venerdì 4 dicembre 2015

Festa dell'albero 2015 alla Scuola Media Cascino - Legambiente chiede l'applicazione della L.10/2013

FESTA DELL’ALBERO ALLA SCUOLA MEDIA CASCINO
LEGAMBIENTE CHIEDE L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE 10/2013
E CHE SI AVVII IMMEDIATAMENTE IL CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI

Si è svolta, martedì 1 dicembre, presso la Scuola Media Roncalli-Cascino, plesso Cascino, in collaborazione con Legambiente, la tradizionale Festa dell’albero.
La manifestazione ha avuto inizio all’interno dell’auditorium “Luigi La Vaccara” con il saluto del Dirigente Scolastico, prof. Ferrera, ai presenti e alle quinte classi del 2° Circolo Didattico, la cui presenza ha rappresentato il passaggio di testimone dalla scuola primaria alla secondaria. Gli allievi della scuola media hanno poi raccontato agli intervenuti la storia della Festa dell’albero ed interpretato un interessante recital di poesie sull’importanza dei giganti verdi che abitano i nostri boschi.
La seconda parte della manifestazione si è svolta nel cortile della scuola, dove una rappresentanza degli alunni della 3A e della 3B e del Laboratorio teatrale hanno dato vita ad un “Albero vivente”, mentre una rappresentanza di alunni delle seconde classi hanno “vestito” di foglie-pensiero un albero stilizzato.
Infine si è proceduto alla piantumazione dell’albero di ulivo donato da Legambiente. Al termine, i saluti e il dono di un bulbo, a testimoniare l’importanza della natura e del rispetto dell’ambiente per la nostra vita.
“La festa dell’albero – dichiarano i responsabili del circolo Legambiente di Piazza Armerina – è sempre un momento di grande emozione per i cittadini più piccoli. A Piazza Armerina l’abbiamo sempre celebrata, dal 1997 ad oggi, ma purtroppo con scarsi risultati. Abbiamo piantato ed affidato alla città centinaia di alberi, ma di questi non ne è rimasto alcuno. E’ per questo che quest’anno abbiamo accettato di buon grado la richiesta dei docenti della scuola media Cascino di organizzare una festa “interna”, con l’auspicio che l’albero di ulivo donato possa essere veramente seguito ogni giorno nella sua crescita, così come i docenti seguono ogni giorno i loro allievi. Occorre un radicale cambiamento culturale nei confronti della tutela del verde e continuiamo a sperare che le nuove generazioni siamo migliori di noi. Ed è anche per questo che, in sintonia con quanto richiesto da Legambiente Sicilia, auspichiamo che l’amministrazione comunale si renda parte attiva ottemperando agli obblighi derivanti Legge n. 10 del 14 gennaio 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, con:
-          la messa a dimora di un albero per ogni bambino nato o adottato;
-          la predisposizione del bilancio arboreo del Comune che dimostri l’impatto dell’amministrazione sul verde pubblico (numero di alberi piantumati ed abbattuti, consistenza e stato delle aree verdi, ecc.) da presentare a fine mandato;
-          il dotarsi di un catasto degli alberi monumentali,
In attesa di ciò abbiamo già cominciato la schedatura degli alberi e chiediamo alle scuole (ma anche ai cittadini) di cominciare ad effettuare al comune le segnalazioni degli alberi monumentali presenti nel nostro territorio utilizzando la semplice scheda scaricabile dal sito del Corpo Forestale dello Stato, cosa possibile per cittadini, scuole ed associazioni, così come previsto dalla legge, o chiedendo la nostra collaborazione”.

mercoledì 22 aprile 2015

Ecostazione di Piazza Armerina - completati i lavori e l'infrastrutturazione

Ormai è tutto pronto per l'apertura dell'ecostazione di Piazza Armerina, il luogo dove i cittadini potranno portare i loro materiali differenziati ottenendone in cambio punti da barattare con beni di prima necessità. "I lavori di ristrutturazione dell'immobile di via Alessandro Manzoni 90, reso disponibile dal comune, sono ormai completi, come anche l'infrastrutturazione tecnologica, e quindi l'ecostazione a breve aprirà e darà un importante servizio ai cittadini  solo dopo che l'amministrazione comunale avrà definito alcuni dettagli organizzativi, come previsto dall'accordo di programma siglato l'anno scorso fra le associazioni ed il comune stesso". La realizzazione dell'ecostazione è inserita nelle azioni del progetto "Piazza verso rifiuti zero" di cui è capofila Legambiente e che ha come partners il comune di Piazza Armerina, l'associazione Armerina Emergenza Protezione Civile e Sicilia Solare. L'apertura dell'ecostazione - continua Legambiente - offrirà non solo un servizio ai cittadini ma contribuirà anche a diffondere le buone pratiche per una raccolta differenziata di qualità. I dati finora registrati a tal proposito a Piazza Armerina sono interessanti, ma occorre mettere in campo un'azione coordinata nei confronti dei cittadini per far comprendere che fare bene la differenziata è un vantaggio per tutti. Il sistema di premialità previsto dall'ecostazione sarà uno strumento utile per incentivare tutti i cittadini a fare meglio la raccolta differenziata, e sarà un importante supporto per le fasce deboli, oggi purtroppo sempre più ampie nella nostra città". L'obiettivo del progetto, che vede parte attiva tutti i partner, è quello di coinvolgere attraverso l'apertura e i servizi dell'ecostazione tutti coloro che sono attenti al rispetto dell'ambiente e vogliono fare una seria raccolta differenziata.

