
lunedì 27 dicembre 2021
Piazza Armerina: Legambiente ottiene l'accreditamento da Invitalia e apre lo sportello informativo "RESTO AL SUD"
giovedì 16 dicembre 2021
Nasce la Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali
Oggi è stata presentata da Legambiente la Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali che nasce dalle esperienze di successo della Comunità Energetica e Solidale di Napoli Est e della comunità energetica “Common Light” nel Comune di Ferla, in Sicilia. La prima, promossa da Legambiente Campania nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in collaborazione con la Fondazione Famiglia di Maria e Fondazione Con il Sud; la seconda frutto dell’azione congiunta di Comune, Università di Catania e dei cittadini di Ferla. Esperienze che hanno l’obiettivo di portare benefici concreti ai cittadini, coniugando risparmio economico e sostenibilità ambientale.
Le Comunità energetiche
rinnovabili sono uno strumento nuovo e indispensabile per la lotta al
cambiamento climatico che coniughi giustizia climatica e sociale.
Si stima che la creazione
delle CER possa portare alla riduzione dei costi in bolletta fino
al 25% per le utenze domestiche e condominiali o del 20% della
spesa energetica di piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e
altri settori.
Scopo della Rete è quello di
favorire la transizione ecologica dei territori accompagnando la nascita
delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali, fornendo strumenti di
conoscenza che permettano l’innesco di processi virtuosi di economia civile, in
grado di aiutare le comunità a ridurre le disuguaglianze.
Legambiente ritiene che sia
necessario mettere in atto una strategia integrata che porti ad un incremento
dell’efficienza energetica degli edifici e alla rapida creazione di Comunità
Energetiche Rinnovabili, migliorando la consapevolezza dei cittadini e
incentivando l’innovazione a livello locale nella gestione dell’energia, sia in
termini di obiettivi ambientali da raggiungere che di povertà energetica da
combattere.
In particolare, in Sicilia
questa strategia integrata prende forma all’interno della campagna Sicilia
Carbon Free attraverso i circoli territoriali protagonisti di percorsi di
costruzione del cambiamento attraverso comunità di cittadini, perché il
coinvolgimento di esse per il processo di decarbonizzazione è necessario e
indispensabile.
Grazie alla campagna Sicilia
Carbon Free in tema di efficienza energetica a gennaio inizieranno i
monitoraggi sulla qualità dell’abitare, che coinvolgeranno le famiglie che
abitano in condominio su tutto il territorio regionale e che riguarderanno i
consumi energetici dovuti agli elettrodomestici e, attraverso le analisi
termografiche, al riscaldamento delle abitazioni, ma anche la qualità dell’aria
indoor e l’inquinamento acustico. Contestualmente in tema di comunità
energetiche, saranno facilitati quei processi partecipativi necessari alla
costruzione di C.E.R.S. per realizzarne quante più possibile in tutta la
regione, particolare riferimento e attenzione alle situazioni e ai luoghi del
disagio.
16 dicembre 2021
L’ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468
martedì 14 dicembre 2021
mercoledì 24 novembre 2021
Festa dell'albero 2021 a Piazza Armerina: tutti gli appuntamenti di novembre
Ha avuto inizio, a Piazza Armerina, il 21 novembre la tradizionale Festa dell’Albero di Legambiente, giunta quest’anno alla 27esima edizione. Una delle più belle iniziative dell’associazione ambientaliste che coinvolge grandi e piccini. “Legambiente – dichiara la presidente Paola Di Vita – ha piantato centinaia di alberi nella nostra città ma, e dispiace dirlo, ne sono rimasti in vita pochissimi, causa incuria ed atti di vandalismo. Eppure l’attenzione all’ambiente sembra essere ormai entrata nel DNA di ognuno di noi ma evidentemente c’è ancora molto da fare, ed è anche per questo che continuiamo a celebrare la Festa dell’Albero”. Ricco ed articolato il programma 2021. Un castagno è stato piantato il 21 novembre al parco urbano San Pietro dai soci junior dell’associazione che hanno così anche voluto inaugurare la bellissima staccionata installata presso il Centro di Educazione Ambientale e realizzata, nelle scorse settimane, dagli operai forestali del Cantiere Montagnola, di cui è responsabile Enzo Bologna, che sacrificando parecchie ore del loro tempo libero, hanno voluto così donare, con straordinario spirito di volontariato, quest’opera che garantirà sicurezza ai bambini che frequentano il CEA. Si è proseguito il 23 all’I.C. Falcone-Cascino, plesso Cascino, dove i ragazzi hanno piantato, in vaso, un limone e un carrubbo; il 24 appuntamento all’I.C. Chinnici Roncalli, plesso Fontanazza, dove sarà piantumato un castagno. Il 25 la Festa dell’Albero farà al plesso Roncalli dell’I.C. Chinnici- Roncalli e il 26 andrà in trasferta ad Aidone dove gli studenti piantumeranno un ciliegio ed un melograno.
Il 29, solo per concludere gli appuntamenti di novembre, i 380 bambini della scuola dell’infanzia e della primaria dell’I.C. Falcone-Cascino daranno vita ad uno spettacolare flash-mob per ricordare a tutti l’importanza dell’albero.
“Quest’anno – continua
la presidente – causa protocolli Covid, non è stato possibile far uscire i
ragazzi da scuola per effettuare le piantumazioni nei giardini comunali, ed è
anche per questo che, a tutti i bambini, abbiamo donato un piccolo seme,
simbolo di speranza, nominandoli come custodi, da trasferire in terra il
prossimo anno, per realizzare quel tanto atteso e a lungo richiesto “bosco dei
piccoli” che la Legge 10/2013 prevede che i comuni realizzino".
Gli appuntamenti della festa dell'Albero sono stati anche l'occasione per parlare del nuovo progetto di Legambiente, "Piazza circolare" cofinanziato dall'8x1000 UCEBI.
In caso di pioggia gli eventi saranno rinviati.
