lunedì 22 aprile 2024

22 aprile 2024: Earth day e qualità dell'aria in Italia

 https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/earth-day-e-qualita-aria-in-italia/

Giornata mondiale della Terra: in Italia lo smog fa “90”. Legambiente: “La cura e il benessere della Terra passano prima di tutto da una buona qualità dell’aria. Non si può restare in apnea, respirare è vivere.  Servono interventi politici più concreti e scelte individuali più responsabili”.

Città italiane troppo sotto scacco dello smog: i dati del primo trimestre 2024 con 8 città fuorilegge per le polveri sottili. Quasi tutte al nord con Frosinone unica del centro Italia. 

Mobilità sostenibile, verde urbano e scelte alimentari più rispettose dell’ambiente  le tre azioni su cui i cittadini possono dare il loro contributo e il buon esempio.

#OnePeopleOnePlanet 

“La cura e il benessere della Terra passano prima di tutto da una buona qualità dell’aria. Per avere un Pianeta con aria pulita e città più vivibili e sane, serve un impegno collettivo che coinvolga nella lotta contro lo smog, non solo le istituzioni, ma anche i cittadini. Non si può restare in apnea, respirare è vivere. Ognuno di noi può dare il suo contributo scegliendo una mobilità e un’alimentazione sostenibile e contribuendo a più verde urbano in città”.   

È questo, in sintesi, il messaggio che Legambiente lancia oggi in occasione della 54esima Giornata Mondiale della Terra promossa dalle Nazioni Unite, portando in primo piano il tema dell’inquinamento atmosferico che soffoca sempre più le città italiane minando anche la salute dei cittadini e quella del Pianeta. A dimostrarlo i dati del primo trimestre del 2024 sulla qualità dell’aria in città raccolti dall’associazione ambientalista: da gennaio a marzo 2024 sono già 8 le città fuorilegge per le polveri sottili, avendo superato il limite previsto per il PM10 di 35 giorni in un anno solare con una media superiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc). Verona (Borgo Milano) con 44 giorni di sforamenti nei primi 91 giorni dell’anno, seguita da Vicenza (San Felice) con 41, Padova (Arcella) 39, Frosinone (scalo) 38, Brescia (Villaggio Sereno), Cremona (Piazza Cadorna), Torino (Grassi) e Venezia (Via Beccaria) con 36. Al limite Treviso (Via Lancieri) con 35 giorni di sforamento, Modena (Giardini), Milano (Senato), Monza (Via Machiavelli), Rovigo (Centro) 34. Da questo momento le città fuorilegge non possono più sforare e l’emergenza dovrà essere affrontata sistematicamente per il resto dell’anno (nonostante la primavera renda il problema meno acuto e sentito da amministrazioni e cittadini) per evitare che il prossimo autunno, con il cambio di stagione, queste città rischino seriamente di doppiare gli sforamenti consentiti. 

I dati sulla qualità dell’aria sono stati diffusi oggi da Legambiente anche in vista dell’ultima plenaria (22-25 aprile) in programma a Strasburgo per l’approvazione finale sulla revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria. Per l’associazione ambientalista è importante che l’Italia metta in campo interventi più concreti e promuova azioni sempre più sostenibili. Per questo in occasione della giornata mondiale della Terra, sprona i cittadini ad essere sempre più attivi indicando tre aree di intervento dove possono davvero a fare la differenza: più mobilità sostenibile, verde urbano e scelte alimentari più attente e rispettose dell’ambiente. Tre pilastri che permettono tra l’altro di avere un’impronta più sostenibile e che possono contribuire ad un’aria più pulita e sana.  

