giovedì 27 dicembre 2012

Raccolta alimentare - dai una mano anche tu!

L'associazione Armerina Emergenza cogliendo pienamente lo spirito natalizio di condivisione replica, dopo il grande successo dello scorso fine settimana, la raccolta alimentare presso alcuni supermercati di Piazza Armerina. In occasione del weekend che precede il Capodanno i volontari di Armerina Emergenza e Garibaldini a Cavallo raccoglieranno alimenti di prima necessita. Quanto raccolto sarà distribuito alle famiglie meno abbienti, nella seconda settimana di gennaio. Con un piccolo acquisto si contribuisce ad una causa solidale. L'associazione si fa garante dell'intera distribuzione, certa del fatto che molti "ci metteranno il cuore" per rendere questo evento un momento fraterno. Non facciamo gli indifferenti ma ascoltiamo i bisogni degli altri che hanno meno possibilità di noi. Aiutare nella raccolta serve a chi dona e a chi riceve, perché entrambi ne gioiranno.


Un piccolo gesto e puoi contribuire a regalare felicità a chi ha perso il sorriso perché attanagliato dalla triste realtà economica. INSIEME POSSIAMO. Grazie!



Roberto La Monica – Vicepresidente Associazione di Volontariato Armerina Emergenza Protezione Civile.





mercoledì 26 dicembre 2012

Giornata Nazionale Alberi è legge. Legambiente: “Bene tutelare il grande e prezioso patrimonio boschivo ”

“Finalmente abbiamo una legge che tutela il grande patrimonio arboreo e boschivo del nostro Paese. Un bene comune, troppo spesso dimenticato, e che invece rappresenta una delle bellezze dell’Italia da riscoprire e tutelare con maggior impegno. Questa legge rappresenta, dunque, una buona notizia per l’ambiente e per il benessere della collettività: l’istituzione della giornata nazionale degli alberi, il censimento degli alberi monumentali, simbolo storico e culturale di molte città italiane, il monitoraggio sistematico degli interventi di ampliamento e miglioramento del patrimonio boschivo e la promozione di verde nelle città sono, infatti, dei punti fondamentali per rilanciare e tutelare il verde, per avere uno sviluppo urbano sostenibile ed una migliore qualità della vita", così il direttore generale di Legambiente Rossella Muroni commenta l’approvazione della legge per gli spazi verdi urbani.

“Gli alberi – aggiunge la Muroni - sono i “polmoni verdi” della Terra e svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nel mantenimento degli equilibri del pianeta e per la qualità della vita. Da diversi anni Legambiente con la Festa dell’Albero coinvolge studenti e cittadini nella piantumazione di piante e arbusti, un gesto simbolico per riscoprire, valorizzare e riqualificare il verde urbano. Un appuntamento che dal prossimo anno avrà un valore ancora più importante, visto che si potrà parlare di una vera e propria Giornata Nazionale dell’Albero ”.







L’ufficio Stampa di Legambiente: 0686268353-376- 399



lunedì 17 dicembre 2012

La velocità del MUOS e la lentezza dei treni. Pendolaria a Caltagirone

Pendolaria 2012: la velocità del MUOS e la lentezza dei treni. L’ennesimo paradosso siciliano che lascia i ponti crollati, i treni che si chiamano “littorine” e viaggiano a 30 km/h mentre in fretta si costruisce uno strumento di morte con migliaia di miliardi di dollari.


L’8 maggio del 2011, alle 10.30 circa un ponte della linea ferrata Caltagirone - Niscemi cedeva crollando sulla S.P. 39 che collega la città di Caltagirone con Niscemi. Con un solo colpo si interrompono due arterie di collegamento fra le due città. Da allora tutto sembra essersi congelato con l’istantanea che fissa il crollo e tutto rimane incastrato nell’immagine di un fotogramma. L’occasione del crollo del ponte è stata anche la scusa per ridurre all’osso il numero di treni che collegano Caltagirone con Catania. Ad oggi sono solo tre i treni regionali che collegano le due città, il resto avviene con autobus che impiegano 2 ore e dieci minuti per fare un tragitto di meno di settanta chilometri.

I pendolari del calatino non chiedono tanto, vorrebbero essere messi in condizione di essere ancora chiamati cittadini europei ed avere quel minimo dei servizi standard. E rivendicano l’immediato intervento per il ripristino della tratta ferroviaria Catania – Caltagirone – Gela ed in prospettiva la ristrutturazione dell’intera linea ferrata con l’elettrificazione della tratta e la sua trasformazione in metropolitana di superficie tale da collegare gli aeroporti di Catania e di Comiso. Un servizio che coprirebbe un bacino d’utenza di circa quattrocentomila utenti che rendono compatibile il costo d’intervento. I benefici avrebbero anche una ricaduta non solo sul piano ambientale, con la riduzione di inquinamento da idrocarburi, ma anche sul piano turistico, consentendo ai turisti di muoversi all’interno del bacino delle città barocche tutelate dall’UNESCO.

Per protestare contro questo stato di abbandono, Legambiente nell’ambito della campagna “Pendolaria” organizza per domani, martedì 18 dicembre alle ore 8.00 presso il piazzale antistante la Stazione Ferroviaria, un momento di protesta con i pendolari sollecitando le autorità competenti ad intervenire tempestivamente. Per i cittadini di questo territorio la vicenda della chiusura della tratta ferroviaria appare come un affronto alla credibilità delle istituzioni che sono celeri per intervenire contro la pubblica opinione quando si deve installare il MUOS mentre rimangono indifferenti quando gli stessi cittadini debbono subire le lentezze della burocrazia per mettere in sicurezza i pubblici servizi come lo è senz’altro la ferrovia.

17 dicembre 2012



L’ufficio stampa



Teresa Campagna 338 2116468

venerdì 14 dicembre 2012

Il circolo Piazzambiente tra i destinatari del progetto "Rete ECOsportelli" sostenuto da Fondazione con il Sud.

Domani, sabato 15 dicembre, e domenica, 16 dicembre, si svolgerà a Caltanissetta il Corso di formazione su acqua, energia e rifiuti nell'ambito del progetto della "Rete degli ECOsportelli", sostenuto da fondazione con Il sud.


Anche il circolo Piazzambiente tra i destinatari del progetto.

La rete dei degli ECOsportelli, attiva in tutte le province, si pone l’obiettivo di formare e supportare i volontari e le organizzazioni di cui fanno parte al fine di promuovere, sensibilizzare e assistere i cittadini, le pubbliche amministrazioni, le agenzie di formazione, sui temi dell’energia, acqua e i rifiuti, ed in particolare sui vantaggi della sostenibilità economica e ambientale. I circoli che partecipano alla rete svolgono nei territori una costante attività di informazione rivolta ai cittadini su argomenti spesso di difficile e immediata comprensione, quali appunto l’energia, acqua e rifiuti, attraverso l’apertura di sportelli informativi (ECOsportelli) nei quali i volontari e gli esperti di Legambiente forniscono chiarimenti e informazioni e assistono i cittadini nelle scelte di consumi ecosostenibili, organizzano e realizzano- insieme ai cittadini e alle comunità - campagne tematiche di sensibilizzazione giornate di mobilitazione, incontri tematici.

Programma

Sabato 15 dicembre - ore 11.00 -14.00 –



ACQUA

le lezioni saranno tenute da Antonella Leto, portavoce del forum siciliano per i movimenti per l’acqua bene comune, Chiara Fontanazza dottore di ricerca in ingegneria idraulica e Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.

- normativa nazionale /regionale europea ( Antonella Leto)

- lo stato dell’arte della gestione idrica in Sicilia (Antonella Leto)

- le criticità in Sicilia (Antonella Leto)

- i soggetti coinvolti ( Antonella Leto)

- la posizione di Legambiente (Mimmo Fontana)

- le azioni per un corretto risparmio idrico (Chiara Fontanazza )



Sabato 15 dicembre - ore 15.00-19.00



La comunicazione interna -la gestione della rete e la sua implementazione – lezioni tenute da Viviana Valentini - social media specialist e web editor presso Legambiente nazionale)



-comunicazione interna/esterna, simulazione gestione di situazioni tipo comunicazione interna, definizione

- errori tipici: sbagliare strumento, sbagliare destinatari, sbagliare linguaggio

- comunicazione: interna o esterna? come si distingue? canali, linguaggio, destinatari

- cosa vuol dire fare comunicazione interna per Legambiente?

-gli obiettivi: a cosa serve la comunicazione interna?

- i protagonisti: profilazione dei destinatari e degli attori

- gli oggetti della comunicazione interna: cosa deve comunicare Legambiente?

- strumenti più diffusi di comunicazione interna. e quelli di Legambiente

- la cassetta degli attrezzi: quali strumenti abbiamo a disposizione (per rafforzare e strutturare la rete)

- linguaggio/linguaggi? caratterizzare i messaggi in base ai media, ai destinatari, agli obiettivi

-misurare i risultati



Gli Ecosportelli ed i gruppi di acquisto ecosostenibili - lezione tenuta da Tommaso Castronovo, responsabile del progetto la rete degli ecosportelli e dei gruppi di acquisto di Legambiente Sicilia.



Domenica 16 dicembre – ore 9.30 – 13.30

ENERGIA – lezioni tenute da Mario Pagliaro, ricercatore al Cnr e docente di nuove tecnologie dell’Energia al polo fotovoltaico della Sicilia; Giuseppe Puleo, ingegnere Tlc e project manager divisione energia 2g- Consulting; Anita Astuto, ingegnere esperta in efficienza energetica.