Tutti gli alberi sono stati donati dai volontari di Legambiente
martedì 23 novembre 2021
Emergenza Clima: il Rapporto dell’Osservatorio CittàClima 2021
Emergenza Clima: il Rapporto dell’Osservatorio CittàClima 2021
In
Italia aumentano gli eventi estremi e i comuni colpiti: dal 2010 al 1° novembre
2021 registrati 1.118 eventi meteorologici estremi
(+17,2% rispetto alla scorsa edizione del rapporto)
verificatisi in 602 comuni (95 in più rispetto allo scorso anno) con 261 vittime
Individuate 14 aree del Paese più colpite dagli impatti climatici: da Roma alla costa est siciliana, da Genova alla costa meridionale sarda, da Bari a Milano, Ancona, Napoli, Palermo
Legambiente: “Siamo l’unico grande Paese europeo senza un piano di adattamento al clima e continuiamo a rincorrere le emergenze. Necessario individuare le aree prioritarie da mettere in sicurezza con politiche nuove, per orientare in modo efficace le risorse del PNRR”
Record di caldo, piogge intense, grandinate estreme, violente trombe d’aria e alluvioni: in Italia l’impatto dei cambiamenti climatici è sotto gli occhi di tutti e i dati sull'accelerazione di questi fenomeni sono sempre più preoccupanti. A scattare la fotografia è il nuovo rapporto annuale dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente - realizzato con ilcontributo del Gruppo Unipol e con la collaborazione scientifica di Enel Foundation – nato con lo scopo di contribuire a far crescere l’attenzione e le analisi scientifiche sugli impatti che la crisi climatica ha sulle aree urbane e sul territorio italiano e per chiedere di accelerare le politiche di adattamento al clima, a livello nazionale e locale.
Dal 2010 al 1° novembre 2021, nella Penisola sono 1.118 gli eventi estremi registrati sulla mappa del rischio climatico, 133 nell’ultimo anno, segnando un +17,2% rispetto alla passata edizione del rapporto. Gli impatti più rilevanti si sono registrati in 602 comuni italiani, 95 in più rispetto allo scorso anno (quasi +18%). Nello specifico si sono verificati 486 casi di allagamenti da piogge intense, 406 casi di stop alle infrastrutture da piogge intense con 83 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 308 eventi con danni causati da trombe d’aria, 134 gli eventi causati da esondazioni fluviali, 48 casi di danni provocati da prolungati periodi di siccità e temperature estreme, 41 casi di frane causate da piogge intense e 18 casi di danni al patrimonio storico.
A ciò si aggiunge la perdita di vite umane: che in questo arco di tempo ammonta a 261 vittime, 9 solo nei primi 10 mesi del 2021. Tra le città più colpite: Roma dove, dal 2010 al 1° novembre 2021, si sono verificati 56 eventi, 9 solo nell'ultimo anno, di cui ben oltre la metà, 32, hanno riguardato allagamenti a seguito di piogge intense. Altro caso importante è quello di Bari con 41 eventi, principalmente allagamenti da piogge intense (20) e danni da trombe d’aria (18). Milano con 30 eventi totali, dove sono state almeno 20 le esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro in questi anni.
Elemento di novità nel Report di Legambiente è l'arricchimento del quadro degli impatti degli eventi climatici mappati e analizzati, includendoanche le grandinate estreme, fenomeni che colpiscono sempre con maggiore intensità e frequenza campagne e centri urbani, e con un approfondimento che riguarda la resilienza delle reti elettriche e ferroviarie realizzato in collaborazione con Terna, e-distribuzione, Fs italiane. Solo nel corso del 2021, si sono verificati 14 eventi di danni causati dalla grandine. Dal 2010 ad oggi, a causa del maltempo, si sono registrati 83 giorni di stop a metropolitane e treni urbani e 89 giorni didisservizi estesi sulle reti elettriche dovuti al maltempo.
Di fronte a questo quadro, Legambiente torna a ribadire l’urgenza di approvare quanto prima il Piano nazionale di adattamento al Clima. Sono 23 i Paesi UE, con l’aggiunta del Regno Unito, che hanno adottato un piano nazionale o settoriale di adattamento al clima e tra questi non vi è l’Italia.
“Lo scenario di intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi descritto dal nuovo Rapporto dell’Osservatorio CittàClima - dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - impone al nostro Paese di prendere decisioni non più rimandabili, in grado di evitare che gli impatti siano ancora più rilevanti. Quello che la mappa e i dati del rapporto CittàClima mettono in evidenza è che i territori non sono tutti uguali di fronte a questi fenomeni, in alcune aree del Paese si ripetono con più intensità e creano maggiori danni e, dunque, occorre che siano le priorità delle politiche di adattamento. Oggi non è così, perché il nostro Paese non ha un piano che individui strategie e interventi più urgenti, per cui il rischio è che anche le risorse del PNRR siano sprecate. Siamo rimasti gli unici in Europa in questa situazione, pur essendo uno dei Paesi che conta i danni maggiori. Per questo dobbiamo valorizzare i sistemi di analisi, le competenze e le tecnologie di cui disponiamo per monitorare gli impatti e per comprendere come ripensare gli spazi delle città, in modo da mettere in sicurezza le persone e cogliere questa opportunità per renderli anche più vivibili".
Le aree più colpite – Nel Rapporto 2021
abbiamo individuato 14 aree del Paese dove si ripetono con maggiore intensità e
frequenza alluvioni, trombe d’aria e in alcuni casi negli stessi territori
ondate di calore. Si tratta di grandi aree urbane e di territori costieri
dove la cronaca degli episodi di maltempo e dei danni è senza soluzione di
continuità e per questo dovrebbe portare a un'attenzione prioritaria da parte
delle politiche.
