sabato 24 febbraio 2024

Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta


L’Italia deve dire basta alla guerra! 

Ormai le guerre si susseguono con ritmo ed intensità crescente. Iniziano ma non finiscono, alimentando solo la fiorente industria e il commercio immorale di armamenti. Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica, con i quali far applicare e rispettare le convenzioni e il diritto internazionale. La conseguenza è che la guerra e la barbarie sono nuovamente tornate ad essere le uniche opzioni in campo. Basta, questa logica distruttiva va fermata. 

Il teatro di guerra è globale. 

La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. Ha preso corpo l’idea che l’ordine mondiale debba essere basato sullo scontro tra blocchi e non sulla collaborazione e la giustizia tra i popoli. Le Nazioni Unite, come espressione di tutti i popoli del pianeta, sono umiliate e il diritto internazionale sostituito dalla forza della potenza militare, preludio della guerra globale: nella barbara “logica del più forte”, nessuno è disposto a perdere, ma nessuno ne uscirà davvero vincitore. 

Si compiono i due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti, milioni i profughi in fuga ed un terzo del paese distrutto. In Siria, dopo tredici anni di guerra, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria. In Africa, guerre e neo-colonialismo non hanno mai cessato di coesistere e di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà. L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è ancora una volta in Medio Oriente, con l'atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di guerra sulle donne israeliane; ne è conseguito l’assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo più di 24000 palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente per affrontare politicamente e culturalmente le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. E l’elenco dei conflitti, delle guerre, delle violenze purtroppo non finisce qui. 

Il percorso della Pace deve essere globale 

L’unica via per fermare la follia criminale delle guerre ed eliminare il rischio di un conflitto nucleare, è unire le forze, assumere le nostre responsabilità civiche e democratiche, schierarsi per la pace, per il diritto internazionale, per la riconversione civile e sostenibile dell’economia, promuovendo la cooperazione e la sovranità dei popoli, eliminando vecchie e nuove forme di colonialismo insieme alla politica dei “due pesi e due misure”, alla sicurezza impostata sulla deterrenza nucleare e sui blocchi militari contrapposti; abbiamo il compito di costruire insieme una società globale pacifica, nonviolenta, responsabile, per consegnare alle future generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto. Non ci sarà giustizia sociale e climatica, lavoro dignitoso e piena democrazia in un mondo sempre più in guerra, che usa le risorse per la morte e non per la vita, nel quale la giustizia, il diritto internazionale e umanitario vengono calpestati nell’impunità dei colpevoli. La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine. Mobilitarsi oggi per la pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte pena la distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del pianeta. 

Per tutto questo, chiediamo nuovamente a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi insieme nelle piazze italiane, per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace, impegnandosi per: 

• la messa al bando delle armi nucleari 

• la riduzione immediata delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e nonviolenta 

• la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati • l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza 

• la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese 

• il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania 

• la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera 

• il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione 

• il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale (Afghanistan, Myanmar, Nagorno Karabakh, Iran…) 

• lo stanziamento dello 0,7% del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo 

• la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate. 

24 febbraio 2024 Giornata nazionale di mobilitazione nelle città italiane per il CESSATE IL FUOCO IN PALESTINA ED IN UCRAINA “Fermiamo la criminale follia delle guerre!” “L’Italia deve dire basta alla guerra!” Lo deve dire ora! 

per info e adesioni: segreteria@retepacedisarmo.org 

venerdì 23 febbraio 2024

Sabato 24 febbraio ... formazione per il Terzo Settore

 

Nuovo appuntamento nell'ambito del progetto "Comunità educante: I semi di Demetra" supportato dall'Impresa sociale Con I Bambini e che vede il circolo Legambiente di Piazza Armerina come capofila. sabato 24 febbraio, ad Aidone si terrà un incontro formativo sul terzo Settore e sui nuovi strumenti di partecipazione che il Codice riserva agli enti del terzo settore.  

martedì 30 gennaio 2024

Venerdì 2 febbraio 2024: tradizioni e memoria per la costruzione della comunità educante. Appuntamento ad Aidone

Nuovo appuntamento nell'ambito del progetto "Comunità educante: I semi di Demetra" che vede il circolo Legambiente di Piazza Armerina come capofila e supportato dall'Impresa sociale Con I Bambini. Venerdì 2 febbraio, apriremo i cassetti della memoria per parlare delle tradizioni aidonesi e di come sono cambiate nel tempo. Non solo Settimana Santa ovviamente, ma le tradizioni "minori", come per esempio quelle legate a San Biagio o a San Marco, lo scotz, Morgantina rivive, leggende, misteri e tanto altro ancora. Narratrici di comunità saranno Franca Ciantia, Maria Calcagno e Lilia Raffiotta. La memoria di una comunità è patrimonio collettivo ed ogni contributo è utile per costruire un mosaico di consapevolezza e identità. Vi aspettiamo numerosi alle ore 17.00 presso la Fondazione Marida Correnti in via Garibaldi 29, ad Aidone

venerdì 26 gennaio 2024

Economia della bellezza: è possibile applicarla ai nostri territori? Ne parliamo oggi ad Aidone con Viviana Rizzuto, presidente della cooperativa di comunità Identità e Bellezza di Sciacca

Continua il processo di costruzione della Comunità Educante di Aidone, nell’ambito del progetto “I semi di Demetra” cofinanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini e che vede capofila il circolo Legambiente di Piazza Armerina. Tante le attività “motivazionali” del progetto e tra queste lo scambio culturale con 2 comunità siciliane che hanno già radici profonde. La prima di queste è l’esperienza dell’Ecomuseo di Sciacca, il “Museo diffuso dei 5 sensi” che così viene presentato in una delle puntate del noto programma “Generazione Bellezza”: è la storia di un gruppo di cittadini di Sciacca, in provincia di Agrigento, che decide di reagire alla crisi strutturale del centro storico trasformandolo in un museo a cielo aperto, dove il "tesoro più prezioso" da offrire ai turisti è l'identità delle persone che vi abitano, dove la rigenerazione di alcune aree determina coesione sociale e maggiori entrate per i negozianti; la disabilità diventa un ulteriore punto di vista; la rete di associazioni e volontari riapre beni culturali chiusi da decenni per offrirli ai visitatori e ai concittadini. Si crea consapevolezza del valore, tutela del territorio ed economia sostenibile. Il progetto di una comunità che genera un cambiamento strutturale per costruire, e non subire, il proprio futuro. Ancorandolo alla bellezza della propria identità.

A narrare questa esperienza straordinaria, non unica ma replicabile, sarà l’anima stessa del Museo Diffuso dei 5 Sensi, Viviana Rizzuto, il 26 e il 27 gennaio ad Aidone, presso la Fondazione Marida Correnti, in via Garibaldi, accompagnata da Anna Salvagio e Desiree Li Bassi, cofondatrici, insieme alla Rizzuto, dell’impresa sociale IMPACTA

L’appuntamento è fissato dalle ore 16.30 alle 20.00 di venerdì 26 e dalle ore 9.30 alle 13.30 di sabato 27.

Viviana Rizzuto, presidente della cooperativa di comunità Identità e Bellezza, ha creato un'esperienza di welfare culturale con il Museo diffuso dei 5 sensi di Sciacca. Qui tutte le sfumature di un territorio si coniugano in un'unica identità, animando piazze, strade, negozi e rilanciando un settore fortemente penalizzato dagli effetti del Covid, valorizzando e mettendo in rete quella “economia della bellezza” che si trasforma in fonte di benessere sostenibile per i cittadini.

E’ la narrazione di questa esperienza che ascolteremo dalla viva voce di Viviana, la narrazione di singoli cittadini che si riuniscono in comunità prendendo consapevolezza del proprio patrimonio e del potenziale del proprio territorio.

Una realtà, quella di Sciacca, comune a tanti comuni della nostra isola e che ci dimostra come costruire futuro sostenibile è possibile, far ritornare i giovani è possibile, partendo dall’ingrediente più semplice e a chilometro zero che ci sia: la comunità.