mercoledì 1 aprile 2015

Sequestro Muos. Legambiente esprime soddisfazione per un provvedimento richiesto da più parti, soprattutto dopo la sentenza del Tar dello scorso 13 febbraio.

Sequestro degli impianti  Muos. Legambiente esprime soddisfazione per un provvedimento richiesto da più parti, soprattutto dopo la sentenza del Tar dello scorso 13 febbraio.

 “Legambiente esprime soddisfazione per un provvedimento richiesto da più parti, soprattutto dopo la sentenza del Tar, con cui è stato accolto il nostro ricorso, presentato insieme ad altri soggetti”. A dirlo Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia. “La sentenza dello scorso 13 febbraio – continua - aveva dichiarato la nullità di tutti gli atti autorizzativi fin dall’origine. Tra l’altro si stigmatizza il comportamento successivo alla sentenza, con la prosecuzione di attività all’interno della base Muos, così come documentato da varie fonti, assolutamente non consentita.

Inoltre, la  violazione dei vincoli ambientali, in un’area di interesse comunitario, paesaggistici, il principio di precauzione, il diritto fondamentale alla salute, costituiscono più elementi di valutazione per ritenere il sistema satellitare americano totalmente incompatibile con il territorio in cui è stato realizzato”.



    1 aprile  2015

    L’ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468

martedì 31 marzo 2015

RIFIUTI: ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E RAPPRESENTANTI DI IMPRESE E LAVORATORI INCONTRANO L’ASSESSORE CONTRAFATTO

RIFIUTI: ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E RAPPRESENTANTI DI IMPRESE E LAVORATORI INCONTRANO LASSESSORE CONTRAFATTO “OCCORRE UNAZIONE COLLETTIVA PER EVITARE UNA NUOVA EMERGENZA”

Mondo dei lavoratori, delle imprese e associazioni ambientaliste si uniscono per evitare che la Sicilia piombi nuovamente nellemergenza rifiuti, scaricando sui cittadini i costi di una disorganizzazione organizzata, come la Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha definito la gestione del settore nellIsola. Una situazione grave che necessita di una presa di responsabilità collettiva. Per questo ragione e con l'obiettivo di fornire un contributo unitario per l'avvio di una profonda revisione del sistema, Legambiente Sicilia, Wwf, Rifiuti Zero Sicilia, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria Sicilia hanno incontrato ieri mattina lassessore regionale allEnergia, Vania Contrafatto, evidenziando come organizzazioni che tutelano interessi diversi, hanno trovato una convergenza sulla strada da percorrere per allineare il sistema di “gestione integrata” dei rifiuti siciliana a quello delle altre regioni italiane.

Alla base del confronto, la necessità di organizzare lintera filiera industriale dei rifiuti dando finalmente applicazione alle norme attualmente vigenti (LR 9/2010) e intervenendo per adottare lo strumento principe, ossia il Piano regionale di gestione dei rifiuti. Solo avendo chiari gli obiettivi e la strategia generale, infatti, sarà possibile programmare al meglio anche gli step intermedi, puntando a dare trasparenza e legalità allintero settore e rispondendo ad un obiettivo di fondo: una gestione efficiente e sostenibile che garantisca al minor costo, il miglior servizio per i cittadini. Ciò vuol dire ribaltare l'approccio fin qui adottato da tutti gli ultimi governi che si è sempre fondato sullo smaltimento finale della parte residuale dei rifiuti occupandosi di discariche, inceneritori, gassificatori, ecc... Bisogna al contrario costruire un modello fondato sulla prevenzione, riuso e recupero di materia, come ci impongono le norme europee e nazionali. Obiettivo totalmente condiviso dallassessore Contrafatto, che ha dato piena apertura alla collaborazione con associazioni e sindacati, impegnandosi a portare avanti in tempi stretti tutto ciò che occorre fare per garantire una vera riforma del settore.