Ad esempio, l’impronta di chi scegli di mangiare meno carne, secondo un team di ricerca dell’università di Oxford, è almeno il 30% più bassa in termini di emissioni di gas serra, uso del suolo, consumo di acqua e impatto sulla biodiversità. Più alberi e piante in città! Gli alberi trattengono gli inquinanti atmosferici (le polveri sottili), incrementano la permeabilizzazione del suolo, costituiscono un rifugio fondamentale per la fauna. Inoltre, se piantati nelle vicinanze degli edifici possono ridurre la necessità di utilizzo dei condizionatori d’aria permettendo di risparmiare dal 20 al 50% di energia e abbassando i rumori fino al 70%. Lo Special Report on Climate Change and Land del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) suggerisce che sia necessario un aumento di 1 miliardo di ettari di foreste per limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C entro il 2050. In fatto di mobilità sostenibile, secondo diversi studi l’introduzione delle zone 30 nelle città consente la riduzione del 10% di emissioni di anidride carbonica, del 20% di ossido di azoto e di oltre il 30% di polveri sottili. 

La situazione dell’inquinamento atmosferico nei primi 91 giorni del nuovo anno – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – è davvero preoccupate. Per questo in occasione della Giornata mondiale della Terra vogliamo tornare sul tema della qualità dell’aria e chiedere a tutti un impegno collettivo. Serve un maggiore impegno e azioni concrete non più rimandabili, efficaci e ad ampio respiro, che vedano integrarsi politiche urbane, regionali e nazionali su temi trasversali legati ai principali settori emissivi come il traffico, l’agricoltura, il riscaldamento domestico e le industrie. Ma anche i cittadini possono concretamente fare il proprio dovere e dare il buon esempio, a cominciare da un cambio di abitudini che prevedano un minor utilizzo della macchina per tragitti brevi e facilmente percorribili a piedi o con la bicicletta o collegati dal trasporto pubblico; interventi per rendere più efficienti energeticamente le nostre case e scelte consapevoli sulla spesa alimentare che mirino ad una riduzione dei consumi di quei prodotti derivanti da allevamenti e agricoltura intensivi;  contestualmente serve anche aumentare la quantità di verde nelle nostre città, mettendo a dimora alberi, avendo cura degli spazi pubblici che devono diventare i polmoni delle nostre città per tornare a respirare aria pulita”. 

Focus picchi polveri sottili, giornate alle stelle: I primi mesi dell’anno nuovo sono stati caratterizzati da picchi clamorosi di polveri sottili, con medie giornaliere ampiamente sopra i limiti normativi. Il 69% delle centraline di monitoraggio analizzate (109 su un totale di 168 di cui si aveva il dato disponibile) hanno avuto almeno una giornata con una concentrazione superiore ai 100 µg/mc (contro il limite di legge giornaliero di 50 µg/mc) fino ad un massimo registrato di oltre 200 µg/mc; una concentrazione giornaliera elevatissima che non solo ha doppiato il limite consentito (in 23 delle 109 centraline addirittura triplicato!), ma che soprattutto si è ripetuta in più occasioni. Ad esempio, a Venezia (Via Beccaria) sono state 12 le giornate con una concentrazione superiore ai 100 µg/mc; A Rimini (Flaminia), Milano (Senato), Padova (Mandria), Piacenza (Giordani Farnese) e Modena (Giardini) 8; Verona (Borgo Milano), Bologna (Porta S. Felice), Ravenna (Zalamella) e Ferrara (Isonzo) 7. Se filtrate con la soglia di 75 µg/mc (una volta e mezza il limite giornaliero), le centraline che hanno ripetutamente oltrepassato questo valore per almeno 10 giorni (sui 91 totali) sono 27. 

In tema di lotta all’inquinamento atmosferico, Legambiente ha anche da poco lanciato l’iniziativa “Apnea against pollution” con l’evocativa e suggestiva installazione e performance a Milano dell’ex primatista mondiale di apnea, medico e coach sportivo Mike Maric. Obiettivo chiedere al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog e per invitare i cittadini a firmare la petizione “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” 

L’inquinamento atmosferico colpisce e danneggia anche gli ecosistemi naturali. Per questo Legambiente partecipa al progetto europeo LIFE MODERn (NEC) – Nuovo sistema di Monitoraggio per rilevare gli effetti della riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalla adozione direttiva NEC- guidato dai Carabinieri del CUFA, con l’obiettivo di migliorare il sistema di valutazione degli impatti dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi forestali e d’acqua dolce in Italia.  

