venerdì 6 luglio 2012

Il verde pubblico a Barrafranca

Riceviamo da un nostro lettore e pubblichiamo:


Con la presente si vuole informare il Corpo Forestale e Legambiente che a Barrafranca è stato fatto scempio - da parte del Comune - di alberi di pino secolari nella zona denominata "Poggio", precisamente in Via Angelo Musco.


Già anni addietro, precedenti Amministrazioni avevano tentato di tagliare gli alberi per realizzare quella strada, senza tuttavia riuscirvi grazie all'intervento di opposizione di una associazione ambientalista.

In seguito comunque - al posto di lasciare un bel parco di verde di macchia mediterranea - la strada venne realizzata ugualmente lasciando gli alberi al suo interno, i quali, nel tempo, sono stati ugualmente ma mano "sacrificati" in modo subdolo e quasi "di nascosto", senza dare pubblicità alla cosa.

Allego alla presente due foto con l'ultimo albero tagliato - nelle quali si notano ancora due sole piante rimaste - e due immagini tratte da Google Earth, nelle quali si nota che in quel momento c'erano almeno cinque alberi, ma forse prima potrebbero essere stati anche di più.

mercoledì 4 luglio 2012

Ecomafia 2012 Sicilia

Ecomafia 2012: le storie e i numeri della criminalità ambientale - Sicilia



“Nella parte del rapporto Ecomafia 2012 relativa alla Sicilia viene evidenziato – commenta Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia – il processo di reimmersione della mafia, al fine di potere meglio curari i propri affari. In questo processo il rapporto con i colletti bianchi, o sarebbe meglio parlare di borghesia mafiosa, diventa strategico.

I settori in cui stanno crescendo più rapidamente gli affari di cosa nostra (si stima un movimento di almeno 56 miliardi di euro) sono quelli tradizionali dell'ecomafia: il ciclo del cemento, il controllo degli appalti e la grande distribuzione organizzata.

Non è un caso – continua Fontana – che al crescere di questo volume d'affari siano anche aumentati, in questi settori, i sequestri a carico, spesso, di insospettabili imprenditori e gli arresti anche di amministratori pubblici, consiglieri comunali, sindaci, nonché grandi professionisti.

Si ricordino su tutti, gli arresti di un candidato alle amministrative di Palermo, del presidente del Consiglio comunale di Misilmeri e del sindaco di Campobello di Mazara. Quest'ultimo accusato di essere interno alla cosca capeggiata, ancora oggi, da Matteo Messina Denaro. E gli investigatori pensano di avere messo le mani sul patrimonio investito nel settore turistico dallo stesso capomafia di Castelvetrano. Clamorosa, infatti, per entità e profilo dell’imprenditore coinvolto, la richiesta di sequestro formulata nel marzo dalla Dia di Palermo: 5 miliardi di euro di patrimonio riconducibili al patron della Valtur, Carmelo Patti, che gli investigatori accusano di essere, in sostanza, il custode del tesoro di Matteo Messina Denaro. Secondo la ricostruzione della Dia ci sarebbe “un’inquietante sperequazione tra redditi e investimenti”. Tradotto: l’impero economico dell’imprenditore, i villaggi, ma anche numerose società, terreni e immobili sparsi tra la Sicilia e la provincia di Pavia, non sarebbe riconducibile alla sola sua attività imprenditoriale.

Per combattere l'attuale cosa nostra, che fa molti affari e spara poco, si stanno dimostrando molto efficaci i sequestri e le confische dei beni, unico vero grande spauracchio dei boss. Proprio per questa ragione bisognerebbe affrontare con maggiore attenzione il tema dell'affidamento per fini sociali dei beni confiscati, ed evitare semplificazioni che, attraverso la vendita degli stessi, potrebbero – conclude Fontana – indebolire quest'istituto, cancellando di fatto la legge Rognoni – La Torre”.


