mercoledì 7 agosto 2019

Se questo è un parco ....

Ci dispiace tornare a parlare del sistema dei parchi siciliani e del parco della Villa del Casale in particolare ma il servizio pubblicato da L'Espresso del 4 agosto ce ne offre l'occasione. Nell'articolo, fra le altre, sono riportate le opinioni e le considerazioni anche del nostro presidente regionale con cui condividiamo una battaglia ormai ventennale.
L'accelerazione imposta al "completamento" del sistema dei parchi siciliani ci lascia non poco perplessi, e non è la prima volta che lo dichiariamo.
Abbiamo dovuto aspettare 18 anni prima della istituzione del parco (dicembre 2018 a firma dell’assessore Sebastiano Tusa) e nel frattempo abbiamo attraversato le fasi del Museo regionale, dei Poli museali e, oggi, di un parco archeologico dietro cui sicuramente non c’è un progetto culturale ma solo la somma di impegni politici sui territori locali. La Legambiente locale e regionale è in prima linea da 20 anni, ininterrottamente, per la Villa Romana e per il museo di Palazzo Trigona e oggi esprime forte preoccupazione per l’assenza di un vero e proprio progetto culturale che riguardi la città di Piazza Armerina. La fase di startup di un parco archeologico è sicuramente molto delicata e ancora di più lo sarà per la Villa del Casale anche considerando la miriade di siti minori collegati non contemplati nella originaria perimetrazione del parco archeologico e il fatto che il parco è stato privato, rispetto al polo, di alcuni servizi dedicati e di  siti importanti per la lettura univoca del territorio.
Nei prossimi giorni, dopo aver parlato con il nuovo direttore del parco (cui esprimiamo gli auguri di buon lavoro) torneremo sull'argomento perchè i problemi da risolvere sono veramente tanti.
Ne citiamo uno fra tanti, probabilmente il più semplice, sicuramente frutto di qualche refuso.
Il caso del museo archeologico di Marianopoli che il DPR del 29 giugno c.a. assegna al parco di Gela, che la circolare 34011 dell’8 luglio invece assegna al parco della Villa mentre il DA del 10 aprile lo inserisce tra i siti che potrebbero essere gestiti direttamente dai comuni di appartenenza.
Abbiamo sempre chiesto un progetto culturale d’eccellenza per la Villa Romana, palazzo Trigona e la città antica di Piazza Armerina perché non sarà il taglio del nastro di qualche sala del Trigona che trasformerà il centro storico in quel volano culturale indispensabile per il rilancio (non solo turistico) della città antica che tutta la città auspica. 
Forse sarebbe il caso di rileggere le nostre lettere aperte ai governi regionali e ai candidati sindaci ...