A seguire le tabelle con i dati di sintesi e la nota metodologica:

Numero di giorni di superamento del limite giornaliero previsto per il PM10  

(max. 35 gg all’anno) 

Regione Città Centralina superamenti PM10 (gg) 
Veneto Verona Borgo Milano  44 
Veneto Vicenza San Felice 41 
Veneto Padova Arcella  39 
Lazio Frosinone Frosinone scalo (T.U) 38 
Veneto Venezia Via Beccaria  36 
Lombardia Brescia Villaggio Sereno 36 
Piemonte Torino Grassi 36 
Lombardia Cremona p.zza Cadorna 36 

   

 

Numero di giorni con una media giornaliera di PM10 superiore a 100 µg/mc  

e valore massimo registrato (µg/mc) 

Regione Città Centralina max n.gg>100 
Veneto Venezia Via Beccaria  137 12 
Lombardia Milano Senato 136 8 
Emilia-Romagna Modena Giardini (T.U) 111 8 
Veneto Padova Mandria 133 8 
Emilia-Romagna Piacenza Giordani – Farnese (T.U) 119 8 
Emilia-Romagna Rimini Flaminia (T.U) 137 8 
Emilia-Romagna Bologna Porta San Felice (T.U) 129 7 
Emilia-Romagna Ferrara Isonzo (T.U) 93 7 
Emilia-Romagna Ravenna Zalamella (T.U) 114 7 
Veneto Verona Borgo Milano  151 7 
Lombardia Mantova Piazza Gramsci  120 6 
Emilia-Romagna Parma Cittadella (F.U) 101 6 
Emilia-Romagna Parma Montebello (T.U) 104 6 
Veneto Treviso Strada S.Agnese 149 6 
Veneto Vicenza San Felice 152 6 
Emilia-Romagna Forlì Roma (T.U) 127 5 
Lombardia Lodi Viale Vignati 130 5 
Emilia-Romagna Reggio Emilia Timavo (T.U) 108 5 

 

Nota metodologica 

Per elaborare i dati sono stati consultati i siti delle Arpa da cui era possibile scaricare i dati delle centraline urbane delle città capoluogo di provincia.  

Sono stati analizzati solo i dati relativi alle Polveri sottili (PM10) nel seguente modo:  

  • numero di giorni di superamento del limite giornaliero 
  • media di periodo 01/01/2024 / 31/03/24 
  • media giornaliera massima 
  • numero di giorni con una media giornaliera superiore a 75 µg/mc 
  • numero di giorni con una media giornaliera superiore a 100 µg/mc 

Il campione di indagine ha riguardato 210 centraline ufficiali di monitoraggio definite di traffico o di fondo urbano, posizionate in 93 capoluoghi di provincia.  

Per Lazio, Sicilia e Umbria è stato possibile solo ricavare il numero di superamenti giornalieri e la media di periodo. 

Non è stato possibile scaricare i dati sui portali delle Arpa delle seguenti regioni: Abruzzo, Calabria, Sardegna.  

 

mercoledì 10 aprile 2024

15 aprile 2024: Valorizzazione del territorio e innovazione sociale, ne parliamo con Alessandro Cacciato

Lunedì 15 aprile 2024: doppio appuntamento ad Aidone per parlare di Valorizzazione del territorio e innovazione sociale, argomenti di urgente necessità per i nostri territori. 
L'incontro mattutino sarà dedicato agli studenti, mentre quello del pomeriggio coinvolgerà cittadini ed associazioni.

L'appuntamento è inserito nel ciclo di incontri previsto dal progetto "Comunità educante I semi di Demetra" di cui è capofila il circolo Legambiente di Piazza Armerina. Un progetto considerato sperimentale che è finalizzato alla costruzione di una comunità educante di tipo patrimoniale come definita dalla Convenzione di Faro. Il calendario degli appuntamenti prevede, tra le altre, azioni di rafforzamento della comunità ed azioni di conoscenza del territorio. L'incontro di giorno 15 si inserisce nel primo gruppo di azioni e vedrà ospite Alessandro Cacciato, siciliano di adozione, da anni impegnato sul nostro territorio in azioni di sensibilizzazione delle comunità per la valorizzazione del bene comune siciliano. Da oltre venti anni lavora presso il sistema delle Camere di Commercio dove si occupa di promozione e formazione nel settore dell’impresa digitale. Dal 2013 collabora con il centro culturale indipendente Farm Cultural Park di Favara (Ag). Nel 2015 è speaker al TEDx della Scuola Superiore di alta formazione dell’Università di Catania. Collabora dal 2017 a progetti di riattivazione urbana. È autore dei libri: Il Sud Vola. Viaggio tra startup e giovani innovatori. E la pubblica amministrazione? (2015) e Il Petrolio? Meglio sotto terra (2016). La sindrome del Gattopardo. Creatore del format video e radiofonico “Edicola dell’Innovazione” che ha raccontato le storie di successo create nel Sud Italia grazie all’innovazione sociale ed imprenditoriale.

