lunedì 14 gennaio 2019

Muos: la battaglia non si ferma

Il Cga si è limitato a dichiarare inammissibili i motivi di revocazione sollevati da tutte le parti per profili meramente formali, con un orientamento giurisprudenziale restrittivo sulla conoscibilità della pubblicazione degli atti amministrativi, ma il Cga non è entrato nel merito delle specifiche censure sollevate da Legambiente sulle autorizzazioni al Muos relative alle gravi violazioni di tipo ambientale che permangono tuttora. È incontestabile che il Muos si trovi è in un’area sic di inedificabilità assoluta di particolare pregio naturalistico all’interno della sughereta di Niscemi.
La battaglia contro il Muos prosegue, comunque, davanti ai giudici penali essendo in corso un processo davanti al Tribunale di Caltagirone e uno davanti alla Corte d’Appello di Catania per reati connessi al rilascio delle autorizzazioni.
Legambiente si è schierata fin dall’inizio contro la realizzazione del Muos, sia sostenendo ogni iniziativa e manifestazione, sia essendo presente con i propri avvocati del Centro di azione giuridica nei giudizi amministrativi e penali.
Legambiente continuerà, quindi, questa lotta a favore della pace e della tutela dell’ambiente.


14 gennaio 2019 


L’ufficio stampa 
Teresa Campagna 338 2116468

domenica 13 gennaio 2019

Dal PAES al PAESC entra in gioco il clima. La Regione finanzia gli enti locali che aderiranno al nuovo PAESC

Al via, in Sicilia, una nuova stagione di programmazione in termini di energia ed ambiente collegata alla redazione e all’attuazione dei PAESC (Piani di Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima)Nel 2015 la Commissione Europea ha lanciato l’iniziativa “Nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia” che integra e accorpa le precedenti iniziative del Patto dei Sindaci e del cosiddetto Covenant Adapt, quest’ultima avente la finalità di coinvolgere i Comuni sul tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici a partire dalla definizione di un piano di adattamento riguardante il proprio territorio. La nuova iniziativa, di tipo volontario, impegna le città aderenti a supportare i nuovi obiettivi europei al 2030, in particolare la riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 40%, e ad adottare una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici a salvaguardia del proprio territorio. La Regione Siciliana ha approvato, in questo contesto, un bando a sportello di cui sono destinatari gli enti locali, in scadenza il 29 gennaio, allo scopo di promuovere la sostenibilità energetico-ambientale attraverso il Patto dei Sindaci – Piano di Azione e Coesione (PAC) Nuove Azioni B.3. L’obiettivo è sostenere la transizione energetica dei comuni dell’isola, attraverso alcuni interventi: dotare ogni comune di un Energy Manager, esperto certificato in gestione energetica per orientare il risparmio energetico nelle amministrazioni locali, promuovere pratiche di autoconsumo e la produzione di energia da fonti rinnovabili, analizzare e monitorare i dati sui consumi, stilare un piano energetico comunale. “Il tema dei cambiamenti climatici – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è oggi di scottante attualità ed sotto gli occhi di tutti. Riteniamo, quindi, molto importante che gli enti locali colgano l’occasione dei finanziamenti del bando regionale per redigere, ma soprattutto attuare, il PAESC. In Sicilia è altissima la percentuale dei comuni che hanno redatto il PAES, ma è anche vero che sono poche le azioni realizzate a valle dell’approvazione del piano. Invitiamo, pertanto, tutti gli enti locali ad usufruire dell’opportunità offerta dalla Regione per la redazione del PAESC con il supporto di energy manager finalmente certificati, anche perché molti giovani professionisti hanno investito in una formazione specialistica che, con questo bando, viene riconosciuta. L’invito comunque è quello di attuare un processo partecipato con le comunità locali per la redazione del piano ma soprattutto, in seguito, di non lasciare nel cassetto il documento ma utilizzarlo per il miglioramento della qualità ambientale delle città in cui viviamo”.

Operativo il progetto "S-cambiamoci: non rifiutiamoci:barattiamoci"

E' ufficialmente attivo il progetto "S-cambiamoci: non rifiutiamoci: barattiamoci" sostenuto dall'Ottox1000 della Chiesa Valdese, che avrà una durata complessiva di 12 mesi. 
Il  progetto nasce dalla consapevolezza che occorre una vera rivoluzione per operare un cambiamento culturale radicale nel modo di gestire il “bene comune”, che sia cosa o persona. Siamo convinti che se di rivoluzione culturale bisogna parlare è necessario agire sui più piccoli, sui futuri cittadini di domani. Il progetto prevede una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione da realizzare nelle scuole di Piazza Armerina, per far comprendere che le risorse non sono ineusaribili e che il rifiuto è un valore. In questo contesto sarà utilizzata l’ecostazione, già realizzata dal nostro circolo, come luogo fisico in cui “barattare” rifiuti con valore. E il valore in questione è costituito da beni di prima necessità da mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà. E così le scuole della città (circa 3000 iscritti) si impegneranno in una vera e propria olimpiade della solidarietà (e la classe più impegnata avrà in premio una gita al termine del percorso) e nel frattempo acquisiranno una consapevolezza ambientale diversa da quella attuale. E la gara di solidarietà continuerà oltre il progetto e potrà diventare un vero impegno collettivo dei più giovani nei confronti di anziani e famiglie in difficoltà. Parole chiave del progetto saranno quindi “cura”, il prendersi cura dell’ambiente e dei suoi cittadini, “cambiamento”, “fare la differenza” sia inteso in chiave ambientale che sociale. Ed inoltre il “non-rifiuto” per chi si trova in difficoltà. “S-Cambiamoci” si inserisce in un progetto già avviato (e concluso) dal nostro circolo ma che presenta una propria sostenibilità temporale. L’elemento di novità, rispetto quanto già esistente, è dato dal fatto che viene esteso il servizio garantito dall’ecostazione dall’utente singolo all’utente collettivo in maniera organica.