mercoledì 15 marzo 2017

Inchiesta Piramidi della Procura di Catania. "Vengano avviati bonifiche e risanamento del territorio martoriato dall'inquinamento e dalle discariche.

Inchiesta Piramidi della Procura di Catania. "Vengano avviati bonifiche e risanamento del territorio martoriato dall'inquinamento e dalle discariche. Tutte le autorizzazioni (AIA, VIA, ecc.) rilasciate dai funzionari inquisiti siano immediatamente sospese e riesaminate".
Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia.


L'inchiesta "Piramidi" della Procura catanese sta facendo luce sui traffici di rifiuti e sulle autorizzazioni irregolarmente rilasciate ad imprese per realizzare, in un'area ad alto rischio ambientale, enormi impianti di smaltimento fortemente contestati dalle popolazioni di Augusta, Priolo e Melilli.
"La magistratura è bene che faccia chiarezza su come e con quali complicità piccoli impianti sono diventati in breve tempo enormi discariche e grandi inceneritori per lo smaltimento di rifiuti urbani, speciali e pericolosi". Lo dichiara Gianfranco Zanna che ricorda che "Legambiente già nell'aprile del 2015 aveva segnalato e denunciato lo smaltimento del famigerato polverino dell'ILVA di Taranto proprio presso la discarica Cisma di Melilli, oggi oggetto di indagine. Il traffico si era allora interrotto per poi riprendere nell'ottobre 2016 con i trasferimenti via nave e via camion. Solo le vibrate proteste delle popolazioni avevano imposto un nuovo stop a questo insensato smaltimento. Nel contempo la Cisma, facendosi forte dei provvedimenti della Regione che l'hanno autorizzata ad installare tritovagliatori e a smaltire ingenti quantitativi di rifiuti solidi urbani, ha presentato richiesta per ampliare grandemente i suoi bacini di ulteriori 3 milioni e mezzo di metri cubi per l'abbancamento di rifiuti urbani, speciali e pericolosi. Oggi, anche in considerazione dell'inchiesta, è necessario fermare queste insensate operazioni e gli eventuali ampliamenti. Ancor più urgente e doveroso per il Ministro per l'Ambiente e per il Presidente della Regione – conclude Zanna - è avviare le bonifiche ed il risanamento del territorio martoriato dall'inquinamento e dalle discariche. Appare poi indispensabile che tutte le autorizzazioni (AIA, VIA, ecc.) rilasciate dai funzionari inquisiti siano immediatamente sospese e riesaminate".


15 marzo 2017

L'ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468

martedì 14 marzo 2017

Frazionamento Parco di Naxos. Legambiente Sicilia: proposta assurda e grottesca.

Frazionamento Parco di Naxos. Legambiente Sicilia: proposta assurda e grottesca. Vengano, invece, incrementati i fondi per la prosecuzione della ricerca archeologica, per il restauro e la fruizione di monumenti  e musei del Parco

Legambiente Sicilia ritiene assurda e grottesca, da un punto di vista normativo e storico, la recente crociata per il frazionamento del Parco di Naxos  in due unità,  un territorio che per millenni è stato considerato unico e che amministrativamente si è diviso solo nel 1847 con la creazione del comune di Giardini. Il Parco archeologico di Naxos, è uno dei pochissimi parchi di recente istituzione (2010) che rappresenta un’autentica unitarietà  storica congiunta ad una profonda valenza identitaria per la Sicilia. 
La richiesta di separazione, portata avanti da alcuni consiglieri di Taormina, è paradossale ed autolesionista anche in un’ottica di economia turistica, essendo i monumenti tutelati dal Parco: Naxos, Taormina e il loro naturale entroterra agricolo della valle dell’Alcantara, tra loro così profondamente interdipendenti e complementari, da rappresentare ancora quell’unica città ideale che erano in origine. L’istituzione del  Parco di Naxos potrebbe ancora essere il primo passo di un, lungimirante politica comprensoriale. Dividerlo  significherebbe tornare irrimediabilmente indietro, verso miopi e vecchie politiche campanilistiche che hanno portato ad una dissennata rapina  e cementificazione del territorio. 
Legambiente chiede, invece, con forza un incremento di fondi per la prosecuzione della ricerca archeologica, per il restauro e la fruizione di monumenti  e musei del Parco. È, infatti, necessaria una migliore gestione complessiva di questo eccezionale patrimonio  che finora non è certo stato adeguatamente valorizzato, oscillando tra incuria/sottovalutazione e ipersfruttamento commerciale. Se da un lato, infine, la gestione da parte di beni storici/archeologici deve essere gestita da un ente preposto con le adeguate competenze, nella gestione della fruizione dei medesimi sembra ormai da lungo tempo non esserci sinergia fra amministrazione locale, Soprintendenza e Regione. Si auspica, quindi, una maggiore collaborazione fra le parti, in grande, anche di risolvere i risvolti inerenti la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni e una più rapida e precisa solvenza degli incassi.

Tauromenion fondata  nel 358 a.C.  dai superstiti di Naxos e dai loro discendenti, non è solo in diretto rapporto di discendenza con Naxos, distrutta da Siracusa nel 403 a.C., ma le si sostituisce in maniera programmatica inglobando il suo territorio, coniando le stesse monete,  costruendo il suo famoso Teatro,  proteso sulla baia di Naxos per indicare ed onorare le origini dei suoi fondatori.  


13 marzo 2017
L’ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468