giovedì 28 marzo 2024

Legambiente Piazza Armerina sul sopralluogo del presidente Schifani alla Villa del Casale: bene così ma l'attenzione resta alta

“Ringraziamo il presidente Schifani per aver messo in atto azioni concrete a salvaguardia del sito UNESCO della Villa del Casale e per essersi fatto garante per le procedure di appalto del progetto di restauro dei mosaici e del finanziamento per la sostituzione delle coperture”. Questa la dichiarazione che arriva dal circolo Legambiente di Piazza Armerina. “La Villa è stata sempre e lo sarà ancor di più, oggi, "una sorvegliata speciale" - dichiara Paola Di Vita, presidente del circolo e responsabile regionale per i beni culturali. E chi negli ultimi giorni, forse in mala fede, ha voluto distorcere e negare il nostro impegno più che ventennale è stato smentito dalle evidenze riscontrate nel sopralluogo effettuato dal presidente della Regione, accompagnato dall’assessore regionale ai beni culturali, che ha parlato di gravi criticità da risolvere. Ed anche le dichiarazioni registrate recentemente in consiglio comunale, sul fatto che i mosaici sono stati ripuliti con le "ramazze" dal guano dei piccioni, come soluzione dei problemi, rappresentano l’evidenza della superficialità politica e culturale di chi li ha rese, e non si possono tollerare. Però ci rassicura il fatto che finalmente la Soprintendenza di Enna, nonostante il personale ridotto, ha esercitato il tanto atteso ruolo di tutela predisponendo in tempi record il progetto di regimazione idraulica di cui la Villa aveva bisogno da molto tempo, riappropriandosi quindi del ruolo primario che il legislatore le attribuisce. Nel corso del nostro intervento in consiglio comunale abbiamo chiesto ai consiglieri di fare proprie alcune istanze contenute nella nostra ultima lettera inviata agli organi istituzionali, sottolineando la necessità di un piano di manutenzione preventiva per scongiurare gli atavici problemi della Villa. Fra le altre istanze inoltre: tutela e fruizione dell’insediamento medioevale, inserimento in pianta organica di archeologi e restauratori. Le dichiarazioni del presidente Schifani vanno nella direzione da noi richiesta e auspichiamo, pertanto, che contribuiscano a creare un fronte comune per la tutela della Villa affinché diventi un esempio di “sana gestione” e di “incubatore culturale” per lo sviluppo della città e di tutto il territorio di riferimento.

sabato 23 marzo 2024

23 marzo 2024 - nuovo appuntamento del progetto Comunità educanti: INTRECCI CULTURALI: TRADIZIONI A CONFRONTO

 

Prosegue il progetto "Comunità educante: I semi di Demetra" di cui è soggetto responsabile Legambiente Piazza Armerina e che vede, in prima linea, come partner, alcune associazioni di Aidone al lavoro per la costruzione di un processo virtuoso di comunità.
Il progetto è supportato dall'Impresa Sociale Con I Bambini.

Il secondo appuntamento del Tavolo delle Tradizioni popolari in Aidone si arricchisce con un ospite, il prof. Pino Biondo, Etnomusicologo ricercatore ed Etnocoreologo, massimo esperto delle Tradizioni popolari del centro Sicilia. Al centro dell’incontro i  nostri “Santoni” e i fratelli  “Giganti” presenti nei cerimoniali religiosi della Sicilia. Ma non può mancare un’incursione sullo “SCOZZ”, lo “scottish”, per colmare i vuoti della nostra conoscenza su questa danza della nostra tradizione.

sabato 24 febbraio 2024

Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta


L’Italia deve dire basta alla guerra! 

