venerdì 27 maggio 2011

"Vota SI per fermare il nucleare" alla manifestazione "Primavera del volontariato"


Il circolo Legambiente di Piazza Armerina parteciperà alla manifestazione "Primavera del volontariato", che si terrà a Valguarnera il 29 maggio, con uno stand dedicato alle attività di Legambiente e al Comitato "Vota SI per fermare il nucleare".
La manifestazione è promossa dalle associazioni di volontariato di Valguarnera e ospiterà proiezioni, dibattiti e tanta informazione.

28 maggio 2011: III Giornata nazionale delle miniere


Si svolgerà domani, presso l'Ente Parco Minerario Floristella-Grottacalda, la III Giornata nazionale delle miniere, organizzata dall'AIPAI (Associazione italiana per il patrimonio di archeologia industriale).
Interessante e ricco il programma che prevede, fra l'altro, uno spettacolo teatrale presso il Palazzo Pennisi Floristella.
La partecipazione è libera.



PROGRAMMA

Palazzo Pennisi, ore 9,30-13,30:

Rassegna cinematografica

Cinegiornali e cortometraggi d'autore e storici sul tema delle miniere e della civiltà dello zolfo in Sicilia presentati da Francesca Barbano, ricercatrice presso la Cattedra di Storia Contemporanea della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Catania e socia AIPAI-Sicilia :

dall’Archivio dell'Istituto Luce
- Grottacalda, 27.9.1039, durata 00:53
- Dalla Sicilia visita alle miniere di zolfo, 2.1.1947, durata 00:40
- Inaugurato il Centro Ente Zolfi Italiano, 21.5.1952, durata 01:17
- Obiettivo sulla cronaca. Sicilia – industria solfifera, 25.10.1962, durata 00:50
- Erano schiavi dello zolfo. Numero unico speciale dedicato all’industria dello zolfo in
Sicilia, 28.2.1963.

Sala Conferenze (ex officine), ore 9,30-13,30:


Palazzo Pennisi, ore 9,30-13,30:

Mostra “Percorsi del patrimonio industriale in Italia”

integrata con immagini e foto d’epoca dall’Archivio fotografico dell’Istituto Luce: quattro foto relative alla miniera Grottacalda dell'anno 1928 e altre tre del 1955 sul lavoro degli operai e un disastro in una miniera del nisseno.
La mostra rimarrà aperta fino al 5 giugno 2011 tutti i giorni dalle ore 9,30 alle ore 13.00.


Sala Conferenze (ex officine), ore 16,00:

Incontro-conferenza

L’economia dello zolfo in Sicilia, storia sociale e valorizzazione dei siti minerari

Videointervista a:

- On.le Emanuele Macaluso, fondatore del sindacato dei minatori in Sicilia, esponente di primo piano del PCI nazionale, scrittore, giornalista direttore de ‘Il Riformista’
- Dott. Paolo Di Stefano, Giornalista de ‘Il Corriere della Sera’


Palazzo Pennisi, ore 18,30:

Spettacolo teatrale

“STIRRU. La discesa. Il viaggio surreale nelle viscere della miniera abbandonata”
di Alberto Nicolino.

(durata 1h10min) (http://www.albertonicolino.it/stirru.html) un’opportunità di riflessione sulla memoria delle comunità zolfifere, su una dismissione che si è rivelata abbandono e che ha portato alla disgregazione e alla indifferenza collettiva nei confronti dei territori coinvolti.

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Coordinamento tecnico-scientifico: Maria Carcasio, Salvatore Di Vita

Ideazione e cura: Francesca Barbano

Per prenotazioni: tel. 0935 958105 tutti i giorni dalle ore 9 alle 13,30

giovedì 26 maggio 2011

Seminari culturali di Salvalarte - secondo appuntamento dedicato alla Villa del Casale

