Ludovico Corrao è stato il primo socio del Circolo Legambiente Valle del Belìce, ha partecipato con entusiasmo a tutte le edizioni di Salvalarte Belìce, ha accolto i partecipanti del Viaggio nella Memoria. Sempre presente a tutte le manifestazioni, ha apprezzato la Rete Museale e Naturale Belicina.
Ricordiamo il suo pensiero in occasione del 1° Viaggio nella Memoria: "Se si fosse dato spazio ai fattori culturali, oggi le città del Belice non sarebbero città fantasma. Solo la cultura può darci sostegno e slancio nella scoperta del nuovo genius loci, nella ricostruita identità fatta di molteplicità di culture e linguaggi, di accoglienza e di convivenza pacifica con gli altri popoli del Mediterraneo che alla Sicilia conferirono splendori di civiltà, identità e solidarietà per la pace e lo sviluppo".
“Memoria e Bellezza”, da valorizzare e da salvare, hanno tracciato il filo conduttore nelle quattro campagne di Salvalarte Belìce, idee e suggerimenti sempre puntuali sono stati il contributo di Ludovico Corrao, ma saranno sempre insufficienti per ricordarlo. Negli ultimi anni nel Belìce, dopo i fasti delle prime edizioni delle Orestiadi, si era interrotto il dialogo culturale tra le città e le persone; insieme abbiamo cercato, con decine di iniziative organizzate in tutti i Comuni, di riprendere quel discorso culturale. Con il sostegno e le attenzioni di Corrao “conoscitore” della cultura belicina, abbiamo promosso le aree archeologiche minori e poco conosciute, gli artisti del Belìce, Nick La Rocca, Sanfilippo, abbiamo affrontato dibattiti sul restauro, sulla conservazione dell’arte contemporanea, e lanciato le basi per nuovi temi. Abbiamo fatto conoscere, anche ai belicini, tanti luoghi e siti culturali e naturalistici meravigliosi e spesso unici. La nascita della Rete Museale e Naturale Belicina è stata un’occasione molto apprezzata, anche perché, attraverso un lungo e faticoso percorso, ha permesso di superare atavici campanilismi e di comprendere che bisogna stare uniti, perché qui la storia è unica e la memoria resta viva e forte. L’impegno politico per l’arte, la cultura e l’architettura, le innumerevoli opere, gli incontri tra i popoli del Mediterraneo, promossi da Ludovico, adesso sono l’eredità lasciataci per la Valle del Belice e per tutta la Sicilia. Siamo profondamente dispiaciuti per la perdita di un grande uomo, che ha contribuito ad accrescere la cultura nazionale e internazionale, ma soprattutto che è stato capace di rovesciare le sorti delle pietre del dolore post sisma in pietre della bellezza e della memoria. Gibellina, la sua opera principale di politico e intellettuale, resta il suo sogno, una città d’arte che continuerà a vivere, perché come diceva lui, “le città non si fanno in trenta anni”.
10 agosto 2011
L’ufficio stampa
Teresa Campagna tel. 338-2116468
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