Ormai le guerre si susseguono con ritmo ed intensità crescente. Iniziano ma non finiscono, alimentando solo la fiorente industria e il commercio immorale di armamenti. Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica, con i quali far applicare e rispettare le convenzioni e il diritto internazionale. La conseguenza è che la guerra e la barbarie sono nuovamente tornate ad essere le uniche opzioni in campo. Basta, questa logica distruttiva va fermata. 

Il teatro di guerra è globale. 

La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. Ha preso corpo l’idea che l’ordine mondiale debba essere basato sullo scontro tra blocchi e non sulla collaborazione e la giustizia tra i popoli. Le Nazioni Unite, come espressione di tutti i popoli del pianeta, sono umiliate e il diritto internazionale sostituito dalla forza della potenza militare, preludio della guerra globale: nella barbara “logica del più forte”, nessuno è disposto a perdere, ma nessuno ne uscirà davvero vincitore. 

Si compiono i due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti, milioni i profughi in fuga ed un terzo del paese distrutto. In Siria, dopo tredici anni di guerra, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria. In Africa, guerre e neo-colonialismo non hanno mai cessato di coesistere e di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà. L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è ancora una volta in Medio Oriente, con l'atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di guerra sulle donne israeliane; ne è conseguito l’assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo più di 24000 palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente per affrontare politicamente e culturalmente le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. E l’elenco dei conflitti, delle guerre, delle violenze purtroppo non finisce qui. 

Il percorso della Pace deve essere globale 

L’unica via per fermare la follia criminale delle guerre ed eliminare il rischio di un conflitto nucleare, è unire le forze, assumere le nostre responsabilità civiche e democratiche, schierarsi per la pace, per il diritto internazionale, per la riconversione civile e sostenibile dell’economia, promuovendo la cooperazione e la sovranità dei popoli, eliminando vecchie e nuove forme di colonialismo insieme alla politica dei “due pesi e due misure”, alla sicurezza impostata sulla deterrenza nucleare e sui blocchi militari contrapposti; abbiamo il compito di costruire insieme una società globale pacifica, nonviolenta, responsabile, per consegnare alle future generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto. Non ci sarà giustizia sociale e climatica, lavoro dignitoso e piena democrazia in un mondo sempre più in guerra, che usa le risorse per la morte e non per la vita, nel quale la giustizia, il diritto internazionale e umanitario vengono calpestati nell’impunità dei colpevoli. La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine. Mobilitarsi oggi per la pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte pena la distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del pianeta. 

Per tutto questo, chiediamo nuovamente a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi insieme nelle piazze italiane, per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace, impegnandosi per: 

• la messa al bando delle armi nucleari 

• la riduzione immediata delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e nonviolenta 

• la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati • l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza 

• la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese 

• il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania 

• la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera 

• il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione 

• il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale (Afghanistan, Myanmar, Nagorno Karabakh, Iran…) 

• lo stanziamento dello 0,7% del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo 

• la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate. 

24 febbraio 2024 Giornata nazionale di mobilitazione nelle città italiane per il CESSATE IL FUOCO IN PALESTINA ED IN UCRAINA “Fermiamo la criminale follia delle guerre!” “L’Italia deve dire basta alla guerra!” Lo deve dire ora! 

per info e adesioni: segreteria@retepacedisarmo.org 

venerdì 23 febbraio 2024

Sabato 24 febbraio ... formazione per il Terzo Settore

 

Nuovo appuntamento nell'ambito del progetto "Comunità educante: I semi di Demetra" supportato dall'Impresa sociale Con I Bambini e che vede il circolo Legambiente di Piazza Armerina come capofila. sabato 24 febbraio, ad Aidone si terrà un incontro formativo sul terzo Settore e sui nuovi strumenti di partecipazione che il Codice riserva agli enti del terzo settore.  

