martedì 14 settembre 2010

Omicidio sindaco Vassallo - il ricordo di Legambiente



Angelo Vassallo era un uomo giusto. Perché un uomo giusto debba diventare un eroe è problema su cui vale la pena interrogarsi e chiederne ragione a questi anni e a questo Paese. Angelo non era un sindaco scomodo, non aveva mai fatto una bandiera del suo essere contro le mafie, non aveva scorte o guardie del corpo e non lo ricordo mai in atteggiamenti animosi o belligeranti. Quello che colpiva semmai era il suo sorriso, aperto, franco, cordiale, vivo. Era piuttosto un sindaco “per”, uno di quei comuni cittadini che decidono a un certo punto di prendere per mano la loro piccola comunità e provano a mostrarle le loro visioni. Era un fantastico visionario, proprio come si dovrebbe pretendere da un buon amministratore, qualcuno cioè non solo in grado di gestire bene la cosa comune (per quello basterebbero i commissari prefettizi…), ma soprattutto di avere un’idea di futuro per la propria piccola cittadina e per i suoi abitanti, immaginarli fra dieci, venti o cent’anni. Questo dovrebbe fare il Sindaco e questo lui faceva, senza mai perdere il contatto con la sua gente, rivendicando con orgoglio le sue origini di pescatore che gli permettevano di coltivare il “grande dono”, come lo definisce Benigni, della povertà, quella scarsezza cioè di mezzi e di risorse che permette di vedere più e meglio l’essenziale.

Ho conosciuto Angelo una quindicina d’anni fa, quando con Legambiente abbiamo cominciato a dare i nostri riconoscimenti estivi alle località costiere. Ai non cilentani allora Pollica diceva poco o nulla, era una località sconosciuta che Angelo seppe farci apprezzare con la tenacia e il passo lento del pescatore, senza strappi, senza esagerazioni, piano piano fino a farle raggiungere il primo posto conquistato solo qualche mese fa. Ogni estate un piccolo passo, una piccola grande novità da registrare, la spiaggia per i cani, il lavoro sulla raccolta differenziata (Pollica superava il 75% di raccolta differenziata, in Campania!), il bando dei sacchetti di plastica, la battaglia alle cicche, l’idea di farne la capitale della dieta mediterranea, il lavoro sui prodotti tipici, la rete idrica duale e la “Casa del mare”, che prendeva forma, estate dopo estate, nei locali del palazzo Vinciprova a Pioppi. E poi su su fino alle sfide più impegnative, contro le speculazioni immobiliari, per il parco del Cilento, per la realizzazione del porto turistico di Acciaroli. Quando mise mano al progetto di porto turistico ricordo che ebbi paura che quell’opera potesse snaturare la piccola località costiera e costarle magari qualche posto in classifica. Ma anche quell’anno la sua Pollica riuscì a conquistare le nostre Cinque Vele, tanto sapiente e discreta fu l’opera che Angelo seppe fare, senza inutile cemento, senza cubature fasulle, senza porcherie insomma. Oggi quel porto lo abbraccia ancora una volta, dopo che una mano vigliacca ce l’ha portato via. Oggi dobbiamo tradurre il nostro dolore e il nostro sconforto in rabbia e determinazione, perché Pollica, Acciaroli e Pioppi restino sempre come Angelo le aveva immaginate, luoghi di svago e di piacere, di lavoro onesto, di cultura e di cittadinanza, un pezzo buono di Paese da cui ripartire.

Il mare e i venti ti siano propizi, ciao Angelo, ciao sindaco pescatore.

Sebastiano Venneri – Vice presidente Legambiente

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