- normativa nazionale /regionale/ europea (Mario Pagliaro)

- lo stato dell’arte in Sicilia (Mario Pagliaro)

- le criticità in Sicilia ( Mario Pagliaro)

- la posizione di Legambiente ( Mimmo Fontana)

- gli incentivi del conto energia (Giuseppe Puleo)

- gli incentivi per le rinnovabili termiche /le detrazioni fiscali (Giuseppe Puleo)

- risparmiare energia e denaro (da come scegliere il gestore luce e gas e ai piccoli e grandi interventi per risparmiare a casa propria) ( Anita Astuto)



Domenica ore 14.30 -17.30



RIFIUTI - lezioni tenute da Mimmo Fontana e Gianluca Micalizzi, tecnico superiore per i sistemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti

- (normativa nazionale /regionale europea ( Mimmo Fontana )

- lo stato dell’arte della gestione integrata dei rifiuti in Sicilia (Mimmo Fontana )

- le criticità in Sicilia (Mimmo Fontana)

- la posizione di Legambiente (Mimmo Fontana)

- la piattaforma logistica in Sicilia

- i prodotti da riciclare ( Gianluca Micalizzi)

- le azioni per un corretta raccolta differenziata ( Gianluca Micalizzi)





14 dicembre 2012

L’ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468

martedì 4 dicembre 2012

Legambiente Sicilia su Zichichi e nucleare

“Siamo costernati – dichiara Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia - per il fatto che l’assessore Zichichi non potrà raggiungere la felicità, almeno non attraverso la proliferazione di centrali nucleari sul territorio siciliano. Lo informiamo, qualora gli fosse sfuggito, che il popolo italiano in due diverse occasioni e a distanza di 26 anni, si è a larghissima maggioranza espresso contro l’opzione nucleare. E questo non per sfiducia nella scienza, ma per il fatto che fino ad oggi, nonostante le cifre iperboliche investite nella ricerca di sicurezza, il nucleare è indiscutibilmente una tecnologia altamente pericolosa. Gli incidenti nucleari nella storia recente non sono avvenuti solo per incompetenza o deficit tecnologici, ma come ha dimostrato proprio Fukushima, perché l’uomo non è e non sarà mai nelle condizioni di controllare o prevenire completamente fenomeni naturali. Il rischio contaminazione, però, non è legato esclusivamente alla possibilità di un incidente in una centrale, ma anche e forse soprattutto alla impossibilità ad oggi di gestire in modo sicuro, al di là di ogni ragionevole dubbio, le scorie prodotte. Tutti i luoghi nel mondo in cui ad oggi vengono “conservate” le scorie nucleari vengono, infatti, considerati temporanei, perché ancora non abbiamo trovato un altro pianeta in cui trasferire questo irrisolvibile problema. Non siamo certamente preoccupati – sottolinea Fontana - per i pensieri in libertà dell’assessore, che per l’altro non sono nemmeno una novità, auspichiamo, però, che l’assessore Zichichi profonda le sue energie per ricostruire il settore dei Beni culturali, strategico per la Sicilia, e distrutto negli ultimi anni dal governo Lombardo. Anche Paesi storicamente nuclearisti, come Stati Uniti, Germania, stanno programmando l’abbandono del nucleare perché finalmente le rinnovabili stanno diventando un’alternativa concreta per la produzione di energia su larga scala. Quindi, posizioni come quella di Zichichi rappresentano ormai il passato: la storia dell’umanità va in un’altra direzione. Ci auguriamo, per il bene della Sicilia, che il governo Crocetta – conclude Fontana - possa rappresentare anche un momento di emancipazione culturale della nostra regione, e quindi contraddistinguersi per posizioni avanzate sui temi dello sviluppo, piuttosto che per opinioni che guardano al passato”.


4 dicembre 2012



L’ufficio stampa

Teresa Campagna tel. 338-2116468

mercoledì 28 novembre 2012

Legambiente sul MUOS: Crocetta revochi le autorizzazioni regionali

Legambiente chiede a Crocetta la revoca delle autorizzazioni di competenza della Regione Siciliana per la costruzione del Mobile User Objective System (MUOS)


Legambiente chiede al Presidente Rosario Crocetta la revoca di tutte le autorizzazioni di competenza della Regione Sicilia per la costruzione della stazione di terra del Mobile User Objective System nell'area di Niscemi (Caltanissetta).

Il MUOS è un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza e a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi. Il programma è gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ed è ancora nella sua fase di sviluppo.

Il sistema comporta la creazione di un campo elettromagnetico enorme, perciò - come ricordano gli studi di Massimo Zucchetti (professore ordinario di impianti nucleari, cattedra di “Protezione dalle Radiazioni”, Politecnico di Torino) e Massimo Coraddu (consulente esterno, dipartimento di energetica, Politecnico di Torino) - “per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell’ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici presso la stazione NRTF di Niscemi, e anzi occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione, secondo la procedura di “riduzione a conformità” prevista dalla legislazione italiana in vigore. Alle emissioni del sistema MUOS sono associati rischi di gravi incidenti e di danni per la salute della popolazione e per l’ambiente, che andrebbero attentamente valutati, e che ne impediscono la realizzazione alla distanza di appena qualche Km da aree densamente abitate, come quella della cittadina di Niscemi”.

“In considerazione del principio di precauzione – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – chiediamo al governo di sospendere immediatamente la prosecuzione del progetto, in attesa che vegano valutati tutte le conseguenze sulla salute, e di garantire la massima trasparenza nel fornire le informazioni alla popolazione”.

In Sicilia, dalle notizie che trapelano, sembra che le piattaforme siano pronte per ospitare le grandi antenne ed è atteso a momenti il passaggio di un convoglio in Contrada Ulmo che porterà all’interno del cantiere una gru idonea a sollevare le parabole.

Legambiente ritiene che della vicenda MUOS debba occuparsi l’Assemblea Regionale Siciliana in apposita seduta, affinché sia la massima istituzione siciliana ad esprimersi sul futuro dei suoi cittadini dato che la costruzione della stazione satellitare riguarda il futuro dell’intero territorio siciliano.

“A luglio scorso, prima della sua vittoria, Rosario Crocetta disse: ‘La Regione ha dato delle autorizzazioni. Io sono convinto che il prossimo presidente le debba revocare senza mezzi termini. Questa è la mia posizione’. Ora che è stato eletto, è nelle condizioni di mettere in essere il suo pensiero” spiega Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia.

“Il sito MUOS – aggiunge Fontana – ricade all’interno di una delle riserve naturali più importanti dell’isola – e sembrava che i vincoli di riserva naturale orientata, SIC e ZPS potessero bloccare l’installazione. Ma il silenzio istituzionale che è calato sul progetto è servito per far andare avanti i lavori senza alcun intralcio”.

Già all’inizio del 2009 Legambiente, insieme a comitati di base e al Movimento No MUOS, aveva chiesto alla Regione Sicilia la revoca di tutti gli atti inerenti l’installazione di Niscemi. L’allora Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, dopo una prima presa di posizione contro il MUOS, fece marcia indietro prendendo tempo, ma di fatto consentendo l’avanzamento dell’iter amministrativo. “Ci aspettiamo che ora il Presidente Crocetta si muova rapidamente e con coerenza blocchi questo progetto” conclude Mimmo Fontana.



28 novembre 2012





L’ufficio stampa



Teresa Campagna 338 2116468

Presidio permanente del coordinamento regionale dei comitati NoMuos

Riceviamo e pubblichiamo:

Report dal presidio permanente No Muos



Si avvia a conclusione il 5° giorno di presidio permanente indetto dal coordinamento regionale dei comitati NoMuos. Stamattina viste le cattive previsioni del tempo e per verificare la disponibilità dell'amministrazione comunale di fornire di tende e bagni chimici il nostro presidio ci si è adoperati di verificare la disponibilità di qualche proprietario di terreni di ospitare il nostro presidio sottoscrivendo una dichiarazione di temporaneo comodato d'uso gratuito, le disponibilità sono state numerose ed abbiamo avuto modo di poter scegliere il più adatto. C'è da segnalare che più di un proprietario è stato intimidito da qualche zelante tutore dell'ordine già distintosi nel dissuadere il presidente del consiglio comunale a non tenerlo ieri mattina nel nostro presidio di fronte l'ingresso principale della base ,con la pretestuosa motivazione che sarebbe “illegale” nonostante la formale comunicazione alla questura di Caltanissetta inviata dai nostri portavoce.

Mentre continua ininterrotto il monitoraggio delle eroiche “staffette” nelle strade dove si prevede il transito dell'autogru telescopica autocarrata targata BT973NR o AM053SM della ditta COMINA srl di Belpasso, nella tarda mattinata si è provveduto al trasferimento del grosso del presidio nel nuovo terreno messoci a disposizione lungo la strada che conduce all'ingresso principale, nel pomeriggio c'è stata una solidale visita del sindaco di Palagonia e sono in arrivo per il turno di notte di NoMuos palagonesi; nei prossimi giorni è prevista una turnazione d'attivisti NoMuos dai paesi limitrofi e da tutta la Sicilia.

Continuando a vigilare per impedire il transito dell'autogru, stiamo mettendo in cantiere una giornata di mobilitazione popolare per domenica 2 con manifestazione di fronte alla base in mattinata e iniziative a Niscemi nel tardo pomeriggio.


Niscemi 27/11 Coordinamento regionale dei comitati NoMuos



venerdì 23 novembre 2012

Legambiente dona 100 alberi per istituire il bosco dei piccoli - Grande successo della Festa dell'albero a Piazza Armerina

STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE DELLE SCUOLE DI PIAZZA ARMERINA ALLA FESTA DELL’ALBERO


SPLENDIDA FESTA ALLA VILLA ROMA CON I BAMBINI E I RAGAZZI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO L.CAPUANA

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PROMETTE AI BAMBINI E A LEGAMBIENTE LA RISTRUTTURAZIONE DEL GIARDINO SCIBONA E IL RECEPIMENTO DELLA LEGGE 113/92 E LEGAMBIENTE SI IMPEGNA A DONARE ALLA CITTA’ 100 ALBERI OLTRE QUELLI GIA’ AFFIDATI ALLE SCUOLE E MESSI A DISPOSIZIONE DAL CORPO FORESTALE



Si sono concluse ieri, a Piazza Armerina, le manifestazioni programmate da Legambiente e Libera, per l’edizione 2012 della Festa dell’Albero.

La partecipazione delle scuole di Piazza Armerina è stata veramente notevole. Sono stati realizzati, nelle classi partecipanti, decine di incontri con i volontari di Legambiente Piazza Armerina, di Libera Sicilia e del presidio Libera di Leonforte.

In ogni scuola sono state realizzate attività diverse, recite, canti, murales, cartelloni colorati, visite guidate alla Villa Garibaldi alla scoperta degli alberi monumentali, ma soprattutto piantumazioni di decine di alberelli, messi a disposizione dal Corpo Forestale, che saranno trapiantati in aree verdi urbane o nelle zone devastate dagli incendi della scorsa estate durante la Festa dell’albero 2013.

Il 21 novembre ha visto protagonisti i bambini del 2° circolo didattico “Falcone” e del 3° circolo didattico “Chinnici” mentre la giornata di ieri, 22 novembre, ha visto un’allegra e colorata invasione della Villa Roma da parte dei bambini e dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo L. Capuana. Tutti presenti, anche i piccoli di 3, 4 e 5 anni, accompagnati dai genitori.

La giornata è stata una vera festa per i bambini che hanno riempito i viali della villa di canzoncine e cartelloni, tutti ineggianti all’importanza degli alberi.

Presenti il sindaco, il vicesindaco e il presidente del consiglio comunale che, per un’ora al di là dei ruoli, si sono intrattenuti simpaticamente con tutti i bambini respirando l’aria fresca dell’infanzia, del gioco e del sapersi divertire tutti insieme.

Sicuramente emozionante il momento in cui i bambini della scuola materna hanno abbracciato, con un grande girotondo, l’abete dell’aiuola centrale per poi piantare, insieme ai giardinieri del comune, la siepe di bosso.

Al termine della manifestazione i ragazzi delle classi delle elementari e della scuola media hanno piantato, sempre con l’aiuto dei giardinieri del comune, un cipresso e hanno posto al sindaco 2 richieste, già avanzate da Legambiente e dai bambini nelle edizioni precedenti della Festa dell’albero.