Ad intere città come Roma, Bari, Milano, Genova e Palermo, vanno aggiunti territori colpiti da eventi estremi ripetutamente e negli stessi luoghi. Si tratta di aree come la costa romagnola e nord delle Marche, con 42 casi, della Sicilia orientale e della costa agrigentina con 38 e 37 eventi estremi. In queste ultime due aree sono stati numerosi i record registrati nel corso del 2021: a Siracusa l’11 agosto, si è raggiunto il record europeo di 48,8 °C, nel catanese e siracusano in 48 ore si è registrata una quantità di pioggia pari ad un terzo di quella annuale. Inoltre, proprio questa parte dell’isola è stata teatro di devastazione a seguito del medicane Apollo.
Colpita anche l’area metropolitana di Napoli dove si sono verificati 31 eventi estremi, mentre, tra gli altri territori, ci sono il Ponente ligure e la provincia di Cuneo, con 28 casi in tutto, il Salento, con 18 eventi di cui 12 casi di danni da trombe d’aria, la costa nord Toscana (17 eventi), il nord della Sardegna (12) ed il sud dell’isola con 9 casi.
Spese per
emergenze - Si tratta di un quadro complesso, quello del nostro Paese, di
rischi ed impatti in corso, in cui da decenni si continua a spendere un’enorme
quantità di risorse economiche per rincorrere i danni provocati da alluvioni,
piogge e frane, a fronte di poche risorse spese per la prevenzione. Progetti e
interventi sonopoi dispersi tra gli oltre diecimila individuati dalle Regioni,
di cui non sono chiare utilità ed urgenza. Secondo i dati della Protezione
Civile, ogni anno spendiamo 1,55 miliardi per la gestione delle emergenze, in
un rapporto di 1 a 5 tra spese per la prevenzione e quelle per riparare i danni.
Buone Pratiche: il Rapporto passa in rassegna una serie di buone pratiche, adottate all'estero e in diverse città italiane, con risultati positivi nella prevenzione del rischio e nell'adattamento al cambio climatico: regolamenti edilizi sostenibili con la realizzazione di infrastrutture verdi, smart mapping, promozione delle fonti rinnovabili, piani di riduzione dei consumi negli edifici pubblici e industriali, gestione sostenibile di reti e infrastrutture, promozione dell’agricoltura urbana sostenibile, progetti di forestazione urbana, interventi mirati come realizzazione di aree di drenaggio.
Da segnalare a livello europeo l’esempio di Glasgow, città scozzese che poche settimane fa ha ospitato la COP26, che ha stabilito obiettivi ambiziosi in relazione alla gestione dell’acqua in maniera sostenibile, puntando all’ammodernamento del ciclo dell’acqua con misure per il contenimento degli eventi meteorologici, attraverso la realizzazione di un piano di drenaggio delle acque superficiali che usi le aree verdi. Tra gli esempi italiani più virtuosi abbiamo ad esempio Torino, che dopo Bologna e Ancona, il 9 novembre 2020 ha approvato il “Piano di Resilienza Climatica; Padova che lo scorso 14 giugno ha approvato il “Nuovo Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima” (Paesc), diventando la quarta realtà italiana a dotarsi di uno strumento specifico per il clima. Milano che sta mettendo in atto una serie di progetti innovativi nei campi dell’housing sociale, della rigenerazione urbana, della smart city e della prevenzione dai rischi idrogeologici e in prima linea negli investimenti per i tetti verdi.
Le proposte di Legambiente: Quattro per l’associazione ambientalista le priorità per aumentare la resilienza e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Prima tra queste l’approvazione del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, la cui mancanza ha impattato anche nella programmazione delle risorse di Next Generation UE. Si tratta infatti di un documento necessario per arrivare preparati alla fine del 2022, quando sarà possibile rivedere gli interventi previsti dal Recovery Plan, pianificando specifici progetti nelle aree urbane e territoriali più a rischio. Segue la necessità di prevedere un programma di finanziamento e intervento per le 14 aree del Paese più colpite dal 2010 ad oggi. Per l’associazione ambientalista il “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” del Mite - che finanzia interventi nei Comuni con più di 60mila abitanti - è un primo passo in questa direzione ma occorre fare un passo avanti, individuando le aree urbane prioritarie e introducendo un fondo pluriennale che permetta alle città la programmazione di interventi. Inoltre, occorre rafforzare il ruolo delle Autorità di Distretto e dei Comuni negli interventi contro il dissesto idrogeologico. Infine, bisogna rivedere le norme urbanistiche per salvare le persone dagli impatti del clima, perché si continua a costruire in aree a rischio idrogeologico, ad intubare corsi d’acqua, a portare avanti interventi che mettono a rischio vite umane durante piogge estreme e ondate di calore.
Per scaricare il report completo https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Report-CiitaClima2021.pdf
A seguire le
tabelle
L'Ufficio stampa di Legambiente:
Ilenia De Simone 371 5962334
Luisa Calderaro 349 6546593
lunedì 22 novembre 2021
Festa dell'albero 2021: ennesima lettera aperta all'amministrazione comunale
Celebriamo, come ogni anno, la Festa dell'albero e, come ogni anno, oltre alla piantumazione di giovani alberi chiediamo all'amministrazione comunale di turno impegni concreti.
Di seguito il testo della lettera aperta inviata, via pec, al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali
OGGETTO: Festa dell'albero 2021 - richiesta di attuazione della L.10/2013, di completamento del censimento degli alberi monumentali, di istituzione del regolamento comunale del verde e di predisposizione del bilancio arboreo.
Gentili amministratori,
la nostra associazione opera in questa città, ormai da 25 anni, ed ogni anno il 21 novembre (e/o nei giorni immediatamente (precedenti o successivi) ha celebrato la Festa dell'Albero.
Abbiamo perso il conto di quanti alberi sono stati piantati insieme agli studenti e, molto spesso, in presenza dell'amministrazione di turno, così come abbiamo perso il conto di quanti di questi alberi sono stati distrutti per vandalismo o incuria.