martedì 30 gennaio 2024

Venerdì 2 febbraio 2024: tradizioni e memoria per la costruzione della comunità educante. Appuntamento ad Aidone

Nuovo appuntamento nell'ambito del progetto "Comunità educante: I semi di Demetra" che vede il circolo Legambiente di Piazza Armerina come capofila e supportato dall'Impresa sociale Con I Bambini. Venerdì 2 febbraio, apriremo i cassetti della memoria per parlare delle tradizioni aidonesi e di come sono cambiate nel tempo. Non solo Settimana Santa ovviamente, ma le tradizioni "minori", come per esempio quelle legate a San Biagio o a San Marco, lo scotz, Morgantina rivive, leggende, misteri e tanto altro ancora. Narratrici di comunità saranno Franca Ciantia, Maria Calcagno e Lilia Raffiotta. La memoria di una comunità è patrimonio collettivo ed ogni contributo è utile per costruire un mosaico di consapevolezza e identità. Vi aspettiamo numerosi alle ore 17.00 presso la Fondazione Marida Correnti in via Garibaldi 29, ad Aidone

venerdì 26 gennaio 2024

Economia della bellezza: è possibile applicarla ai nostri territori? Ne parliamo oggi ad Aidone con Viviana Rizzuto, presidente della cooperativa di comunità Identità e Bellezza di Sciacca

Continua il processo di costruzione della Comunità Educante di Aidone, nell’ambito del progetto “I semi di Demetra” cofinanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini e che vede capofila il circolo Legambiente di Piazza Armerina. Tante le attività “motivazionali” del progetto e tra queste lo scambio culturale con 2 comunità siciliane che hanno già radici profonde. La prima di queste è l’esperienza dell’Ecomuseo di Sciacca, il “Museo diffuso dei 5 sensi” che così viene presentato in una delle puntate del noto programma “Generazione Bellezza”: è la storia di un gruppo di cittadini di Sciacca, in provincia di Agrigento, che decide di reagire alla crisi strutturale del centro storico trasformandolo in un museo a cielo aperto, dove il "tesoro più prezioso" da offrire ai turisti è l'identità delle persone che vi abitano, dove la rigenerazione di alcune aree determina coesione sociale e maggiori entrate per i negozianti; la disabilità diventa un ulteriore punto di vista; la rete di associazioni e volontari riapre beni culturali chiusi da decenni per offrirli ai visitatori e ai concittadini. Si crea consapevolezza del valore, tutela del territorio ed economia sostenibile. Il progetto di una comunità che genera un cambiamento strutturale per costruire, e non subire, il proprio futuro. Ancorandolo alla bellezza della propria identità.

A narrare questa esperienza straordinaria, non unica ma replicabile, sarà l’anima stessa del Museo Diffuso dei 5 Sensi, Viviana Rizzuto, il 26 e il 27 gennaio ad Aidone, presso la Fondazione Marida Correnti, in via Garibaldi, accompagnata da Anna Salvagio e Desiree Li Bassi, cofondatrici, insieme alla Rizzuto, dell’impresa sociale IMPACTA

L’appuntamento è fissato dalle ore 16.30 alle 20.00 di venerdì 26 e dalle ore 9.30 alle 13.30 di sabato 27.

Viviana Rizzuto, presidente della cooperativa di comunità Identità e Bellezza, ha creato un'esperienza di welfare culturale con il Museo diffuso dei 5 sensi di Sciacca. Qui tutte le sfumature di un territorio si coniugano in un'unica identità, animando piazze, strade, negozi e rilanciando un settore fortemente penalizzato dagli effetti del Covid, valorizzando e mettendo in rete quella “economia della bellezza” che si trasforma in fonte di benessere sostenibile per i cittadini.

E’ la narrazione di questa esperienza che ascolteremo dalla viva voce di Viviana, la narrazione di singoli cittadini che si riuniscono in comunità prendendo consapevolezza del proprio patrimonio e del potenziale del proprio territorio.

Una realtà, quella di Sciacca, comune a tanti comuni della nostra isola e che ci dimostra come costruire futuro sostenibile è possibile, far ritornare i giovani è possibile, partendo dall’ingrediente più semplice e a chilometro zero che ci sia: la comunità.