domenica 14 dicembre 2008

COMUNICATO DELL' OSSERVATORIO SANITARIO PERMANENTE “M. CHIELLO”

Riceviamo da Sebastiano Arena e pubblichiamo

A proposito dell’azione di salvataggio del nostro ospedale, è noto a tutti come si stiano spendendo, oltre ogni limite, l’Osservatorio Sanitario Permanente del Chiello, il Comune di Piazza Armerina attraverso l’Assessore alla Sanità e alcuni consiglieri comunali. Durante la manifestazione di Palermo, sotto l’Assessorato alla Sanità, che ha visto oltre quattrocento cittadini del nostro distretto alzare grida contro i tagli dei posti-letto ospedalieri, la città ha avuto assicurazioni dall’assessore Massimo Russo, che una delegazione di sindaci, di sindacati e dell’Osservatorio, sarebbe stata convocata per ridiscutere lo stato di salute del nostro ospedale nell’ottica di scongiurarne la chiusura. Da circa quindici giorni è pronto un piano-proposta predisposto dagli organismi suddetti che hanno analizzato i punti di forza e quelli di debolezza dell’ospedale Chiello, pervenendo alla conclusione che siamo in grado di dimostrare un buono stato di salute del Chiello e, proprio per questo, siamo in grado di sfidare l’esame dell’assessorato regionale. A tutt’oggi, nonostante la richiesta di convocazione fatta dal sindaco Nigrelli, tutto tace a Palermo. Intanto avrebbe dovuto effettuarsi stamani 12 dicembre, presso l’aula delle conferenze del Cros, l’annunciata assemblea (non si sa da chi, visto che un annuncio anonimo è comparso in questi giorni nei corridoi dell’ospedale) col personale ospedaliero. All’appuntamento però gli anonimi promotori non si sono visti, e dire che avrebbero dovuto presentare un testo di piano alternativo a cui pare abbiano lavorato l’ex manager Francesco Naro, la dott.ssa Bafumo, il dott. E. Brighina, il dott. D. Cicala. Non abbiamo ricevuto alcun invito, tuttavia, ci siamo presentati affinché non si dica che abbiamo altezzosità da difendere. Ebbene, di assemblea neppure l’ombra. Da Palermo, poi, un fragoroso silenzio. Evidentemente l’assessore Russo si è deciso, dopo le recenti polemiche politiche specialmente con le forze che sostengono il governo, a procrastinare il problema e riparlarne con l’anno nuovo quando penserà di doverlo discutere in seno alla ARS. Sappiamo infatti che diversi piani sanitari alternativi si sono recentemente affacciati all’orizzonte in competizione con la sua bozza, quello di Leontini e quello di Rudy Maira, per cui ne vedremo delle belle a gennaio 2009.
Ma una cosa di cui non avevamo il polso, sta facendo capolino, e cioè l’ambito politichese delle cosiddette “geometrie variabili”, sbandierate dal “governatore” Lombardo per fronteggiare il malcontento che serpeggia da tempo nella maggioranza di governo. È sotto gli occhi di tutti, specialmente in sanità in ambito locale, come pezzi di centro-destra (Gagliano, Cicala, Di Catania, ecc.) prendano da qualche tempo le distanze, almeno per questo problema, dalle decisioni di Iudica a salire fino a quelle del governo regionale. Ma una cosa ancora incomprensibile è la posizione del PD regionale se le notizie che giungono da Palermo sussurrano possibili simpatie in talune tattiche adoperate dal gruppo parlamentare PD. Ci piacerebbe capire a fondo se dobbiamo aspettarci che tutte le decisioni del governo in campo sanitario attraverseranno l’ARS di soppiatto e senza botti, oppure addirittura a colpi di cassata siciliana, visto che di cannoli non se parla neppure. Abbiamo notizie che, oltre ai testi dei piani sanitari sopraddetti, ne esiste uno predisposto dal capogruppo parlamentare PD Antonello Cracolici che si avvicinerebbe parecchio a quello dell’assessore Russo. Allora qual è la posizione del PD e quali tagli o proposte intende fare? E oltrepasserà il limite del buon senso e dell’appartenenza oppure cederà alla collaborazione? Speriamo che le nostre giuste istanze non debbano essere sacrificate sull’altare del riformismo contagioso e della ragion di stato. Si fa per dire.

Sebi Arena – Coordinatore Osservatorio Sanitario Permanente – Piazza Armerina

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro sig. Agostino Sella, mi dispiace doverla contraddire, ma lei l'informazione non la vuole fare come si deve. Mi perdoni la franchezza ma trovo il suo articolo di falsa verità e finto "populismo". Perchè non scrive che il dott. Judica HA RIFIUTATO e IMPEDITO tale riunione o meeting.Perchè non scrive che il dott ( se così possiamo chiamarlo)Iudica ha ogni volta cercato e cerca di evitare un confronto? Perhè ha il coraggio ipocrita di dire che solamente L'ospedale e il comune si stanno spendendo per questa causa? Tutti i piazzesi, scevri da ogni partito, ideologia politica ci stiamo muovendo e chi lavora all'interno del presidio ospedaliero anche (a parte un gruppo di medici e primari che non solo se ne stanno FREGANDO ma sono pure contenti che il Chiello chiuda). Lei che si professa tanto una specie di paladino dell'informazione, non credo che queste cose non le sappia. A mio avviso le sa benissimo, sa chi organizza sa chi si muove, sa chi blocca o chi no. E poi scrive un articolo del genere? Pensavo che lei avesse un'onesta intellettuale maggiore, purtroppo mi rendo conto che non è differente da quelli che critica! Mi dispiace per la franchezza, ma da utente e PIAZZESE che non vuole che l'ospedale chiuda preferirei trovare un briciolo di vera e genuina informazione, piuttosto schermaglie tra i vari blog ( non parlo solo del suo), che non sono altro che il risultato modesto di idee e scaramucce politiche. Arrivederci.