La prima richiesta, avanzata fortemente in più occasioni anche dal Comitato di quartiere Monte, è stata quella di trasformare il giardino Scibona, oggi abbandonato e trascurato, in uno spazio bello come la Villa Roma, seppur più piccolo, con un vero parco giochi,

La seconda richiesta riguarda il recepimento della Legge 113 del 1992 “Un albero per ogni neonato” che obbliga i comuni a porre a dimora, entro 12 mesi dalla registrazione anagrafica, un albero per ogni bambino nato.

Il sindaco e il vicesindaco hanno garantito che, a breve, partiranno i lavori di ristrutturazione del giardino Scibona e che l’amministrazione è disponibile a deliberare il recepimento della legge 113 e ad individuare le aree da piantumare.

I rappresentanti di Legambiente hanno accolto con soddisfazione la disponibilità dell’amministrazione e hanno dichiarato di essere disponibili a donare al comune 100 alberi per poter dar seguito, immediatamente, alla delibera.

“Anche se Piazza Armerina ha una grande dotazione di verde urbano – dichiarano i responsabili del cigno verde – è arrivato il momento di far si che ogni cittadino diventi custode del proprio territorio e far crescere un albero insieme ad ogni piccolo cittadino è un atto che può sicuramente aiutare nella costruzione di una coscienza collettiva della cosa pubblica. E’ arrivato il momento di piantare invece di tagliare”.

Legambiente e Libera ringraziano i dirigenti scolastici e tutti gli insegnanti che hanno contribuito per la realizzazione delle manifestazioni in programma, ma soprattutto i bambini che hanno reso straordinari ed indimenticabili tutti gli appuntamenti della Festa dell’albero.

Un particolare ringraziamento va inoltre al Corpo Forestale della Regione Sicilia che ha reso disponibili i giovani alberi che saranno affidati in custodia, per 1 anno, agli studenti.



L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

martedì 20 novembre 2012

Legambiente e Libera dedicano la Festa dell'albero alla memoria dei bambini di Gaza

LA FESTA DELL’ALBERO DI LEGAMBIENTE AL CENTRO DELLA SETTIMANA UNESCO DI EDUCAZIONE ALLA SVILUPPO SOSTENIBILE 2012


MANIFESTAZIONI A PIAZZA ARMERINA, AIDONE, BARRAFRANCA E PIETRAPERZIA

LEGAMBIENTE E LIBERA DEDICANO LE MANIFESTAZIONI ALLE GIOVANI VITE STRONCATE A GAZA


Novembre è il mese che Legambiente abitualmente dedica alla Festa dell’Albero, che nel 2012 compie 18 anni. La campagna vede scuole, amministrazioni, cittadini, di ogni età, ma specialmente bambini, impegnati a partire da un gesto concreto per l’ambiente, in una grande missione: rendere gli spazi, le città e i territori che viviamo e fruiamo più respirabili, belli e rigogliosi. E ridurre l’effetto serra. Attraverso la messa a dimora di nuove piantine, semi e fiori colorati ogni cittadino può contribuire attivamente affinché gli angoli grigi e brutti delle nostre scuole e della nostra città siano abbelliti e salvaguardati.

Sarà l’occasione per avvicinare e coinvolgere più che mai il mondo della scuola e dei ragazzi: non come utenti o destinatari, bensì come alleati privilegiati nella battaglia per contrastare i cambiamenti climatici, responsabili di tante disfunzioni agli ecosistemi naturali e alla vita dell’uomo.

L’edizione 2012 della Festa dell’albero vede la collaborazione di Libera e la realizzazione della manifestazione nei 4 comuni del distretto sociosanitario 24, Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca e Pietraperzia, nell’ambito dell’azione di educazione alla legalità e alla sostenibilità realizzata dalle 2 associazioni all’interno del progetto “Il ponte sul di-stretto”.



La Festa dell’albero 2012 è dedicata al verde urbano. Le classi che vi prenderanno parte riceveranno in custodia, dei giovani alberi, che poi saranno piantumati, durante l’edizione 2013 della Festa dell’albero, in città e nelle zone colpite dai disastrosi incendi dell’estate 2012.



La Festa dell’albero coincide, tradizionalmente, con la giornata per i Diritti dell’infanzia del 20 novembre, più che mai sentita, proprio quest’anno a causa delle giovani vite stroncate nella striscia di Gaza, alla cui memoria Legambiente e Libera dedicano le manifestazioni in programma.



La Festa dell’albero si inserisce anche nel programma di iniziative sullo sviluppo sostenibile del decennio Unesco DESS.

Numerose le iniziative in programma, a partire dalla giornata di lunedì 19 novembre presso la scuola Canali dell’Istituto Comprensivo L. Capuana, dove sarà presentata la mostra “Ambiente e sostenibilità – Ogni gesto conta” di ARPA Sicilia. Giorno 20 sarà il turno del plesso Costantino del 3° Circolo. A seguire, giorno 21, saranno protagonisti il 2° e il 3° Circolo e giorno 22 ancora il 2° Circolo e poi le classi della scuola primaria di Aidone e Pietraperzia e della secondaria di primo grado di Barrafranca e Pietraperzia. Giorno 22 a Piazza Armerina sarà ancora protagonista l’Istituto Comprensivo L. Capuana. In alcune scuole le manifestazioni continueranno anche durante la prossima settimana.

“La scuola – dichiarano i responsabili di Piazzambiente - può fare molto, sia in senso culturale, perché l’educazione è uno dei principali nodi per il cambiamento dei comportamenti in chiave sostenibile, sia in senso materiale, perché è essa stessa un luogo fisico di consumo e di gestione delle risorse”.

“Come associazione ambientalista – continuano i responsabili dell’associazione - non intendiamo perdere di vista la relazione articolata che possiamo costruire intorno al mondo della scuola e alle generazioni più giovani: è importante non perdere le tante esperienze, competenze professionali e sensibilità che sono disponibili a lavorare con noi per il cambiamento della società”.



Il Circolo Piazzambiente di Legambiente ringrazia i dirigenti scolastici e tutti gli insegnanti che hanno contribuito per la realizzazione delle manifestazioni in programma.

Un particolare ringraziamento va inoltre al Corpo Forestale della Regione Sicilia che ha reso disponibili i giovani alberi che saranno affidati in custodia, per 1 anno, agli studenti.

L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

domenica 18 novembre 2012

a Piazza Armerina la mostra "Ambiente e Sostenibilità - OGNI GESTO CONTA"

Mostra Itinerante “Ambiente e Sostenibilità - OGNI GESTO CONTA”


Piano delle attività di Educazione all’Ambiente ed alla Sostenibilità 2011/2012 -



Legambiente Piazza Armerina, soggetto gestore del Centro di Educazione Ambientale Parco Urbano San Pietro –ospita, dal 19 Novembre 2012 alle ore 10,00, la tappa nella Provincia di ENNA della mostra itinerante “Ambiente e Sostenibilità - OGNI GESTO CONTA” realizzata da ARPA Sicilia nell’ambito del Piano delle attività di Educazione all’Ambiente ed alla Sostenibilità per l’anno 2011/2012.

L'evento sarà ospitato a Piazza Armerina presso l’Istituto Comprensivo Luigi Capuana - plesso Canali. Alla inaugurazione della mostra presenzieranno il Dirigente Scolastico prof. Giuseppe Ferro, la Responsabile del CEA Paola di Vita, la Vicepreside dell’Istituto prof.ssa Stefania Cincotta, gli attivisti del circolo Legambiente Mauro Crocco, Roberto La Monica, Valentina Marino ed il responsabile della Palma Nana Antonino Conti.

La Mostra farà tappa in ognuna delle Province Siciliane presso Enti, Scuole, Aree Protette, Centri di Educazione Ambientale e Fattorie Didattiche che hanno animato un percorso comune legato alla condivisione e promozione dei temi legati all’Educazione Ambientale.

L'evento si configura come ideale frutto del Piano delle attività di Educazione all’Ambiente ed alla Sostenibilità per l’anno 2011/2012, promosso dal Laboratorio Regionale siciliano In.F.E.A (Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale), gestito e coordinato da ARPA Sicilia.

La mostra è realizzata con l’obiettivo di sensibilizzare la collettività sulle principali tematiche inerenti lo sviluppo sostenibile (acqua, energia, rifiuti, cambiamenti climatici, aree protette, e alimentazione), e di contribuire alla costruzione della partecipazione attiva e informata delle comunità alle principali questioni ambientali.
La mostra punta alla divulgazione dei valori naturalistici, culturali ambientali che fortemente caratterizzano il “Piano delle attività di educazione all’ambiente e alla sostenibilità” di ARPA Sicilia ed è accompagnata da un opuscolo divulgativo realizzato per informare e rendere consapevoli i visitatori sull’importanza della proprie scelte quotidiane a favore della Sostenibilità Ambientale.

Ingresso libero

Luogo Piazza Armerina presso l’Istituto Comprensivo Luigi Capuana - plesso Canali - Indirizzo: Piazza Regione Siciliana - Inaugurazione: Ore 10,00 di Lunedì 19 novembre 2012 – Orario (Lunedì 19- Mercoledì 21): 10,00–16,00 (Martedì 20) 10,00-18,30 Informazioni: Segreteria 091303417 - www.arpa.sicilia.it e-mail: info@educazioneambientale.com



lunedì 12 novembre 2012

Legambiente Sicilia: si vada avanti con il piano rifiuti

Legge sui rifiuti. “Ci auguriamo che le parole del presidente Crocetta siano state male interpretate dalla stampa, perché “cestinare” il nuovo piano rifiuti della Regione siciliana, da poco approvato dal Ministero, non è condivisibile”. Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.


“Auspichiamo che si evitino scelte affrettate, soprattutto in un settore delicato come quello dei rifiuti. Ci auguriamo – dichiara Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia - che le parole del presidente Crocetta siano state male interpretate dalla stampa, perché “cestinare” il nuovo piano rifiuti della Regione siciliana, da poco approvato dal Ministero, non è condivisibile. Si tratta del più avanzato compromesso possibile che, non a caso, ha trovato la contestuale condivisione da parte delle principali associazioni ambientaliste (Legambiente e WWF), della Confindustria e anche di quel mondo sindacale per altro rappresentato nella maggioranza che sostiene Crocetta. Ridare maggior peso e responsabilità ai Comuni, non può coincidere con la cancellazione in toto della legge 9 del 2010, né, ancor di più, con la cancellazione di un piano molto avanzato redatto da alcuni fra i più autorevoli esperti in materia.

Pur avendo sempre espresso critiche anche molto dure alle politiche dei governi Lombardo, riteniamo – conclude Fontana - che non sia utile ripartire da zero in un ambito in cui si erano, comunque, registrati passi in avanti, e ci auguriamo che forze politiche come il PD, che hanno avuto un ruolo positivo in tal senso, abbiano la forza di rivendicare quel poco di buono che è stato fatto negli ultimi anni”.

