venerdì 20 aprile 2012

Sabato 21 aprile presentiamo un lavoro inedito sul complesso monumentale di San Pietro

XIV SETTIMANA DELLA CULTURA: LEGAMBIENTE PROPONE LA PRESENTAZIONE DI UNA TESI DI LAUREA SUL COMPLESSO MONUMENTALE E NATURALISTICO DI SAN PIETRO

Il 21 aprile, nell’ambito del programma nazionale della XIV Settimana della Cultura, il circolo Legambiente di Piazza Armerina proporrà ai propri concittadini un seminario culturale durante il quale sarà presentata la tesi di laurea “Il Complesso di San Pietro di Piazza Armerina: tecniche integrate di rilievo, rappresentazione e 3d imaging per la conservazione della fabbrica e degli apparati decorativi”.
L’evento è inserito nel catalogo regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promotore della Settimana della Cultura.
La tesi è stata elaborata, e recentemente discussa, dall’arch. Roberto La Monica, all’interno del Laboratorio L.A.R.A.-Laboratorio di Architettura, Restauro e Archeologia
Sezione Rilevamento e Diagnostica dei beni culturali dell’università Kore, ed ha visto come relatrice la Prof. Ing. Antonella Versaci.
L’arch. La Monica dichiara: “La mia tesi ha come oggetto il Complesso di San Pietro di Piazza Armerina. Il suo attuale stato di degrado, determinato da interventi successivi non sempre pertinenti e accurati, e da anni di incuria e di abbandono, rende necessario e urgente un intervento di riqualificazione. Ciò, al fine di permettere la riappropriazione di questo luogo di primaria importanza per la locale popolazione, e, al contempo, la sua valorizzazione nel paesaggio culturale della regione. Gli interventi previsti si basano sui principi del restauro inteso quale strumento di conservazione, operato in maniera critica e cosciente. Essi vogliono porsi quale sintesi consapevole del bagaglio di conoscenze acquisite nel corso degli studi in Architettura. In quest’ottica, la tesi è stata fondata su un metodo di studio rigoroso che poggia le sue radici nel processo di conoscenza, momento essenziale e propedeutico alla formulazione di ogni proposta progettuale. In quest’ottica, rilevante è stato il ricorso a tecniche innovative di rilievo, rappresentazione e 3D imaging che hanno interessato non soltanto l’edificio in oggetto ma anche i suoi elementi artistici di maggior pregio, scultorei e lignei. L’obiettivo principale è quello di contribuire a riaccendere l’interesse per quest’area, così da riconnetterla al resto della città. A tal fine, nella redazione delle ipotesi del progetto si è cercato di valorizzare il manufatto e il suo intorno, attraverso l'indicazione di nuove compatibili funzioni d'uso”.
“E’ ormai consuetudine di Legambiente far conoscere lavori inediti su Piazza Armerina durante la Settimana della Cultura: ricordiamo la tesi su Palazzo Monteprestami nel 2010, le nuove ricerche sul Gran Priorato di Sant’Andrea nel 2011. L’evento di quest’anno – dichiarano i responsabili di Legambiente – oltre ad essere un piacere per l’importante risultato dal neo-architetto La Monica, nostro socio, costituirà l’occasione per accendere i riflettori sul problema del recupero del centro storico e sulla rifunzionalizzazione dei contenitori della città antica. Una particolare attenzione inoltre è rivolta alla selva francescana che oggi costituisce il Parco urbano San Pietro”.
Sarà allestita anche la mostra delle tavole della tesi.
L’appuntamento è fissato alle 18.30 di sabato 21 aprile presso i locali del centro di Educazione Ambientale del Parco urbano San Pietro, cui si accede da via Don Milani (ex via Padova).

L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE

giovedì 19 aprile 2012

Gravissima la soppressione dell’Azienda Foreste Demaniali ed il trasferimento delle competenze alle province.

Finanziaria Regione Siciliana: gravissima la soppressione dell’Azienda Foreste Demaniali ed il trasferimento delle competenze alle province.

Legambiente: norma sbagliata e sconsiderata che costituisce una picconata distruttiva di uno dei pilastri delle politiche ambientali.

Auspichiamo l’ intervento di censura
da parte del Commissario dello Stato.



