sabato 20 luglio 2024

Se bruciasse la città ... grande partecipazione all'incontro del 18 luglio

 

Oltre 100 partecipanti, tra cittadini e associazioni, si sono riuniti giovedì 18 luglio, nel chiostro dell’ex convento di San Pietro, per testimoniare e discutere di azioni condivise e collettive a sostegno del bene comune e del patrimonio boschivo piazzese in particolare. Presenti anche alcuni rappresentanti della comunità aidonese.

Una partecipazione decisamente imponente per una società liquida che ormai si è abituata a discutere di tutto e di tutto solo sui social e che si spesso ritrova solo per assistere ad uno spettacolo, alla presentazione di un film o di un libro, ma molto meno per discutere.

L’incontro, punto di partenza ma non di arrivo, è nato a seguito di una 3 giorni di banchetti di sensibilizzazione sul tema degli incendi, che specialmente durante il periodo estivo tengono di fatto sotto scacco la città di Piazza Armerina ormai da troppi anni, promosso da un gruppo di cittadine che, aderendo alla campagna di Legambiente Sicilia “Sicilia messa a fuoco” ha deciso di rimboccarsi le maniche e provare a tirare fuori i propri concittadini da uno stato di sfiducia e rassegnazione.

Ad introdurre l’incontro Paola Di Vita, di Legambiente, che ha ringraziato i presenti per la numerosa partecipazione e ha sottolineato come il problema coinvolga diverse istituzioni con diversi livelli di responsabilità e come, però, la partecipazione della comunità possa costituire un valore aggiunto in una condizione che ci vede tutti vittime e colpevoli e possa contribuire a far crescere quel senso di comunità che dovrebbe essere alla base di una cittadinanza attiva.

Senza se e senza ma la condanna da parte di tutti nei confronti degli incendiari, ladri di futuro, che stanno attuando un piano criminale nei confronti del nostro territorio, distruggendo interi ecosistemi e addirittura attentando alle nostre vite e riducendo i nostri boschi ad un enorme posacenere.

Molto toccanti sono state le testimonianze di chi, nei giorni scorsi, si è trovato in prima linea a combattere il fuoco, cittadini, titolari di attività agricole e commerciali e associazioni di protezione civile. Sono state ascoltate anche le testimonianze dell’impegno di gruppi e associazioni già attive su questo tema.

E’ emerso un generale senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni ma anche tanta voglia di impegno civile. Tutti concordi con la necessità di alzare il livello di attenzione, oltre il confine comunale e regionale, anche con azioni mediatiche e legali che arrivino al Parlamento europeo perché la triste piaga degli incendi è decisamente legata alla crisi climatica.

Annunciata anche la costituzione di parte civile da parte delle associazioni strutturate, Legambiente in primis, nel caso in cui qualche criminale venga individuato e sottoposto a processo.

Le notizie circolate in merito alla possibile individuazione di alcuni criminali sono state accolte con favore dalla comunità, anche se si è consapevoli che le pene previste sono veramente troppo blande.

Si è dibattuto anche di come altre regioni e altre comunità si siano attrezzate, negli anni, anche con l’utilizzo di droni e IA, permettendo così un intervento repentino e, nella maggior parte dei casi, risolutivo.

Interessanti le proposte che hanno riguardato la problematica dei fondi agricoli incolti per incuria o per mancanza di risorse da parte dei proprietari.

Tutte cose fattibili e non futuribili, azioni concrete e non dimostrative.

Nei prossimi giorni i partecipanti all’incontro saranno coinvolti in altre iniziative e altre occasioni di incontro per mettere a sistema ciò di cui si è cominciato a discutere e si spera che la presenza sia sempre maggiore. Probabilmente ci sarà chi deciderà di mettere in campo azioni di visibilità parallele ma, anche se tutte le azioni messe in campo sono sicuramente utili, l’auspicio è che la comunità piazzese si muova nel rispetto dell’unità e non in quella del protagonismo individuale per affrontare un problema che riguarda tutti.


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