10 novembre 2012


L’ufficio stampa

Teresa Campagna tel. 338-2116468

domenica 4 novembre 2012

A Palazzo Trigona convegno internazionale sull'edilizia residenziale tardoantica e la Villa del Casale

Dal 7 al 10 novembre si terrà a Piazza Armerina, presso la prestigiosa sede di Palazzo Trigona, il Convegno Internazionale "La villa restaurata e i nuovi studi sull'edilizia residenziale tardoantica". Promosso dal CISEM (Centro Interuniversitario sull’edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo, w3.uniroma1.it/cisem/), ed organizzato in collaborazione con il Parco Archeologico della Villa del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei comuni limitrofi e la Città di Piazza Armerina, il convegno si articolerà in tre giornate dedicate all’approfondimento e alla discussione di tematiche generali sull’edilizia residenziale tardoantica, sviluppate dai rappresentanti delle diverse sedi italiane del Centro (Roma, Bologna, Padova, Foggia ed Enna), e delle Università ed Istituti di ricerca italiani e stranieri che vi aderiscono, oltre che da studiosi che presenteranno una sintesi delle proprie ricerche con comunicazioni brevi e posters.


Si tratta di un’occasione importante – ha dichiarato il prof. Patrizio Pensabene, Ordinario di Archeologia alla Sapienza- Università di Roma e direttore del CISEM- per avviare le attività di un Centro di Studi interuniversitario che tra i suoi obiettivi ha non soltanto il confronto tra ricercatori che lavorano sugli stessi temi da diverse prospettive, ma anche la valorizzazione di monumenti e siti archeologici. Le ricerche condotte sin dal 2004 dall’Università La Sapienza presso la Villa del Casale hanno arricchito in maniera significativa le conoscenze su uno degli edifici più importanti della tarda antichità, ed il convegno vuole essere un’occasione per presentare i più recenti risultati delle indagini alla comunità scientifica e ad un più vasto pubblico di non addetti ai lavori. La conclusione dei lavori di restauro e di sostituzione delle coperture della Villa, darà inoltre ai partecipanti l’opportunità di visitare la Villa “restaurata” con la guida dell’arch. Meli, responsabile del progetto di restauro ed ora direttore del Parco Archeologico della Villa, che illustrerà le metodologie e i risultati dei complessi lavori effettuati negli ultimi anni”.

Il Convegno sarà articolato per sessioni che prevedono la presentazione in forma sintetica del tema proposto da parte di uno o più rappresentanti di ciascuna università o centro di ricerca che aderisce al CISEM, con l’intervento di specialisti italiani e stranieri, seguita da un’ampia discussione. Si partirà dalla Sicilia, con la presentazione dei risultati delle ultime ricerche in contesti urbani e rurali, per ampliare le indagini al resto dell’Italia e del Mediterraneo romano; tra i temi in discussione il rapporto tra edilizia residenziale e potere pubblico, i programmi architettonici e decorativi, la produzione, le grandi residenze di prestigio in età tardoantica ed altomedievale. Una particolare attenzione sarà naturalmente dedicata alla Villa del Casale, ed una sessione sarà incentrata sui temi del restauro e della conservazione dei resti archeologici di edifici residenziali.

Segreteria tecnico-scientifica CISEM

sabato 3 novembre 2012

1000 bambini in gara per premi "in natura"


AMBIENTE, LEGALITA' E SVILUPPO SOSTENIBILE AL CENTRO DEI CONCORSI PER LE SCUOLE PROMOSSI DA LEGAMBIENTE, LIBERA E DAL DAS.

IN PREMIO UNA FANTASTICA GITA PER VISITARE UNA RISERVA NATURALE O UN BENE CONFISCATO ALLA MAFIA

Straordinario consenso per i 2 concorsi per le scuole promossi da Legambiente e Libera, nell’ambito delle iniziative collegate al progetto di sviluppo locale “Il ponte sul di-stretto” che la Fondazione con il Sud sta realizzando, tramite una rete di 16 partners, sul territorio del distretto socio-sanitario 24, e inseriti tra le attività del Centro di Educazione Ambientale di Piazza Armerina.

Ben 40 le classi aderenti per un totale di quasi 1000 bambini.

I 2 concorsi rivolti alle scuole primarie e secondarie di primo grado dei comuni di Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca e Pietraperzia, mettono al centro del percorso educativo il rapporto tra ambiente, legalità e sviluppo sostenibile.

Le scuole primarie partecipano al concorso “Mettiamoci in gioco 2013” e le scuole secondarie di primo grado, invece, al concorso “Ecoreporter 2013”.

I concorsi si svolgeranno in 2 tempi, da ottobre a marzo è prevista la partecipazione ad un vero e proprio percorso strutturato in 5 incontri, con rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e del mondo dell’associazionismo e del volontariato, oltre la partecipazioni a 2 giornate di volontariato rappresentative dell’impegno di Legambiente e Libera.

Sabato 20 ottobre sono state le classi del plesso Canali dell’I.C. L.Capuana di Piazza Armerina a ospitare, per prime, i volontari di Legambiente.

Da gennaio in poi le classi, supportate da un tutor educatore di Legambiente o Libera proveniente da uno specifico corso di formazione, dovranno predisporre l’elaborato finale, un gioco per la scuola primaria e un’indagine giornalistica per la scuola secondaria.

Una giuria selezionerà gli elaborati finali ed assegnerà i premi. Per ognuno dei 4 comuni, sarà individuata una classe delle primarie e una delle secondarie che parteciperà, tra aprile e maggio 2013, ad una gita nel territorio siciliano per visitare una riserva di Legambiente o un bene confiscato alla mafia.

I cittadini di domani, attenti al proprio territorio e ad uno sviluppo legato alle peculiarità della nostra isola, vanno indirizzati fin da piccoli - sostengono i referenti delle 2 associazioni - con esempi e testimonianze positive. E’ per questo che abbiamo deciso di rivolgere l’azione di educazione alla legalità e alla sostenibilità prevista da “Il ponte sul di-stretto” ai più piccoli, interpretandola in modo orizzontale rispetto tutto il progetto, certi che i bambini sapranno essere testimoni, spesso più degli adulti, del tentativo di costruire un mondo migliore. E’ a loro quindi che affidiamo il futuro di questo territorio e la costruzione di quel ponte di valori positivi che il progetto auspica.

L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

venerdì 26 ottobre 2012

Giovanna Marano, candidata alla Presidenza della Regione, risponde alle nostre domande

Legambiente Sicilia: una campagna elettorale dove i contenuti hanno avuto poco spazio a dimostrazione, purtroppo, della distanza siderale tra la politica e i cittadini che invece acquisiscono sempre maggiore consapevolezza e sensibilità sui temi legati all'ambiente, senza avere adeguate risposte.
Un solo candidato alla Presidenza della Regione siciliana, Giovanna Marano, ha risposto al documento che Legambiente Sicilia ha sottoposto a tutti i candidati. Questo la dice lunga sull'attenzione che è stata posta alle politiche
che riguardano territorio ed ambiente.



Di seguito il testo inviatoci:
Ecco le domande di Legambiente e le nostre risposte.


Ai candidati alla Presidenza della Regione siciliana

Il dibattito internazionale sul riscaldamento del clima, le assise e i protocolli internazionali volti alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e allo sviluppo della produzione energetica rinnovabile dimostrano quanto la questione ambientale sia diventata centrale nel nuovo mil...lennio. Oggi, la politica e l’economia sono costretti a riconoscerlo sotto la spinta della crescente attenzione delle pubbliche opinioni, sempre più coscienti che vivere in un ambiente sano sia un diritto e non un lusso.

Questa consapevolezza ha avuto nel nostro paese una indiscutibile consacrazione con la schiacciante vittoria dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro lo sviluppo di una nuova strategia energetica nucleare. Molte delle politiche ambientali sono in Italia demandate alle regioni e per questa ragione riteniamo doveroso dare un contributo concreto alla campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente della regione siciliana proponendo ai candidati alcune questioni dirimenti per valutare i diversi progetti di governo.

Il documento non ha la pretesa di esser esaustivo perché abbiamo preferito fare uno sforzo di sintesi



Acqua e Referendum:- Vi adeguerete all’esito del referendum, obbligo peraltro ribadito da una recente sentenza della Corte Costituzionale? Eventualmente, entro quante settimane proporrete la modifica della normativa regionale?- Nella considerazione che troppo tempo si è finora perso per risolvere il problema della carenza idrica in Sicilia, vi chiediamo quali azioni volete mettere in atto per: ridurre le perdite di rete e i fenomeni di inquinamento delle acque da destinare al consumo umano, stimolare i cittadini a un utilizzo corretto dell'acqua potabile, spingere le amministrazioni locali ad adeguare i regolamenti edilizi ai principi dell’efficienza?.



“Nel nostro programma di governo abbiamo messo nero su bianco che la volontà espressa dai cittadini con il referendum, fino ad oggi rimasta vergognosamente inascoltata, va assolutamente rispettata. Subito. Adotteremo, nei primi cento giorni di governo, il disegno di legge sulla ripubblicizzazione del servizio idrico e della società Siciliacque, che oggi funge da venditore di ultima istanza con costi aggiuntivi per l’utenza assolutamente ingiustificati. Tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili e costituiscono una risorsa che va salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà.

Pensiamo anche a promuovere Patti per i fiumi, che prevedano la regolamentazione delle possibilità di utilizzo e la programmazione di interventi a tutela e salvaguardia dei corsi d'acqua siciliani, condivisi tra Regione, EE.LL. ed associazioni ambientaliste.

In Sicilia l’acqua, già non abbondante a causa delle condizioni meteoclimatiche, fino ad ora è stata soggetta a una gestione poco razionale, che non concilia caratteristiche di qualità e quantità con gli usi e i consumi per i quali le acque sono destinate. Si sono sommate, da un lato, le carenze gestionali e infrastrutturali nell’adduzione e distribuzione (le perdite elevate riducono notevolmente la quantità disponibile) e, dall’altro, le carenze dei sistemi fognari e depurativi (che ne riducono ulteriormente la quantità a causa dell’inquinamento delle falde e dei corsi d’acqua). Gravi sono ancora le dispersioni di acqua potabile nelle reti comunali: oltre il 35%. Per affrontare tutti questi problemi serviranno interventi specifici.

Gli attuali enti consortili, in capo a gestioni commissariali, costano oltre 100 milioni di euro ogni anno, l’80% dei quali destinati al pagamento degli stipendi. I debiti accumulati superano i 70 milioni di euro. Vogliamo approvare una legge di riordino dell’intero governo delle acque che superi l’organizzazione elefantiaca e clientelare nella gestione delle strutture consortili. Occorre una riforma radicale che proceda a investimenti mirati per una moderna distribuzione delle acque, riduca sprechi e proceda all’accorpamento delle strutture di macroaree pianificando l’utilizzo dell’attuale personale. Affermare il principio del pagamento dei servizi in rapporto ai benefici ricevuti, puntando a un sistema agricolo moderno che elimini sistemi di distribuzione a scorrimento su terra battuta ancora esistenti, fonti di sprechi e di inefficienza del sistema. Utilizzare i Fondi comunitari per migliorare l’efficienza della rete di distribuzione irrigua, anche per mezzo di informatizzazione della rete stessa. Le amministrazioni locali dovranno essere adeguatamente stimolate uso corretto ed efficace delle acque e del suolo, sostenibile dal punto di vista ambientale, in grado di contrastare il dissesto idrogeologico e di contribuire allo sviluppo, anche modificando regolamenti urbanistici”.