Legambiente Sicilia manifesta tutta la propria incredulità ed opposizione alla norma votata dall’Assemblea Regionale Siciliana e voluta dal Governo Regionale e dalla maggioranza politica che lo sostiene, contenente la soppressione dell’Azienda Foreste Demaniali e il trasferimento delle competenze alle province regionali.
“E’ una norma assurda e sbagliata, che mette in crisi uno dei pilastri delle politiche ambientali nella nostra regione – dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia.
E’ immotivata ed inaccettabile poi la cancellazione dell’Azienda Foreste Demaniali qualificato e riconosciuto gestore delle riserve naturali tra le più belle della Sicilia, come lo Zingaro, Vendicari, Pantalica, Cavagrande del Cassibile.
La gestione dei vasti demani forestali ed il servizio regionale antincendio boschivo presuppongono unitarietà di strategia e competenze tecniche non garantite dallo smembramento e dall’affidamento alle nove province regionali. E poi non si comprende perché i boschi demaniali rimarranno di proprietà della Regione ma alla loro manutenzione e protezione dovranno provvedere amministrazioni diverse che non hanno peraltro alcuna dipendenza gerarchica o funzionale dalla regione stessa”.
Per Legambiente è incredibile poi che con una recente legge si sia prevista la soppressione delle province e con una successiva norma invece il trasferimento di funzioni e competenze cosi’ importanti ed ampie.
“E’ sbagliato ed inaccettabile che si intervenga su tale delicata materia con emendamenti presentati in piena notte e senza un adeguato confronto – dichiara Mimmo Fontana, Presidente Regionale di Legambiente Sicilia – Forse rimarrà una riforma sulla carta come quella della soppressione degli ATO rifiuti. Presenteremo comunque un’articolata memoria al Commissario dello Stato chiedendo un deciso intervento di censura.
Ed auspichiamo la mobilitazione delle forze sindacali del settore forestale e della funzione pubblica per evitare la destrutturazione di un settore strategico regionale”.

19 aprile 2012

L’ufficio stampa
Teresa Campagna 3382116468

domenica 15 aprile 2012

Villa Romana del Casale: indietro tutta!

Si apre nel peggiore dei modi la Settimana della Cultura a Piazza Armerina. Questo evento, giunto ormai alla sua quattordicesima edizione, promosso dal Ministero dei Beni Culturali per far conoscere le meraviglie dei luoghi d’arte italiani, fa conoscere a Piazza Armerina, la pessima gestione di un cantiere di restauro, quello della Villa del Casale, patrimonio Unesco, di cui non si riesce ad intravedere la fine.
“I lavori sono in corso dal 2007 – dichiarano i responsabili di Legambiente – e dovevano concludersi in 22 mesi, ma ormai il cantiere è in corso da oltre 60 mesi. Ci rendiamo perfettamente conto della complessità dell’intervento ma più di 40 mesi di ritardo sono veramente eccessivi. Varianti, maltempo, proroghe e, chissà, probabili infiltrazioni mafiose, hanno rallentato al di là di ogni previsione la conclusione di quello che doveva essere un eccezionale restauro dello straordinario importo di 18 milioni di euro.
Abbiamo volutamente essere cauti nei confronti dell’intervento e abbiamo dato fiducia a chi ci ha assicurato più volte la rapida conclusione dei lavori. Ma siamo stati rassicurati troppe volte. A giugno 2011, durante la presentazione del dossier Unesco, il direttore dei lavori aveva assicurato la conclusione dei lavori entro l’autunno dello stesso anno e ricordiamo tutti la campagna pubblicitaria che ha visto, in città, manifesti 6x3 con la data dell’inaugurazione. Puntualmente disattesa a poche settimane dalla data prevista. Si parlò allora di qualche mese di rinvio per poi arrivare alla dichiarazione di Sgarbi che indicava il 24 maggio come data di inaugurazione alla presenza del capo dello Stato.
E a quella dichiarazione ne sono seguite molte altre, anche da parte dei politici che hanno interpretato al meglio la “promessa elettorale” sulla stampa e in ogni possibile trasmissione radiofonica e televisiva.
E adesso, a soli 40 giorni dalla data prevista per l’inaugurazione, l’Alto Commissario si accorge che i lavori non sono conclusi e annulla tutto, nel migliore stile della cosa pubblica, ci dispiace dirlo, italiana e siciliana. Eppure già da alcuni mesi si nutrivano dubbi legittimi sulla conclusione dei lavori, anche nei palazzi ufficiali, ma del resto è sufficiente andare in visita alla Villa per constatare lo stato di avanzamento del cantiere.
Chiediamo pertanto il perché di queste continue promesse e di questi continui rinvii che stanno mettendo a dura prova il monumento prima di tutto, ma soprattutto l’indotto turistico, culturale e commerciale che gravita intorno alla Villa. Chiediamo all’Assessore Missineo di chi sia la responsabilità, non di uno solo ovviamente, considerato che intorno al cantiere c’è uno staff burocratico elefantiaco, dall’Alto Commissario sino all’ultimo addetto di segreteria. Chiediamo come mai a giugno 2011 il direttore dei lavori dichiarava che il finanziamento era esaustivo per l’intero progetto, mentre a novembre lo stesso direttore dei lavori dichiarava che necessitavano altri 2 milioni di euro per completare i lavori e oggi, l’Alto Commissario dichiara che occorrono ancora 4, 5 milioni di euro.
E a queste domande esigiamo risposte a nome di tutta la collettività e di quella piazzese in primo luogo.
Se negli anni abbiamo attribuito a Palazzo Trigona l’appellativo di incompiuta oggi dobbiamo purtroppo constatare che la storia si ripete in peggio e che a pagarne le conseguenze saremo sempre solo noi cittadini”.

L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE