sabato 16 marzo 2013

NONTISCORDARDIME’- OPERAZIONE SCUOLE PULITE A PIAZZA ARMERINA


LA SCUOLA COME LABORATORIO DI BELLEZZA

PROTAGONISTI I RAGAZZI DELL’IPSSS MATILDE QUATTRINO



Saranno gli studenti dell’IPSSS “Matilde Quattrino” facente parte dell’I.I.S. “G.B. Giuliano” di Piazza Armerina, il 16 marzo, i protagonisti dell’edizione 2013 Nontiscordardimé-operazione scuole pulite, insieme ai volontari di Legambiente.

La XV edizione della giornata nazionale di volontariato dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici, rivolta a tutte le scuole di ogni ordine e grado è dedicata quest'anno al tema “La scuola come laboratorio di bellezza”.

La bellezza degli spazi scolastici attraverso azioni di riqualificazione di aule, corridoi e cortili; la bellezza dei gesti che ogni giorno studenti ed insegnanti promuovono nel costruire una comunità scolastica coesa e sensibile ai bisogni del proprio territorio; la bellezza degli oggetti che la scuola all'interno della sua attività di ricerca, e di produzione didattica genera ogni giorno valorizzando il talento e la creatività dei ragazzi.

A scendere in campo armate di rastrelli saranno, nella prima parte della giornata, le classi II PRIA, III OPC, IV TCB del settore chimico coordinate dalla professoressa Paola Valente che si metteranno all’opera per rifare il look delle aiuole del cortile della scuola. Nella seconda parte della mattinata saranno coinvolte nelle operazioni di riqualificazione degli spazi della scuola anche le altre classi dell’istituto.



Alla manifestazione sarà presente la preside professoressa Adriana Rabita che ha ben accolto la richiesta degli studenti di partecipazione alla giornata nazionale supportandoli negli aspetti organizzativi.

Le classi parteciperanno anche al concorso fotografico di Legambiente “LA SCUOLA IN UN CLICK”, che prevede l’invio di un reportage con cinque immagini che raccontino come la bellezza ha migliorato la vita della scuola e quali azioni concrete sono state messe in campo.

“La partecipazione alla giornata – dichiarano i responsabili di Legambiente – è stata fortemente voluta dagli insegnanti e dagli studenti che vogliono così dimostrare come alcuni semplici gesti di cura e attenzione per l’ambiente in cui si vive possano contribuire a rendere l’ambiente più vivibile per tutti. Una dimostrazione ed un esempio di senso civico che dovrebbe appartenere a tutti i cittadini”.


L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

venerdì 15 marzo 2013

Sabato 16 marzo torna Nontiscordardimè, la campagna di Legambiente dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici


“La scuola come laboratorio di bellezza” è il tema centrale di questa XVesima edizione

Uno spazio creativo dove bambini e ragazzi crescono, un laboratorio che crea e diffonde bellezza. Investire sulla scuola significa credere nel potenziale della bellezza che portano le giovani generazioni e nella capacità di lavorare insieme per il futuro. Ma la scuola per poter fare questo non deve essere depotenziata come è accaduto in questi ultimi anni, ma curata in sicurezza e vivibilità, rinnovata e rafforzata nella didattica rispetto ad un mondo che cambia e che pone nuove domande.

È questo il messaggio che apre la XV edizione di Nontiscordardimé 2013 - Operazione scuole pulite, la campagna di Legambiente dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici. L’appuntamento è per questo sabato 16 marzo, giorno in cui l’associazione ambientalista darà il via alle “pulizie primaverili”, realizzando tanti piccoli interventi di riqualificazione e cura degli edifici scolastici: dalla pulizia degli spazi alla piantumazione di alberi, dalla verniciatura delle aule all’abbellimento dei cortili. Ad essere coinvolti saranno insegnanti, studenti e genitori che avranno un’occasione per trascorrere una giornata insieme per e in nome della scuola, ma anche un’opportunità per presentare all’opinione pubblica questioni importanti come la precarietà degli edifici scolastici sollecitando l’attenzione delle istituzioni. Il tema centrale che accompagnerà questa XV edizione sarà proprio la scuola come laboratorio di bellezza.

