giovedì 27 giugno 2013

RISORSE IDRICHE. PROMOTORI DELLA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE E CONSILIARE: “DDL DEL GOVERNO NON RIPUBBLICIZZA. DDL DI INIZIATIVA POPOLARE PROSEGUA PERCORSO PARLAMENTARE SEPARATO”

riceviamo e pubblichiamo dal Forum per l'acqua pubblica in Sicilia:

RISORSE IDRICHE. PROMOTORI DELLA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE E CONSILIARE: “DDL DEL GOVERNO NON RIPUBBLICIZZA. DDL DI INIZIATIVA POPOLARE PROSEGUA PERCORSO PARLAMENTARE SEPARATO”


PALERMO 26 GIUGNO 2013.

A due anni esatti dal referendum popolare che ha sancito la volontà dei siciliani di avere una gestione pubblica delle risorse idriche, la IV Commissione Ambiente e territorio dell’Ars ha "accantonato " secondo "prassi" parlamentre il testo di legge di Iniziativa Popolare e Consiliare, assumendo come testo base il ddl del Governo, che azzera sei anni di mobilitazioni a favore della gestione pubblica delle risorse idriche.

A denunciarlo sono i promotori del ddl di iniziativa Popolare e Consiliare che hanno partecipato alle audizioni in IV commissione del 19 e del 26 giugno. "Nella seduta di ieri abbiamo chiesto che il DDL di Iniziativa Popolare e Consiliare non venga incardinato a quello del Governo ma che prosegua il proprio percorso parlamentare come previsto dalla legge 1/04."

Secondo i promotori “il testo Crocetta elude in modo pilatesco l’indicazione politica dei referendum del 2011 con cui la maggioranza dei siciliani si espresse con il 97,9 % a favore dell’Acqua pubblica. Cosa ancor più grave, ignora la portata democratica della grande e continuativa mobilitazione popolare e degli enti locali che ha portato alla stesura del testo di legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali presentato già nel 2010, accompagnato dalla deliberazione di 135 Consigli Comunali e del Consiglio Provinciale di Messina, e da 35.000 firme dei cittadini, con il quale si disegnava una riforma complessiva ed organica del ciclo delle acque attraverso l’istituzione dell’autorità di bacino, nel rispetto della normativa comunitaria.

“In sintesi – denunciano i Promotori – il ddl Crocetta non prevede la ripubblicizzazione, ma mantiene le tre forme di gestione già previste dalla legge Galli, (misto, privato, pubblico) ed il sovrambito privatizzato al 75% ed in mano alla multinazionale francese Veolia. Non tiene conto dell’art. 14 dello Statuto della regione che ha rango costituzionale e che assegna “competenza esclusiva in materia di Acque Pubbliche”. Non sono previsti gli strumenti di partecipazione e controllo sugli atti fondamentali di pianificazione, programmazione e gestione, che assicurerebbero un governo democratico del settore nel rispetto della Convenzione "Aarhus" in materia di accesso, partecipazione, informazione e in materia di giustizia ambientale.

“In questi anni – scrivono ancora i Promotori - ci siamo confrontati sia con il Governo Cuffaro che con quello Lombardo che condividevano una contrarietà “ideologica” alla gestione pubblica dell’Acqua. Ciò che troviamo stridente è il fatto che malgrado il Presidente Crocetta abbia centrato la sua campagna elettorale anche sulla ripubblicizzazione, nel testo presentato non si trovi alcuna indicazione che vada in questo senso, e che il confronto più volte richiesto dai promotori della legge, ha avuto luogo solo dopo la presentazione del testo del Governo.



martedì 25 giugno 2013

MUOS e Istituto Superiore Sanità

Muos. La relazione sui rischi per la salute umana del sistema sarebbe  ancora in fase di elaborazione all’Istituto Superiore della sanità. Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.

“Siamo venuti a conoscenza del fatto che l’Istituto Superiore di Sanità smentisce categoricamente le notizie che in questi giorni sono rimbalzate su tutti i media nazionali e regionali: la relazione sui rischi per la salute umana del sistema MUOS sarebbe  ancora in fase di elaborazione come appare chiaramente scritto sul sito dell’istituto - http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1357&tipo=1.
Pur non ritenendo questo aspetto essenziale, e anzi rilevando ancora una volta che discutere semplicemente di inquinamento elettromagnetico rischia di deviare l’attenzione da altre e forse più importanti ricadute sul territorio, ci chiediamo quale sia la verità: è stato l’istituto a far filtrare qualche indiscrezione e a smentire solo dopo le dure reazioni  o c’è più probabilmente qualcuno che sta subdolamente cercando di forzare la mano anticipando conclusioni di comodo?”

24 giugno 2013


L’addetto stampa Teresa Campagna 3382116468