Si terrà oggi, 26 maggio, il secondo incontro della quarta edizione dei seminari culturali di Salvalarte, appuntamento fisso della primavera di Legambiente a Piazza Armerina.
I seminari 2011 sono caratterizzati dal motto comune denominatore “Sicilia sempre clarissima: percorsi e vicissitudini culturali nella Sicilia tardoantica e medioevale”.
I seminari hanno ricevuto il patrocinio della facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Catania e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mario Sturzo” di Piazza Armerina.
Il secondo incontro vedrà al tavolo dei relatori la dottoressa Mariarita Sgarlata, ricercatore di Archeologia cristiana e medioevale presso l’Università degli Studi di Catania.
Tema dell’incontro sarà “La Villa del Casale e la geografia patrimoniale dell’aristocrazia romana in Sicilia”.
“Gli appuntamenti Salvalarte – dichiarano i responsabili del circolo Legambiente di Piazza Armerina – costituiscono ormai un riferimento costante e puntuale nel panorama dell’offerta culturale della nostra cittadina. Sin dal 1999 abbiamo dato vita ad importanti dibattiti e realizzato mostre sui beni culturali di Piazza, in particolare sulla Villa del Casale e su Palazzo Trigona cui abbiamo affiancato, negli ultimi anni, un vero e proprio ciclo di seminari, la cui organizzazione è stata resa possibile anche grazie all’impegno di uno dei nostri soci più giovani, Giuseppe Paternicò”.

La dottoressa Mariarita Sgarlata, siracusana, ha conseguito il diploma di Specializzazione in Archeologia Medievale presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Ricopre, dal 1996, il ruolo di ispettrice per le Catacombe della Sicilia Orientale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
I suoi ambiti di ricerca spaziano dal recupero della tradizione degli studi antiquari in Sicilia e a Siracusa ai problemi cronologici posti dai cimiteri comunitari di Siracusa e del territorio, dallo studio dei santuari martiriali in Sicilia all’analisi della testimonianza epigrafica come specchio della struttura sociale in età tardoantica e altomedievale.

L’appuntamento è quindi fissato per giovedì 26 maggio alle ore 18.00 presso il centro di Educazione Ambientale del parco urbano San Pietro.


L’UFFICIO STAMPA PIAZZAMBIENTE
piazzambiente@legambientesicilia.it

mercoledì 25 maggio 2011

Nucleare: “Con la Fiducia si calpestano i diritti degli italiani”

“Civiltà e democrazia calpestate in un colpo solo. Questo è il vero esito del voto di fiducia al decreto Omnibus oggi alla Camera che mira a cancellare il referendum sul nucleare al quale invece gli italiani hanno mostrato di tenere moltissimo”. Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente ha commentato l’esito del voto odierno alla Camera sul decreto Omnibus.

“Questo Governo cancella in un colpo i diritti acquisiti in molti anni di democrazia dai cittadini. Ci impedisce di votare e di esprimere la nostra opinione sul futuro, e per non rischiare di vedere minacciato il proprio subdolo piano di riproporre a breve il nucleare, scongiura anche il rischio di ogni confronto parlamentare. Col voto di oggi, infatti, il governo ha abrogato solo alcuni punti della legge sul piano di rilancio del nucleare, lasciando però furbescamente aperta una porta per reinserire l’atomo in un momento magari meno problematico e più distante dalle elezioni”.

www.legambiente.it

martedì 24 maggio 2011

Annunciati i vincitori di 'M&L a Villa del Casale', concorso letterario organizzato in collaborazione con Legambiente Piazza Armerina


Si è chiuso il concorso letterario 'M&L a Villa del Casale’ organizzato
in collaborazione con Legambiente Piazza Armerina

A vincere gli studenti della Scuola Media Roncalli di Piazza Armerina con ‘Mauro, Lisi e l’enigma della Villa del Casale’



In attesa che vengano svelati i vincitori del concorso letterario 'M&L a Roma', viene infine ufficializzato il racconto che ha vinto il concorso letterario 'M&L a Villa del Casale', antica villa tardo-romana situata nei pressi di Piazza Armerina ed inserita nel Patrimonio dell'Umanità nel 1997.


Il concorso è stato lanciato lo scorso agosto dalla saga Unesco ‘Il mondo di Mauro & Lisi’ (al momento formata da cinque titoli: Il mistero di Lussemburgo, Il tesoro di Skara Brae, I fossili di Messel, I lillà di Padova e I segreti di Tallinn), in collaborazione con Legambiente Piazza Armerina ed era aperto agli studenti delle scuole primarie (quinte elementari) e secondarie di Piazza Armerina.