“La scuola – spiega Vanessa Pallucchi, responsabile nazionale di Legambiente Scuola e Formazione - deve essere valorizzata nel suo ruolo di laboratorio di cittadinanza in cui si produce cambiamento e crescita sociale. Siamo convinti che essa sia uno dei luoghi principali in cui si deve produrre bellezza: la bellezza degli spazi che Nontiscordardimé sostiene attraverso azioni di riqualificazione; la bellezza dei gesti che vede ogni giorno insegnanti e studenti costruire una comunità scolastica coesa e sensibile ai bisogni del proprio territorio; ed infine la bellezza degli oggetti che la scuola, con la sua attività di ricerca e di produzione didattica, genera ogni giorno valorizzando il talento e la creatività dei ragazzi. Per questo Nontiscordardimé intende anche coinvolgere il ricco e sensibile mondo della scuola nel progetto che Legambiente sta portando avanti con una proposta di legge sulla bellezza, perché la bellezza diventi la chiave per guardare con ottimismo al futuro superando l’attuale momento di crisi economica e sociale.

E il messaggio che Legambiente lancia con questa XV edizione ha già ricevuto delle ottime risposte: ad aderire all’iniziativa saranno quest’anno 587 scuole di tutta Italia con 4099 classi e la partecipazione di circa 94.145 bambini. In prima fila ci saranno le scuole campane con 21.811 ragazzi coinvolti, seguite da quelle laziali (11128 alunni), lombarde (10.370), pugliesi (7946) e piemontesi (6529). Tutte pronte a raccogliere la sfida di una scuola intesa come un laboratorio permanente di bellezza. Ma bisogna fare ancora molto perché questo accada.
Nontiscordardimé - Operazione scuole pulite rimane anche uno strumento che le scuole hanno per segnalare problemi legati al loro edificio ed al loro funzionamento. Legambiente continua da anni a denunciare la necessità di un impegno maggiore delle istituzioni sul fronte dell’edilizia scolastica: l’ultimo dossier Ecosistema Scuola 2012 riporta dati ancora molto preoccupanti: quasi la metà degli edifici scolastici non possiede le certificazioni di agibilità, più del 65% non ha il certificato di prevenzione incendi e il 36% degli edifici ha bisogno d’interventi di manutenzione urgenti. Senza contare che il 32,42% delle strutture si trova in aree a rischio sismico e un 10,67% in aree ad alto rischio idrogeologico. Dati che confermano lo stallo in cui si trova la qualità del patrimonio dell’edilizia scolastica italiana, che fatica a migliorare anche a causa del freno agli investimenti generato dal Patto di Stabilità. Gli unici passi avanti fatti dalle scuole riguardano la sostenibilità e il monitoraggio dell’amianto.


Infine visto il successo dello scorso anno Legambiente, in occasione di Nontiscordardimé, ripropone il concorso fotografico “La scuola in un click” con il sottotitolo “La bellezza dei gesti, degli oggetti e dei luoghi” in cui invita le classi e le scuole a inviare un reportage con cinque immagini che raccontano come la bellezza ha migliorato la vita della scuola e quali azioni concrete sono state messe in campo.