Ed è proprio per questa scarsa attenzione al verde urbano, che noi riteniamo debba costituire, oltre il decoro, il biglietto da visita di qualsiasi città e a maggior ragione di una città turistica, che torniamo a chiedere:
- l'emanazione di un regolamento comunale per il verde urbano che regolamenti il pubblico e il privato;
- l'attuazione della L.10/2013 e la conseguente individuazione di spazi idonei per piantumare gli alberi per i nuovi nati;
- il completamento del censimento degli alberi monumentali, da noi proposto ed awiato, nel 2016, insieme agli scout;
- la messa in sicurezza dei nostri giganti verdi presenti nelle ville comunali e nel parco urbano (si tratta di alberi per lo più centenari che in molti casi costituiscono pericolo per l'incolumità di persone e cose);
- la predisposizione del bilancio arboreo che, per legge, il sindaco deve allegare alla relazione di fine mandato ma che sarebbe bene inserire in ogni relazione annuale.
Ieri, 21 novembre, abbiamo piantato un giovane castagno insieme ai nostri soci junior ma la Festa dell'Albero proseguirà, nei prossimi giorni con diversi appuntamenti, presso le scuole cittadine.
Ai ragazzi parleremo dell'importanza degli alberi e di cambiamenti climatici, ma cercheremo di far si che possano rendersi conto che sono i protagonisti del futuro della nostra città e che è necessario "attivare il cambiamento" (come recita il nostro slogan 2022) adesso, perché domani sarà troppo tardi.
Siamo fiduciosi che anche la vostra amministrazione possa "attivare il cambiamento" in un'ottica di transizione ecologica, necessaria e non procrastinabile.
domenica 21 novembre 2021
venerdì 19 novembre 2021
Al via la 27esima edizione della FESTA DELL'ALBERO a Piazza Armerina
Prende il via, a Piazza Armerina, la 27esima edizione della FESTA DELL'ALBERO, che vedrà impegnata l'associazione e gli istituti comprensivi in un lungo ed articolato calendario
venerdì 12 novembre 2021
mercoledì 10 novembre 2021
Grande successo per il progetto didattico di "Piazza circolare", il nuovo impegno di Legambiente cofinanziato dall'8x1000 UCEBI
domenica 7 novembre 2021
Salvalarte 2021 a Sofiana

domenica 31 ottobre 2021
venerdì 29 ottobre 2021
giovedì 28 ottobre 2021
Torna SALVALARTE, la campagna nazionale di Legambiente per la valorizzazione e la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, che quest'anno festeggia 25 anni
Torna Salvalarte la campagna nazionale di Legambiente, per la valorizzazione e la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, che quest'anno festeggia i 25 anni, richiesta a gran voce con specifica mozione al congresso nazionale di Legambiente di Napoli che ha recepito la mozione presentata al congresso regionale di Legambiente a Piazza Armerina nel 2019.
"In Sicilia - dichiara Paola Di Vita, responsabile regionale Beni Culturali - la campagna
non si è mai fermata, anzi è stata declinata in chiave regionale come Salvalarte Sicilia, accendendo i
riflettori, negli anni, su casi di
mancata tutela, valorizzazione e promozione, aprendo vertenze che hanno
consentito di salvaguardare beni anche poco noti, non fruiti, che sarebbero
andati irrimediabilmente perduti, protetto beni e paesaggi e avviando percorsi
virtuosi nel rapporto con le istituzioni e con le comunità.
La nuova edizione della campagna viene riproposta dopo il
momento difficile della pandemia, per focalizzare l’attenzione sulla
possibilità di un diverso approccio nei confronti dei nostri beni culturali
affinché diventino effettivamente patrimonio vissuto e condiviso delle
comunità, bene comune tutelato e valorizzato, occasione di sviluppo e rinascita
per il territorio. Una visione che si pone in linea con lo spirito della Convenzione di Faro, ratificata di
recente dal nostro Paese, che, con il concetto di comunità patrimoniale, pone l’accento sul rapporto tra la società e
i beni comuni, sulla loro possibilità di fruizione come elemento di crescita,
valorizzazione e occasione di partecipazione per la comunità.
E oggi, discutere di protezione dei beni culturali anche
in quanto espressione di una comunità, di paesaggio in termini di pianificazione
e di prevenzione, è più che mai di grande attualità anche in ragione dei
mutamenti climatici che impattano violentemente sulla vulnerabilità del nostro
patrimonio storico e sul nostro paesaggio urbano ed extraurbano".
A livello nazionale le iniziative della
campagna si concentreranno nel weekend del 29-31 ottobre, ma in Sicilia,
proseguiranno, anche nel fine settimana successivo e comunque per tutto il mese
di novembre e dicembre, visite guidate, laboratori, conferenze, flash mob, per
tornare a condividere la bellezza del nostro patrimonio di arte e cultura. Una
ricchezza straordinaria da gestire con cura per una rinascita dei territori
partecipata e inclusiva.
Di seguito l'elenco dei primi appuntamenti
in Sicilia, alcuni dei quali, purtroppo, potranno subire posticipi a causa
delle attuali condizioni meteo.
Il 29 ottobre, il circolo di
Taormina e Valle dell’Alcantara organizza una visita guidata con gli studenti del Liceo Artistico R.
Guttuso al Santuario di Santa Maria la Strada, a Giarre (CT). Venerdì
5 novembre, gli appuntamenti di Salvalarte del circolo continuano con visite
guidate, sempre rivolte agli studenti, alla Chiesa di Gesù e Maria a
Calatabiano (ME) e con una conferenza sulle comunità patrimoniale e la
convenzione di Faro.
Il 30 ottobre, il circolo di Piazza
Armerina (EN), in collaborazione
con il Gruppo Archeologico L. Villari, organizza una visita guidata
all’area archeologica di Sofiana, statio lungo l’itinerario che
collegava Catania ad Agrigento, uno dei siti meno noti del Parco archeologico della
Villa Romana del Casale, sito UNESCO, per accendere i riflettori sui problemi
di gestione del parco archeologico e dei siti dipendenti.
