domenica 15 aprile 2012

Villa Romana del Casale: indietro tutta!

Si apre nel peggiore dei modi la Settimana della Cultura a Piazza Armerina. Questo evento, giunto ormai alla sua quattordicesima edizione, promosso dal Ministero dei Beni Culturali per far conoscere le meraviglie dei luoghi d’arte italiani, fa conoscere a Piazza Armerina, la pessima gestione di un cantiere di restauro, quello della Villa del Casale, patrimonio Unesco, di cui non si riesce ad intravedere la fine.
“I lavori sono in corso dal 2007 – dichiarano i responsabili di Legambiente – e dovevano concludersi in 22 mesi, ma ormai il cantiere è in corso da oltre 60 mesi. Ci rendiamo perfettamente conto della complessità dell’intervento ma più di 40 mesi di ritardo sono veramente eccessivi. Varianti, maltempo, proroghe e, chissà, probabili infiltrazioni mafiose, hanno rallentato al di là di ogni previsione la conclusione di quello che doveva essere un eccezionale restauro dello straordinario importo di 18 milioni di euro.
Abbiamo volutamente essere cauti nei confronti dell’intervento e abbiamo dato fiducia a chi ci ha assicurato più volte la rapida conclusione dei lavori. Ma siamo stati rassicurati troppe volte. A giugno 2011, durante la presentazione del dossier Unesco, il direttore dei lavori aveva assicurato la conclusione dei lavori entro l’autunno dello stesso anno e ricordiamo tutti la campagna pubblicitaria che ha visto, in città, manifesti 6x3 con la data dell’inaugurazione. Puntualmente disattesa a poche settimane dalla data prevista. Si parlò allora di qualche mese di rinvio per poi arrivare alla dichiarazione di Sgarbi che indicava il 24 maggio come data di inaugurazione alla presenza del capo dello Stato.
E a quella dichiarazione ne sono seguite molte altre, anche da parte dei politici che hanno interpretato al meglio la “promessa elettorale” sulla stampa e in ogni possibile trasmissione radiofonica e televisiva.
E adesso, a soli 40 giorni dalla data prevista per l’inaugurazione, l’Alto Commissario si accorge che i lavori non sono conclusi e annulla tutto, nel migliore stile della cosa pubblica, ci dispiace dirlo, italiana e siciliana. Eppure già da alcuni mesi si nutrivano dubbi legittimi sulla conclusione dei lavori, anche nei palazzi ufficiali, ma del resto è sufficiente andare in visita alla Villa per constatare lo stato di avanzamento del cantiere.
Chiediamo pertanto il perché di queste continue promesse e di questi continui rinvii che stanno mettendo a dura prova il monumento prima di tutto, ma soprattutto l’indotto turistico, culturale e commerciale che gravita intorno alla Villa. Chiediamo all’Assessore Missineo di chi sia la responsabilità, non di uno solo ovviamente, considerato che intorno al cantiere c’è uno staff burocratico elefantiaco, dall’Alto Commissario sino all’ultimo addetto di segreteria. Chiediamo come mai a giugno 2011 il direttore dei lavori dichiarava che il finanziamento era esaustivo per l’intero progetto, mentre a novembre lo stesso direttore dei lavori dichiarava che necessitavano altri 2 milioni di euro per completare i lavori e oggi, l’Alto Commissario dichiara che occorrono ancora 4, 5 milioni di euro.
E a queste domande esigiamo risposte a nome di tutta la collettività e di quella piazzese in primo luogo.
Se negli anni abbiamo attribuito a Palazzo Trigona l’appellativo di incompiuta oggi dobbiamo purtroppo constatare che la storia si ripete in peggio e che a pagarne le conseguenze saremo sempre solo noi cittadini”.

L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

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