Economia:

Spesso viene confusa la green economy con la produzione di energia da fonte rinnovabile che, pur essendo parte importante dell’economia verde, ne rappresenta solo un settore.

Per green economy s’intende un vero e proprio cambiamento di paradigma, un nuovo modo di produrre beni e servizi tenendo conto degli effetti non solo in termini di sostenibilità ambientale ma anche sociale ed economica. Questa nuova economia che in Italia interessa circa il 27% delle imprese (il 20% in Sicilia), in ogni settore, dal manifatturiero all’energetico, passando per l’agricolo, è stata capace non solo di resistere bene alla crisi ma addirittura di espandersi sia nel mercato interno che in quello estero.- Ritenete che la green economy, e cioè una radicale modifica della cultura della produzione, sia la migliore risposta per uscire dall’attuale crisi economica?- In Sicilia i due settori più sviluppati della green economy sono quello energetico e quello agricolo, su quali scelte concrete impernierete le vostre politiche? Quali saranno le principali misure dei prossimi PSR e Piano energetico regionale?

Per esempio:

Sceglierete di sostenere la multifunzionalità delle imprese agricole in materia di manutenzione e conservazione del territorio come avviene da tempo in Francia e Gran Bretagna. Vincolerete i sostegni del PSR ad interventi concreti di prevenzione antincendio, difesa idrogeologica, conservazione della biodiversità, ecc..?Supererete gli approcci all’energia rinnovabile degli ultimi due governi (Cuffaro e Lombardo), entrambi sbagliati e dannosi, partendo da quanto prevedono le linee guida nazionali, e cioè l’individuazione delle aree non idonee, a maggiore garanzia sia degli interessi delle comunità locali che delle imprese?- Anche in considerazione del fatto che dopo la crisi ambientale dell’ILVA esplosa a Taranto nulla resterà immutato nelle politiche industriali del nostro Paese, quali scelte v’impegnate a sostenere per imporre la riqualificazione ecologica della produzione nei poli industriali siciliani come è avvenuto per quelli francesi e tedeschi?

Per esempio:Imporrete limiti alle emissioni più rigidi come avviene da anni in Puglia, per spingere le imprese ad accelerare il processo di riqualificazione?Vieterete l’uso dei combustibili maggiormente inquinanti (carbone e petcooke)?



“Riteniamo che la Green economy sia non solo la migliore, ma l'unica vera opportunità di sviluppo per la Sicilia. Per troppo tempo l'economia di questa isola è stata basata sul petrolio ed una radicale modifica della cultura della produzione è ormai improcrastinabile.

Fino ad oggi, la Sicilia ha conosciuto forti investimenti privati nel campo delle energie rinnovabili, pur se orientati quasi esclusivamente verso il settore fotovoltaico ed eolico (le normativa per gli impianti fotovoltaici di medie e grandi dimensioni sono di competenza nazionale). Ma sono ben visibili nella campagna siciliana impianti eolici fermi per indisponibilità della linea a ricevere grandi quantità di energia, a cui lo Stato versa ugualmente gli incentivi ad una produzione che non esiste. E' necessario che questa energia non vada più sprecata.

Al governo nazionale intendiamo chiedere un impegno per realizzare in Sicilia, nel breve termine, impianti ad energia solare di medie dimensioni, compatibili con l’agricoltura e paesaggio. Pensiamo di sostenere la tecnologia del solare termodinamico, valorizzando terreni non altrimenti utilizzabili, rivedendo il sistema degli incentivi e prevedendo strumenti di supporto alle imprese e agli investitori. Bisogna puntare inequivocabilmente su una filiera locale che parta dalla ricerca e dello sviluppo nel settore delle energie rinnovabili fino all'installazione e alla manutenzione dei parchi energetici, cosa fino ad oggi mai attivata.

Occorre, poi, puntare su impianti a biomassa legnosa o legno cellulosica, cioè impianti che a partire dal legno di potatura e dagli scarti di falegnameria producono calore e pertanto energia elettrica. Il principale problema su questo versante riguarda il reperimento delle materie prime: la Regione deve incoraggiare la raccolta degli scarti, anche tramite consorzi volontari degli agricoltori.

Vanno garantite agevolazioni fiscali, regionali e locali, per coloro che realizzano piccoli impianti fotovoltaici e per la diffusione del mini-eolico, in modo particolare nelle imprese. Inoltre, si deve Prevedere un meccanismo premiale nei trasferimenti regionali per gli EE.LL. che utilizzano impianti fotovoltaici negli edifici pubblici.

La crisi ambientale esplosa violentemente all'Ilva di Taranto deve essere di esempio per tutti. In Sicilia ci sono troppe cose che bruciano sopra le nostre teste. Abbiamo quattro raffinerie, autorizzazioni per due rigassificatori, due metanodotti che passano sotto la nostra isola e varie altre industrie con una pesante ricaduta ambientale. La riqualificazione ambientale di questi siti deve essere una priorità. Servono investimenti per la sicurezza ed il miglioramento della produzione. Il governo regionale deve sollecitare tutto ciò. Non basta pretendere che le industrie paghino le tasse qui, serve anche che restituiscano investimenti attivi sul territorio. Imporre limiti alle emissioni ed introdurre il divieto all'uso di combustibili maggiormente inquinanti sono misure applicabili”.



Conservazione della natura:

Ancora oggi la politica siciliana pare considerare la conservazione della biodiversità una sorta di capriccio, un vezzo intellettuale che male si sposa con le esigenze dello sviluppo. A dimostrazione di ciò basterebbe fare due esempi: dalla loro istituzione (in media 15 anni) è stata costantemente erosa la limitata disponibilità economica delle 75 riserve naturali; la gestione dei quattro parchi regionali negli anni ha assunto sempre più connotati clientelari che li hanno fatti percepire come carrozzoni inutili e spreconi.

Senza volere in questo contesto entrare nel merito scientifico dell’importanza della conservazione della biodiversità quale unica condizione per la sopravvivenza dell’uomo, sottolineiamo invece come in altre regioni i parchi e le riserve naturali siano diventati uno strumento per lo sviluppo di comunità fisicamente marginali, ma che proprio nella valorizzazione dell’alta naturalità garantita da questa marginalità hanno trovato il modo per frenare lo spopolamento e l’abbandono delle attività economiche tradizionali.

- Quali scelte opererete per costruire una vera politica di conservazione della natura intesa quale precondizione per lo sviluppo economico della Sicilia? Per esempio:• Adeguerete la legge siciliana alla legge quadro nazionale (394/1991) in particolare in ordine alla costituzione degli organi?• Sosterrete convintamene l’istituzione dei quattro parchi nazionali previsti in Sicilia e osteggiati da interessi particolaristici?• Entro quante settimane proporrete l’istituzione del sesto parco regionale, quello dei Peloritani?• Entro quante settimane nominerete i presidenti di tutti i parchi regionali visto che per ragioni clientelari negli ultimi anni sono stati tutti commissariati?Una riflessione ulteriore va riservata al tema della caccia. Da molti anni ormai le associazioni ambientaliste vedono accolti regolarmente i ricorsi presentati contro il calendario venatorio. Ciò perché anche in questo ambito le scelte degli ultimi governi sono state condizionate da una logica clientelare che ha assecondato le pretese di una minoranza delle associazioni venatorie con forzature del tutto illegittime regolarmente censurate dai TAR.- Ritenete di dover modificare questo andazzo sottoponendo il piano e il calendario faunistico venatorio alle valutazioni di sostenibilità e alle norme dei piani di gestione di SIC e ZPS?



“La Sicilia ha un patrimonio naturalistico notevole: quattro parchi naturali regionali (Etna, Alcantara, Madonie, Nebrodi) per circa 190 mila ettari; sei aree marine protette nazionali (Egadi, Pelagie, Plemmirio, Capo Gallo, Ustica, Ciclopi) per quasi 80 mila ettari; oltre a circa cento riserve naturali regionali. Un patrimonio soffocato da un’idea di “sviluppo” inaccettabile: il degrado opulento del sovraffollamento, l’inquinamento del mare, un paesaggio spesso deturpato, frane e incendi ricorrenti, addensamento criminale, servizi carenti se non assenti. Ma, soprattutto, politiche di gestione sbagliate che hanno legato i quattro parchi ad una amministrazione clientelare.

Noi vogliamo che la Sicilia, cuore del Mediterraneo, diventi un autentico sistema di parchi, di terra e di mare. E i parchi e le riserve possono diventare un ecosistema siciliano come un’unica grande area protetta del Mediterraneo che chiama in causa l’economia reale, il benessere della persona, la concezione dello sviluppo e del progresso, cioè un’industria della natura come patrimonio e nutrimento messo a disposizione dei cittadini.

Per questo, la regione deve promuovere un regime normativo di gestione esteso all’insieme del territorio, con il concorso della scienza e delle forze sociali, per mezzo di un sistema di vincoli e di incentivi gestito unitariamente dalle comunità locali, in modo non burocratico. Il parco come vera città non-metropolitana e come ecosistema istituzionale.

Nello specifico, vogliamo dare nei tempi più brevi possibili piena attuazione all’istituendo Parco degli Iblei ed avviare il percorso per la creazione del parco dei Peloritani. Intendiamo mettere fine immediatamente alla gestione commissariale dei parchi regionali, servita solo ad alimentare clientele politiche e non a garantire un funzionamento efficiente di queste strutture. Siamo convinti che adeguare la legge siciliana alla legge quadro nazionale sarà utile così come l'istituzione dei quattro parchi nazionali previsti in Sicilia.In merito alla stagione faunistica, il ruolo delle associazioni ambientaliste, fino ad oggi, è stato essenziale per contrastare gli interessi delle associazioni venatorie. Siamo assolutamente in sintonia con l'idea di sottoporre il piano e il calendario faunistico venatorio alle valutazioni di sostenibilità e alle norme dei piani di gestione di SIC e ZPS”.



Difesa del suolo e forestazione:

La straordinaria vulnerabilità del territorio siciliano non è stata minimamente ridotta dalle politiche forestali che pure in questi decenni hanno assorbito una grandissima quantità di risorse. Risorse che non sono servite nemmeno a preservare il patrimonio boschivo dagli incendi.- Intendete riformare profondamente le scellerate politiche del settore? Per esempio:• Intendete prevedere l’impiego degli operai per tutte le attività di spegnimento degli incendi oggi svolte solo da un piccola parte di essi?• Impegnerete gli operai prioritariamente in attività di manutenzione del territorio in zone ad alto rischio di dissesto idrogeologico piuttosto che esclusivamente nelle aree demaniali?• Cancellerete la riforma che ha unificato Azienda Foreste e Corpo forestale, mettendo insieme controllori e controllati?• Sopprimerete il Corpo forestale regionale accorpandolo con il Corpo forestale dello Stato?



