giovedì 26 ottobre 2023

A spasso per le vie di Aidone con il progetto "Comunità educanti: I semi di Demetra"

Nuovo appuntamento del progetto "Comunità educanti: I semi di Demetra" di cui il nostro circolo è capofila
 

La Sicilia non ha bisogno di condoni ma di legalità

 

Case abusive sul mare, in Sicilia primo sì dell’Assemblea regionale alla sanatoria

 

Legambiente: “La Sicilia non ha bisogno di condoni, ma di legalità.

 

Appello al Governo Meloni: si acceleri con le demolizioni degli immobili abusivi e si dia più ruolo e responsabilità ai prefetti restituendo il senso originario all’art. 10bis della Legge 120/2020, se necessario, anche con un nuovo intervento legislativo

 I dati del report Abbati l’abuso: nei comuni costieri siciliani dal 2004 al 2022 il rapporto tra le ordinanze emesse e quelle eseguite è del 19%.

La percentuale più bassa, quella della provincia di Catania e Siracusa rispettivamente al 5% e al 5,6%

 

In Sicilia si preferisce la strada del condono. A dimostrarlo il primo sì della Commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea regionale al condono che prevede di sanare gli abusi edilizi commessi entro la fascia di 150 metri dal mare (a inedificabilità assoluta). Una decisione che Legambiente critica e boccia ricordando che la Sicilia è una delle regioni dove il cemento abusivo dilaga, come emerge anche dall’ultimo report nazionale Abbatti l’abuso. Secondo il dossier di Legambiente sulle mancate demolizioni in Italia nelle cinque regioni più a rischio, nei comuni costieri siciliani presi in esame il rapporto tra ordinanze di demolizione eseguite e quelle emesse è del 19%. Dato che scende al 5% per la provincia di Catania e al 5,6% per quella di Siracusa. Risalendo la classifica, la provincia di Ragusa (15,9%), di Trapani (18%), di Palermo (18,3%), di Messina (19%), e di Agrigento (37,9%). L’unica provincia che manca all’appello è quella di Caltanissetta con i comuni di Gela e Butera che non hanno risposto al questionario di Legambiente.

 “La Sicilia – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è una delle regioni del Sud Italia più esposte all’invasione del mattone illegale. Per arginare questa fenomeno, è fondamentale intervenire a livello nazionale e territoriale. Quello approvato ieri è l’ennesimo tentativo, palesemente anticostituzionale, di aggirare nell’Isola le leggi nazionali in materia di abusivismo edilizio. Il primo tentativo era stato fatto nel 2016, con un emendamento identico che venne approvato in Commissione e dichiarato inammissibile dal presidente dell’Assemblea regionale. Ci auguriamo che accada lo stesso anche in questo caso. Al governo Meloni chiediamo, invece, di contrastare questo colpo di mano annunciando, come è già successo con la legge regionale del 2021, l’impugnazione del provvedimento, se dovesse essere approvato dall’Assemblea regionale, davanti alla Corte costituzionale. Ma non basta: per sconfiggere la piaga dell’abusivismo, concentrato soprattutto al Sud e lungo le coste, occorre potenziare l’attività di demolizione delle case abusive e dare più ruolo e responsabilità ai prefetti restituendo il senso originario all’art. 10bis della Legge 120/2020, se necessario, anche con un nuovo intervento legislativo”.

  “Mentre in Sicilia si fa fatica a demolire gli abusi edilizi esistenti anche in zone di inedificabilità assoluta, all'Assemblea Regionale Siciliana si continuano a proporre disegni di legge per improbabili sanatorie edilizie che già in passato sono stati dichiarati incostituzionali - ricorda Tommaso Castronovo, di Legambiente Sicilia - come ha fatto nel 2022 la Corte costituzionale con la legge regionale 19 del 2021, che prevedeva il condono anche nelle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta. La Sicilia non ha bisogno di condoni, ma di legalità”.