A vincere è stato il racconto 'Mauro, Lisi e l’enigma della Villa del Casale’ scritto da Filippo Federico Capizzi, Erika Cassata, Luca Ferreri, Valerio Franchino, Mattia Patente (I F) e Valeria Bruno, Eva Di Carlo, Gaia Di Martino, Salvatore Falciglia, Pietro Lentini, Eva Liguori, Chiara Pocorobba, Caterina Rausa Morena, Aurelio Salvatore Restivo e Asia Vitali (I H) della Scuola Media Statale “Roncalli-Cascino” di Piazza Armerina. La docente che ha coadiuvato i ragazzi è stata la Prof.ssa Stefania La Vaccara.


Il racconto immagina un fantomatico ladro che trafuga nottetempo le tessere degli straordinari mosaici della villa: “Siamo molto soddisfatti del buon esito del concorso lanciato da Diletta Nicastro durante l'edizione 2010 di Festambiente. Il racconto vincitore è piacevole da leggere e testimonia come i ragazzi si siano appassionati ai personaggi della Nicastro ma anche come abbiano una visione ampia della Villa del Casale e di ciò che le ruota intorno”, hanno dichiarato i responsabili di Legambiente Piazza Armerina.


Il concorso è inserito nel progetto molto ampio ideato e pensato da ‘Il mondo di Mauro & Lisi’ che punta a coinvolgere i ragazzi di tutti i 45 siti Unesco inseriti nel Patrimonio dell’Umanità italiani: “La scorsa primavera avevamo avuto uno straordinario successo con ‘M&L a Mantova e Sabbioneta’, organizzato in collaborazione con il comune di Mantova e conclusosi nel maggio 2010. Poi è arrivata la felice collaborazione con Legambiente di Piazza Armerina con il lancio di ‘M&L a Villa del Casale’. Attualmente si stanno aspettando i vincitori di ‘M&L a Roma’. L’obiettivo è di organizzare altri concorsi similari in giro per l’Italia, in tutti i siti Unesco italiani”, racconta Diletta Nicastro, autrice della saga ‘Il mondo di Mauro & Lisi’.


Nel racconto non compaiono unicamente gli splendidi mosaici di Villa del Casale, ma anche la storia e la contemporaneità di Piazza Armerina: “E’ questo l’obiettivo del concorso. Spingere i ragazzi a raccontare la loro terra e descriverla ai loro coetanei. In ‘Mauro, Lisi e l’enigma della Villa del Casale’ i protagonisti ricevono aiuto addirittura dal fantasma di Marco Trigona. E’ questo il bello di queste storie. Quanto siano radicate nel territorio e al tempo stesso aperte ai personaggi di M&L”, conclude la Nicastro.



Per l'intervista completa a Diletta Nicastro scrivere ad info@ilmondodimauroelisi.it o telefonare al 331-5662381.
Per leggere il racconto vincitore http://www.ilmondodimauroelisi.it/Mauro,%20Lisi%20e%20l’enigma%20della%20Villa%20del%20Casale.htm

SOS heritage: la bella Sicilia che sta scomparendo

PARTE LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DI SALVALARTE SUI MONUMENTI A RISCHIO A RISCHIO IN SICILIA

LA PRIMA BLACK LIST CON 10 SITI

E’ partita oggi la campagna di sensibilizzazione SOS Heritage di Salvalarte Sicilia. Protagonisti saranno i cittadini con le loro segnalazioni. “Da dieci anni – dichiara Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali di Legambiente Sicilia – ci occupiamo, con la campagna Salvalarte, dei beni e monumenti a rischio nella nostra isola. Abbiamo stilato una prima black list dei monumenti che corrono i maggiori rischi, ma vogliamo coinvolgere i cittadini per renderli protagonisti, per partecipare in prima persona alla salvaguardia del nostro patrimonio culturale”. Per farlo basta scattare una foto al bene ed inviarlo, con un breve testo di 8 righe, all’indirizzo salvalartesicilia@libero.it. Le foto saranno, quindi, pubblicate sul sito www.salvalartesicilia.it.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palermo a palazzo Montalbo, sede del Centro per il Restauro. “Dopo i festeggiamenti legati al ritorno della Dea di Morgantina, - continua Zanna -
occorre tornare con i piedi per terra e pensare al disastroso stato dei beni culturali in Sicilia. Nella nostra lista, non a caso, abbiamo inserito al primo posto il teatro greco – romano di Taormina, uno dei siti più conosciuti e visitati in Sicilia. Ebbene, è dal 2004 che è stato lanciato l’allarme, che si è a conoscenza del grave rischio che corre il teatro, oggetto di numerosi studi, ma non è stato fatto nulla. Proprio nel 2004 è stata stilata la Carta di Siracusa per la salvaguardia dei teatri antichi, ma, ad oggi, è rimasta lettera morta.. E ancora un’altra battaglia che da anni conduciamo è quella per Villa Napoli a Palermo, sospesa in un sorta di limbo fra rimpalli di vari assessorati della Regione siciliana, con la conseguenza del suo inesorabile disfacimento”.
“Non è un caso che la conferenza stampa – dichiara la dirigente Maria Pia Spanò – si sia svolta proprio nella sede del centro per il restauro. La conservazione dei beni è fondamentale ed è frutto della collaborazione dei vari enti. Conservare significa anche, e soprattutto, monitorare lo stato dei beni e verificarne il risultato nel tempo”.