"La riforma che ha unificato Azienda Foreste e Corpo forestale va sicuramente modificata, ma nell’immediato è di vitale importanza ridefinire le modalità d’impiego degli operai. La stabilizzazione dei forestali deve avvenire dentro un quadro di pubblica utilità che si richiama a due necessità: il dissesto idrogeologico e il miglioramento del patrimonio boschivo, della prevenzione antincendio. Il servizio antincendio dovrà essere separato dal servizio boschi.

I forestali possono e devono essere centrali in una strategia efficace ed efficiente di contrasto al dissesto idrogeologico del territorio. Non dimentichiamoci che per questo tipo di interventi ci sono notevoli risorse economiche, previste nei programmi europei, così come sottolineò la Commissione europea dopo il disastro di Giampilieri".



Beni Culturali e paesaggio:



Una commissione dell’UNESCO sta valutando la possibilità d’inserire anche l’Etna nella lista dei beni dell’umanità. Nonostante questa straordinaria attenzione riservata al territorio siciliano il sistema dei nostri beni culturali sta vivendo una gravissima crisi: scarsità di risorse investite, caos organizzativo, controllo rigidamente clientelare di ogni ruolo apicale.

Questo contesto ha prodotto lo stato di abbandono in cui versano molti siti archeologici e soprattutto i tanti siti UNESCO, ma anche la mancata entrata a regime della gran parte dei piani paesaggistici. Sono costati molti milioni di fondi europei e sono ancora in gran parte bloccati dagli interessi particolaristici degli speculatori edilizi e dallo scarso interesse della politica regionale.- Intendete puntare sulla tutela del paesaggio anche per riqualificare l’offerta turistica siciliana? Eventualmente, entro quanti mesi v’impegnate a completare l’approvazione di tutti i piani paesaggistici?- Intendete concretamente realizzare un parco geo-minerario regionale per valorizzare il diffuso patrimonio di archeologia industriale mineraria legata alle attività estrattive dello zolfo e del sale, come già fatto in altre regioni d'Italia?



“In Sicilia è concentrato il 10% del patrimonio culturale italiano, il 30% dei beni archeologici, il 28% dei musei del Mezzogiorno. Eppure, questo patrimonio immenso è afflitto da un lungo elenco di deficienze. Negli ultimi tre anni i siti culturali siciliani hanno perso un milione e mezzo di visitatori (da 4,5 a 3 milioni) e due milioni di incasso, da 14 a 12 milioni di euro. Le presenze si concentrano solo in 8 siti che attraggono il 75% dei visitatori, mentre gli altri 55 siti hanno visite insignificanti. Nessun museo dispone di un budget complessivo per la gestione, tutto finisce nel calderone del bilancio regionale e non esiste alcuna programmazione. Manca una legislazione regionale sui musei locali, sprovvisti di uno specifico statuto e di personale scientifico adeguato. Una politica dolosamente clientelare ha demotivato, delegittimato e, di conseguenza, dequalificato il personale tecnico-scientifico che opera in tutto il settore culturale. Nell’ultimo bilancio regionale, a fronte di 2 milioni di euro per iniziative direttamente promosse dall’assessore, non è stato previsto neppure un euro per la manutenzione di tutti i beni culturali siciliani. Allo stato dei fatti, l’assessorato regionale è un erogatore di contributi; non esercita alcun indirizzo culturale, né artistico nei vari settori; non è in grado di tutelare i propri beni, né il territorio; partecipa il meno possibile all’attuazione delle attività istituzionali degli enti di riferimento; impiega la gran parte del proprio bilancio per erogare stipendi; non incentiva l’impresa privata se non riservando a pochi eletti, in una logica clientelare, i pochi appalti che si rivelano quasi sempre inutili e sovrastimati.

Tutto questo dovrà cambiare. Priorità, nei primi 100 giorni di governo, sarà data alla discussione e all’approvazione di un nuovo modello di gestione dei Beni Culturali. Così come si intende dare immediatamente piena attuazione, in tutte le nove province siciliane, ai piani paesaggistici.

Vogliamo adottare un modello di gestione dei beni culturali improntato al project financing (applicato con successo dallo stato francese, Délégation de service pubblique). Modificare radicalmente il rapporto tra le istituzioni e le imprese private o i singoli operatori dei rispettivi settori. Utilizzare la forza lavoro e soprattutto la competenza dei dipendenti pubblici in modo da ridurre “naturalmente” la spesa istituzionale e, contestualmente, impostare con trasparenza e meritocrazia, una vera collaborazione imprenditoriale con i privati che operano a diverso titolo nei settori artistici, archeologici, teatrali, cinematografica. Realizzare la più importante e fruttuosa delle sinergie, facendo coincidere la produzione culturale locale con la valorizzazione del patrimonio artistico, connettendo la tutela di questo patrimonio con il turismo, lo spettacolo, l’arte contemporanea.

In particolare, pensiamo di:

Rendere attivi e operativi tutti e 14 i teatri antichi, creando un circuito classico estivo, da maggio a settembre. Favorire i progetti ideati e realizzati in collaborazione con compagnie o artisti che operano sul territorio. Realizzare un circuito teatrale regionale, al fine di incrementare la produzione locale e la sua diffusione nazionale. Creare un logo per ciascun museo siciliano, depositato dalla Regione e con cui caratterizzare il merchandising, con uno specifico design definito tramite concorso di giovani designer siciliani. Defiscalizzare le aliquote regionali per gli investimenti nella cultura, misura applicata sia alle imprese sia ai singoli cittadini. Piano tariffario che favorisca il fruitore di eventi culturali. Ad esempio, abbattimento del costo dei trasporti per chi si sposta per un evento culturale, realizzabile attraverso le biglietterie on line. Affitti calmierati al basso per chi apre gallerie d’arte, atelier, librerie, caffè letterari con programmazione culturale e cineforum.Wi-Fi gratuito e senza password in tutti i luoghi di aggregazione. Infrastruttura telematica. Raggiungere i luoghi privi di infrastrutture culturali attraverso il collegamento telematico nei luoghi pubblici, che permetta la fruizione in diretta di manifestazioni culturali che si svolgono anche a distanza. Finalizzare gli “investimenti” della Film Commission alla creazione di una industria cinematografica siciliana. Da una parte favorendo la produzione locale, dall’altra interpretando la collaborazione con produzioni nazionali e internazionali come l’occasione per incrementare ulteriormente l’indotto e il lavoro sul territorio. Sarà inserita nel nostro programma di governo anche la realizzazione di un parco geo-minerario con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio di archeologia industriale legata alle attività estrattive dello zolfo e del sale”.



Pianificazione territoriale:La nostra regione è l’unica a non aver aggiornato la propria normativa urbanistica negli ultimi trentacinque anni. Non serviva perché molte modifiche estemporanee, e quindi peggiorative, sono state apportate inserendo surrettiziamente norme urbanistiche all’interno di leggi finanziarie o leggi omnibus. Come è evidente l’idea predatoria, di trasformare il territorio attraverso continue varianti, non ha certamente portato ad uno sviluppo equilibrato, ma all’abbandono della gran parte dei nostri centri storici e alla crescita di orrende periferie prive di qualsivoglia qualità. La stessa idea ha causato la devastazione di una parte importante delle nostre coste, sottraendole alla possibilità di un’offerta turistica di qualità, e ha portato l’ultimo governo a valutare incredibilmente la possibilità di accettare una proposta di concessione cinquantennale di tutto il demanio costiero per la realizzazione di una gigantesca opera di cementificazione. Tutto questo mentre, sia a livello internazionale che nazionale, è ormai maturata la convinzione che siano necessarie modifiche normative finalizzate a ridurre il consumo di suolo, per ragioni ambientali ma anche economiche.- Intendete adeguare la normativa urbanistica siciliana ai nuovi indirizzi che scaturiscono dal dibattito culturale in corso: blocco di nuovo consumo di suolo agricolo e rigenerazione urbana finalizzata al recupero dei centri storici, oltre ché all’adeguamento del patrimonio edilizio esistente ai principi dell’efficienza energetica?



“Riteniamo che la logica del consumo del territorio abbia dominato i decenni passati producendo l’arricchimento di pochi e procurando condizioni di disordine urbanistico e dissesto idrogeologico della Sicilia. I condoni, ad ogni livello istituzionale, hanno favorito l’abusivismo edilizio. Il mercato immobiliare privato è oggi in picchiata. Esistono invece moltissime cooperative edilizie che hanno già ottenuto il contributo regionale e che attendono l’assegnazione delle aree.

Nella nostra Regione vige, in questa materia, la famigerata Legge Fleres. Essa prevede che una cooperativa edilizia, finanziata dalla Regione e che abbia fatto richiesta ad un qualsiasi comune siciliano per l’assegnazione dell’area edificabile, possa trasferire la costruzione sul terreno agricolo di un comune limitrofo quando nel comune a cui è stata fatta la richiesta iniziale non abbia individuato per tempo le aree! Il risultato è che, da anni, la Legge Fleres sta producendo una costante distruzione di aree agricole, trasformandole immediatamente in aree edificabili. Il primo provvedimento urgente per far ripartire l’edilizia privata convenzionata e sovvenzionata, salvaguardando il patrimonio territoriale siciliano, è abrogare la Legge Fleres. Contestualmente i comuni siciliani ancora privi di Piano Regolatore Generale dovranno individuare – entro un mese di tempo, oltre il quale è previsto l’intervento sostitutivo della Regione – le aree destinate all’edilizia convenzionata e sovvenzionata. Tali aree verranno successivamente inserite nei rispettivi Piani Regolatori Generali dei singoli comuni. Nelle more della stesura dei Piani, verrà consentita l’assegnazione delle aree alle cooperative edilizie. Prioritario sarà l'aggiornamento dei PRG, con nuovi elaborati che prevedano la dettagliata definizione del rischio idraulico e di quello idrogeologico. Nei piani triennali delle opere pubbliche si dovranno prevedere interventi di sistemazione territoriale. Pensiamo a sgravi fiscali, regionali e locali, per la ristrutturazione di immobili privati per la riduzione del rischio sismico.

Vogliamo misure per gli EE.LL. volte alla dotazione di un parco progetti cantierabili per gli interventi di salvaguardia e messa in sicurezza dei territori e degli edifici pubblici (con un fondo di rotazione per la progettazione).

Prevediamo il finanziamento iniziale per gli interventi di sicurezza dal rischio sismico ed idrogeologico stornando gli investimenti previsti per il Ponte sullo Stretto. Il rigetto totale e definitivo di future sanatorie edilizie è ovvio. Così come deve essere bloccato il mega progetto che prevede la concessione cinquantennale del demanio costiero che nasconde soltanto un affare per chi intende cementificare ulteriormente il nostro territorio. Puntiamo al recupero dei patrimoni edilizi dismessi o abbandonati. Prima di nuova cementicazione occorre recuperare tutto quanto è stato abbandonato. E se non si trova il proprietario, esproprio e rassegnazione a chi vuole qualificare. Ogni Comune, prima di avviare varianti al P.R.G. per espansione di aree da edilizie o stesura dello stesso P.R.G. è obbligato a determinare il fabbisogno abitativo e a tenere conto, per la determinazione dello stesso, del censimento del patrimonio abitativo non utilizzato”.



