sabato 20 gennaio 2018

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Scegli la tua tessera 2018

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  • SOCIO GIOVANE Da 15 a 28 anni (nati dal 1990 al 2003) € 15,00
  • SOCIO ORDINARIO con abbonamento a La Nuova Ecologia € 30,00
  • SOCIO ORDINARIO senza abbonamento a La Nuova Ecologia € 20,00
  • SOCIO SCUOLA E FORMAZIONE con abbonamento a La Nuova Ecologia € 30,00
  • SOCIO SCUOLA E FORMAZIONE senza abbonamento a La Nuova Ecologia € 20,00
  • SOCIO SOSTENITORE con abbonamento a La Nuova Ecologia (+ volume Ambiente Italia) € 80,00
  • SOCIO SOSTENITORE solo volume Ambiente Italia € 70,00
  • TESSERA COLLETTIVA con abbonamento a La Nuova Ecologia  € 50,00
  • TESSERA COLLETTIVA senza abbonamento a La Nuova Ecologia € 40,00
Nel caso di tessera collettiva è richiesto:
  • per gli enti (es. istituzioni, biblioteche) e le aziende: PARTITA IVA
  • per le associazioni: CODICE FISCALE NUMERICO
  • per i nuclei familiari: CODICE FISCALE PERSONA REFERENTE
La tessera è legata all’anno solare, ma i servizi legati alla tessera (assicurazione, nuova ecologia, convenzioni) hanno durata 365 giorni a partire dalla data di emissione. Ricordiamo che la tessera collettiva, non essendo nominativa, non comprende l’assicurazione per le iniziative di Legambiente e non è valida per usufruire delle convenzioni riservate ai Soci. I Soci Junior che ci comunicano un indirizzo e-mail ricevono la newsletter elettronica Jey. I Soci Scuola e Formazione che ci comunicano un indirizzo e-mail ricevono la newsletter elettronica Legambiente Scuola e Formazione.Per i soci junior e giovani si calcola l’età in base al confronto tra l’anno di nascita e l’anno cui la tessera fa riferimento.

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Iscrivendoti ora riceverai subito:
  • la tua tessera personale e l’adesivo Socio Legambiente;
  • il periodico Legambiente Notizie;
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E in più con la tua tessera potrai accedere a tutta una serie di agevolazioni e servizi riservati solo ai soci Legambiente:
  • Potrai partecipare a tutti i Campi di volontariato di Legambiente
  • Sarai assicurato per tutte le iniziative di Legambiente (tranne tessera collettiva);
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mercoledì 17 gennaio 2018

Legambiente presenta Pendolaria 2017 - Al sud circolano meno treni che in Lombardia, sempre più lenti e vecchi (età media 19,2 anni contro i 13,3 del Nord). Eppure dove si investe, cresce la voglia di spostarsi in treno.

Legambiente presenta Pendolaria 2017

 Al sud circolano meno treni che in Lombardia, sempre più lenti e vecchi (età media 19,2 anni contro i 13,3 del Nord). Eppure dove si investe, cresce la voglia di spostarsi in treno.


A fotografare la situazione del trasporto ferroviario in Italia è Pendolaria, il Rapporto annuale di Legambiente presentato oggi a Roma che analizza nel dettaglio numeri e storie di un’Italia a due velocità e le varie disuguaglianze che ci sono nel Paese. Ai grandi successi dell’Alta Velocità maturati in questi anni, si affianca una situazione del trasporto regionale che rimane difficile, anche per via della riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza (-15,5 dal 2010 al 2016) con un calo del 40% dei passeggeri e la diminuzione dei collegamenti regionali (-6,5% dal 2010 al 2016), a seguito dei tagli realizzati nel 2009 dal Governo Berlusconi.  

Eppure, come emerge in Pendolaria, dove si investe nella cura del ferro il numero dei pendolari cresce e aumenta la voglia di spostarsi in treno come è accaduto in Lombardia. Risultati positivi li troviamo anche nelle 38 esperienze di successo e buone pratiche del trasporto su ferro segnalate nel report: al Nord come le linee in Val Venosta e Val Pusteria in Alto Adige, ma anche al Sud (come per la Metropolitana di Napoli, nella linea tra Bari e l’aeroporto, del collegamento diretto Palermo-Catania dopo la chiusura dell’autostrada nel 2015.

Per Legambiente occorre porsi l’obiettivo al 2030 di raddoppiare il numero di persone che ogni giorno in Italia prende treni regionali e metropolitane, per farle passare da 5,5 a 10 milioni.

Continua a preoccupare la situazione complessiva del Meridione. Al sud circolano meno treni: ad esempio le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 429 contro le 2.396 della Lombardia. Inoltre i convogli sono più vecchi - con una età media nettamente più alta 19,2 anni rispetto ai 13,3 del Nord e a quella nazionale di 16,8 - e sono più lenti, sia per problemi di infrastruttura sia perché circolano treni vecchi e non più adatti alla domanda di mobilità.

“Ancora una volta ci troviamo a commentare un rapporto che, tranne pochi casi, fotografa una situazione mortificante per pendolari e turisti - dichiara il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna -. Sulla linea che collega Messina a Siracusa, - continua - passando per Catania la velocità media è di 64 km orari e negli ultimi 15 anni i treni si sono ridotti addirittura del 41% e viaggiano meno veloci che in passato. Stiamo parlando di 180 km di linea che collega tre grandi città siciliane, capoluoghi di Provincia, località turistiche e porti. Grave è anche lo stato di degrado delle stazioni. Se vogliamo davvero cambiare il nostro stile di vita è innegabile che invece di tagliare occorre investire sulle ferrovie. Sempre più persone, infatti, preferirebbero il treno all'auto o al pullman, ma in Sicilia la strada è ancora in salita”.


17 gennaio 2018
L’ufficio stampa  Teresa Campagna 338 2116468