lunedì 28 novembre 2011

IX congresso regionale di Legambiente Sicilia


IX CONGRESSO REGIONALE DI LEGAMBIENTE SICILIA - CAPIRE IL FUTURO PER CAMBIARE IL PRESENTE
MIMMO FONTANA RICONFERMATO PRESIDENTE REGIONALE - NUOVO DIRETTORE GIANFRANCO ZANNA - RICONFERMATA, NEL DIRETTIVO REGIONALE, LA RAPPRESENTANZA DEL CIRCOLO DI PIAZZA ARMERINA

Al termine dei lavori del 9° congresso regionale, che ha visto la partecipazione di 130 delegati, Mimmo Fontana è stato riconfermato presidente regionale di Legambiente Sicilia. Eletti il nuovo direttore regionale, Gianfranco Zanna, i 62 componenti del direttivo regionale e i 38 delegati che parteciperanno al congresso nazionale di Legambiente, che si svolgerà dal 2 al 4 dicembre a Bari.
Mimmo Fontana ha aperto il suo intervento sul rischio idrogeologico: “Bisogna smettere di pensare che si tratti di una questione ingegneristica, o affrontarlo come una questione di protezione civile. È essenzialmente una questione culturale. Una questione che va aggredita seriamente e che può essere risolta solo cambiando il modo di usare il territorio e, ancor prima, di pianificarne le trasformazioni”.
Politiche regionali: “Pur avendo apprezzato alcuni segnali di discontinuità, rispetto al passato, in termini di proposta, dobbiamo prendere atto di una profonda incoerenza sul piano delle scelte concrete. Sono ormai passati quasi tre anni e siamo sostanzialmente fermi al palo: il nuovo e alternativo piano rifiuti ancora non è stato approvato, né tanto meno è stata restituita ai Comuni o ai loro consorzi la responsabilità della gestione dei rifiuti. Tutto è fermo per la scelta del presidente Lombardo di concordare con il governo nazionale una dichiarazione d’emergenza del tutto immotivata, ma che ha posto sotto ricatto la Regione. Oggi, noi siciliani non possiamo scegliere in autonomia il nostro modello di gestione dei rifiuti, nonostante l’approccio innovativo della nuova proposta trovi la condivisione del mondo ambientalista, insieme a quello del lavoro e dell’industria.
Altrettanto seria è la situazione in campo energetico. Si è passati dalla totale deregulation di Cuffaro a un blocco quasi totale delle autorizzazioni per impianti d’energia rinnovabile nei primi due anni di governo Lombardo. Due posizioni estreme entrambe dannose, ma soprattutto accomunate da un approccio semplicistico e approssimativo a un settore complesso e strategico per il futuro del pianeta. La conseguenza è stata in entrambi i casi l’assenza di una politica adeguata.
Apprezziamo gli sforzi che sta facendo l’assessore Marino di modificare questo stato di cose. Ma riteniamo indispensabile mettere a sua disposizione le necessarie risorse umane per recuperare il tempo perduto e rilanciare la diffusione delle rinnovabili in Sicilia”.
La svolta di Confindustria. “Per combattere il cancro che corrode la Sicilia è fondamentale, ma non sufficiente, sottrarsi al pagamento del pizzo. È indispensabile modificare l’approccio al tema dello sviluppo che non può essere misurato solo in termini quantitativi, ma deve recuperare anche una dimensione etica puntando con decisione a una prospettiva di sostenibilità. Confindustria Sicilia è meritatamente diventata un punto di riferimento per l’intera organizzazione nazionale sul tema della legalità. Faccia pesare questo suo ruolo anche per provare a sostenere quei pezzi di mondo industriale che stanno scommettendo sul futuro, puntando sull’innovazione tecnologica e di processo”.
Conclusioni: “La situazione in Sicilia è molto seria, ma non possiamo perdere l’ottimismo che ci contraddistingue e che da trent’anni ci da la forza d’interpretare, insieme a tanti altri, la voglia di cambiamento che pure esiste in questa regione. Una forza che ci ha consentito di vincere importantissime battaglie di cui andiamo molto fieri ma che spesso non siamo in grado di rivendicare a sufficienza: il blocco di una pessima riforma urbanistica, il restauro della villa del Casale, la cancellazione del piano inceneritorista di Cuffaro, l’istituzione del Parco dei Monti Sicani e della riserva dei Pantani di Pachino, solo per fare alcuni degli ultimi esempi.
Ma forse in questo limite sta anche il nostro più grande pregio: l’essere incontentabili. Voler sempre più di quello che abbiamo ottenuto. Per noi è al meglio che non c’è mai fine!!”.

Al congresso hanno partecipato, fra gli altri, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente; Rossella Muroni, direttrice nazionale Legambiente; Pier Francesco Rizza, presidente regionale WWF; Ivan Lo Bello, presidente Confindustria Sicilia; il senatore Francesco Ferrante; Fabio Granata, vicepresidente Commissione parlamentare Antimafia; Roberto De Benedictis, vicepresidente Commissione Sanità ARS; Vito Ferrantelli (vincitore del premio intitolato ad Angelo Vassallo), sindaco di Burgio; Antonello Rizza, sindaco di Priolo; Ugo Biggeri, presidente nazionale di Banca Etica; una rappresentanza del comitato NO Muos di Niscemi; Salvatore Cocina, commissario straordinario Arpa Sicilia.


27 novembre 2011

L’ufficio stampa
Teresa Campagna tel. 338-2116468

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