Il 30 ottobre, il circolo Legambiente del Longano di
Barcellona Pozzo di Gotto (ME), organizza una iniziativa di promozione
e valorizzazione della Cupola Rosata di
Rodi Milici finalizzata alla conoscenza del sito e della Valle del Patri,
che ospita diverse Cube Paleocristiane, per promuovere la realizzazione di un
percorso turistico che si snodi da Barcellona Pozzo di Gotto, località Gala
Monastero, fino alla Cupola Rosata.
Il 30 ottobre, il circolo
Peloritani di Messina, organizza più visite guidate, nel
corso della giornata, lungo il viale Boccetta, una delle principali
arterie della città, per far conoscere i mosaici dell’artista Yrina Drobish che
ha realizzato le sue opere, riproducendo celebri dipinti di Antonello da
Messina o rievocando personaggi mitici della storia cittadina, inserendole al
posto delle mattonelle divelte.
Il 31 ottobre, il circolo l’Anatroccolo di Priolo-Solarino-Floridia
(SR), organizza un’escursione guidata nell’area
archeologica di Thapsos a Priolo Gargallo, per visitare la necropoli e
chiedere l’apertura dell’area di scavo dove sono stati rinvenuti resti
dell’abitato.
Il 6 novembre, i circoli Palermo Futura e Mesogeo (PA), in
collaborazione con il comune di Palermo e il Forum per il Contratto di Fiume
Oreto, organizzano una iniziativa per discutere del sistema dei ponti
sull'Oreto e, in particolare, del Ponte delle Teste Mozze, importante
testimonianza architettonica, più volte ricostruito, e riemerso a seguito degli
interventi di riqualificazione dell’area fluviale e dei lavori di scavo per la
costruzione della linea tramviaria. L’area attualmente non è visitabile.
Il 6 novembre, il circolo di Noto (SR) organizza
un'iniziativa presso l'Eremo di San Corrado per salvare una tela di Sebastiano
Conca, pittore del XVII-XVIII sec.
Il 7 novembre, il circolo Ancipa di
Troina (EN) organizza un’iniziativa di volontariato per la pulizia
dell’area del Bevaio di Ummuro. A seguire si terrà un breve
confronto con i partecipanti in merito all' importanza storico-culturale della
tradizione dei bevai come luoghi di socializzazione dei cittadini e dei
viaggiatori in epoca passata. L'iniziativa sarà realizzata in
collaborazione con l'associazione Coolturalmente e con il patrocinio del comune
di Troina.
Il 27 novembre, il circolo Gino Scasso di Partinico (PA), con la collaborazione del
comune e la presenza della Pro Loco Cesarò, organizza l'apertura straordinaria
di Palazzo RAM, casa forte del XVI
sec., con l'intento di renderlo fruibile nel più breve tempo possibile.
A dicembre, a Palermo presso lo Spazio
Mediterraneo dei Cantieri Culturali
alla Zisa sarà inaugurata la mostra POLIEDRICA
e SUBLIME “Palermo piccola capitale dell’Art Nouveau” che sarà visitabile
dal 3 dicembre al 9 gennaio.
Sempre a dicembre si terrà la presentazione
della quarta edizione del dossier
"UNESCO alla siciliana".
mercoledì 13 ottobre 2021
PIAZZA circolare - il nuovo progetto del circolo Piazzambiente sull'economia circolare, cofinanziato dall'8x1000 UCEBI
Si chiama “PIAZZA circolare” il nuovo progetto che il Circolo Legambiente di Piazza Armerina ha messo in campo da pochi giorni. Il titolo “PIAZZA circolare”, gioca sul nome della città, sulla diffusione di buone pratiche di economia circolare e sul ruolo della piazza reale inteso come luogo di incontri, scambio e confronto, da contrapporre alla piazza virtuale. Dichiara la presidente Paola Di Vita “Il progetto, che sarà realizzato in un arco temporale di 12 mesi, si propone di diffondere conoscenze e informazioni sull’economia circolare, che non è solo riutilizzo e riciclo dei rifiuti ma uno strumento democratico ed inclusivo per aumentare la consapevolezza di cittadini-consumatori, enti locali, scuole, associazioni e imprese. Ripartire quindi dall’economia circolare per ridurre la produzione di rifiuti, incentivare il riuso dei materiali, conoscere le opportunità di occupazione del settore green, aumentare la sostenibilità dei territori, favorire l’innovazione e lo sviluppo di nuove competenze. La scorsa settimana – continua Di Vita – abbiamo inviato una comunicazione, tramite pec, a tutti i dirigenti scolastici della nostra cittadina per proporre le attività classiche di Legambiente e il contest “Piazza circolare” in particolare. Il progetto infatti prevede una serie di azioni rivolte ai cittadini ma soprattutto agli studenti”. Nello specifico sarà attivato un vero e proprio contest suddiviso in 2 sezioni: Sezione A: scuole secondaria di primo grado: è richiesta la realizzazione di un elaborato (testuale, grafico o video) relativo ad attività che promuovano l’economia circolare a scuola, o una campagna di sensibilizzazione, o attività che promuovano l’economia circolare in città da proporre all’amministrazione comunale ed eventualmente da far inserire tra i progetti supportati dal bilancio partecipato. Ai partecipanti saranno donate borracce in alluminio, come simbolo della lotta all’utilizzo della plastica monouso. Sezione B: scuole secondaria di secondo grado: è richiesta la proposta di un’esperienza di economia circolare (es. orto sociale, community che promuovono lo scambio e il riuso di beni non utilizzati, sartoria sociale o repair cafè, etc.). che possa essere trasformata in start-up. La classe che vincerà il contest sarà supportata nella realizzazione dell’esperienza proposta sia con la consulenza specifica per la presentazione del progetto su linee di finanziamento dedicate (es. Resto al Sud) sia con la fornitura di alcuni materiali ed attrezzature per l’attivazione dell’esperienza in città. Sia per la sezione A che per la sezione B del contest saranno realizzati incontri di presentazione (in presenza