 Sei le proposte che Legambiente indirizza al Governo per contrastare la piaga dell’abusivismo edilizio:

1)               più ruolo e responsabilità ai prefetti, restituendo il senso originario all’art.10bis della Legge 120/2020, se necessario, anche con un nuovo intervento legislativo. 

2) Danno erariale. Il ruolo della Corte dei conti è decisivo, per verificare, quantificare e imputare in maniera sistematica l’eventuale danno erariale causato dalle mancate entrate nelle casse comunali del corrispettivo economico dovuto per l’occupazione da parte degli abusivi di immobili non demoliti e diventati di proprietà comunale. 

3) Prescrizione e demolizione. Per quanto riguarda le demolizioni per via giudiziaria, alla base degli interventi deve essere posta la sentenza che accerta il reato e non, invece, quella di condanna del reo. 

4) Ricorsi al Tar. È necessario prevedere lo stop all’iter di demolizione solo in presenza di un provvedimento di sospensione da parte di un tribunale, altrimenti non c’è motivo per bloccare le procedure

5) Chiusura delle pratiche inevase di condono. Legambiente propone di istituire un fondo di rotazione con uno stanziamento pari a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. 

6) Emersione degli immobili non accatastati. L’Agenzia delle entrate rende disponibili le informazioni relative ai fabbricati non accatastati acquisite sulla base delle immagini aeree e delle verifiche di cui al DL 78/2010, ai ministeri dell’Ambiente e Sicurezza energetica, delle Infrastrutture, ai Comuni e ai Prefetti per la verifica della regolarità edilizia e non solo fiscale.

 

25 ottobre

L’ufficio stampa

Teresa Campagna 338 2116468

 

lunedì 23 ottobre 2023

Tavoli partecipati di comunità ad Aidone nell'ambito del progetto "Comunità educante I semi di Demetra"

Si è tenuto ad Aidone presso la Factory Rocca di Cerere, sabato 21 ottobre, il primo "tavolo partecipato di comunità" nell'ambito del progetto "Comunità educante I semi di Demetra" che, da alcuni mesi, vede impegnate alcune associazioni di Aidone nell'importante processo di costruzione di una comunità educante patrimoniale, con il supporto dell'Impresa Sociale Con i Bambini. Prevista l'attivazione di 8 tavoli di discussione partecipati su tematiche che accenderanno i riflettori sul come la comunità percepisce la propria cittadina e su come vorrebbe che la si vedesse dall'esterno. Tema del primo tavolo, curato dall'associazione "Aidone Centro d'Arte APS" è stato il “genius loci, lo spirito del luogo”. Dopo i saluti di Paola Di Vita, responsabile del progetto e presidente dell'associazione capofila Legambiente Piazza Armerina, e delle presidenti Rori Restivo e Maria Calcagno di Ecomuseo e Archeoclub, partner del progetto, il tema è stato introdotto dalla dott.ssa Maria Cinzia Billeci e dall’avvocato Carlo Nicotra, dell'associazione Aidone Centro d''Arte APS, che hanno guidato i numerosi presenti in un percorso di analisi di come l’arte incide sullo spazio pubblico e viceversa e di come la legalità e la trasparenza siano gli ingredienti principali del rapporto pubblico-privato. L’incontro è stato moderato da Franca Ciantia, in rappresentanza dell'Università del Tempo Libero, partner del progetto, che ha appassionato il pubblico grazie alla sua profonda conoscenza della storia e delle tradizioni del territorio. Ma è stata la seconda parte del pomeriggio che ha coinvolto tutta la platea nell’individuare criticità ed opportunità di spazi e luoghi pubblici e che ha portato alla luce una serie di esigenze e richieste che vanno dall’ampliamento del museo, alla cura del verde pubblico, agli spazi per attività sportive. I partecipanti, nei prossimi giorni, compileranno delle schede, anonime, per individuare criticità ed opportunità di alcuni luoghi/spazi pubblici. I lavori del tavolo proseguiranno nelle prossime settimane ed è già stato fissato il prossimo appuntamento, itinerante, per un trekking urbano, con appuntamento alle 14.45 di sabato 28 ottobre in piazza Umberto I