sabato 9 aprile 2016

SMART E RESILIENTE: COSI’ LEGAMBIENTE IMMAGINA PIAZZA ARMERINA NEI PROSSIMI ANNI

Legambiente Piazza Armerina interviene nel dibattito sulla revisione del PRG della città inviando al consiglio comunale un ampio e articolato documento che tratteggia l’idea di città su cui l’associazione lavora ormai da quasi 20 anni.
“Il circolo Legambiente di Piazza Armerina – dichiarano gli ambientalisti – si è reso parte attiva nella costruzione dell’attuale PRG dalla fine degli anni ‘90 in poi, insieme a tanti altri attori sociali e quindi auspica che, anche nel 2016, lo strumento della partecipazione faccia da filo conduttore a tutto il processo di revisione del PRG che non può e non deve essere confinato esclusivamente nelle sedi istituzionali in quanto interessa tutti i cittadini che dovranno quindi supportare in qualità di stakehodler i loro rappresentanti istituzionali, così come del resto previsto dall’art. 15 del nostro statuto comunale”.
“Sarebbe pertanto utile – continuano gli ambientalisti – che nell’attuale fase di avvio dell’iter di revisione del PRG si attivi una fase “di ascolto”, che coinvolga tutta la città, tramite la realizzazione di incontri specifici dedicati a macrotemi, sul modello sperimentato efficacemente già da molte amministrazioni comunali. Ciò garantirebbe che le Direttive di Piano scaturiscano da un dibattito urbanistico approfondito, elaborato con il coinvolgimento della cittadinanza e basato sulla conoscenza scientifica dei principali caratteri economici, sociali e ambientali della città”.
Legambiente entra poi nel merito di alcune tematiche che hanno, da sempre, rappresentato le bandiere dell’associazione immaginando uno scenario futuro della città Smart, Resiliente, Sostenibile, Accessibile, Accogliente, Sicuro, Rigenerato, di Qualità e Partecipato.
Ci piacerebbe – dichiarano gli ambientalisti - che la revisione del PRG possa rappresentare un’occasione, una sfida, per andare al di là delle logiche della zonizzazione per diventare uno strumento di costruzione urbana e di valorizzazione dell’identità locale rispetto la globalizzazione imperante, uno strumento che possa coniugare disegno del territorio con le aspettative sociali ed economiche dei cittadini, un piano 3.0. Ecco perché riteniamo che il PRG dovrà essere uno strumento in grado di valorizzare la città nel suo complesso, la qualità del territorio, la sua crescita socio-economica, la sua fruibilità in termini turistici, all’insegna di un modello di sviluppo fondato sull’autodeterminazione civica e sul pieno rispetto dell’ambiente, nella logica di una città “smart” (intelligente ed efficiente) e “resiliente” (al passo con l’evoluzione e il cambiamento della società).
Il piano “Dato” costituisce un punto di partenza importante in merito al consumo di suolo zero, al dimensionamento della città, alla riqualificazione urbana, al miglioramento del sistema dei servizi e alla salvaguardia ambientale, tutti aspetti che devono essere mantenuti e migliorati ove possibile.
Tutti gli strumenti urbanistici sono perfettibili e, in questa direzione, sarà importante l’apporto dei tecnici, dei professionisti che operano giornalmente sul territorio.
Verde pubblico, Centro storico, Energia, Sostenibilità edilizia, Qualità del costruire, Perequazione urbanistica sono alcuni dei temi su cui il documento accende i riflettori.
Gli ambientalisti riportano alcuni documenti della fine degli anni ’90 sul PRG sottolineando come le considerazioni e le richieste allora avanzate siano ancora oggi di grande attualità e chiedono, tra le altre cose, che venga definito un regolamento del verde urbano, che in centro storico vengano definiti strumenti quali il piano del colore e il piano del decoro per evitare che la deregulation imperante in Italia produca effetti devastanti sul patrimonio edilizio ed urbanistico della città antica, che si preveda la realizzazione di edlizia sociale in centro storico, che si preveda un sistema di parcheggi che possa garantire la pedonalizzazione del centro storico e l’individuazione di percorsi pedonali turistici, che il regolamento edilizio preveda articoli specifici su sostenibilità ed energia anche con l’introduzione del concetto di eco-design per la riqualificazione architettonica e energetica del patrimonio edilizio esistente, la valorizzazione del connettivo ambientale, la sicurezza del territorio e il pensare alla città dal punto di vista dei bambini e della coesione sociale.
Sottolineano la delicatezza dell’applicazione della perequazione urbanistica che In Italia, in molti casi, è diventata uno strumento virtuoso di costruzione del territorio ma, in altri, è diventata il grimaldello per mettere in campo grosse operazioni speculative e chiedono che il consiglio garantisca il territorio e la collettività, in merito ad eventuali varianti urbanistiche che non siano strettamente necessarie, per indisponibilità di aree dedicate o per  correggere qualche evidente errore o per rimuovere alcune incertezze interpretative emerse in sede attuativa del PRG.
Infine si dichiarano disponibili a partecipare ad un tavolo di lavoro integrato per la definizione delle direttive per la revisione del PRG.



L’UFFICIO STAMPA LEGAMBIENTE