RITORNA SALVALARTE A PALAZZO TRIGONA
A 16 ANNI DI DISTANZA DAL DOSSIER “IL MUSEO CHE NON C’E’”
16 ANNI DI IMPEGNI DI 15 ASSESSORI REGIONALI MA IL MUSEO ANCORA NON
C’E’
LEGAMBIENTE CHIEDE GARANZIE SULLA GESTIONE FUTURA DEL MUSEO
Sabato scorso, 5 maggio, Palazzo Trigona ha aperto le porte alla
campagna Salvalarte di Legambiente per ospitare un dibattito sul futuro del
patrimonio culturale della città. Il 5 maggio del 2002, all'interno del
palazzo, allora totalmente negato al pubblico, ricorda la presidente di
Legambiente Paola Di Vita presentammo il dossier “Palazzo Trigona: il museo che
non c'è” che avevamo elaborato nei mesi precedenti per cercare di far luce sul
perché quel palazzo, ceduto nel 1959 dal barone Trigona alla Regione per farne
un museo, a distanza di oltre 40 anni ancora non lo fosse.
E non lo è ancora oggi a distanza di 60 anni.
Il 5 maggio del 2002 il consiglio comunale, su richiesta di
Legambiente, votò un atto di indirizzo perché il palazzo fosse destinato a
Museo della città e del territorio e, quel giorno, presente l’allora assessore
regionale ai beni culturali, furono presi impegni con la città di Piazza, che
ancora oggi, dopo 16 anni, l’avvicendarsi di ben 15 assessori regionali, quasi
5 milioni di euro spesi per il restauro del palazzo che è oggi adibito
semplicemente a sede amministrativa della Villa del Casale, non sono stati
onorati.
Legambiente, nel 2001, in modo provocatorio ma non troppo, propose
l’istituzione di un biglietto unico Palazzo Trigona – Villa Romana del Casale,
proprio per sottolineare come la valorizzazione dei beni culturali della città
dovesse passare per la costruzione di un forte asse tra la Villa e la città,
tra la Villa e quel palazzo che tutti aspettavano aprisse le porte per mostrare
i tesori del nostro territorio.
Abbiamo sempre ribadito – continua Legambiente – che il museo di
palazzo Trigona deve costituire il cuore pulsante di un più ampio progetto di
rigenerazione urbana che vede al centro la città e il suo territorio, un museo
dinamico, ma non nel senso che debba cambiare pelle con l’alternarsi di mostre
temporanee, ma nel senso che debba costituire veramente la narrazione del
nostro passato, elemento fondamentale per il nostro futuro. Palazzo Trigona può
e deve essere il motore trainante di una rinascita culturale, sociale ed
economica del centro storico. Un museo d’eccellenza, unico nel panorama
culturale siciliano contribuirebbe ad intercettare nuovi flussi turistici e
culturali creando un vero e proprio indotto di cui usufruirebbe tutta la città.
E questo oggi potrebbe essere garantito dalle nuove tecnologie applicate alla
valorizzazione dei beni culturali. Viviamo nell’era digitale e ciò comporta una
rivisitazione totale degli standard cui siamo abituati. Termini come
innovazione e tecnologia sono ormai sulla bocca di tutti. Oggi è importante
rendere il visitatore attore e non solo spettatore e questo è possibile
attraverso lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative, quali per
esempio realtà aumentata, realtà virtuale, tecnologie IoT, proiezioni
olografiche, proiezioni immersive, tanto per citarne qualcuna. Il vero
petrolio, da sfruttare e non da perforare, della nostra terra, è infatti la
ricchezza e la varietà del nostro patrimonio culturale, ed è importante che
questo sia accessibile a tutti.
All’incontro erano presenti Gianfranco Zanna, presidente regionale di
Legambiente, la dott.ssa Giovanna Susan, direttrice del polo museale della
Villa Romana e il neo assessore ai BB.CC. e I.S. Sebastiano Tusa.
E’ stata la dott.ssa Susan che, in apertura, ha voluto rappresentare
all’assessore le difficoltà croniche di gestione del sito archeologico della
Villa e non solo. Basti pensare che nelle giornate festive la Villa registra
quasi 2000 ingressi in un’ora, gestiti solo da 2 dipendenti, di cui uno,
necessariamente, non può allontanarsi dalla biglietteria. Per non parlare della
totale assenza dei servizi aggiuntivi. Un quadro impietoso che non fa onore al
bel Paese.
Molte le questioni poste sul tavolo. Il museo, l’istituzione del
parco archeologico, il piano di gestione Unesco, il raccordo con il territorio,
tutte questioni che abbiamo ritenuto dover porre all’attenzione dell’assessore
nonostante fossimo consapevoli che, avendo ricevuto la delega solo poche
settimane fa, sicuramente non poteva darci risposte concrete. Nel suo intervento
l’assessore che, provenendo dai ruoli del beni culturali, conosce molto bene la
macchina amministrativa della regione, ha fatto una disamina attenta dei
problemi del settore: il personale, la mancanza di fondi, la necessità di fare
i concorsi, l’autonomia dei parchi regionali o meglio dei poli, la necessità di
garantire manutenzione ai siti. Ha dichiarato che non aveva mai visitato il
palazzo Trigona ma che lo ritiene idoneo per essere trasformato in un museo del
territorio.
La dott.ssa Susan ha anticipato ai presenti che è stato presentato
all’assessorato un progetto per la musealizzazione del Trigona dell’importo
complessivo di € 530.000,00 che prevede anche l’impiego di nuove tecnologie
quali stanze immersive e realtà aumentata.
Sui tempi, al momento, non è possibile dare indicazioni. Il progetto
dovrà essere approvato e poi andare in gara.
Sicuramente – conclude Legambiente – incontreremo nuovamente
l’assessore per discutere nel dettaglio alcuni degli aspetti messi in evidenza
nell’incontro di sabato perché il vero problema, non è tanto fare del palazzo
un museo, ma garantire la sostenibilità della gestione nel tempo. Troppi musei
sono stati aperti con grande clamore e poi chiusi, a distanza di pochi mesi,
perché non ne era garantita la gestione.
Un resoconto abbastanza completo dell’incontro è consultabile sul
nostro blog:
http://piazzambiente.blogspot.it/2018/05/5-maggio-2018-cronache-da-salvalarte.html
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