4 luglio 2012

L’ufficio stampa Legambiente Sicilia

Teresa Campagna tel. 338-2116468



Amianto. Legambiente Sicilia: la bonifica del sito di Pasquasia non rimanga un caso isolato.


“Esprimiamo soddisfazione per il fatto che, finalmente, dopo venti anni, si stia provvedendo a mettere in sicurezza il sito di Pasquasia”. A dichiararlo Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia. “Cogliamo l’occasione – continua Fontana – per sottolineare come la Sicilia sia però ancora in grave ritardo nell’azione di bonifica e sulle politiche di prevenzione del danno da amianto e suoi derivati. Chiediamo, pertanto, al Governo regionale di accelerare e recuperare il tempo perduto in questi anni per far sì che l’intervento di Pasquasia, per quanto importante, non rimanga un caso isolato”. “Per ridurre significativamente i costi di questi interventi - aggiunge Fontana -, convincendo i cittadini a smaltire correttamente e legalmente materiale tanto pericoloso che si trova ancora in troppe abitazioni, è indispensabile che la Sicilia promuova le buone pratiche ambientali ed economiche come, per esempio, quelle eternit-free con la sostituzione delle coperture di amianto con pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica”. “Inoltre – conclude Fontana –, occorre che si porti rapidamente a termine il monitoraggio dei siti contaminati dalla fibra killer, che si metta a punto un efficace piano di bonifiche e che ci si doti di impianti adeguati per il trattamento dell’amianto. Il Governo, quindi, proceda al più presto in questa direzione e all’individuazione di aree idonee”.



4 luglio 2012



L’ufficio stampa

Teresa Campagna tel. 338-2116468

domenica 1 luglio 2012

19 luglio: tutti a Palermo, per ricordare e chiedere verità

Riceviamo dall'associazione Fuori dal coro e pubblichiamo:




COMUNICATO STAMPA

19 luglio: tutti a Palermo, per ricordare e chiedere verità


A vent’anni dalla strage di via D’Amelio, l’appello di Fuori dal Coro: dobbiamo esserci



ENNA, 30 giugno 2012 – Ricordare e chiedere verità. Sono questi i motivi per cui l’associazione antimafia e antiracket Fuori dal Coro parteciperà alla manifestazione del 19 luglio a Palermo. A 20 anni dalla strage di via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino, e alla luce delle nuove indagini sulla trattativa Stato-mafia, “esser presenti alla consueta manifestazione nel giorno dell’anniversario dell’omicidio ha un duplice significato – ha detto il presidente di Fdc Sandro Immordino - Il primo è ricordare perché un Paese senza memoria storica non ha futuro. Il secondo è chiedere la verità perchè senza di essa non sarà possibile sciogliere i nodi di ricatti, minacce che stringono il sistema sociale, politico e non solo”. Creare una nuova cultura civile è un obiettivo da raggiungere insieme. Per questo, l’invito ad essere presenti nel capoluogo della Regione è rivolto a tutti, associati e non. Chi vorrà aderire, infatti, potrà farlo inviando una e-mail a segreteria@associazionefuoridalcoro.com. Con una sottoscrizione di 10 euro ( il contributo potrebbe variare in base al numero delle partecipazioni) si potrà arrivare a Palermo con un bus privato, in gruppo. Raduno alle 14 in piazza Prefettura. Partenza ore 14,30 (anche da piazza Scelfo e quadrivio Enna Bassa) con rientro previsto per 00,30. Nel fitto programma d’interventi ed appuntamenti, anche quello con il giornalista Marco Travaglio, il cantautore Daniele Silvestri e i parenti del giudice Borsellino. I dettagli sul sito www.19luglio.com.

Adesioni entro il 12 luglio via mail.





L’addetto stampa - Laura Bonasera - 349-3442996 - Stampa@associazionefuoridalcoro.com

FUORI DAL CORO - Associazione antimafia & antiracket

Via Farinato, 7 – 94100 ENNA
http://www.associazionefuoridalcoro.com/
segreteria@associazionefuoridalcoro.com
phone: 329. 2193862