Di seguito la black list con i primi dieci siti:

1. TEATRO GRECO-ROMANO (Taormina, ME).
E’ per vastità il secondo dei teatri classici di Sicilia (dopo quello di Siracusa), con un diametro massimo di 109 metri: costruito in epoca ellenistica, mediante lo spianamento della cima del colle, fu ampliato o quasi interamente rifatto dai romani.
E’ il sito culturale più visitato della Sicilia, con le sue circa 500mila presenze. E se non bastasse questo eccessiva pressione antropica, ospita più volte all’anno spettacoli, che, con le strutture provvisorie e gli eccessivi livelli delle amplificazioni, aggravano i numerosi degradi causati da errati interventi di restauro più accentuati nel portico superiore e nella galleria inferiore.

2. CATTEDRALE DI SAN GELARDO (Agrigento).
E’ legata ai Normanni che dopo aver conquistato la Sicilia si occuparono anche della riorganizzazione religiosa.
La sua mole imponente domina il vasto panorama circostante, ben visibile sia dal mare che dall’entroterra. Il luogo scelto per l’edificazione della Chiesa non era però tra i più adatti: si tratta, infatti, di un blocco calcarenitico poco profondo, che poggia su un costone argilloso e quindi poco stabile, suscettibile sempre di scivolamenti a valle. Ciò ha provocato nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni, problemi all’edificio, sempre bisognoso di continui ingenti costosi restauri. E’ chiusa al culto da alcuni anni.

3. PALAZZO DELLO SCIBENE (Palermo).
Di questo sollazzo normanno è incerta la cronologia: potrebbe essere di origine araba e poi modificato durante il regno di Ruggero II (prima metà del XII secolo). Gli scarsi e degradati resti rimasti sono ormai poco leggibili, anche perché parte del palazzo è stato inglobato dalle case adiacenti. Oggi non rimane più niente del vasto giardino e del bacino d’acqua adiacente. E’ di proprietà privata e si spera, da molti anni, in un efficace restauro che possa salvarlo dall’incuria. Non ha nessun vincolo di tutela.

4. SELINUNTE, TEMPIO E (Castelvetrano, TP).
Fondata dai Greci di Megara Hyblaea nel 650 a. C., fu distrutta nel 409 a. C. dai Cartaginesi alleati di Segesta. E’ considerata la più grande area archeologica d’Europa. Un numero imprecisato di templi, tra i quali il Tempio E, dedicato a Era. Molte delle sue colonne, cadute per un terremoto, furono rimesse al loro posto negli anni Cinquanta utilizzando ferro e cemento, che adesso stanno cedendo facendo crollare le strutture. Buona parte del Tempio è stata transennata e non è più visitabile.

5. KAMARINA, (Santa Croce Camarina, RG).
Fondata dai Greci di Siracusa nel VI secolo a. C., fu distrutta e ricostruita diverse volte. Il perimetro delle mura che circondavano la città era di ben 7 chilometri. Il recente completamento del porto di Scoglitti ha cambiato notevolmente l’andamento delle correnti marine. Il loro distruttivo effetto sta seriamente minacciando l’integrità del promontorio sul quale è sorta l’antica città. Una parte delle mura è già crollata in mare, mentre gli scavi non sono più protetti visto che le provvisorie e precarie coperture in tubi dalmine e onduline sono quasi del tutto distrutte.

