venerdì 30 gennaio 2009

Comunicato di IDV sulla sanità

Riceviamo da IDV e pubblichiamo

In Commissione sanità all’ARS con voto unanime di maggioranza e opposizione sono stati approvati i primi tre articoli della riforma delle ASL, uno di questi prevede la chiusura o la riconversione degli ospedali considerati non più funzionali. Tutti i partiti hanno votato all’unanimità l’approvazione degli articoli in Commissione, dichiarando che poi presenteranno emendamenti nella discussione della legge in aula. Come dire sono d’accordo e per ordine di partito approvo la legge poi in aula per giustificarmi con il mio collegio elettorale presento un emendamento in cui dico che non sono d’accordo, sapendo in anticipo che tale emendamento sarà puntualmente bocciato. Italia dei Valori non avendo superato la soglia dello sbarramento del 5% alle elezioni regionali non ha onorevoli eletti. Gli onorevoli dei partiti votati dai cittadini hanno espresso voto favorevole per la chiusura degli ospedali. Questa è la classe politica eletta dai cittadini. Se gli onorevoli eletti votano per delega dei cittadini significa che la chiusura degli ospedali è fatta in nome e per conto di chi li ha votati. Se al contrario i cittadini non sono d’accordo con la chiusura degli ospedali e vogliono garantito il loro diritto costituzionale ad essere curati, gratis e non a pagamento nelle cliniche private, si ribellano e tolgono il mandato ai rappresentanti eletti. Gli onorevoli di maggioranza e opposizione in Commissione hanno votato all’unanimità la chiusura degli ospedali, il Presidente della Provincia di Enna ha sostenuto pubblicamente che due ospedali sono di troppo, riferendosi a Piazza Armerina e Leonforte. Il Direttore Generale dell’AUSL 4 di Enna ha presentato un piano che disintegra tali ospedali, perché a distanza di venti minuti non possono sovrapporsi due ospedali. IDV da mesi ha lanciato l’allarme di chiusura sensibilizzando i cittadini, procedendo ad organizzare scioperi generali e raccolte di firme. I fatti di oggi dimostrano perchè nessun altro partito è sceso in campo a difendere dalla chiusura gli ospedali, erano già d’accordo con i piani di rientro fin dall’inizio. Tutti i partiti e i loro rappresentanti devono dimostrare che IDV si sbaglia e per questo devono scendere in campo a difendere gli ospedali. Se al contrario presenteranno solo emendamenti alla legge e qualche comunicato stampa di disapprovazione per una mera difesa d’ufficio confermeranno quanto IDV denuncia da tempo e che erano tutti d’accordo. Italia dei Valori è preparata per una sollevazione popolare contro la chiusura degli ospedali di Piazza Armerina e Leonforte, i cittadini contattati durante la raccolta di diecimila firme hanno manifestato la volontà di procedere con proteste ad oltranza e in tutti i modi. Sarà ripristinato lo sciopero generale mentre domenica otto febbraio in una manifestazione pubblica sarà presentato il libro bianco sulla sanità ennese elencando dove sono i veri sprechi e dove devono essere fatti i tagli, mentre vanno potenziati gli ospedali e non eliminati o riconvertiti per scopi politico affaristici. Libro bianco che numerosi utenti internet hanno già scaricato dal sito del partito. IDV incontrerà l’Amministrazione Comunale di tutti i Comuni a cominciare da Piazza Armerina e Leonforte per concordare iniziative con tutta la cittadinanza contro la chiusura degli ospedali.
Enna 30.01.2009 Aldo Murella
Segretario IDV - Enna

lunedì 26 gennaio 2009

Legambiente Sicilia sui parchi nazionali siciliani

La Corte Costituzionale dà torto alla Regione siciliana:
Al via i parchi nazionali delle Isole Eolie, degli Iblei, di Pantelleria
e delle Egadi-litorale trapanese

Legambiente Sicilia: “Il ricorso è stato un errore e mostra che la Regione è priva di iniziativa politica e di una strategia coerente.
Chiediamo la convocazione di tutti i soggetti interessati per una verifica dell’iter che istituisce i nuovi parchi nazionali”



La Corte Costituzionale, con sentenza numero 12 del 23 gennaio, ha dichiarato inammissibile e non fondato il ricorso della Regione siciliana contro la legge 222 del 2007 con cui lo Stato ha avviato l’istituzione di quattro parchi nazionali : Iblei, Eolie, Pantelleria, Egadi-litorale trapanese.
La sentenza della Corte Costituzionale è importante perché ribadisce quanto stabilito con la riforma della Costituzione e cioè che la disciplina unitaria del bene complessivo ambiente e la tutela dell’ecosistema (cui va riferita l’istituzione di parchi nazionali) sono di competenza esclusiva dello Stato. La normativa settoriale regionale e le regioni, anche quelle a statuto speciale, possono intervenire soltanto per adottare norme di tutela ambientale più restrittive rispetto a quelle statali. E’ rimessa invece all’intesa con la Regione la definizione dei singoli decreti istitutivi dei parchi nazionali.
“Come Legambiente ci eravamo opposti nel 2007 a tale previsione normativa perché si interviene nell’ istituire parchi nazionali dove esistono riserve regionali ben funzionanti – ha dichiarato Angelo Dimarca, responsabile regionale del dipartimento Conservazione natura – Avevamo sollecitato una forte iniziativa sul piano politico della Regione affinché venissero modificate le previsioni di legge per favorire l’intervento dello Stato a tutela di aree non protette dalla Regione e per una gestione integrata terra-mare dove sono previste anche aree marine protette. La priorità quindi ai parchi nazionali di Egadi ed Eolie. L’iniziativa della Regione non c’è stata, si è preferita la via di un inutile e controproducente ricorso alla Corte Costituzionale”.
“Attendiamo ora – ha spiegato Mimmo Fontana presidente regionale di Legambiente Sicilia - che l’assessore regionale al Territorio e ambiente convochi urgentemente tutti i soggetti interessati per un confronto sull’iter di istituzione dei nuovi parchi nazionali e per rivedere, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, le recenti proposte della Regione di istituzione dei parchi regionali su Eolie ed Iblei”.