Rifiuti

Pochi esempi virtuosi hanno dimostrato come anche in Sicilia, se solo la politica avesse spinto nella giusta direzione, sarebbe stato possibile organizzare una efficiente raccolta differenziata e gestire i rifiuti secondo il dettato delle normative europee e nazionali. Normative che si fondano sulla riduzione della produzione di rifiuti e sul recupero di materia.

Nonostante il disastro creato dai tredici anni di gestione commissariale quasi ininterrotta, oggi la Sicilia ha un piano dei rifiuti utile per cambiare registro.- Darete applicazione a quanto prevede il piano che punta sul recupero di materia o lo metterete in discussione per riaprire il dibattito sugli inceneritori?- Darete attuazione alla riforma del sistema rifiuti approvata nel 2010 e rimasta inapplicata per oltre due anni?



“Il dibattito sui termovalorizzatori per noi è definitivamente chiuso. La soluzione alternativa c’è già ed è utilizzare i rifiuti come risorse: puntando sulla raccolta differenziata. Per rompere i meccanismi che legano il malaffare a un servizio essenziale pensiamo di abrogare il piano rifiuti di emergenza adottato da Lombardo. Intendo approvare al più presto, invece, un Piano di gestione 'ordinario', come previsto dall’articolo 9 della legge 9 del 2010, che dà questa facoltà al presidente della Regione, prerogativa di cui non si è avvalso Lombardo, che ha preferito genuflettersi ai poteri romani che hanno imposto ancora una volta la ricetta inceneritori e discariche per l’approvazione del piano d’emergenza.

Il nuovo piano avrà come obiettivo il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata in tre anni, per puntare poi alla strategia 'rifiuti zero' entro il 2020. Per fare ciò è necessario costruire, utilizzando i fondi strutturali, una rete regionale di impianti di compostaggio e selezione (circa 80 impianti) che verranno alimentati dal porta a porta, e che attiveranno la filiera industriale della raccolta/selezione/riciclo. All’interno di tale scenario si tratterà di riqualificare il personale ai nuovi servizi, ricollocarlo in nuove attività nell’ambito dei rifiuti (porta a porta) e del decoro urbano (pulizia spiagge, giardini, mercati ecc.). Infine, bisognerà far rientrare il personale degli enti locali che attualmente si trova negli ATO in posizione di comando.

Con la differenziata e la valorizzazione dei rifiuti comuni e cittadini possono e devono ottenere risparmi, favorendo la nascita di un’economia sana. Saranno aziende speciali consortili a gestire il sistema integrato dei rifiuti nel territorio di riferimento, come del resto è già previsto dalla nuova legge. Queste società saranno di proprietà dei comuni e gli utili di esercizio saranno destinati a loro”.

venerdì 19 ottobre 2012

Legambiente scrive ai candidati presidenti


Legambiente Sicilia ha stilato un documento che intende sottoporre all’attenzione dei candidati alla Presidenza della Regione Siciliana. Molte delle politiche ambientali sono in Italia demandate alle regioni e per questa ragione Legambiente ritiene doveroso dare un contributo concreto alla campagna elettorale per l’elezione del nuovo Presidente della Regione proponendo ai candidati alcune questioni dirimenti per valutare i diversi progetti di governo.

I temi sui quali l’associazione “interroga” i candidati vertono su acqua e referendum: economia e green economy; conservazione della natura; difesa del suolo e forestazione, beni culturali e paesaggio; pianificazione territoriale e rifiuti.

18 ottobre 2012 -L’ufficio stampa - Teresa Campagna tel. 338 2116468

Si riporta il testo del documento:   Ai candidati alla Presidenza della Regione siciliana



Il dibattito internazionale sul riscaldamento del clima, le assise e i protocolli internazionali volti alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e allo sviluppo della produzione energetica rinnovabile dimostrano quanto la questione ambientale sia diventata centrale nel nuovo millennio. Oggi, la politica e l’economia sono costretti a riconoscerlo sotto la spinta della crescente attenzione delle pubbliche opinioni, sempre più coscienti che vivere in un ambiente sano sia un diritto e non un lusso.

Questa consapevolezza ha avuto nel nostro paese una indiscutibile consacrazione con la schiacciante vittoria dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro lo sviluppo di una nuova strategia energetica nucleare.

Molte delle politiche ambientali sono in Italia demandate alle regioni e per questa ragione riteniamo doveroso dare un contributo concreto alla campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente della regione siciliana proponendo ai candidati alcune questioni dirimenti per valutare i diversi progetti di governo.

Il documento non ha la pretesa di esser esaustivo perché abbiamo preferito fare uno sforzo di sintesi


Acqua e Referendum:

- Vi adeguerete all’esito del referendum, obbligo peraltro ribadito da una recente sentenza della Corte Costituzionale? Eventualmente, entro quante settimane proporrete la modifica della normativa regionale?

- Nella considerazione che troppo tempo si è finora perso per risolvere il problema della carenza idrica in Sicilia, vi chiediamo quali azioni volete mettere in atto per: ridurre le perdite di rete e i fenomeni di inquinamento delle acque da destinare al consumo umano, stimolare i cittadini a un utilizzo corretto dell'acqua potabile, spingere le amministrazioni locali ad adeguare i regolamenti edilizi ai principi dell’efficienza?.



Economia:

Spesso viene confusa la green economy con la produzione di energia da fonte rinnovabile che, pur essendo parte importante dell’economia verde, ne rappresenta solo un settore.

Per green economy s’intende un vero e proprio cambiamento di paradigma, un nuovo modo di produrre beni e servizi tenendo conto degli effetti non solo in termini di sostenibilità ambientale ma anche sociale ed economica. Questa nuova economia che in Italia interessa circa il 27% delle imprese (il 20% in Sicilia), in ogni settore, dal manifatturiero all’energetico, passando per l’agricolo, è stata capace non solo di resistere bene alla crisi ma addirittura di espandersi sia nel mercato interno che in quello estero.



- Ritenete che la green economy, e cioè una radicale modifica della cultura della produzione, sia la migliore risposta per uscire dall’attuale crisi economica?

- In Sicilia i due settori più sviluppati della green economy sono quello energetico e quello agricolo, su quali scelte concrete impernierete le vostre politiche? Quali saranno le principali misure dei prossimi PSR e Piano energetico regionale?

Per esempio:

• Sceglierete di sostenere la multifunzionalità delle imprese agricole in materia di manutenzione e conservazione del territorio come avviene da tempo in Francia e Gran Bretagna. Vincolerete i sostegni del PSR ad interventi concreti di prevenzione antincendio, difesa idrogeologica, conservazione della biodiversità, ecc..?

• Supererete gli approcci all’energia rinnovabile degli ultimi due governi (Cuffaro e Lombardo), entrambi sbagliati e dannosi, partendo da quanto prevedono le linee guida nazionali, e cioè l’individuazione delle aree non idonee, a maggiore garanzia sia degli interessi delle comunità locali che delle imprese?

- Anche in considerazione del fatto che dopo la crisi ambientale dell’ILVA esplosa a Taranto nulla resterà immutato nelle politiche industriali del nostro Paese, quali scelte v’impegnate a sostenere per imporre la riqualificazione ecologica della produzione nei poli industriali siciliani come è avvenuto per quelli francesi e tedeschi?

Per esempio:

• Imporrete limiti alle emissioni più rigidi come avviene da anni in Puglia, per spingere le imprese ad accelerare il processo di riqualificazione?

• Vieterete l’uso dei combustibili maggiormente inquinanti (carbone e petcooke)?



Conservazione della natura:

Ancora oggi la politica siciliana pare considerare la conservazione della biodiversità una sorta di capriccio, un vezzo intellettuale che male si sposa con le esigenze dello sviluppo. A dimostrazione di ciò basterebbe fare due esempi: dalla loro istituzione (in media 15 anni) è stata costantemente erosa la limitata disponibilità economica delle 75 riserve naturali; la gestione dei quattro parchi regionali negli anni ha assunto sempre più connotati clientelari che li hanno fatti percepire come carrozzoni inutili e spreconi.

Senza volere in questo contesto entrare nel merito scientifico dell’importanza della conservazione della biodiversità quale unica condizione per la sopravvivenza dell’uomo, sottolineiamo invece come in altre regioni i parchi e le riserve naturali siano diventati uno strumento per lo sviluppo di comunità fisicamente marginali, ma che proprio nella valorizzazione dell’alta naturalità garantita da questa marginalità hanno trovato il modo per frenare lo spopolamento e l’abbandono delle attività economiche tradizionali.



- Quali scelte opererete per costruire una vera politica di conservazione della natura intesa quale precondizione per lo sviluppo economico della Sicilia?

Per esempio:

• Adeguerete la legge siciliana alla legge quadro nazionale (394/1991) in particolare in ordine alla costituzione degli organi?

• Sosterrete convintamene l’istituzione dei quattro parchi nazionali previsti in Sicilia e osteggiati da interessi particolaristici?

• Entro quante settimane proporrete l’istituzione del sesto parco regionale, quello dei Peloritani?

• Entro quante settimane nominerete i presidenti di tutti i parchi regionali visto che per ragioni clientelari negli ultimi anni sono stati tutti commissariati?



Una riflessione ulteriore va riservata al tema della caccia. Da molti anni ormai le associazioni ambientaliste vedono accolti regolarmente i ricorsi presentati contro il calendario venatorio. Ciò perché anche in questo ambito le scelte degli ultimi governi sono state condizionate da una logica clientelare che ha assecondato le pretese di una minoranza delle associazioni venatorie con forzature del tutto illegittime regolarmente censurate dai TAR.



- Ritenete di dover modificare questo andazzo sottoponendo il piano e il calendario faunistico venatorio alle valutazioni di sostenibilità e alle norme dei piani di gestione di SIC e ZPS?



Difesa del suolo e forestazione:

La straordinaria vulnerabilità del territorio siciliano non è stata minimamente ridotta dalle politiche forestali che pure in questi decenni hanno assorbito una grandissima quantità di risorse. Risorse che non sono servite nemmeno a preservare il patrimonio boschivo dagli incendi.



- Intendete riformare profondamente le scellerate politiche del settore?

Per esempio:

• Intendete prevedere l’impiego degli operai per tutte le attività di spegnimento degli incendi oggi svolte solo da un piccola parte di essi?

• Impegnerete gli operai prioritariamente in attività di manutenzione del territorio in zone ad alto rischio di dissesto idrogeologico piuttosto che esclusivamente nelle aree demaniali?

• Cancellerete la riforma che ha unificato Azienda Foreste e Corpo forestale, mettendo insieme controllori e controllati?