6. TORRE DI ISOLA DELLE FEMMINE (Isola delle Femmine, PA).
Torre di avvistamento costruita alla fine del XVI secolo su progetto dell’architetto toscano Camillo Camilliani. E’ parte essenziale del paesaggio dell’isola e dell’intero tratto di costa palermitana. Versa in uno stato di fortissimo degrado, con molte delle sue parti crollate. Alcuni anni fa è stata messa sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria per sollecitare i proprietari ad intervenire per il suo recupero, ma non si è fatto nulla.

7. SOFFITTO LIGNEO DELLO STERI (Palermo).
Fu iniziato nel 1377 e terminato l’1 luglio 1380. Rappresenta un documento di grandissimo valore storico, artistico e etnoantropologico, realizzato da “mastri” e artisti siciliani. E’ un originale foglio di cronaca che “fotografa” con meticolosità i particolari della società del tempo.
Oggi il soffitto non gode di buona salute. E’, infatti, da tempo violentemente attaccato dalle termiti. Le infestazioni appaiono molto diffuse e interessano sia le travi che i pannelli decorativi che le ricoprono e sia i lacunari tra le travi.

8. EX FORNACE PENNA (contrada Sampieri – Scicli, RG).
E’ un monumento di archeologia industriale, realizzata tra il 1909 ed il 1912. Lo stabilimento produceva laterizi che venivano esportati in molti paesi mediterranei: gran parte di Tripoli (Libia), dopo la guerra del 1911, fu costruita con le sue produzioni.
La cessazione dell’attività dello stabilimento avvenne durante la notte del 26 gennaio 1924, a causa di un incendio doloso che lo distrusse in poche ore.
Negli ultimi anni, grazie anche al fascino delle sue rovine, è stata utilizzata come set cinematografico. Adesso attende un suo destino.

9. VILLA NAPOLI (Palermo).
Una delle tantissime ville settecentesche costruite in quella che era la Conca d’Oro, oggi inghiottita dall’esasperata espansione urbanistica. Di proprietà della Regione Siciliana, che dopo un primo intervento di restauro è riuscita a lasciarla al degrado e all’incuria, abbandonando anche il giardino che la circonda. Senza più custodia è stata più volta saccheggiata. Posta di recente sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria.

10. POGGIOREALE, RUDERI DELL’ANTICO PAESE (Poggioreale, TP).
L’impianto urbanistico dell’abitato, comune ai centri neufeudali, è a scacchiera disposto secondo un asse principale lungo il quale si allineano i brani delle superstiti facciate delle abitazioni patrizie, sopravissute al sisma del gennaio 1968 che investi tutta la Valle del Belìce.
A seguito dell’evento calamitoso il paese venne integralmente trasferito in nuovo sito, essendo dichiarate le abitazioni tutte inagibili.
Oggi, l’antico paese si presenta come una città fantasma; un luogo che ha perso la propria identità civica e su cui impera la presenza inquietante e magnifica del sisma. Dopo più di 40 anni si sta inesorabilmente sbriciolando, portandosi dietro una parte importantissima della nostra memoria.