mercoledì 13 marzo 2013

#NO VIOLENZA#DONNE-IDEE PER FERMARE LA VIOLENZA

Legambiente è partner di un progetto di AIED, Associazione italiana per l'educazione demografica e COCOON Project, che si chiama #NO VIOLENZA#DONNE-IDEE PER FERMARE LA VIOLENZA.
Il progetto è un'iniziativa concreta per combattere la violenza contro le donne e il femminicidio, si tratta infatti di un concorso rivolto ai giovani fra i 18 e i 29 anni che premierà le idee migliori finalizzate a questo scopo.
I progetti inviati verranno votati dalla comunità online e da un Comitato, e le 5 migliori proposte saranno presentate durante un pitch contest al Convegno che concluderà l’iniziativa il 24 maggio 2013.
Il premio
Il Comitato decreterà il vincitore del contest che riceverà un premio del valore totale di 10.000 €: 3.000 € in denaro e 7.000 € in servizi di supporto alla definizione e all’avvio del progetto erogati per i primi 3 mesi che seguono l’evento.

Chi vincerà il concorso avrà la possibilità di realizzare la propria idea secondo le modalità che troverete nel sito www.noviolenza.it

COME FUNZIONA

Il contest #NoViolenza #Donne – Idee per fermare la violenza, si rivolge ai giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, organizzati in squadre da 1 a 4 persone.
Se avete un’idea che pensate possa concretamente intaccare il problema della violenza sulle donne, compilate il form di iscrizione entro le ore 20.00 del 05/05/13.
Il concorso e la votazione
I vostri elaborati verranno pubblicati, in forma anonima, sul sito www.noviolenza.it e potranno essere votati dalla comunità web. Ogni settimana verrà resa pubblica la classifica provvisoria dei top ten. Alle ore 20.00 del 05/05/13 si chiuderanno le votazioni on line.
Dal 06/05/13 al 13/05/13 un Comitato valuterà tutti i progetti pubblicati e attribuirà un voto ad ognuno di essi.
Il Convegno e la premiazione
Dopo aver considerato i voti ottenuti dal pubblico e quelli del Comitato, con un peso del 50% di ciascuna delle due parti, verrà pubblicata la classifica definitiva ed i primi 5 progetti potranno accedere alla fase finale del contest e partecipare al Convegno che si terrà il 24/05/2013 a Roma.
In questa occasione, le squadre finaliste saranno protagoniste di un pitch contest e avranno a disposizione 3 minuti ciascuna per presentare la loro proposta e convincere il Comitato ad eleggerli vincitori. Il progetto arrivato primo si aggiudicherà infatti un premio complessivo di 10.000 € (3.000 € in denaro e 7.000 € in servizi di supporto alla definizione e all’avvio del progetto erogati per i tre mesi che seguono l’evento).
I Progetti
Le tipologie di progetto ammessi al contest avranno scopo:
  • culturale e/o pedagogico
  • di prevenzione
  • di aumento della sicurezza e/o difesa
  • di supporto e/o assistenza alle donne oggetto di violenza.
Perchè partecipare
Proponete numerosi le vostre idee per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne e coinvolgete i vostri amici per raccogliere il maggior numero di voti. Affrettatevi, prima invierete il progetto e più possibilità avrete di arrivare in finale.
Inviando progetti, votando e condividendo le idee, dando visibilità alla nostra iniziativa, ci aiuterete a fare rumore, a far alzare una voce che dice NO alla violenza sulle donne, a trovare modi nuovi per sostenere chi vuole fare davvero qualcosa e cambiare le cose.

martedì 12 marzo 2013

Legambiente su Muos: inaccettabili i ritardi nella revoca delle autorizzazioni



MUOS DI NISCEMI: ANCORA DIVERSIVI  CHE LASCIANO PERPLESSI.
DISATTESA LA MOZIONE APPROVATA DALL’ARS.



LEGAMBIENTE: INACCETTABILI  I  RITARDI NELLA REVOCA DELLE  AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI  CHE SONO PALESEMENTE ILLEGITTIME.
SONO FONDATE  E CONDIVIDIAMO LE PERPLESSITA’
DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE TRIZZINO.

Legambiente Sicilia  denuncia che dopo mesi di annunci e proclami ancora non sono state definitivamente revocate le autorizzazioni della Regione che hanno consentito la realizzazione del MUOS a Niscemi.

