mercoledì 5 febbraio 2014

Antonio Mazzeo e iIl MUOStro di Niscemi. 12 febbraio a Piazza Armerina

 Mercoledì 12 febbraio alle  ore 16,30, presso l'Auditorium del Liceo Scientifico di Piazza Armerina, il giornalista e saggista Antonio Mazzeo presenterà ai cittadini di Piazza Armerina il suo ultimo libro-inchiesta dal titolo Il MUOStro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo (Editpress, dicembre 2013).
 L'iniziativa è organizzata dal Comitato No MUOS di Piazza Armerina e dall'ANPI, sezione provinciale di Enna.
 Il libro di Mazzeo racchiude tutte le utili informazioni per capire che cosa è il MUOS (Mobyl User Objective System) in fase di istallazione dentro la sughereta di Niscemi e fare il punto della situazione su una vicenda che ha molteplici risvolti di natura ambientale, sanitaria e territoriale legati alla geopolitica degli Stati del Mediterraneo.
Interverranno, oltre Antonio Mazzeo, Ornella Muni, giovane mamma No MUOS, Gaspare Di Stefano, ANPI, e Gianluca Murella, Comitato No MUOS di Piazza Armerina, che modererà il dibattito. Sarà proiettato il film documentario Come il fuoco sotto la brace del regista ragusano Giuseppe Firrincieli che sarà presente all'evento. 

Il Comitato di Piazza Armerina ringrazia il dirigente scolastico per la sensibilità  mostrata verso la tematica oggetto di discussione. 

domenica 2 febbraio 2014

Dissesto idrogeologico. “Per quanto tempo ancora dovrà prevalere in politica il "principio d'irresponsabilità?”

Dissesto idrogeologico. “Per quanto tempo ancora dovrà prevalere in politica il "principio d'irresponsabilità?”. Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente regionale Legambiente Sicilia.


 “Antonio Cederna si chiedeva nel titolo di un libro scritto nel 1973 perché l'Italia franasse quando pioveva. Si trattava, ovviamente, di una domanda retorica perché era già chiaro quarant'anni addietro quale disastro stavamo producendo violentando il nostro territorio.
Mentre altri Paesi, più seri del nostro, hanno cominciato a mettere in campo efficaci strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, partendo dal recupero della naturalità del territorio (l'Olanda gli ha dato il titolo esplicativo di "spazio al fiume"), noi non stanziamo più fondi per la messa in sicurezza. E i pochi fondi residui che stiamo spendendo sono destinati a interventi che servono a difendere ulteriormente strade e case realizzate in luoghi pericolosi. In sostanza stiamo facendo il contrario di ciò che sarebbe logico oltre che più economico: delocalizzare infrastrutture e case che si trovano in condizioni di rischio; garantire la manutenzione dei corsi d'acqua, anche di quelli a carattere stagionale che - in occasione di piogge violente come quelle di questi giorni - straripano e travolgono tutto, uccidendo come è avvenuto stamattina nei pressi di Noto.
Se non vogliamo abituarci a contare i morti tutte le volte che piove un po' più forte del normale, dobbiamo cambiare la cultura con cui interveniamo sul territorio, anche per interventi che teoricamente dovrebbero servire a metterlo in sicurezza.
Invece, in questi ultimi giorni si vedono tanti Comuni e la Regione adoperarsi per riaprire sostanzialmente i termini del condono edilizio del 2003 in virtù di un discutibile parere del CGA. Tutto ciò appare incredibilmente stridente con le condizioni di grave dissesto che ormai interessano gran parte della Sicilia. Per quanto tempo ancora dovrà prevalere in politica il "principio d'irresponsabilità?
Almeno questa volta risparmiateci i soliti commenti in malafede e le lacrime di coccodrillo”.    

 



2 febbraio 2014

L’ufficio stampa

Teresa Campagna tel. 338 2116468