• Sopprimerete il Corpo forestale regionale accorpandolo con il Corpo forestale dello Stato?



Beni Culturali e paesaggio:

Una commissione dell’UNESCO sta valutando la possibilità d’inserire anche l’Etna nella lista dei beni dell’umanità. Nonostante questa straordinaria attenzione riservata al territorio siciliano il sistema dei nostri beni culturali sta vivendo una gravissima crisi: scarsità di risorse investite, caos organizzativo, controllo rigidamente clientelare di ogni ruolo apicale.

Questo contesto ha prodotto lo stato di abbandono in cui versano molti siti archeologici e soprattutto i tanti siti UNESCO, ma anche la mancata entrata a regime della gran parte dei piani paesaggistici. Sono costati molti milioni di fondi europei e sono ancora in gran parte bloccati dagli interessi particolaristici degli speculatori edilizi e dallo scarso interesse della politica regionale.



- Intendete puntare sulla tutela del paesaggio anche per riqualificare l’offerta turistica siciliana? Eventualmente, entro quanti mesi v’impegnate a completare l’approvazione di tutti i piani paesaggistici?

- Intendete concretamente realizzare un parco geo-minerario regionale per valorizzare il diffuso patrimonio di archeologia industriale mineraria legata alle attività estrattive dello zolfo e del sale, come già fatto in altre regioni d'Italia?



Pianificazione territoriale:

La nostra regione è l’unica a non aver aggiornato la propria normativa urbanistica negli ultimi trentacinque anni.

Non serviva perché molte modifiche estemporanee, e quindi peggiorative, sono state apportate inserendo surrettiziamente norme urbanistiche all’interno di leggi finanziarie o leggi omnibus. Come è evidente l’idea predatoria, di trasformare il territorio attraverso continue varianti, non ha certamente portato ad uno sviluppo equilibrato, ma all’abbandono della gran parte dei nostri centri storici e alla crescita di orrende periferie prive di qualsivoglia qualità.

La stessa idea ha causato la devastazione di una parte importante delle nostre coste, sottraendole alla possibilità di un’offerta turistica di qualità, e ha portato l’ultimo governo a valutare incredibilmente la possibilità di accettare una proposta di concessione cinquantennale di tutto il demanio costiero per la realizzazione di una gigantesca opera di cementificazione.

Tutto questo mentre, sia a livello internazionale che nazionale, è ormai maturata la convinzione che siano necessarie modifiche normative finalizzate a ridurre il consumo di suolo, per ragioni ambientali ma anche economiche.



- Intendete adeguare la normativa urbanistica siciliana ai nuovi indirizzi che scaturiscono dal dibattito culturale in corso: blocco di nuovo consumo di suolo agricolo e rigenerazione urbana finalizzata al recupero dei centri storici, oltre ché all’adeguamento del patrimonio edilizio esistente ai principi dell’efficienza energetica?



Rifiuti

Pochi esempi virtuosi hanno dimostrato come anche in Sicilia, se solo la politica avesse spinto nella giusta direzione, sarebbe stato possibile organizzare una efficiente raccolta differenziata e gestire i rifiuti secondo il dettato delle normative europee e nazionali. Normative che si fondano sulla riduzione della produzione di rifiuti e sul recupero di materia.

Nonostante il disastro creato dai tredici anni di gestione commissariale quasi ininterrotta, oggi la Sicilia ha un piano dei rifiuti utile per cambiare registro.



- Darete applicazione a quanto prevede il piano che punta sul recupero di materia o lo metterete in discussione per riaprire il dibattito sugli inceneritori?

- Darete attuazione alla riforma del sistema rifiuti approvata nel 2010 e rimasta inapplicata per oltre due anni?



mercoledì 3 ottobre 2012

Appello ai candidati alla Presidenza della Regione del forum siciliano per l'acqua pubblica

A tutti i candidati alla Presidenza della Regione

a tutti i candidati all’Assemblea Regionale

agli On.li Deputati uscenti

ai Segretari dei partiti

agli organi d’informazione



Ci rivolgiamo a tutti i candidati alla Presidenza della Regione Siciliana in vista della imminente scadenza elettorale per richiamare la loro attenzione su una questione di gravità inaudita e per chiedere un loro impegno affinché sia posto immediatamente termine agli autentici abusi posti in essere fino ad oggi dal dimissionario Governo Lombardo.

Come è noto, a giugno del 2011 27 milioni di elettori votarono “SI” all’abrogazione del c.d. “decreto Ronchi” il quale prevedeva la privatizzazione coatta di tutti i servizi pubblici locali, ivi incluso il servizio idrico integrato. In Sicilia, dove il risultato elettorale era sostanzialmente allineato a quello nazionale, Il Forum dei movimenti per l’acqua, insieme ad un elevato numero di sindaci, si era impegnato nella presentazione di un disegno di legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali che, se approvato, avrebbe consentito alla nostra Regione di disporre di uno strumento moderno ed efficace di governo e gestione della preziosa risorsa.

La risposta delle istituzioni politiche è stata a dir poco deludente. Nonostante l’approvazione, con la legge finanziaria regionale del 2010, di una norma (l’art.49) che in linea teorica avrebbe consentito la revoca degli affidamenti in presenza di gestioni difformi dagli impegni assunti con la stipula dei contratti di servizio, questo strumento non è mai stato attivato, per quanto le privatizzazioni siciliane abbiano fatto registrare, nel loro insieme, un carattere decisamente fallimentare. Anche il disegno di legge di iniziativa popolare è stato fatto oggetto di un pesante ostruzionismo che gli ha impedito di approdare in aula.

Come se tutto ciò non bastasse, il Governo regionale, nella persona del suo Presidente oggi dimissionario e di coloro che, nel corso del tempo, si sono vorticosamente avvicendati nella titolarità dell’Assessorato all’energia ed ai servizi di pubblica utilità, ha intrapreso e perseguito, con tenacia certo degna di miglior causa, un’azione persecutoria nei confronti di tutti quei Sindaci che, rispettosi dell’esito referendario e fedeli custodi degli interessi delle collettività da essi rappresentate, si rifiutavano di consegnare ai privati le reti idriche. Così, nonostante l’illegittimità degli atti di commissariamento riconosciuta dalla giurisprudenza amministrativa, e in palese contrasto con l’ ordine del giorno, approvato dall’ ARS il 13 giugno scorso, che impegnava il Governo a sospendere i commissariamenti dei Comuni per la cessione delle reti ed impianti idrici ai gestori privati, nel tentativo di mettere in salvaguardia, almeno nel periodo di transito fino all’insediamento del nuovo Governo, i Comuni sotto attacco, il Governo Lombardo ha proseguito imperterrito nella sua aggressione ai Sindaci, come sta avvenendo in questi giorni per i Comuni delle province di Agrigento e Siracusa.

È di tutta evidenza che si impone, qui come in molti altri ambiti della sfera pubblica regionale, un rapido e radicale ripristino della legalità. Per questa ragione chiediamo a tutti i candidati alla Presidenza della Regione di assumere un impegno formale affinché, una volta insediatosi, il nuovo Governo proceda alla immediata revoca di tutti gli atti di commissariamento, applichi, ove ne ricorrano i presupposti, l’art. 49 e a presentare il disegno di legge di iniziativa popolare nella sua versione originaria, precedente alle modifiche peggiorative subite in IV Commissione, colpevolmente affossato dalla miopia e dalla irresponsabilità di una classe politica rivelatasi abissalmente distante dai siciliani e dai loro bisogni. In ultimo sarebbe opportuno che i deputati uscenti e le forze politiche che fino a ieri sedevano in Parlamento facessero ogni atto necessario per bloccare l’ingiustificabile attivismo nel volere perfezionare privatizzazioni illegittime da parte del governo uscente.

martedì 2 ottobre 2012

Manifestazione nazionale No Muos - 6 ottobre

I venti di guerra soffiano nuovamente sul Mediterraneo; la Sicilia, da settant’anni occupata dall’esercito degli Stati Uniti, continua a subire un ruolo centrale nella strategia militare sia NATO che statunitense. A Niscemi proseguono senza sosta i lavori di costruzione del Muos, che attraverso le sue enormi parabole permetterà il flusso planetario delle informazioni militari; Sigonella capitale mondiale dei droni (Global Hawk, Predator, Reaper) è in prima linea nelle politiche di attacco, come avviene da tempo con le guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, ecc.

Il Muos, in costruzione dentro la Sughereta di Niscemi, Sito di Interesse Comunitario, è nocivo per la salute dei siciliani; nel breve e medio periodo l’esposizione alle sue microonde provocherà gravissime patologie, come tumori di vario tipo, leucemie infantili, infarti, melanomi, linfomi, malformazioni fetali, sterilità, aborti, mutazioni de sistema immunitario ecc.; esso grava su un territorio già stuprato dal Petrolchimico di Gela e dalle 41 antenne della base della marina militare USA NRTF, operanti anch’esse all’interno della Sughereta, le cui emissioni elettromagnetiche violano sistematicamente, dal 1991, i limiti previsti dalla legge.

L’ambiente circostante l’installazione, per il raggio di decine e decine di km verrà progressivamente devastato e reso sterile, mentre l’agricoltura, patrimonio produttivo delle aree circostanti, subirà pesanti condizionamenti.

Il MUOS è capace di interferire con le strumentazioni tecnologiche dei voli civili sull’aeroporto di Fontanarossa (già sottoposto a servitù militare dalla vicina base di Sigonella); è la vera causa della mancata apertura dell’aeroporto di Comiso; è un ingombrante ostacolo per il rilancio dell’economia territoriale; è soprattutto uno strumento di guerra e di morte.

Noi, coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS vogliamo che si revochi immediatamente l’installazione del MUOS e che si smantellino le 41 antenne NRTF.

Vogliamo la smilitarizzazione della base americana di Sigonella, da riconvertire in aeroporto civile internazionale.

Vogliamo che il governo, che taglia le spese sociali aumentando ogni genere di tasse e imposte per salvare il capitale finanziario ed il debito delle banche, tagli invece le spese militari.

Vogliamo che la Sicilia sia una culla di Pace al centro di un Mediterraneo mare di incontro, di convivenza e di cooperazione tra i popoli.

Facciamo appello per una manifestazione nazionale su questi temi da tenersi a Niscemi sabato 6 ottobre con concentramento alle ore 14,30 presso SP10 Contrada Apa da dove un corteo sfilerà fino alla base NRTF; In serata ore 19,30 (concentramento largo Mascione) corteo in città con concerto e interventi in piazza V. Emanuele.

Coordinamento regionale Comitati No MUOS





Questo il programma della giornata:

-Ore 14,30 concentramento in c/da Ulmo.

Dibattito di fronte all'entrata principale della base militare.

-Ore 19,00 rientro e concentramento in largo Mascione. Corteo in città da Mascione fino in piazza ove si terrà un concerto, oltre ad una serie di interventi.





Contatti mail comitato Niscemi: trappes@hotmail.it

mobile: Eduardo 329 7439783 – Vincenzo 329 5858843 – Andrea 380 7342791