Anonimo ha detto...

ma l'articolo non è scritto da agostino sella. è pure firmato. l'autore è ben identificato.

Anonimo ha detto...

concorso su alcune cose scritte dall'anonimo numero 1.
è chiaro che chi aha in questo momento il compito di reggere protempore la città deve impegnarsi al massimo sul problema ospedale, altrimenti cosa se no?
ma il problema è prima di tutto cittadino e l'amministrazione deve sostenere le sollecitazioni che le vengono dal territorio che le ha permesso di guidare la città.
poi se dobbiamo fare retorica o gonfiare le quotazioni di qualcuno è altro problema.
mi piacerebbe anche lasciarvi un commento sulla questione morale sollevata ma forse lo farò la prossima volta anche perchè qualcun altro lo ha fatto recentemente benissimo. stiamo a vedere che succede.
ciao.

Anonimo ha detto...

Il silenzio sull'ospedale è stato rotto ieri: a Palermo da qualche settimana si stanno scannando. Ma ieri finalmemnte è giunta una notizia che farebbe sperare in meglio: l'assessore Russo ha firmato il decreto di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana e l'ha passato alla commissione sanità dell'ARS per il necessario parere. Stamane si è riunita la commisssione per visionare e discutere i criteri da adottare per adottare il piano. A proposito, il piano Russo è diventato un ibrido e potrebbe chiamarsi Russo-Lagalla. esso non prevede più quel taglio di posti-letto fragoroso che tutti conoscevamo, ma la metà. Di buono c'è che la provincia di Enna verrà a perdere complessivamente appena 30 posti. Non ci sarà da cantare vittoria, ma da vigilare, poiché i colpi di coda saranno sempre in agguato. Io penso di fare un articolo ampio su tutta questa nuova storia.
Sebi Arena

Anonimo ha detto...

NOTIZIE FRESCHE SULLA SANITÀ
Notizie fresche da Palermo sulla sanità. Sono buone? Forse si, forse no. Ieri finalmente è giunta una notizia che farebbe sperare in meglio: l'assessore Russo ha firmato il decreto di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana e l'ha passato alla commissione sanità dell'ARS per il necessario parere. La commissione si è riunita ieri mattina 17 dicembre per visionare e discutere i criteri da adottare per rendere operativo il piano. La commissione ha dato il via libero al decreto con alcune precisazioni. Si sa, dall’esame dei criteri in nostro possesso che il piano Russo è diventato un ibrido e potrebbe chiamarsi Russo-Lagalla poiché non prevede più quel taglio smisurato di posti-letto che tutti cono-scevamo, ma la metà: da 5700 a 2574. Di buono c'è che la provincia di Enna verrà a perdere com-plessivamente appena 29 posti.
Appresa la notizia e acquisito il testo del decreto, si sono riuniti d’urgenza alla sala delle Luci l’Assessore alla Sanità Innocenzo Di Carlo, il Coordinatore dell’Osservatorio Ospedaliero Seba-stiano Arena, i Consiglieri Edoardo Lotario e Carmelo Gagliano, tutti del tavolo tecnico, per esami-nare il piano e valutare le conseguenze per il nostro ospedale. Non ci sarà da cantare vittoria troppo presto, ma da vigilare, poiché i colpi di coda saranno sempre in agguato. Pensiamo questo perché l’assessore Russo ha voluto mantenere nel piano una norma che gli dà la possibilità di tagliare in fu-turo altri posti-letto. Questa postilla mantiene acceso il dibattito politico in quanto Pdl e Udc pensa-no che vada contro le intese già siglate. Sappiamo che la norma è rimasta nel decreto, ma l’assessore non potrà attuarla in futuro se prima non passerà dall’ARS. Anche la mappa degli ospe-dali e dei reparti dovrà passare dall’ARS. Un’altra novità sta nel fatto che finalmente si è provvedu-to a distinguere tra piano di rientro e riforma della sanità. Di questa se ne dovrà parlare in commis-sione a partire dal 7 gennaio 2008.
Una delle cose positive è che l’assessore prevede nel piano l’attivazione, in ogni provincia, della conferenza dei sindaci per poter “calare” i numeri nelle realtà locali. Ci sarà tempo nella prossima primavera fino al massimo limite del 31 marzo, giorno in cui tutto il piano dovrà essere attivato. Per quanto riguarda la provincia di Enna, abbiamo visionato il decreto che l’assessore ha inviato alla Commissione Sanità ed abbiamo scoperto che il taglio si riduce a 22 posti-letti negli ospedali pub-blici e 7 nel privato con un totale di riduzione di 29 p.l. Il numero complessivo di posti dunque do-vrebbe attestarsi a 738 a cui si aggiungerebbero 303 posti per riabilitazione e lungodegenza. Troppa grazia se si considera che neppure prima di questa crisi in provincia erano stati attivati tutti questi posti. Ci sarà dunque, e finalmente, la possibilità di rivedere il maldigerito SOIEN di Iudica, anche se potremmo aspettarci - ecco i pericoli - la solita ostinatezza del manager che tenderà ad ammassa-re posti a Enna e Nicosia piuttosto che a Piazza Armerina e Leonforte. Da questo momento non ha alcuna ragione per farlo. Bisognerà tenere alto l’allarme su questo aspetto, specialmente quando il provvedimento sarà discusso dettagliatamente all’ARS. Per quanto ci riguarda bisognerà al più pre-sto discutere un po’ più serenamente, col Direttore generale dell’Ausl, di queste ultime novità.
Sebi Arena
18.12.2008