Che fine ha fatto il biglietto cumulativo Villa-Trigona? È quello che chiede Legambiente al sindaco Cammarata e all’onorevole Lantieri con una lunga missiva che denuncia ciò che da occasione di sviluppo della città si sta trasformando in fallimento senza possibilità di recupero.
“Nonostante siano trascorsi esattamente 20 anni
dalla nostra provocatoria proposta di istituzione del biglietto unico
Villa-Trigona – dichiara Paola Di Vita, responsabile regionale di Legambiente per
i Beni Culturali e presidente del circolo locale, dobbiamo oggi, purtroppo,
constatare che tutti questi anni sembrano essere passati invano”.
“Sono trascorsi ben 228 giorni dall’istituzione del
biglietto cumulativo Villa del Casale – Museo Trigona, 175 dall’inaugurazione
del Museo, 159 dall’entrata in vigore del biglietto a pagamento a Palazzo
Trigona e – continua Di Vita- nonostante, la nostra denuncia di settembre perché
il biglietto cumulativo non esisteva e le conseguenti rassicurazioni sul fatto
che “era in stampa”, ad oggi, non ce
ne è traccia (ma la stessa cosa accade per il biglietto cumulativo per tutti
gli altri siti del Parco archeologico) e i turisti che vorrebbero visitare
entrambi i siti sono costretti a pagare
2 biglietti e non 1 cumulativo, senza poter usufruire della riduzione che
potrebbe invogliare alla visita della città" Oggi per visitare Villa e
Trigona bisogna infatti pagare infatti 10+6 euro, e non 13 come decretato dalla
Regione. Tutto ciò danneggia i turisti e l’affluenza turistica in centro
storico.
Ma Legambiente va oltre e denuncia il fatto che
alla biglietteria della Villa, così come a quello del Museo di Aidone e
dell’area archeologica di Morgantina, non c’è alcuna informazione
sull’esistenza del Museo di Palazzo Trigona.
Ed è per questo che Legambiente chiede al sindaco
Cammarata e all’onorevole Lantieri di attivarsi per porre fine alla farsa del “biglietto cumulativo che non c’è” intervenendo
direttamente presso i competenti uffici regionali, ma soprattutto chiede che
vengano messe in campo azioni strutturali per la promozione del territorio.
“Non è pensabile – continuano da Legambiente –
ritenere che la promozione dell’asse Villa-Trigona-centro storico (ma anche degli altri siti del parco) sia
competenza esclusiva del neo parco archeologico che non possiede risorse
professionali e mezzi in numero adeguato. È invece indispensabile che l’ente
locale agisca in modo “sostitutivo”e complementare, quale principale portatore
di interesse, garante della promozione e sviluppo del territorio e delle
categorie commerciali che da questo traggono beneficio. La crescita culturale,
turistica ed economica di un territorio e della comunità che lo abita non si
improvvisa e non si realizza con azioni spot. È necessario mettere in campo
azioni per la costruzione di uno sviluppo duraturo, che vada oltre i colori e
le appartenenze, che sia condiviso e che costituisca quasi un patto tra
comunità ed enti territoriali, da perseguire nel tempo, svincolato
dall’amministrazione di turno. Un vero piano per le generazioni future che si
occupi di recupero del centro storico, promozione della città e del territorio
e creazione di opportunità per i nostri giovani.E tutto ciò deve partire anche
dalle proposte del consiglio comunale che invece vediamo sempre più arroccato
nel gioco di ruolo tra maggioranza ed opposizione a svantaggio dell’interesse comune
per la collettività".
Legambiente conclude quindi reiterando la richiesta
a sindaco e onorevole, quali principali portatori d’interesse della
collettività, di attivarsi perché vengano finalmente stampati i biglietti
cumulativi e perché venga data la giusta informazione su Palazzo Trigona a chi
visita la Villa, in quanto è veramente difficile pensare che l’inesistenza del
biglietto cumulativo presso le biglietterie, dopo tutto questo tempo, sia un
problema tecnico (la pandemia ha bloccato la produzione di carta e inchiostro?
non c’è nessuno che va a prendere i biglietti a Palermo?) mentre, invece, è
molto più probabile sia un problema politico.
Legambiente infine auspica che, se la propria voce
rimane inascoltata o non gradita, alla Regione venga almeno ascoltata quella
dei nostri rappresentanti politici