lunedì 30 aprile 2012

Approvata la perimetrazione del parco archeologico della Villa del Casale


LEGAMBIENTE ESPRIME SODDISFAZIONE E AUSPICA CHE QUESTO ATTO POSSA COSTITUIRE UNA INVERSIONE DI ROTTA PER IL FUTURO DELLA VILLA E DELLA CITTA’


Il 23 aprile il consiglio comunale di Piazza Armerina ha approvato la perimetrazione del Parco archeologico della Villa del Casale e dei comuni limitrofi.

A metà marzo il sindaco di Piazza Armerina aveva trasmesso la documentazione relativa alla proposta di perimetrazione anche alle associazioni culturali e ambientaliste che negli anni hanno intrapreso azioni costanti a sostegno della Villa.

“E’ questo un segnale importante – dichiara Benedetto Lo Piano, presidente del circolo piazzese di Legambiente - perché sottolinea il ruolo fondamentale che la società civile ha avuto nella vicenda Villa. Ruolo che dovrà interpretare con più forza proprio adesso che il sito archeologico si pone al centro di dinamiche non soltanto culturali, ma anche economiche e sociali che incideranno notevolmente sul rilancio del sistema turistico che gravita intorno al sito Unesco”.

Era il 1998 quando Legambiente, insieme ad altre associazioni, chiedeva l’istituzione del Parco Archeologico. Grazie alla pressione esercitata il governo regionale nel 2000 emanò la Legge Regionale n° 20 che discilinava l’istituzione dei parchi archeologici in Sicilia. Oggi finalmente, dopo anni di sollecitazioni, le cose stanno cambiando e la Villa Romana del Casale potrà avere ciò che merita in termini di autonomia, valorizzazione e tutela.

L’idea di parco archeologico è molto cambiata nell’ultimo decennio perché pone l’oggetto archeologico al centro di un contesto territoriale complesso e stratificato, con il quale e verso il quale dovrà dialogare, senza negare le caratteristiche del contesto produttivo e sociale locale.

“La nostra analisi della proposta di perimetrazione è andata in questa direzione - continua il presidente - e condividiamo l’individuazione di una zona C intesa come “luogo di promozione e valorizzazione del territorio del Parco che ne costituisca la cornice all’interno della quale il Parco possa operare iniziative economiche e culturali strettamente legate alle proprie attività e finalità” alla luce della possibilità, per esempio, di accedere a finanziamenti specifici per le aree incluse in zona C dei parchi archeologici, anche se abbiamo evidenziato, per questa zona, alcuni limiti di carattere normativo che, se non supportati da regolamenti specifici, potrebbero danneggiare le attività agricole e produttive, specialmente nella diffusione delle energie rinnovabili.

Gli ambientalisti concludono auspicando, inoltre, che il Museo della Città e del Territorio di Palazzo Trigona possa essere reso fruibile, in breve tempo, così come ampiamente descritto nella relazione elaborata dalla Soprintendenza di Enna a sostegno della perimetrazione del Parco.

L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

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