venerdì 22 maggio 2009

Abbattuto ecomostro di Palmaria


Finalmente è venuto giù il mostro di cemento che da oltre 30 anni sfregiava uno dei più bei tratti della Liguria. Un' altra importante battaglia contro il cemento selvaggio è stata vinta.


Un enorme scheletro di cemento alto 30 metri che incombeva sul paesaggio del Parco Regionale di Portovenere di cui Legambiente chiedeva da molti anni la demolizione per recuperare un’area tra le più suggestive di Palmaria, finalmente è stato abbattuto. Dopo il Fuenti, il Villaggio Coppola Pineta Mare e Punta Perotti va giù un'altro storico ecomostro della costa italiana.

Carta di identità dell'ecomostro: data di nascita: 1968 - destinazione: alloggi in multiproprietà - dimensioni: 8.000 mc (dichiarati nel progetto) - proprietà: 20 proprietari, tra società e singoli.


La vicenda inizia nel 1968 quando il Sindaco di Portovenere rilascia una concessione edilizia per la realizzazione di un albergo e di un residence di 45 appartamenti, con annessi servizi e infrastrutture. Nello stesso anno la Pretura blocca la speculazione, mette sotto sequestro il manufatto e rinvia a giudizio i titolari della società lottizzatrice, il Sindaco e l'impresa. La sentenza è poi confermata anche in appello. La Giunta comunale di Portovenere vota una delibera che rigetta definitivamente la richiesta di condono presentata dai proprietari. Il 23 maggio 2002 viene raggiunto un accordo tra la Regione Liguria, il Comune di Portovenere e la Sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria. Nel 2006 il sindaco di Portovenere dichiara che l’ecomostro sarà abbattuto interamente, spazzando via l’idea di tenere in piedi il primo piano. Nel dicembre dello stesso anno, il sindaco annuncia che la Regione Liguria ha stanziato 100mila euro per la demolizione. Ora finalmente quell'orrore non esiste più.
da www.legambiente.eu

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