LEGAMBIENTE PIAZZA ARMERINA E ALTRE 13 ASSOCIAZIONI DI PIAZZA, ENNA ED AIDONE PRESENTANO UN ESPOSTO ALLA PROCURA IN MERITO ALL’ENNESIMO INCENDIO CHE HA DISTRUTTO ETTARI ED ETTARI DI PATRIMONIO BOSCHIVO E ANNUNCIANO UNA CLASS ACTION A TUTELA DELL’AMBIENTE E DEI CITTADINI.
CHIEDONO CHE SI AVVI UN PROCEDIMENTO
PER INCENDIO BOSCHIVO, DISASTRO AMBIENTALE E DISTRUZIONE DI HABITAT NATURALE AUSPICANDO
CHE LE INDAGINI NON SI LIMITINO ALL’INDIVIDUAZIONE DEI CRIMINALI RESPONSABILI
DIRETTI DEGLI INCENDI, MA ANCHE DI TUTTI COLORO CHE, PUR AVENDONE LE
RESPONSABILITÀ ISTITUZIONALI, NON HANNO ATTIVATO LE MISURE PREVENTIVE CHE NE
AVREBBERO CERTAMENTE LIMITATO I DANNI
Legambiente Piazza Armerina, insieme ad
altre 13 associazioni di Aidone e Enna, ha presentato un esposto alla Procura
della Repubblica, in merito ai gravi danni subiti dal territorio a causa degli
incendi boschivi del 2 luglio e che sono andati avanti anche nei giorni
seguenti. Dichiara Paola Di Vita, presidente di Legambiente Piazza Armerina e
prima firmataria dell'esposto: "Il
fuoco è arrivato puntuale come ogni anno, quasi come un vecchio amico che viene
a trascorrere il periodo estivo per respirare l'aria pulita dei nostri boschi,
ma i nostri boschi praticamente non ci sono quasi più e di aria tossica ne
respiriamo ogni anno. Ettari ed ettari di patrimonio boschivo andati
letteralmente in fumo, ancora una volta, con gravissimi danni agli ecosistemi,
alla biodiversità, alla fauna e ovviamente alla popolazione, oltre che alle
attività commerciali e turistiche. In una terra, come la Sicilia, dove ci sono
occhi e orecchie in ogni dove, non è accettabile che non si riesca a trovare
non dico la mano di chi incendia ma i mandanti, perché siamo, ormai dopo
diversi anni di attacchi al nostro territorio, convinti della dolosità del
fuoco assassino".
E
ancora Rori Restivo, presidente dell'Ecomuseo I semi di Demetra: "Questa tragedia voluta ci riguarda
tutti. Dobbiamo fare in modo che incendiare un bosco non renda nulla a chi
pensa di speculare su queste tragedie ambientali che compromettono tristemente
il futuro della nostra isola. Dobbiamo esigere da chi ci governa punizioni
esemplari. E dovremmo anche chiederci che tipo di popolo è quello che è capace
di distruggere il proprio patrimonio boschivo senza comprendere che distrugge
se stesso, una riflessione necessaria per invertire la rotta pericolosamente
discendente del senso di responsabilità e civiltà.”
Le associazioni hanno chiesto che si
indaghi per i reati di incendio boschivo, disastro ambientale e distruzione o
deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto, auspicando che le
indagini non si limitino all’individuazione dei criminali responsabili diretti
degli incendi, ma anche di tutti coloro che, pur avendone le responsabilità
istituzionali, non hanno attivato le misure preventive che ne avrebbero
certamente limitato i danni, riservandosi di costituirsi parte civile nei
procedimenti che scaturiranno dalle indagini. E annunciano anche, come prossimo
passo, la possibilità di attivare una class action nei confronti di tutti gli
enti che hanno competenze sulla cura e manutenzione del patrimonio boschivo perché
i danni subiti riguardano flora, fauna e popolazione. L'esposto riporta la
firma, oltre che di Legambiente Piazza Armerina, di Legambiente Enna, delle
associazioni piazzesi: Gruppo C.I.F. di
Intervento Specifico Persona e Società Aps, Donneinsieme Odv, FI.DA.PA., Club per l'UNESCO, Copat Rotary Club,
Armerina Emergenza Protezione Civile e delle associazioni aidonesi: Ecomuseo I
Semi Di Demetra, Comitato Cittadino di Aidone, Archeoclub Aidone-Morgantina
Aps, A.D.A. Associazione Donne Aidonesi, U.T.L. Università del Tempo Libero Di
Aidone.