“Le autorizzazioni di natura ambientale rilasciate dalla Regione nel 2011  sono palesemente illegittime – denuncia Angelo Dimarca Responsabile  Regionale Conservazione Natura di Legambiente Sicilia -. All’interno della Riserva Naturale  Sughereta di Niscemi  non sono consentite simili opere, peraltro tassativamente vietate anche dal  Piano Paesistico della provincia di Caltanissetta adottato il 4 dicembre 2009. Tutto ciò a prescindere dall’inquinamento elettromagnetico.
E’ poi particolarmente grave che il sistema MUOS, unico nel suo genere per caratteristiche e potenza delle emissioni e quindi per minaccia alla salute dei cittadini ed all’integrità dell’ambiente, non sia stato sottoposto alle procedure di valutazione di impatto ambientale in palese ed insanabile violazione dei principi di precauzione e prevenzione sanciti dal diritto comunitario”.

Legambiente condivide pertanto le perplessità manifestate dal Presidente della Commissione Ambiente dell’ARS Giampiero Trizzino, rilevando che il rinvio ad ulteriori accertamenti concertato dal Governo Regionale con quello Nazionale,  pur in presenza dei chiari elementi acquisiti dalle Commissioni Ambiente e Sanità dell’ARS e dell’inequivocabile mozione n. 2 approvata dal Parlamento Siciliano sulla necessaria revoca di tutte le autorizzazioni, offre invece il fianco ad ulteriori tentativi per tentare di completare comunque il MUOS.


Palermo, 12 marzo  2013

L’Ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468

domenica 10 marzo 2013

Cala il sipario sul cinema Ariston - intervento di Lino Calcagno

E' di questi giorni la notizia che finalmente il finanziamento straordinario legato all' evento "riapertura" della Villa del Casale è giunto a conclusione e che quindi è utilizzabile dall'amministrazione comunale di Piazza Armerina che ha riconfermato la volontà, già annunciata più di un anno fa, di demolire parte dell'ex cinema Ariston per realizzare un parcheggio per i pullman di turisti che volessero visitare il centro storico.
Le opinioni e le considerazioni sono come sempre diverse e contrastanti.

Pubblichiamo, per i nostri lettori, la nota inviataci dall'ing. Lino Calcagno, nell'auspicio che in questa città si ricominci a fare opinione non solo sui candidati ma anche sulle opere.


"Non è facile stabilire da che parte stia il progresso.


Fecero bene coloro che alla fine degli anni ‘40 eliminarono il giardinetto (a villa ê badàgghi) per costruirvi una struttura pubblica, un cinema, il sogno diventato edificio o coloro che si apprestano a demolire il cinema Ariston per far posto ad una delle cose attualmente più innovative che si possano immaginare: un parcheggio, in prossimita di un altro ivi esistente?

Così gli autobus, che chissà perché non si è capaci di far posteggiare nella piazza Falcone e Borsellino, potranno farlo comodamente qui e riverseranno nel centro storico le ambite frotte di turisti.

Un piano perfetto per far visita al cadavere per le sue viuzze e le facciate di chiese e palazzi.

Guardo il cinema Ariston. È grigio. È ipocritamente nascosto. È morente e sembra chieder aiuto. A chi può piacere? Il senso comune, il giudizio istintivo fa dire: è brutto. Così si evita pure di pensare. Chi potrebbe mai difenderlo?

Ma mi chiedo anche: sono solo questi i criteri che guidano alla formulazione di un giudizio sulla sua condanna?

Di uno dei pochi edifici piazzesi (forse l’unico) che segna un cambiamento nel dopoguerra nel modo di pensare e realizzare l’architettura locale ad uso pubblico.

Ci testimonia forse che dopo secoli si ha una svolta nel modo di progettare affrancandosi da tecniche, tipologie e tecnologie del passato? È la velleità di nuove idee che accennano alla voglia di affaccio nel mondo contemporaneo?

