sabato 14 maggio 2011

Legambiente denuncia la probabile esclusione dai grandi flussi turistici del centro storico di Piazza che ancora aspetta l'apertura del museo Trigona


BIGLIETTO ON LINE PER LA VENERE DI MORGANTINA

LEGAMBIENTE DENUNCIA LA PROBABILE ESCLUSIONE DAI GRANDI FLUSSI TURISTICI DEL CENTRO STORICO DI PIAZZA CHE ANCORA ASPETTA L’APERTURA DEL MUSEO TRIGONA


Lunedì 9 maggio, su iniziativa dell’Assessorato Regionale per i beni Culturali, si è svolto, presso il Museo Archeologico di Aidone, un Educational Day per presentare in anteprima la “Venere di Morgantina” alle associazioni culturali e ambientaliste nazionali rappresentate in Sicilia, cui hanno partecipato anche i circoli Legambiente di Piazza Armerina e di Enna. A fare gli onori di casa è stato il direttore del Museo, arch. Enrico Caruso, che ha illustrato, a circa 40 ospiti, i lavori in corso al Museo e presso l’area archeologica di Morgantina. Il Museo di Aidone è un vero e proprio cantiere aperto, si lavora alacremente e senza sosta perché sia tutto pronto per la data ufficiale dell’inaugurazione della “Dea di Morgantina” che porta su di sé i segni inequivocabili di quel fenomeno legato al traffico di reperti archeologici tristemente noto come “archeomafia”. La scultura fu, infatti, rozzamente tagliata in tre pezzi per poter essere trafugata. Dal 18 maggio, data di apertura al pubblico, si attendono migliaia di visitatori e per far fronte a problemi logistici sarà introdotta la prenotazione obbligatoria per i gruppi e il biglietto elettronico.
“Abbiamo appreso – dichiarano i responsabili di Legambiente Piazza Armerina – che sarà possibile effettuare la visita attraverso un sistema di gestione on line per le prenotazioni e per l’emissione dell’e-ticket, affidato ad una fondazione specializzata in beni culturali, e che tale sistema sarà esteso in futuro anche alla Villa del Casale. Che ben venga questo tipo di gestione delle visite - continua Legambiente - ma la notizia ci fornisce l’occasione per sollevare timori già espressi in passato: da più parti si sente parlare di un biglietto unico Museo di Aidone – Villa del Casale, soluzione che escluderebbe in modo definitivo il centro storico di Piazza Armerina dai grandi flussi turistici minacciando quel rilancio culturale, turistico ed economico auspicato da tutte le componenti sociali, economiche e politiche della città. E mentre Aidone si prepara a diventare il luogo simbolo dell’archeologia siciliana e nazionale, per questo 2011, Piazza Armerina è rimasta al palo. Palazzo Trigona è ancora chiuso. E’ possibile che entro la fine dell’estate venga aperto parzialmente per iniziative interessanti e altamente specialistiche che non sfruttano, però, le reali potenzialità che farebbero di Palazzo Trigona l’atteso museo, motore culturale e volano economico della città. Senza dimenticare che si attende il collaudo finale dei lavori ed il collegamento dell’impianto elettrico, che alla fine del 2010 veniva annunciato concluso entro le prime settimane dell’anno nuovo”.



L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

martedì 10 maggio 2011

Legambiente Sicilia su deregulation urbanistica


Finanziaria. “Ai sensi dell'art.22, così come modificato dalla nuova normativa, chiunque potrà realizzare enormi cubature ottenendo una concessione per realizzare un impianto per la trasformazione di prodotti agricoli, salvo poi trasformare lo stesso immobile con una semplice variazione di destinazione d'uso in un palazzo, in un ristorante in un albergo.
Ciò che fino ad oggi veniva perseguito dalla magistratura per il reato di abusivismo edilizio o lottizzazione abusiva, oggi è semplicemente previsto dalla legge”. Appello ai deputati ed al Governo regionale affinchè cancellino questo scandalo.
Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia.



“L’Assemblea regionale siciliana ed il governo Lombardo, con l'approvazione dell'articolo della finanziaria, hanno completato – dichiara Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - la deregulation urbanistica iniziata anni fa dai governi Cuffaro. Questo ultimo atto è pure il più grave perchè supera il limite che fino ad ora non era stato superato, rendendo sostanzialmente inutile la redazione dei piani regolatori generali. Nel passato tentativi di questo genere erano stati più volte tentati dalle maggioranze dei governi Cuffaro e cassati dall'impugnativa del Commissario dello Stato il cui ufficio questa volta, incredibilmente ed ignorando quella che sembrava una giurisprudenza ormai consolidata, non ha eccepito l'evidente incostituzionalità della norma. Norma che, nella sostanza, cancella le prerogative dei Comuni, i cui Consigli hanno il diritto/dovere di promuovere attraverso i prg l'ordinato sviluppo del territorio. Da oggi, chiunque volesse realizzare una speculazione di tipo immobiliare o strutture ricettive e di ristorazione, non solo potrà farlo in zona agricola, e non nelle zone a ciò destinate dai prg, ma lo potrà fare senza limiti di cubatura.
Ai sensi dell'art.22, così come modificato dalla nuova normativa, chiunque – sottolinea Fontana - potrà realizzare enormi cubature ottenendo una concessione per realizzare un impianto per la trasformazione di prodotti agricoli (una segheria, un impianto per sgusciare noci o mandorle, per confezionare il miele), salvo poi trasformare lo stesso immobile con una semplice variazione di destinazione d'uso in un palazzo , in un ristorante in un albergo. Insomma, ciò che fino ad oggi veniva perseguito dalla magistratura per il reato di abusivismo edilizio o lottizzazione abusiva, oggi è semplicemente previsto dalla legge.
Speriamo che si tratti di un errore sfuggito nell'ambito della concitata discussione sulla finanziaria. Facciamo, quindi, appello al senso di responsabilità del Governo e dei deputati regionali affinchè provvedano immediatamente a cancellare questo scandalo. Se così non fosse, chiederemo con coerenza che venga abolita, nella nostra regione, tutta la normativa urbanistica, che a questo punto, non avrebbe alcun ragion d'essere.
Facciamo ancora appello – conclude Fontana - al mondo dell'urbanistica e delle professioni affinchè anche loro facciano sentire forte la voce di protesta contro la norma che rischia di avere effetti devastanti su un territorio fragile e già in parte compromesso dalle scelte della cattiva politica negli ultimi decenni”.


10 maggio 2011
L’ufficio stampa Legambiente Sicilia