È stato inoltre ribadito come, contestualmente al Piano rifiuti sia urgente redigere i piani degli ambiti, Srr (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti), come strumenti conseguenti e attuativi. Solo in un contesto così pianificato e regolato si potranno correttamente innestare i piani di raccolta a livello locale. Viceversa, ci si continuerà a muovere in modo non univoco nella gestione affidata agli Aro (Ambito di raccolta ottimale) e a registrare comportamenti differenti da Comune a Comune, rendendo impossibile una “gestione integrata” efficiente e sostenibile tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello economico. Proprio per evitare di produrre ulteriori ostacoli all'avvio di un sistema efficiente, è stato chiesto quindi all'assessore Contrafatto il blocco delle approvazione dei piani degli ARO e la revoca in autotutela di quelli già approvati in assenza di un quadro pianificatorio coerente.


31 marzo 2015

Per Legambiente Sicilia l’addetto stampa Teresa Campagna 338 2116468


martedì 24 marzo 2015

NONTISCORDARDIME’ 2015- OPERAZIONE SCUOLE PULITE A PIAZZA ARMERINA

NONTISCORDARDIME’- OPERAZIONE SCUOLE PULITE A PIAZZA ARMERINA
PROTAGONISTI I BAMBINI DEL PLESSO CANALI
RACCOLTA DIFFERENZIATA, ECOLOGIA DOMESTICA E CITTADINANZA ATTIVA I TEMI DELL’EDIZIONE 2015


Anche quest'anno si è svolta a Piazza Armerina "Nontiscordardimè-operazione scuole pulite", il tradizionale appuntamento di Legambiente che coinvolge studenti, insegnanti e genitori.
Lunedì 16 marzo i volontari di Legambiente hanno incontrato i bambini della scuola dell'infanzia e della scuola di I grado del plesso Canali dell’I.C. Cordova e, insieme ai loro insegnanti, supportati da simpatici filmati animati, hanno spiegato ai piccoli perchè è necessario fare la raccolta differenziata e quali sono le modalità corrette per farla.
"Sono più di 10 anni ormai - dichiara la presidente del circolo Legambiente, Paola Di Vita, - che operiamo in collaborazione con le scuole, tramite i nostri volontari che seguono un vero e proprio percorso formativo che li rende veri e propri esperti dell’educazione ambientale, e che incontriamo bambini, insegnanti e genitori per parlare loro dell'importanza degli alberi, di energie pulite, di raccolta differenziata ma soprattutto di rispetto per la città in cui si vive. I piccoli sono senz'altro cittadini più attenti e sensibili degli adulti e questo lascia ben sperare in una generazione migliore".
Raccolta differenziata ma anche prodotti naturali sono stati i temi dell'appuntamento 2015. I bambini sono stati coinvolti in un vero e proprio laboratorio, condotto da Paola Venezia, durante il quale hanno preparato dei detergenti con prodotti presenti in natura e poi si sono dedicati alla pulizia dei loro banchi.
Ringraziamo le insegnanti del plesso Canali che ci hanno rivolto l'invito a realizzare, presso la loro scuola, l'iniziativa e tutti i bambini che ci hanno accolto con entusiasmo e simpatia.
“La partecipazione alla giornata – dichiarano infine i volontari di Legambiente – è stata infatti fortemente voluta dagli insegnanti e dagli studenti per dimostrare così come alcuni semplici gesti di cura e attenzione per l’ambiente in cui si vive possano contribuire a rendere l’ambiente più vivibile per tutti. Una dimostrazione ed un esempio di senso civico che dovrebbe appartenere a tutti i cittadini”.


L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

mercoledì 14 gennaio 2015

Legambiente Sicilia e WWF: rifiuti, no all'emergenza

Rifiuti. Riproposizione modello cuffariano. Chi c'è dietro questo ritorno al passato? È solo l'ultima trovata a sensazione del presidente Crocetta o è la "solita idea" che il governo nazionale prova a imporre a quello regionale così come tentarono invano di fare i governi Berlusconi e Monti. Nell'interesse di chi stanno operando il governo nazionale e regionale?
Comunicato congiunto di Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia e Franco Andaloro, delegato WWF Sicilia

