giovedì 7 aprile 2011

Costituito il Comitato referendario provinciale Enna "Vota si per fermare il nucleare"


Mercoledì 30 marzo, presso la sede di Legambiente Piazza Armerina, si è costituito il comitato referendario provinciale “Vota si per fermare il nucleare”, come articolazione territoriale degli omonimi comitati nazionale e regionale.
Al comitato provinciale hanno già aderito i circoli Legambiente di Piazza Armerina, Enna, Agira e Troina, Liberamente, Un’altra storia, CGIL, ACLI, Italia Nostra, Democratica, Campus, Giosef , Movimento per la difesa del cittadino, Giovani Democratici, Giovani Comunisti, Federazione della Sinistra, Eurocoltivatori, Coldiretti, Confcommercio, Confagricoltura, Armerina Emergenza Protezione Civile, Moysikos SACAM, LILT, AIMA Enna, Università popolare del tempo libero I. Nigrelli, Patronato Labor. Inutile, rischioso e controproducente: sono questi i principi alla base del Comitato “Vota si per fermare il nucleare” che opererà per promuovere capillarmente sul territorio il diritto di partecipazione democratica a questa scelta del Paese.
Secondo il comitato, infatti, il nucleare non serve all’Italia, dal momento che il Paese ha una potenza elettrica installata di più di 100.000 megawatt, mentre il picco di consumi oggi non supera i 57.000 megawatt. Ma il nucleare non ridurrebbe neanche la dipendenza energetica dall’estero, perché l’Italia sarebbe costretta ad importare l’uranio, oltre alla tecnologia e ai brevetti.
La scelta dell’atomo continua, poi, ad essere rischiosa : anche per i reattori di terza generazione EPR in costruzione sono emersi, infatti, gravi problemi di sicurezza, come hanno denunciato, a novembre 2009, le Agenzie di Sicurezza di Francia, Regno Unito e Finlandia. Senza considerare che ancora non è stato risolto il problema di dove depositare in modo sicuro e definitivo le scorie.
L’energia nucleare è infine costosa e controproducente per le tasche dei cittadini e per l’economia del Paese. Per tornare all’atomo, infatti, bisognerebbe ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali, quindi alle tasse e alle bollette pagate dai cittadini. Tutte risorse importanti, sottratte ai finanziamenti per la ricerca, per l’innovazione tecnologica, alla diffusione dell’efficienza energetica e le energie rinnovabili, quindi ad investimenti più moderni e incisivi da un punto di vista ambientale e occupazionale.
Secondo il Comitato, dunque, non c’è bisogno di nuova energia nucleare, ma semplicemente di incentivare la crescita delle fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili: solo con la nascita di una vera e propria rivoluzione energetica, capace di contrastare i cambiamenti climatici, di innovare processi e prodotti sarà infatti possibile dare risposte concrete alla crisi economica.
La provincia di Enna non è nuova all’impegno contro il nucleare. Già alla fine degli anni ’80 fu costituito un comitato contro il nucleare da parte delle associazioni ambientaliste Legambiente, Italia nostra e WWF.
Per quanto riguarda il comitato referendario sono attivi 2 siti web di riferimento, www.fermiamoilnucleare.it e www.fermiamoilnucleareinsicilia.it, che daranno ampio spazio alle azioni dei comitati locali e che renderanno disponibili importanti materiali informativi.
Il comitato provinciale è aperto a tutte le organizzazioni e ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all’energia dell’atomo. Nei prossimi giorni verrà avviata una campagna di “reclutamento civile” perché tutti possano dare una mano e una voce alle ragioni del referendum per fermare il nucleare. Per aderire è sufficiente contattare la segreteria del comitato all’indirizzo email piazzambiente@legambientesicilia.it Il primo impegno del comitato provinciale è previsto per il 16 e 17 aprile quando, nelle piazze dei comuni della provincia, saranno organizzati banchetti informativi in occasione della manifestazione nazionale Liberiamo l’Italia dal nucleare.

1 commento:

Il Finto Coclite ha detto...

vota si vota si vota si vota si al feferendum ci vogliono quattro si .........