o on line) e webinar con testimonial regionali e nazionali. “Ci auguriamo che i dirigenti scolastici apprezzino questa importante occasione formativa che, specialmente per i ragazzi più grandi, costituisce anche un’occasione per avvicinarsi al mondo del lavoro nel rispetto della transizione ecologica – dichiara ancora la presidente”. Il progetto prevede poi azioni dedicate ai cittadini (Seminari eco-logici) che saranno realizzate da gennaio a novembre 2022 e ai più piccoli (Non c’è più tempo) con l’attivazione di laboratori di educazione alla sostenibilità per bambini e genitori, durante il periodo estivo (luglio-settembre 2022). I seminari e i laboratori si svolgeranno all’interno del Centro di Educazione Ambientale gestito da Legambiente. Il progetto è stato presentato ai sensi del bando 8x1000 UCEBI ed è stato valutato positivamente, ricevendo quindi un contributo, come cofinanziamento, pari a circa il 70% delle spese previste dal quadro economico. La quota parte rimanente sarà garantita direttamente dal circolo Piazzambiente. “Il ruolo del Terzo Settore – continua Di Vita – sta diventando sempre più strategico, specialmente in attività che coinvolgono la collettività. L’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore va proprio in questa direzione. Il Codice mette in campo una serie di strumenti innovativi, specialmente nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, che, se in un primo momento potrebbero sembrare appesantimenti burocratici, alla fine risulteranno vincenti perché ristabiliranno regole in un contesto che stava andando alla deriva. Anche le associazioni che fanno capo al Terzo Settore devono quindi mettersi in gioco per poter attingere a tantissime opportunità di finanziamenti il cui tradursi in progetti validi costituirà occasione di crescita per i volontari e per la collettività” .
domenica 3 ottobre 2021
Al via il fondo di solidarietà per i parchi archeologici - una nuova spinta in direzione di una gestione manageriale ed oculata
Con Decreto n. 63 del 29 settembre, a firma dell'assessore regionale Alberto Samonà, è stato approvato il Regolamento per il fondo di solidarietà per i parchi archeologici, secondo il quale nel triennio 2021-2023 il 10% delle risorse derivanti dallo sbigliettamento dei parchi archeologici di maggiore rilevanza sarà versato sul bilancio Regionale, per finanziare le spese di funzionamento, fruizione e valorizzazione dei parchi con minori entrate economiche. Il Fondo di solidarietà è destinato a tutti i Parchi archeologici in condizione di insufficiente dotazione economica. A tale proposito interviene Legambiente, da oltre 20 impegnata per la valorizzazione della Villa Romana: "Il decreto dell’assessore regionale può essere interpretato come l’azione di un buon padre di famiglia che dà pari dignità economica ai parchi archeologici “minori” perché privi di potenti attrattori da inserire nei circuiti internazionali, come invece avviene per i parchi “maggiori” con siti UNESCO o con testimonianze di rilievo, come Taormina, Selinunte, Segesta solo per citarne alcuni, che fortunatamente godono annualmente di importanti incassi. E quindi con una oculata politica di gestione ha deciso che i Parchi più ricchi devono contribuire a sostenere il bilancio economico dei meno fortunati ma ugualmente di grande valore culturale”. I parchi archeologici sono distinti in tre fasce sulla base dell’incasso medio maturato nel triennio precedente. In fascia A) incasso inferiore a € 100.000; fascia B) incasso compreso tra € 100.000 e € 500.000; e fascia C) incasso superiore a € 500.000. Pertanto a tutti i Parchi archeologici di fascia “A” saranno assicurati € 100,000 come dotazione finanziaria minima. La restante dotazione del Fondo di Solidarietà sarà ripartita in parti uguali tra i Parchi di fascia “A”/ “B”. Quindi, anche il Parco archeologico della Villa del Casale - Morgantina dovrà destinare il 10% dei proventi derivanti dallo sbigliettamento al Fondo di solidarietà. “Che ben venga questa forma di mutuo soccorso a favore del patrimonio archeologico regionale, ma ciò vuol dire – conclude Legambiente - che i direttori dei parchi “maggiori”, il cui bilancio sarà decurtato del 10% delle entrate derivanti dallo sbigliettamento, dovranno attuare una gestione che elimini gli sprechi e aumenti l’efficienza tecnica ed economica. I direttori, considerati manager, dovranno adoperarsi per intercettare fondi e finanziamenti diversi da quelli derivanti dai ristori regionali e nazionali, dimostrando che la tanto attesa autonomia finanziaria finanziaria non si traduce esclusivamente nella gestione autonoma di un bilancio ma nella costruzione di una governance partecipata che coinvolga anche i dei comuni che fanno parte dell’Ente parco, capace di attrarre finanziamenti e partnership privati per promuovere il parco e il patrimonio culturale del territorio di riferimento. Cosa che finora non è accaduta, basti pensare alla mediocre promozione della Dea di Morgantina, di fama internazionale, e alla neo promozione del Museo Trigona".
sabato 2 ottobre 2021
Settembre 2021: sono 899 i prodotti consegnati ai cittadini grazie all'ecobaratto in ecostazione
martedì 28 settembre 2021
Si è conclusa la 3 giorni di Puliamo il mondo di Legambiente Piazza Armerina con un bilancio di oltre 6 quintali di rifiuti raccolti
Si è conclusa la 3 giorni di Puliamo il mondo di Legambiente Piazza Armerina. Una grande partecipazione, anche non cercata, dichiarano da Legambiente, che ha visto il cigno, simbolo della nostra associazione, protagonista il 24 all'IIS Leonardo da Vinci, il 25 al parco urbano San Pietro e il 26 alla villa comunale di Aidone.