18 maggio 2011

L’ufficio stampa Legambiente Sicilia
Teresa Campagna tel. 338-2116468

SOS heritage: la bella Sicilia che sta scomparendo

PARTE LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DI SALVALARTE SUI MONUMENTI A RISCHIO A RISCHIO IN SICILIA

LA PRIMA BLACK LIST CON 10 SITI

E’ partita oggi la campagna di sensibilizzazione SOS Heritage di Salvalarte Sicilia. Protagonisti saranno i cittadini con le loro segnalazioni. “Da dieci anni – dichiara Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali di Legambiente Sicilia – ci occupiamo, con la campagna Salvalarte, dei beni e monumenti a rischio nella nostra isola. Abbiamo stilato una prima black list dei monumenti che corrono i maggiori rischi, ma vogliamo coinvolgere i cittadini per renderli protagonisti, per partecipare in prima persona alla salvaguardia del nostro patrimonio culturale”. Per farlo basta scattare una foto al bene ed inviarlo, con un breve testo di 8 righe, all’indirizzo salvalartesicilia@libero.it. Le foto saranno, quindi, pubblicate sul sito www.salvalartesicilia.it.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palermo a palazzo Montalbo, sede del Centro per il Restauro. “Dopo i festeggiamenti legati al ritorno della Dea di Morgantina, - continua Zanna -
occorre tornare con i piedi per terra e pensare al disastroso stato dei beni culturali in Sicilia. Nella nostra lista, non a caso, abbiamo inserito al primo posto il teatro greco – romano di Taormina, uno dei siti più conosciuti e visitati in Sicilia. Ebbene, è dal 2004 che è stato lanciato l’allarme, che si è a conoscenza del grave rischio che corre il teatro, oggetto di numerosi studi, ma non è stato fatto nulla. Proprio nel 2004 è stata stilata la Carta di Siracusa per la salvaguardia dei teatri antichi, ma, ad oggi, è rimasta lettera morta.. E ancora un’altra battaglia che da anni conduciamo è quella per Villa Napoli a Palermo, sospesa in un sorta di limbo fra rimpalli di vari assessorati della Regione siciliana, con la conseguenza del suo inesorabile disfacimento”.
“Non è un caso che la conferenza stampa – dichiara la dirigente Maria Pia Spanò – si sia svolta proprio nella sede del centro per il restauro. La conservazione dei beni è fondamentale ed è frutto della collaborazione dei vari enti. Conservare significa anche, e soprattutto, monitorare lo stato dei beni e verificarne il risultato nel tempo”.

Di seguito la black list con i primi dieci siti:

1. TEATRO GRECO-ROMANO (Taormina, ME).
E’ per vastità il secondo dei teatri classici di Sicilia (dopo quello di Siracusa), con un diametro massimo di 109 metri: costruito in epoca ellenistica, mediante lo spianamento della cima del colle, fu ampliato o quasi interamente rifatto dai romani.
E’ il sito culturale più visitato della Sicilia, con le sue circa 500mila presenze. E se non bastasse questo eccessiva pressione antropica, ospita più volte all’anno spettacoli, che, con le strutture provvisorie e gli eccessivi livelli delle amplificazioni, aggravano i numerosi degradi causati da errati interventi di restauro più accentuati nel portico superiore e nella galleria inferiore.

2. CATTEDRALE DI SAN GELARDO (Agrigento).
E’ legata ai Normanni che dopo aver conquistato la Sicilia si occuparono anche della riorganizzazione religiosa.
La sua mole imponente domina il vasto panorama circostante, ben visibile sia dal mare che dall’entroterra. Il luogo scelto per l’edificazione della Chiesa non era però tra i più adatti: si tratta, infatti, di un blocco calcarenitico poco profondo, che poggia su un costone argilloso e quindi poco stabile, suscettibile sempre di scivolamenti a valle. Ciò ha provocato nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni, problemi all’edificio, sempre bisognoso di continui ingenti costosi restauri. E’ chiusa al culto da alcuni anni.

3. PALAZZO DELLO SCIBENE (Palermo).
Di questo sollazzo normanno è incerta la cronologia: potrebbe essere di origine araba e poi modificato durante il regno di Ruggero II (prima metà del XII secolo). Gli scarsi e degradati resti rimasti sono ormai poco leggibili, anche perché parte del palazzo è stato inglobato dalle case adiacenti. Oggi non rimane più niente del vasto giardino e del bacino d’acqua adiacente. E’ di proprietà privata e si spera, da molti anni, in un efficace restauro che possa salvarlo dall’incuria. Non ha nessun vincolo di tutela.

4. SELINUNTE, TEMPIO E (Castelvetrano, TP).
Fondata dai Greci di Megara Hyblaea nel 650 a. C., fu distrutta nel 409 a. C. dai Cartaginesi alleati di Segesta. E’ considerata la più grande area archeologica d’Europa. Un numero imprecisato di templi, tra i quali il Tempio E, dedicato a Era. Molte delle sue colonne, cadute per un terremoto, furono rimesse al loro posto negli anni Cinquanta utilizzando ferro e cemento, che adesso stanno cedendo facendo crollare le strutture. Buona parte del Tempio è stata transennata e non è più visitabile.

