giovedì 1 gennaio 2009

L'anno che verrà


Il 2009 si presenta al mondo come un anno difficile e per il quale non si possono fare previsioni a lungo termine. L'onda della crisi si farà sentire anche in Italia e coinvolgerà (più o meno) tutti. Il presidente Napolitano, ieri sera, nel suo messaggio di auguri agli italiani, ha ripetutamente sottolineato come la crisi possa e debba essere interpretata come un punto di partenza che ci veda impegnati nel cambiare "in positivo", a cominciare dai nostri stili di vita.
Più giustizia, più legalità, più solidarietà. Impegni forti e sicuramente difficili da raggiungere. Ma anche più rispetto, più equità, più senso civico, più impegno per l'ambiente, meno speculazione specialmente in campo culturale ed ambientale, meno discriminazioni.
E' di qualche giorno fa, per esempio, la notizia che il maestro Abbado ha dichiarato di essere disposto a rientrare a Milano in cambio di un cachet di 90.000 alberi da piantare in città.
Una buona pratica da imitare, per la crescita collettiva e per la conservazione del nostro ambiente.
Vi lasciamo con un'immagine proveniente da Gaza, messa in rete da una palestinese, che sottolinea gli orrori di questo inizio 2009.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le previsioni non sono per niente rosee, ne siamo tutti (spero) consapevoli. Lancerei un appello però: proviamo a chiedere (ognuno di noi) la realizzazione di una piccola cosa per la nostra città, cercando di essere realistici e non chiedendo cambiamenti che non si possono realizzare se non a lunga scadenza.
mi preoccupa particolarmente, per esempio, la vicenda della villa garibaldi. chiusa al pubblico ma accessibile, in attesa di ristrutturazioni primaverili. mi chiedo: c'è attualmente chi controlla giornalmente la villa? perchè una delle tante associazioni di questa città, invece di trovare come si sul dire la pasta nel piatto non si rimbocca le maniche e adotta la villa? è facile fare audience quando altri hanno fatto il lavoro, ma un reale e concreto sacrificio (di tempo) per la nostra città?