Sono passati alcuni mesi da quando la chiusura della discarica di Mazzarà Sant'Andrea ha reso ancora più complicata la gestione dei rifiuti in Sicilia. Da allora il caos sembra regnare sovrano.
Da un lato c'è la corsa contro il tempo del dipartimento rifiuti nel tentativo di mettere toppe per chiudere le falle prodotte dalla totale assenza di una seria politica di gestione dei rifiuti, dall'altro un ridda di dichiarazioni del governatore Crocetta, poco ragionevoli sul piano tecnico e politico, che hanno perfettamente descritto lo stato confusionale in cui versa il settore.
Da qualche giorno è arrivata l'ultima novità: siamo alla riproposizione del modello cuffariano in versione ridotta, senza nemmeno l'ambizione criminale che contraddistinse quel progetto.
Chi c'è dietro questo ritorno al passato? È solo l'ultima trovata a sensazione del presidente Crocetta o è la "solita idea" che il governo nazionale prova a imporre a quello regionale così come tentarono invano di fare i governi Berlusconi e Monti. In quel caso ci fu la strenua ma efficace resistenza dell'assessore Giosuè Marino che riuscì a evitare il peggio.
Sorge spontanea una domanda: nell'interesse di chi stanno operando il governo nazionale e regionale?
Vogliamo per il momento evitare riflessioni politiche e ci limitiamo a ribadire gli ormai arcinoti assunti tecnici:
  1. per costruire un inceneritore o anche solo per adeguare un vecchio impianto di produzione di energia elettrica ci vogliono anni. La media italiana va oltre i cinque anni. Come si può sostenere senza suscitare ilarità che questo possa servire a evitare l'emergenza che si paventa a partire dal mese di marzo?
  2. I Paesi del nord Europa, che pure usano gli inceneritori per garantire il teleriscaldamento delle case, sono in una profonda crisi perché hanno sempre meno materiale da bruciare a seguito dell'applicazione delle direttive comunitarie che da molti anni ormai impongono percentuali sempre più elevate di recupero di materia. Anche nelle regioni del nord Italia stanno chiudendo circa 10 inceneritori. Il decreto per uscire dall'emergenza in Campania prevedeva la costruzione di cinque inceneritori ma l'avvio di una seria raccolta differenziata ha di fatto impedito che se ne costruissero altri dopo quello di Acerra. Che senso avrebbe fare oggi, cioè fuori tempo massimo, una scelta rispetto alla quale tutti gli altri Paesi stanno tornando indietro per adeguarsi alle politiche europee?
  3. Chi propone oggi gli inceneritori in Sicilia, ha chiaro come questo confligga necessariamente con gli obblighi di recupero di materia che ci vengono imposti dalla normativa europea? Conosce le sentenze della Corte di Giustizia Europea che hanno condannato l'Italia proprio per il mancato rispetto della gerarchia che da priorità al recupero di materia?
  4. Dal punto di vista economico e industriale, gli inceneritori stanno in piedi solo grazie al recupero del calore che costituisce circa l'80% dell'energia recuperata dalla combustione. Per provare a costruire gli inceneritori anche nelle regioni calde, come nel caso del piano Cuffaro, si attuò una truffa ai danni dei cittadini italiani estendendo per alcuni anni a questi impianti il sostegno economico previsto per le rinnovabili. Oggi nessuna banca presterebbe un solo centesimo per la costruzione di un impianto d'incenerimento, a meno che non si provveda a truffare nuovamente gli italiani scaricando sulle loro tasche i costi di un'attività fisiologicamente in perdita.
  5. In Sicilia non è mai partita una vera e generale Raccolta Differenziata, la sola che può consentirci di rispettare gli obiettivi di riciclo e riduzione rifiuti e ridurre le tariffe ai cittadini.
Potremmo continuare, ma pensiamo che sul punto siano sufficienti queste poche inoppugnabili constatazioni.

Per ciò che riguarda più in generale la reiterata richiesta del governo regionale della dichiarazione d'emergenza, a tutt'oggi non si capisce per quali scopi dovrebbe essere concessa. A leggere le dichiarazioni rilasciate dal presidente negli ultimi due mesi l'emergenza sarebbe servita a:
  1. distribuire alle famiglie siciliane le compostiere domestiche (metodologia che viene correntemente utilizzata da oltre vent'anni nell'ambito delle raccolte differenziate in aree extraurbane);
  2. a riaprire qualche vecchia discarica (peccato che non si possa a fare e che nel frattempo sia arrivata una condanna della Corte di Giustizia Europea proprio per quelle discariche);
  3. da ultimo per realizzare tre inceneritori;
Tutte ragioni sulle quali evitiamo ogni ulteriore commento per carità di patria, ma che chiariscono perché esista una distanza siderale tra la gestione dei rifiuti in Sicilia e nel resto d'Italia e d'Europa.

Meglio di noi l'inopportunità di una dichiarazione d'emergenza in queste condizioni è stata chiarita dai due presidenti delle Commissioni ambiente di Camera e Senato, Realacci e Marinello, in una nota ufficiale inviata al presidente del consiglio Matteo Renzi il 12 dicembre scorso, che alleghiamo