5. KAMARINA, (Santa Croce Camarina, RG).
Fondata dai Greci di Siracusa nel VI secolo a. C., fu distrutta e ricostruita diverse volte. Il perimetro delle mura che circondavano la città era di ben 7 chilometri. Il recente completamento del porto di Scoglitti ha cambiato notevolmente l’andamento delle correnti marine. Il loro distruttivo effetto sta seriamente minacciando l’integrità del promontorio sul quale è sorta l’antica città. Una parte delle mura è già crollata in mare, mentre gli scavi non sono più protetti visto che le provvisorie e precarie coperture in tubi dalmine e onduline sono quasi del tutto distrutte.

6. TORRE DI ISOLA DELLE FEMMINE (Isola delle Femmine, PA).
Torre di avvistamento costruita alla fine del XVI secolo su progetto dell’architetto toscano Camillo Camilliani. E’ parte essenziale del paesaggio dell’isola e dell’intero tratto di costa palermitana. Versa in uno stato di fortissimo degrado, con molte delle sue parti crollate. Alcuni anni fa è stata messa sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria per sollecitare i proprietari ad intervenire per il suo recupero, ma non si è fatto nulla.

7. SOFFITTO LIGNEO DELLO STERI (Palermo).
Fu iniziato nel 1377 e terminato l’1 luglio 1380. Rappresenta un documento di grandissimo valore storico, artistico e etnoantropologico, realizzato da “mastri” e artisti siciliani. E’ un originale foglio di cronaca che “fotografa” con meticolosità i particolari della società del tempo.
Oggi il soffitto non gode di buona salute. E’, infatti, da tempo violentemente attaccato dalle termiti. Le infestazioni appaiono molto diffuse e interessano sia le travi che i pannelli decorativi che le ricoprono e sia i lacunari tra le travi.

8. EX FORNACE PENNA (contrada Sampieri – Scicli, RG).
E’ un monumento di archeologia industriale, realizzata tra il 1909 ed il 1912. Lo stabilimento produceva laterizi che venivano esportati in molti paesi mediterranei: gran parte di Tripoli (Libia), dopo la guerra del 1911, fu costruita con le sue produzioni.
La cessazione dell’attività dello stabilimento avvenne durante la notte del 26 gennaio 1924, a causa di un incendio doloso che lo distrusse in poche ore.
Negli ultimi anni, grazie anche al fascino delle sue rovine, è stata utilizzata come set cinematografico. Adesso attende un suo destino.

9. VILLA NAPOLI (Palermo).
Una delle tantissime ville settecentesche costruite in quella che era la Conca d’Oro, oggi inghiottita dall’esasperata espansione urbanistica. Di proprietà della Regione Siciliana, che dopo un primo intervento di restauro è riuscita a lasciarla al degrado e all’incuria, abbandonando anche il giardino che la circonda. Senza più custodia è stata più volta saccheggiata. Posta di recente sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria.

10. POGGIOREALE, RUDERI DELL’ANTICO PAESE (Poggioreale, TP).
L’impianto urbanistico dell’abitato, comune ai centri neufeudali, è a scacchiera disposto secondo un asse principale lungo il quale si allineano i brani delle superstiti facciate delle abitazioni patrizie, sopravissute al sisma del gennaio 1968 che investi tutta la Valle del Belìce.
A seguito dell’evento calamitoso il paese venne integralmente trasferito in nuovo sito, essendo dichiarate le abitazioni tutte inagibili.
Oggi, l’antico paese si presenta come una città fantasma; un luogo che ha perso la propria identità civica e su cui impera la presenza inquietante e magnifica del sisma. Dopo più di 40 anni si sta inesorabilmente sbriciolando, portandosi dietro una parte importantissima della nostra memoria.


18 maggio 2011

L’ufficio stampa Legambiente Sicilia
Teresa Campagna tel. 338-2116468

domenica 22 maggio 2011

Parte dalla Sicilia in NO al nucleare - Grande successo della catena umana a Palma di Montechiaro




10 CATENE UMANE PER CHIUDERE IL NUCLEARE
Saluggia, Caorso, Chioggia, Monfalcone, Montalto, Termoli, Nardò, Scanzano Jonico, Foce del Sele, Palma di Montechiaro
L'ITALIA NON VUOLE TORNARE AL NUCLEARE - STOP ALLA CENSURA SUI REFERENDUM - IL PARLAMENTO NON CANCELLI IL DIRITTO A DECIDERE SUL NOSTRO FUTURO - CENTINAIA DI PERSONE A PALMA DI MONTECHIARO:
ABBIAMO IL DIRITTO SCEGLIERE IL MODELLO ENERGETICO DI CUI SI DEVE DOTARE L’ITALIA

