Questa dichiarazione riportata in un articolo di cui riporto il link mi ha fatto amaramente riflettere su quella che è la considerazione che la politica (la politica attuale o quella di sempre?) ha dell'ambiente. Il ministro ha rivendicato a viva voce le prerogative del suo ministero creando disagi nella maggioranza e il premier alla fine, acconsente, quasi come se concedesse un giocattolo ad una bambina.
Fino a quando la politica terrà in ostaggio l'ambiente purtroppo assisteremo a sogni di una notte di mezza estate di questa levatura. L'ambiente è di tutti, è un elemento partecipato del nostro essere cittadini e non appartiene al politico di turno che è sempre disposto a sacrificarlo in nome dello sviluppo (sostenibile?).
Sull'ambiente si scontrano interessi titanici, è l'elemento da preservare per il nostro futuro ma è l'elemento che frena sviluppo e crescita economica. E allora? E' mai possibile che alla fine, per proprietà transitiva, poichè l'ambiente è di tutti, a pagare siamo sempre noi?
Tralascio per ovvi motivi le valutazioni di carattere partitico e vi lascio a riflettere.
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