mercoledì 25 gennaio 2012

Legambiente, WWF e Greenpeace scrivono a Monti

Le associazioni ambientaliste Wwf, Greenpeace e Legambiente scrivono al Presidente Mario Monti: l'articolo 25 del decreto sulle liberalizzazioni relativo allo smantellamento degli impianti nucleari e allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, modifica e semplifica le modalità di attuazione con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche.

Egregio Presidente,

abbiamo letto nel decreto sulle liberalizzazioni un articolo che riguarda un argomento molto delicato - lo smantellamento degli impianti della filiera nucleare chiusi dopo il referendum del 1987 e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi - e che viene affrontato con modalità accelerate e semplificate, con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche, che ci preoccupano molto. Come è stato ricordato più volte nella scorsa primavera durante la campagna per il referendum che ha fermato il progetto di ritorno dell'atomo nel nostro Paese, l'Italia ha ancora un'eredita' radioattiva irrisolta, che consiste nelle scorie prodotte fino alla fine degli anni '80 dalle centrali nucleari, in quelle che stiamo producendo con lo smantellamento in corso degli impianti gestito dalla società Sogin, che si aggiungono a quelli a media e bassa attività che produciamo ogni giorno nel settore medico, industriale o della ricerca. Per affrontare in modo sicuro e definitivo questo problema è fondamentale garantire la massima trasparenza nell'iter, il pieno rispetto delle procedure ordinarie previste dalle leggi dello Stato e la più ampia partecipazione degli enti locali, delle categorie produttive e delle popolazioni interessate dalla localizzazione di depositi temporanei o di quello nazionale previsto per lo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi, condizioni che verrebbero meno con l'articolo del decreto pubblicato oggi. Sarebbe estremamente grave se si accelerassero e snellissero le procedure di smantellamento degli impianti nucleari e di realizzazione dei depositi senza le dovute cautele che la questione richiede, perché si rischierebbe di rifare lo stesso errore commesso dal governo Berlusconi nell'autunno del 2003, quando fu decisa con procedure semplificate davvero discutibili la localizzazione della discarica per rifiuti radioattivi a Scanzano Jonico in Basilicata, scatenando una sollevazione popolare che poi portò l'esecutivo a cancellare dopo qualche settimana la localizzazione proposta. L'Italia deve risolvere il problema delle scorie prodotte con la filiera nucleare del passato, ma lo deve fare in modo trasparente, partecipato e democratico. La strada scelta dall'esecutivo, a fronte di un apparente efficientismo, rischia di lasciare irrisolto il problema del trattamento delle scorie. E' per questo che ci auguriamo fortemente che l'Esecutivo da Lei presieduto possa cancellare l'articolo in questione. In attesa di un Suo cortese riscontro,
Le inviamo i nostri più cordiali saluti.

Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente
Stefano Leoni, presidente del WWF Italia Roma, 25 gennaio 2012

martedì 24 gennaio 2012

Nucleare. Articolo 25 del Dl Liberalizzazioni cancella iter sicurezza per siti scorie.

Legambiente: “Proposta antidemocratica che mette a rischio salute e sicurezza dei cittadini”
L’articolo 25 del Dl Liberalizzazioni consentirebbe di realizzare tutte le opere connesse allo smantellamento di tutti i siti nucleari italiani, a cominciare da Trino Vercellese e Saluggia, in deroga alle procedure ordinarie.


“Questa norma – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – appare assurdamente pericolosa perché cancellerebbe l’obbligo di ottenere le autorizzazioni ambientali, urbanistiche e di sicurezza previste per tutte le nuove infrastrutture e sarebbe fortemente antidemocratica perché toglierebbe il diritto di intervento al riguardo ai cittadini e agli Enti locali coinvolti. Tutto questo è inaccettabile e noi saremo al fianco dei cittadini di Saluggia e di tutte le aree potenzialmente interessate dalla realizzazione dei siti per le scorie, affinché il tema della messa in sicurezza delle scorie venga trattato in maniera adeguata e responsabile nel totale rispetto delle norme”.


L’ufficio stampa ( 06.86268376 – 79 – 53)

domenica 22 gennaio 2012

Rinviato il seminario del 24 gennaio


Comunichiamo ai nostri lettori che il seminario "Il piacere di leggere. Il diario di Etty Hillesum", previsto per il 24 gennaio è rimandato al mese di febbraio per sopraggiunti impegni della relatrice, prof.ssa Arianna Rotondo.

Cipe, definanziato progetto Ponte Stretto e sbloccati fondi per nuove opere: "per le infrastrutture finalmente un cambio di passo radicale"

"Finalmente un cambio di passo radicale sul fronte delle infrastrutture, dopo anni di politica a sostegno esclusivo delle grandi opere". Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza accoglie con soddisfazione le decisioni prese durante la seduta del Cipe di ieri in merito alla revoca dei fondi destinati al progetto del ponte sullo Stretto di Messina e alle risorse sbloccate, invece, per l'edilizia abitativa e scolastica, la difesa del suolo e la manutenzione della rete ferroviaria.
"Togliere i finanziamenti al Ponte – commenta Cogliati Dezza - mentre se ne sbloccano altri per la realizzazione di opere medio piccole e la manutenzione del territorio e della rete ferroviaria, che ne hanno tanto bisogno, è una decisione che risponde ai reali bisogni del Paese, in netta controtendenza rispetto alla precedente politica. Auspichiamo ora che il governo Monti proceda in questa direzione, chiudendo la società Ponte di Messina e mettendo una volta per tutte la parola fine a un progetto insensato. Ora è necessario aprire un confronto con Regioni e Comuni sulle piccole e medio opere, per ripensare gli interventi secondo obiettivi tecnico-scientifici corretti e di qualità.
Non possiamo però non sottolineare – aggiunge il presidente di Legambiente - che nelle misure per rilanciare l'economia è del tutto assente qualunque misura che sostenga e stimoli la green economy, l'unico ambito che oggi presenta a livello internazionale serie prospettive di risposta alla crisi economica e occupazionale".

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