Molte centinaia di persone,provenienti da tutta la Sicilia, hanno partecipato questa mattina, a Palma di Montechiaro, alla catena umana, la prima delle dieci catene umane organizzate, in altrettanti siti in Italia, dal Comitato Vota SI per fermare il nucleare. La scelta di Palma di Montechiaro è dovuta al fatto che la costa agrigentina è oggetto di studio per la localizzazione di una centrale nucleare, per la disponibilità di acqua e la relativa stabilità sismica della zona.
Le manifestazioni hanno l’obiettivo di protestare contro la disinformazione e la sordina messa all’appuntamento referendario: gli italiani hanno il diritto di sapere quello che sta capitando al referendum nucleare. E proprio contro i tentativi di sabotare l'appuntamento col voto del 12 e 13 giugno, il Comitato rivolge un appello ai deputati: il Parlamento non si presti al raggiro del decreto Omnibus che vuole cancellare il referendum senza fermare veramente i programmi atomici del governo. Dica no a questo scippo di democrazia.
“L’Italia aveva già scelto nel 1987 di uscire dal programma nucleare – dichiarano Alberto Mangano, portavoce del Comitato Regionale “Vota SI per fermare il nucleare; Nicola Cipolla, presidente del Cepes, e Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia – ed era stata una scelta consapevole, non scaturita sull’onda dell’emozione. ritornare adesso al nucleare, mentre tutte le potenze nucleari si stanno ponendo l’obiettivo di lasciare questa tecnologia è una scelta insensata. Nel 2010 gli italiani hanno installato impianti di produzione di energia rinnovabile per una potenza pari a quella di una centrale nucleare: in appena un anno, quindi, e non i 15 necessari per costruire una centrale atomica. a differenza di altri Paesi sviluppati, il Governo italiano guarda alle sue spalle piuttosto che avanti. Il 12 ed il 13 giugno gli italiani hanno il diritto di scegliere il modello energetico di cui si deve dotare il nostro Paese. Non consentiremo a nessuno – concludono Mangano Cipolla e Fontana – di portare l’Italia fuori dalla storia”.

Il Comitato. Acli - dipartimento Pace e Stili di vita, Acu Onlus- Associazione consumatori Utenti, AAM terra nuova, AIAB, Alleanza per il Clima, ALPA-Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentare, ALPA Lazio, Alternativa, AltraMente, Altro.Ve Rete per un altro veneto, Amici della Terra, Arci, Arci servizio Civile, Articolo 21, ASud, Auser, Beati i costruttori di pace,CEF Comitato Energia Felice, Cepes, Cgil regionale Abruzzo, Cgil regionale Lazio, Cgil regionale Umbria, Città Amica, Cittadinanzattiva, Comitato SI' alle Rinnovabili NO al nucleare, Coordinamento Antinucleare Salute Ambiente, CRBM Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Diritti al cuore, ECO, Ecologisti Democratici, Emergency, EnergoClub Onlus, Eurosolar Italia, FAI Fondo ambiente italiano, Fairtrade Italia, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Fiom Cgil, Focsiv - Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus, Forum Ambientalista, Greenpeace, Greenreport, ISDE-Medici per l'Ambiente, Italia Nostra, The Jane Goodall Institute Italia onlus, La Nuova Ecologia, L'Altro Quotidiano, Lega Consumatori, Legambiente, Libera Associazione Origine, Libera Contro le mafie, Libera Università di Alcatraz, Liberacittadinanza, LIPU-Birdlife Italia, Mani Tese, MCE- Movimento Cooperazione Educativa, MIR - Movimento Internazionale Riconciliazione, Mom&Woman, Mountain Wilderness Italia, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento per la Decrescita Felice, Otherearth forum energia ricerca, PaneAcqua, Popolo Viola, QualEnergia,Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza (Uds-Link), Rigas, Rivista Confronti, Servizio Civile Internazionale S.C.I., Slow Food, Terra Nuova, Terra Quotidiano, Terra! Onlus, Uil Puglia, Unione degli Universitari, VAS, WWF, XXV Aprile, Ya Basta.

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Palermo 21 maggio 2011

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