mercoledì 3 ottobre 2012

Appello ai candidati alla Presidenza della Regione del forum siciliano per l'acqua pubblica

A tutti i candidati alla Presidenza della Regione

a tutti i candidati all’Assemblea Regionale

agli On.li Deputati uscenti

ai Segretari dei partiti

agli organi d’informazione



Ci rivolgiamo a tutti i candidati alla Presidenza della Regione Siciliana in vista della imminente scadenza elettorale per richiamare la loro attenzione su una questione di gravità inaudita e per chiedere un loro impegno affinché sia posto immediatamente termine agli autentici abusi posti in essere fino ad oggi dal dimissionario Governo Lombardo.

Come è noto, a giugno del 2011 27 milioni di elettori votarono “SI” all’abrogazione del c.d. “decreto Ronchi” il quale prevedeva la privatizzazione coatta di tutti i servizi pubblici locali, ivi incluso il servizio idrico integrato. In Sicilia, dove il risultato elettorale era sostanzialmente allineato a quello nazionale, Il Forum dei movimenti per l’acqua, insieme ad un elevato numero di sindaci, si era impegnato nella presentazione di un disegno di legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali che, se approvato, avrebbe consentito alla nostra Regione di disporre di uno strumento moderno ed efficace di governo e gestione della preziosa risorsa.

La risposta delle istituzioni politiche è stata a dir poco deludente. Nonostante l’approvazione, con la legge finanziaria regionale del 2010, di una norma (l’art.49) che in linea teorica avrebbe consentito la revoca degli affidamenti in presenza di gestioni difformi dagli impegni assunti con la stipula dei contratti di servizio, questo strumento non è mai stato attivato, per quanto le privatizzazioni siciliane abbiano fatto registrare, nel loro insieme, un carattere decisamente fallimentare. Anche il disegno di legge di iniziativa popolare è stato fatto oggetto di un pesante ostruzionismo che gli ha impedito di approdare in aula.

Come se tutto ciò non bastasse, il Governo regionale, nella persona del suo Presidente oggi dimissionario e di coloro che, nel corso del tempo, si sono vorticosamente avvicendati nella titolarità dell’Assessorato all’energia ed ai servizi di pubblica utilità, ha intrapreso e perseguito, con tenacia certo degna di miglior causa, un’azione persecutoria nei confronti di tutti quei Sindaci che, rispettosi dell’esito referendario e fedeli custodi degli interessi delle collettività da essi rappresentate, si rifiutavano di consegnare ai privati le reti idriche. Così, nonostante l’illegittimità degli atti di commissariamento riconosciuta dalla giurisprudenza amministrativa, e in palese contrasto con l’ ordine del giorno, approvato dall’ ARS il 13 giugno scorso, che impegnava il Governo a sospendere i commissariamenti dei Comuni per la cessione delle reti ed impianti idrici ai gestori privati, nel tentativo di mettere in salvaguardia, almeno nel periodo di transito fino all’insediamento del nuovo Governo, i Comuni sotto attacco, il Governo Lombardo ha proseguito imperterrito nella sua aggressione ai Sindaci, come sta avvenendo in questi giorni per i Comuni delle province di Agrigento e Siracusa.

È di tutta evidenza che si impone, qui come in molti altri ambiti della sfera pubblica regionale, un rapido e radicale ripristino della legalità. Per questa ragione chiediamo a tutti i candidati alla Presidenza della Regione di assumere un impegno formale affinché, una volta insediatosi, il nuovo Governo proceda alla immediata revoca di tutti gli atti di commissariamento, applichi, ove ne ricorrano i presupposti, l’art. 49 e a presentare il disegno di legge di iniziativa popolare nella sua versione originaria, precedente alle modifiche peggiorative subite in IV Commissione, colpevolmente affossato dalla miopia e dalla irresponsabilità di una classe politica rivelatasi abissalmente distante dai siciliani e dai loro bisogni. In ultimo sarebbe opportuno che i deputati uscenti e le forze politiche che fino a ieri sedevano in Parlamento facessero ogni atto necessario per bloccare l’ingiustificabile attivismo nel volere perfezionare privatizzazioni illegittime da parte del governo uscente.

martedì 2 ottobre 2012

Manifestazione nazionale No Muos - 6 ottobre

I venti di guerra soffiano nuovamente sul Mediterraneo; la Sicilia, da settant’anni occupata dall’esercito degli Stati Uniti, continua a subire un ruolo centrale nella strategia militare sia NATO che statunitense. A Niscemi proseguono senza sosta i lavori di costruzione del Muos, che attraverso le sue enormi parabole permetterà il flusso planetario delle informazioni militari; Sigonella capitale mondiale dei droni (Global Hawk, Predator, Reaper) è in prima linea nelle politiche di attacco, come avviene da tempo con le guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, ecc.