Disordinatamente tanti pensieri mi frullano per la testa ripensando a questo “brutto” edificio: l’uso della linea retta, i suoi ritmi geometrici e i suoi volumi sconosciuti nella regola degli edifici del passato. La funzione sociale, la tecnologia (uso timido del cemento armato e di alcuni elementi in acciaio), i segni architettonici nuovi (un accenno alla finestra a nastro, l’architrave unica su più aperture), una diversa concezione degli spazi (la funzione, lo spazio all’aperto, le uscite laterali, il bar!). Guardo le immagini di edifici razionalisti o protorazionalisti (qualcuno non riconosce questa classificazione) realizzati prima in altre parti d’Europa. Prima poichè il ritardo culturale talvolta ha fatto sì che quello che altrove era stato realizzato nel primo trentennio del secolo scorso qui giunge negli anni ‘40 o dopo).

Con azzardo mi chiedo se anche il cinema Ariston potrebbe figurare in tali testi. Certamente è una testimonianza. Indubbiamente dovrebbe essere ripensato, forse riconsiderandone la copertura, aprendo spazi sociali e commerciali al suo interno, facendone insomma un vero luogo di ritrovo semiaperto per cogliere stavolta l’occasione, già mancata con piazza Falcone-Borsellino, per ricucire la città storica con quella moderna o farne chissà che altro ancora di meglio, che io ora non immagino, ma non certamente farne un parcheggio, un “non luogo”.

E noi che facciamo? Supponiamo di creare economia, supponiamo di abbellire e modernizzare. Ma in una parola: abbattiamo.

Mai capire invece se oltre il giudizio di chi si assume o consiglia simili decisioni importanti, forse stancamente per dovere d’ufficio, esistano anche altri punti di vista, perfino di gente estranea, qualificata che sappia vedere oltre, senza troppi coinvolgimenti. Magari attraverso idee a concorso, pareri accreditati che scavalchino le solide convinzioni di qualcuno diventato forse responsabile a rate per simili decisioni che vanno invece assunte con un confronto più ampio.

Si badi bene: io non voglio offendere alcuno. Probabilmente quando dico non è condivisibile o addirittura è del tutto sbagliato; posso e debbo anche capirlo.

È solo che quest’aria pesante, burocratica, di un rinnovamento falso che non ci stimola a capire di più, che ci appiattisce al solo bello-brutto, mi infastidisce, anzi mi fa star male. A me non basta che si faccia e che il fare giustifichi ogni metodo, annebbi gli obiettivi e in qualche modo mi convinca che c’è attività e spirito vitale. Alcuni esempi della città che si rinnova ci feriscono, nonostante le buone intenzioni, credo.

Si penserà che queste parole non servono a niente. Secondo me non è così perché voglio credere e sperare che qualcuno possa anche cercare di capire un differente punto di vista e magari riflettere anche sul senso di quello che stiamo facendo. Che inoltre vuol dire anche riflettere su se stessi all’interno del contesto in cui si vive. In definitiva il rappresentarsi mentalmente l’effettività delle cose solo con gli attributi del bello-brutto è poco, è riduttivo ed appiattente.

Facciamo fare un progetto ai bambini delle scuole elementari, daranno degli spunti migliori.

Non la faccio lunga e chiudo.

Solo questo: ieri fantasticavo un Giuseppe Tornatore che tornando a piedi dal centro con la sua bella cartolina del centro storico, che in foto non sembrava per nulla un cadavere, si imbatteva sul cantiere del cinema Ariston. Agli operai che avevano appena sistemato una ruspa chiedeva cosa succedesse lì. “Domani qui resteranno solo pochi muri e finalmente si potranno posteggiare gli autobus e le automobili”. Poi ho sentito un sibilo secco, come di una cartolina stracciata e mi sono ridestato con la bocca amara.

E ora avanti con le critiche."

Lino Calcagno