giovedì 24 novembre 2011

Legambiente Sicilia a congresso

CONGRESSO REGIONALE DI LEGAMBIENTE
"Capire il futuro per cambiare il presente"
Siracusa 26 - 27 novembre
Sede Area Marina Protetta del Plemmirio,
Via Abela (Comprensorio Castello Maniace)


Si svolgerà a Siracusa dal 26 al 27 novembre il congresso regionale di Legambiente Sicilia, in preparazione del congresso nazionale che si terrà a Bari dal 2 al 4 dicembre.

Al tradizionale appuntamento quadriennale prenderanno parte circa 130 delegati in rappresentanza di quasi 50 circoli attivi in Sicilia, e molti soci e simpatizzanti del cigno verde.

4 i delegati del circolo di Piazza Armerina, Benedetto Lo Piano, Ersilia Cannata e Roberta La Cara.

Per Legambiente ogni congresso rappresenta un’occasione insostituibile per mettere a fuoco le questioni da affrontare, fare rete, fare un bilancio di quello che è stato fatto, valutare cosa sta succedendo in Italia e nel mondo. È un’occasione unica per capire quali sono i processi sociali e culturali in corso e come un’associazione ambientalista si deve misurare con essi. È un grande momento collettivo, in cui l'associazione si trova a discutere e a confrontarsi per capire meglio come affrontare le sfide che la attendono e come possa migliorare costruzione del progetto politico associativo.

La rivoluzione energetica e la lotta contro i cambiamenti climatici, il rinnovamento delle città ed il rilancio dei piccoli comuni per il benessere sociale e la vivibilità, la politica industriale per un’Italia più pulita, più equilibrata e più efficiente, il valore della natura, della bellezza e del volontariato, la battaglia contro il consumo di suolo, il rischio idrogeologico e la deturpazione del paesaggio, la forza della cultura, della conoscenza e della legalità, il superamento della piaga del precariato, l’eliminazione della barbarie dei respingimenti, che sono solo l’altra faccia delle nuove forme di schiavismo. Tutto ciò fa parte di un concreto progetto per il futuro del nostro paese, che affonda le sue radici nelle cose che già oggi stanno avvenendo e di cui la bellissima vittoria ai referendum rappresenta la punta dell’iceberg.

Interverranno al Congresso: Vittorio Cogliati Dezza (Presidente Nazionale Legambiente), Rossella Muroni (Direttrice Nazionale Legambiente), Damiano Di Simone (Presidente di Legambiente Lombardia), Mariella Maggio (Segretario regionale CGIL), Anna Bucca (Presidente Regionale Arci), Pier Francesco Rizza (Presidente Regionale WWF), Ivan Lo Bello (Presidente Confindustria Sicilia), Rino La Mendola (Vicepresidente Ordine nazionale degli Architetti), Enzo Incontro (Direttore Amp del Plemmirio), Francesco Ferrante (Senatore), Fabio Granata (Vicepresidente Commissione parlamentare Antimafia), Roberto De Benedictis (Vicerpresidente Commissione Sanità ARS), Fabio Mancuso (Presidente Commissione Ambiente ARS), Panepinto Giovanni (Sindaco di Bivona).

PROGRAMMA COMPLETO:

Sabato 26 novembre

ore 9.30 Accreditamento delegati

ore 10.30 Relazione introduttiva

ore 11.00 Apertura dibattito e interventi ospiti

ore 14.00 Pausa Pranzo Buffet

ore 15.00 Dibattito ed interventi

ore 18.30 Chiusura lavori e riunione commissioni

ore 20.30 Cena

ore 22.00 Concerto di Ugo Mazzei che, insieme alla sua band, presenterà in anteprima i brani del suo disco, dedicato proprio ai temi ambientali.



Domenica 27 novembre
ore 9.30 Apertura lavori

ore 13.00 Pausa pranzo Buffet

ore14.00 ripresa dei lavori

ore 16.00 chiusura dibattito – Elezione organismi.

mercoledì 23 novembre 2011

Legambiente Sicilia su alluvione nel messinese

Alluvione nel messinese. Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.

“Speriamo che questo autunno finisca prima possibile altrimenti c’è il rischio che l’elenco dei morti possa allungarsi ulteriormente. È sempre piuttosto fastidioso dire “l’avevamo detto”, ma purtroppo è andata così”.
Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia, sottolinea che la provincia di Messina “è giovane dal punto di vista geologico e soprattutto gestita in modo criminale dalle classi dirigenti che hanno guidato le amministrazioni locali negli ultimi quarant’anni. Le ripide montagne che si affacciano sul mar Ionio e sul Tirreno sono solcate quasi per intero da fiumare, corsi d’acqua a carattere stagionale con un percorso brevissimo e una pendenza molto accentuata. Il rischio di frane è estremamente elevato e, soprattutto, appena arriva una “bomba d’acqua” non si ha nemmeno il tempo di trovare un ricovero.
Nella gran parte delle foci di queste fiumare si trovano interi quartieri e molti corsi sono addirittura coperti da strade e linee ferrate. Per ridurre il rischio in una situazione così disastrosa non resta che delocalizzare, spostare le case e le infrastrutture che sono state costruite dove la natura aveva previsto che si allargassero i corsi d’acqua in caso di piena. Se non si ha il coraggio di affrontare la questione in questi termini è meglio rassegnarsi a questa macabra contabilità che da qualche anno sembra essere diventata un elemento distintivo della stagione autunnale nel nostro Paese.
I cambiamenti climatici hanno infatti trasformato il dissesto idrogeologico in uno dei principali fattori di crisi del nostro Paese. A conferma che la questione del dissesto non può essere considerata prevalentemente competenza della protezione civile, va sottolineato – conclude Fontana - come in questo caso l’allerta abbia funzionato. Quasi nessuno è stato sorpreso per strada dall’esondazione dei torrenti, ma questo non ha evitato la morte di coloro che sono stati travolti da una frana mentre si sentivano sicuri in casa”.


23 novembre 2011

L’ufficio stampa
Teresa Campagna tel. 338-2116468