Il Muos, in costruzione dentro la Sughereta di Niscemi, Sito di Interesse Comunitario, è nocivo per la salute dei siciliani; nel breve e medio periodo l’esposizione alle sue microonde provocherà gravissime patologie, come tumori di vario tipo, leucemie infantili, infarti, melanomi, linfomi, malformazioni fetali, sterilità, aborti, mutazioni de sistema immunitario ecc.; esso grava su un territorio già stuprato dal Petrolchimico di Gela e dalle 41 antenne della base della marina militare USA NRTF, operanti anch’esse all’interno della Sughereta, le cui emissioni elettromagnetiche violano sistematicamente, dal 1991, i limiti previsti dalla legge.

L’ambiente circostante l’installazione, per il raggio di decine e decine di km verrà progressivamente devastato e reso sterile, mentre l’agricoltura, patrimonio produttivo delle aree circostanti, subirà pesanti condizionamenti.

Il MUOS è capace di interferire con le strumentazioni tecnologiche dei voli civili sull’aeroporto di Fontanarossa (già sottoposto a servitù militare dalla vicina base di Sigonella); è la vera causa della mancata apertura dell’aeroporto di Comiso; è un ingombrante ostacolo per il rilancio dell’economia territoriale; è soprattutto uno strumento di guerra e di morte.

Noi, coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS vogliamo che si revochi immediatamente l’installazione del MUOS e che si smantellino le 41 antenne NRTF.

Vogliamo la smilitarizzazione della base americana di Sigonella, da riconvertire in aeroporto civile internazionale.

Vogliamo che il governo, che taglia le spese sociali aumentando ogni genere di tasse e imposte per salvare il capitale finanziario ed il debito delle banche, tagli invece le spese militari.

Vogliamo che la Sicilia sia una culla di Pace al centro di un Mediterraneo mare di incontro, di convivenza e di cooperazione tra i popoli.

Facciamo appello per una manifestazione nazionale su questi temi da tenersi a Niscemi sabato 6 ottobre con concentramento alle ore 14,30 presso SP10 Contrada Apa da dove un corteo sfilerà fino alla base NRTF; In serata ore 19,30 (concentramento largo Mascione) corteo in città con concerto e interventi in piazza V. Emanuele.

Coordinamento regionale Comitati No MUOS





Questo il programma della giornata:

-Ore 14,30 concentramento in c/da Ulmo.

Dibattito di fronte all'entrata principale della base militare.

-Ore 19,00 rientro e concentramento in largo Mascione. Corteo in città da Mascione fino in piazza ove si terrà un concerto, oltre ad una serie di interventi.





Contatti mail comitato Niscemi: trappes@hotmail.it

mobile: Eduardo 329 7439783 – Vincenzo 329 5858843 – Andrea 380 7342791

lunedì 1 ottobre 2012

Incendi in Sicilia: Legambiente si costituisce parte civile e chiede l’applicazione di pene accessorie esemplari.


Vanno anche bloccati i contributi regionali e comunitari per chi è responsabile di avere appiccato il fuoco o di non avere effettuato gli interventi di prevenzione



Dinnanzi alla gravità dl fenomeno degli incendi che in questi giorni sta distruggendo vastissime zone boscate ed aree agricole con enormi danni ambientali ed economici, Legambiente Sicilia ha dato mandato ai propri legali del Centro di Azione Giuridica di costituirsi parte civile in tutti i procedimenti che verranno avviati dalla magistratura.


In primo luogo – sostiene Legambiente Sicilia – vanno applicate pene severe ed esemplari nei confronti dei responsabili individuati. Nel caso di pastori ed agricoltori chiederemo anche l’applicazione di pene accessorie consistenti dalla decadenza da ogni beneficio finanziario e sostegno economico erogato dalla Regione o dall’Unione Europea.

Nei prossimi giorni Legambiente presenterà un dossier alla Commissione Europea ed all’OLAF-Servizio Antifrodi dell’UE per accertare se siano state applicate le sanzioni previste dai regolamenti comunitari nei confronti delle aziende agricole e forestali che usufruiscono del sostegno economico della PAC (Politica Agricole Comune) e del PSR (programma si Sviluppo Rurale), ma che non attuano le obbligatorie misure di prevenzione antincendio nei propri terreni.


Inoltre, Legambiente sta preparando un dossier sulle varie tipologie di incendi che stanno aggredendo il territorio siciliano. Incendi che hanno motivazioni e finalità diverse e che necessitano di risposte diversificate, rifuggendo da luoghi comuni e facili generalizzazioni.



Palermo 1 ottobre 2012





L’ufficio stampa



Teresa Campagna 338 2116468