spingere la raccolta differenziata



“Non siamo assolutamente d’accordo sulla dichiarazione dello stato di emergenza in Sicilia. E’ proprio per avere dato i poteri straordinari al commissario per l’emergenza sui rifiuti, l’allora governatore Totò Cuffaro, che ci troviamo in questa situazione di emergenza da dieci anni. Sembra un gioco di parole, ma purtroppo non lo è”. Questo il commento di Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, alle dichiarazioni del presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella. “L’unico modo per uscire nell’immediato dall’emergenza, non ci stancheremo mai di dirlo, è quello di spingere la raccolta differenziata, che potrebbe portare a buoni risultati anche nel giro di sei mesi. Non abbiamo bisogno di un commissario straordinario, ma di un nuovo Piano che sia condiviso e realizzabile per uscire finalmente fuori da questa grave situazione”.

Caccia, esponente della Lega minaccia denunce contro gli ambientalisti

Legambiente: pesante e grave intimidazione al corretto diritto d’informazione
“E’ gravissima e inaccettabile l’intimidazione avanzata da esponenti della Lega che annunciano denunce contro le motivate e documentate dichiarazioni degli ambientalisti sui tentativi di diminuire il livello di tutela della fauna in Italia per permettere agli ultrà della caccia di sparare a specie oggi protette e oltre i tempi oggi consentiti”. Questa la dichiarazione di Antonino Morabito, responsabile nazionale fauna di Legambiente all’annuncio odierno del deputato leghista Pini.

Nella settimana in cui si terrà a Roma la manifestazione nazionale per la libertà di stampa è opportuno ricordare che tra le principali e positive funzioni sociali rese dalla cultura ambientalista in questi decenni a tutto il nostro Paese vi è l’impegno costante degli ambientalisti per una puntuale azione di informazione ai cittadini sui rischi e le possibili conseguenze delle aggressioni al territorio e al patrimonio comune che si intendevano perpetrare ad esclusivo vantaggio di pochi.

“Sulla caccia è in corso, in questa legislatura, un’aspra e dannosa partita sostenuta dall’industria delle armi e condotta da alcuni parlamentari della Lega e del PdL contro ogni interesse generale, che sta distruggendo faticosi anni di dialogo tra chi pratica correttamente la caccia e la maggioranza del Paese che è invece nettamente contraria alla caccia e al privilegio concesso ai cacciatori di entrare, armati e senza alcuna autorizzazione, nelle proprietà altrui. Urge un netto cambio di politica nella maggioranza attuale su questo tema volto alla difesa della vita, della natura e delle tante attività agrituristiche e turistiche che da anni subiscono veri e propri soprusi, togliendo definitivamente ogni sostegno alla parte peggiore dei cacciatori.”



L’ Ufficio stampa Legambiente

06 86268376 - 79 - 99

lunedì 14 settembre 2009

Nave affondata a Cetraro

Legambiente: "Grazie alla disponibilità della Regione e al Procuratore di Paola si è squarciato il velo su uno dei misteri d'Italia. Forniremo alla Procura tutti i dossier sulle navi a perdere raccolti in questi anni dall'associazione"


"L'importante ritrovamento del relitto affondato a largo di Cetraro speriamo permetterà di affrontare con nuovo vigore le inchieste chiuse forse troppo frettolosamente e le indagini mai correttamente approfondite su una pratica assai diffusa che ha visto, tra gli anni Ottanta e Novanta, una quarantina di navi affondare misteriosamente nei punti più profondi del Mediterraneo".

Così Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente commenta il ritrovamento del relitto nel mare di Cosenza. "Abbiamo chiesto un incontro al Procuratore di Paola per offrire il nostro aiuto consegnando i dossier raccolti sin dal 1994 con i primi esposti presentati e l'ampia documentazione

assemblata nel tempo sulle misteriose sparizioni di navi che non hanno mai lanciato il may-day mentre gli equipaggi si sono stranamente volatilizzati".

E' il caso della motonave Nikos I, sparita nel 1985 durante un viaggio iniziato a La Spezia per giungere a Lomè (Togo), probabilmente affondata a largo tra il Libano e Grecia; della Mikigan, partita nel 1986 dal porto di Marina di Carrara e affondata nel Tirreno Calabrese con tutto il suo carico sospetto. Il 21 settembre del 1987 a 20 miglia da Capo Spartivento in Calabria, naufragò invece la Rigel, unico caso in cui - grazie alle denunce di Legambiente - è stata ricostruita almeno in parte la verità giudiziaria. Nel dicembre del 1990 è la motonave Rosso (ex Jolli Rosso) a piaggiarsi lungo la costa tirrenica in provincia di Cosenza. Nel 1989 sarà la motonave maltese Anni ad affondare a largo di Ravenna in acque internazionali mentre nel 1993 sarà la Marco Polo a sparire nel Canale di Sicilia e ancora nel novembre del 1995 affonda a largo di Ustica la nave tedesca Koraline.

"Ora si riaprano le inchieste - ha concluso Nuccio Barillà di Legambiente Calabria - per perseguire i responsabili e monitorare il pericolo di contaminazione delle acque responsabili di patologie gravi per l'uomo e danni enormi all'ecosistema. Dobbiamo rilanciare la richiesta e l'impegno affinché si approdi quanto prima alla verità sulle tante vicende legate all'intrigo radioattivo, caratterizzato da connivenze e reticenze a vari livelli e finanche morti misteriose. Chiediamo misure serie ed immediate a tutela del diritto di sapere dei cittadini e per scongiurare che nel futuro fatti come questi tornino a verificarsi".