Il nostro ringraziamento è rivolto a chi c'era, a chi avrebbe davvero voluto ma non ha potuto, a chi ha dato il proprio contributo senza clamore, a chi apprezza il gesto semplice di fare qualcosa per gli altri, a chi va al di là dello stesso gesto del "ripulire" e mira alla qualità delle relazioni.
Ormai i temi ambientali - dichiara Paola Di Vita, presidente di Legambiente Piazza Armerina, sono entrati nelle nostre agende e specialmente in quelle dei più giovani. Legambiente da oltre 40 anni ha fatto della difesa del pianeta la propria bandiera e Puliamo il mondo, che si celebra ormai da 29 anni, ne è la testimonianza più eclatante. Negli anni ci sono state altre associazioni, comitati, gruppi di cittadini che si sono dedicati a giornate di pulizie ma la nostra speranza è che gesti come quello di raccogliere i rifiuti o piantare alberi non vengano visti quasi come la moda del momento ma entrino a far parte del senso civico collettivo, perchè di questo c'è bisogno: dare il proprio contributo, piccolo o grande che sia, per costruire una coscienza ambientale condivisa che spazi dai rifiuti all'energia, dalla campagna alla città, dall'albero al mare.
E' stata certamente quella del 25 la giornata più impegnativa tra le 3 in programma. I nostri volontari di tutte le età si sono dati appuntamento al parco urbano dedicandosi ad azioni di manutenzione del fabbricato del CEA e delle aiuole circostanti. Grazie alla collaborazione più che attiva dei volontari dell'associazione Armerina Emergenza OdV abbiamo potuto raccogliere circa 40 sacchi di rifiuti suddivisi tra vetro, plastica, carta, indifferenziato e rifiuti vegetali, per un totale di almeno 600 Kg. di materiale.
Rivolgiamo infine un particolare ringraziamento, per la collaborazione, alla ditta Progitec che ha prontamente ritirato tutto ciò che era stato raccolto dai volontari.
Certo al parco urbano c'è ancora tanto da ripulire, a cominciare dai rifiuti da demolizione derivanti da alcuni lavori eseguiti durante l'estate su indicazione del comune.
Ci auguriamo che l'intervento di ripulitura avviato dai volontari possa quindi essere completato in tempi rapidi per far si che il parco, nostro polmone verde urbano, possa essere frequentato da famiglie ed anziani in totale sicurezza.
mercoledì 22 settembre 2021
Al via il lungo weekend di Puliamo il mondo in provincia di Enna - Iniziative il 24, 25 e 26 settembre
E' finita l'estate e si continua con la stagione del "biglietto che non c'è"
Legambiente ritorna sul caso del Museo Trigona e del "biglietto che non c'è". E' finita l'estate - dichiarano i responsabili dell'associazione - e possiamo ben dire che, se si è conclusa la stagione del "museo che non c'era” prosegue, purtroppo quella del "biglietto unico che non c'è". Ad oggi, infatti non è materialmente disponibile il tanto atteso biglietto cumulativo Villa Romana- Museo Trigona e tantomeno il cumulativo Villa Romana - Trigona - Morgantina - museo di Aidone. Nonostante le nostre sollecitazioni e le assicurazioni del direttore, dobbiamo purtroppo constatare che, ad oggi, i biglietti cartacei non sono stati stampati. Eppure il Museo Trigona doveva essere inaugurato il 13 luglio e il biglietto avrebbe dovuto già essere stampato e consegnato al parco in quella data. Che cosa si aspetta per stampare i biglietti? La stagione turistica è praticamente finita e il tanto atteso collegamento tra Villa e Museo non è neanche partito. Ed ancora, il portale per le prenotazioni on line, nella sezione Villa del Casale (ma anche Morgantina e museo di Aidone) non fa alcuna menzione del Museo Trigona. Come dovrebbero fare i turisti e i viaggiatori che prenotano on line a sapere dell'esistenza del Museo Trigona? Questi sono alcuni degli interrogativi che pone, ancora una volta, Legambiente. Interrogativi che sottolineano il perdurare di un danno economico nei confronti della Città, in particolare dei ristoratori e artigiani. Sulla vicenda della Testa di Dama di età Flavia, stendere un velo pietoso non basta più. Basti pensare che il reperto è disponibile dal 26 giugno, e che sono stati necessari circa 80 giorni per apporre una firma in un verbale di cessione tra Soprintendenza di Enna e Direzione del Parco, ma non si riesce a trasferirla a Piazza Armerina perché va organizzata la scorta con i carabinieri. Quando, a nostro parere, sarebbe sufficiente concordare con il sindaco Cammarata la disponibilità della polizia municipale per tale servizio di scorta oppure avvalersi dei Rangers che svolgono varie attività, anche con sorveglianza armata, per conto della direzione del parco.
giovedì 16 settembre 2021
Nucleare. Seminario nazionale sul deposito unico nazionale. Legambiente Sicilia: abbiamo chiesto che vengano inseriti i criteri dell’insularità e della zona a rischio sismico 2 nell’ordine di idoneità
16.09.2021 – Nucleare. Seminario nazionale sul deposito unico nazionale. Legambiente Sicilia: abbiamo chiesto che vengano inseriti i criteri dell’insularità e della zona a rischio sismico 2 nell’ordine di idoneità, oltre a ribadire tutte le osservazioni poste sui quattro siti potenzialmente idonei, Tp-9 Calatafimi Segesta, Tp-11 Fulgatore, Pa-15 Petralia Sottana, CL-18 Butera
Nell’ambito del seminario nazionale sul deposito unico nazionale, si è svolta ieri la sessione territoriale dedicata alla Regione Siciliana. Ha partecipato anche Legambiente Sicilia, con Anita Astuto, responsabile Energia e clima, per ribadire le osservazioni depositate nella prima fase di consultazione. “In questa ulteriore delicata fase di approfondimento – dichiara Astuto -, nonostante l’importante tema, i soggetti iscritti a parlare sono stati solo tre, la Regione Siciliana, con l’intervento dell’assessore Cordaro, un cittadino e Legambiente Sicilia. Ci saremmo aspettati un maggiore coinvolgimento da parte dei soggetti territoriali interessati ma anche delle altre associazioni ambientaliste, speriamo lo facciano in un prossimo incontro. Questo è un ottimo esempio di consultazione pubblica che ci auguriamo venga attuato per tutte le opere strategiche che dovranno essere realizzate in Italia e in Sicilia in particolare”.
“L’incontro – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è servito per ribadire la nostra posizione favorevole all’individuazione di un sito in Italia che custodisca finalmente in sicurezza i rifiuti nucleari a bassa e media intensità che esistono sul territorio nazionale e che si producono ogni giorno. Non condividiamo la scelta di Sogin di stoccarvi anche i rifiuti ad alta intensità derivanti dalla stagione, per fortuna breve e ormai chiusa, dell’energia nucleare in Italia. In particolare sulla situazione regionale abbiamo chiesto che vengano inseriti i criteri dell’insularità e della zona a rischio sismico 2 nell’ordine di idoneità, oltre a ribadire tutte le osservazioni poste sui quattro siti potenzialmente idonei, Tp-9 Calatafimi Segesta, Tp-11 Fulgatore, Pa-15 Petralia Sottana, CL-18 Butera”.
UFFICIO STAMPA LEGAMBIENTE SICILIA
martedì 7 settembre 2021
Legambiente denuncia: alla Villa romana del Casale non c’è traccia della promozione del Trigona e della città – è necessario un manager per garantire una gestione e promozione efficiente
Ancor peggio è stato constatare che in biglietteria non è possibile acquistare il biglietto unico in quanto materialmente indisponibile perché non stampato”. Eppure le nuove tariffe dei biglietti sono entrate in vigore giorno 1 luglio e il Trigona è aperto dal 16 agosto.
“E’grave che i dirigenti regionali, fra i quali l’arch. Calascibetta, direttore del Parco, non abbiano provveduto ad organizzare tutto per tempo, considerato che l’apertura del Trigona era prevista il 13 luglio. Da anni le nostre azioni sono rivolte a sollecitare le istituzioni perché si crei un collegamento tra la Villa e la città, e adesso che finalmente ne sono state gettate le basi aspettiamo che vengano prodotti carta ed inchiostro per stampare i biglietti? E aggiornato il sistema di prenotazione online? Inoltre, alla Villa del Casale, non c’è alcuna cartellonistica che informi i visitatori dell’esistenza del museo in città. Tutto ciò è sconcertante ed inaccettabile, - affermano gli ambientalisti - questa non è promozione del territorio e l’ente parco non può essere delegato a compiere solamente atti amministrativi. Addirittura il sito ufficiale della Villa non pubblicizza la visita di Palazzo Trigona.
E considerato che i tour operator hanno già programmato le visite per la primavera 2022, ci chiediamo quando saranno realizzati gli educational tour sul museo Trigona affinché lo si possa inserire nei pacchetti turistici? E ancora quando sarà avviata l’informativa nei confronti degli operatori scolastici della Sicilia, e di città, che subito dopo la riapertura delle scuole, potrebbero prenotare le visite? Ravvisiamo improvvisazione e assenza di promozione con grave danno alla città, che continua a non captare i numerosi turisti che ancora oggi affollano la Villa. Il museo è stato realizzato, il direttore da ottimo tecnico ha portato a termine i lavori, ma nonostante il ritardo – concludono da Legambiente – è indispensabile cambiare rotta nell’interesse della città e del territorio garantendo al Parco una gestione manageriale che al momento non c’è. Pertanto, nonostante la riforma dei dipartimenti regionali attualmente in corso, che prevede riduzione dei servizi operativi anche del nostro Parco, urge la nomina di un manager che sappia lavorare in sinergia principalmente con l’amministrazione comunale. Ed è necessario che la politica di città, a prescindere dai colori e dai ruoli, sia vigile e propositiva, altrimenti la Villa del Casale, il museo Trigona e la città saranno il fanalino di coda dell'offerta culturale siciliana che, lo ricordiamo, è tra le più ricche d’Italia e non solo”.
giovedì 26 agosto 2021
A pinna di Hu - Legambiente incontra i bambini di Piazza Armerina (e non solo)
Oggi pomeriggio, 26 agosto, Legambiente incontra i bambini di Piazza Armerina (e non solo) presentando lo spettacolo "A pinna di Hu" prodotto dall'associazione Nave Argo.
Si narra che un re, divenuto cieco, chiese ai due figli - un maschio e una femmina - di trovare la piuma di un pavone grazie alla quale avrebbe finalmente recuperato la vista. Chi fosse riuscito nell'impresa, avrebbe ricevuto l'intero regno in segno di gratitudine. La figlia del re fu la prima
a mettere le mani sull’ambita piuma ma, avido e invidioso, il fratello fece cadere la sorella nel fiume e, dopo essersi impossessato della piuma, al cospetto del padre re si prese il merito dell’impresa. Nel frattempo, un pastorello che pascolava il suo gregge sulle rive dello stesso fiume vide una bella canna che spuntava dall'acqua
e con essa si costruì un flauto che,
poggiato sulle labbra, prese a suonare con la voce melodiosa della principessa...
Lo spettacolo è liberamente ispirato al racconto popolare siciliano dal titolo "Lu re di Napoli", uno dei tanti raccolti agli inizi del Novecento dallo studioso Giuseppe Pitré.
Il racconto è stato riadattato da Iridiana Petrone in uno spettacolo di narrazione in dialetto siciliano di cui ne è anche interprete.
Le musiche popolari, eseguite dal Quartetto AreaSud, sono parte fondamentale della messa in scena che ha un forte legame, nella forma e nella struttura, con la tradizione dei cantastorie siciliani.
