Liberi dal ponte. Per un futuro sostenibile su un progetto condiviso. Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente Legambiente Sicilia; Enzo Colavecchio, della direzione di Legambiente Sicilia, e Dino Di Leo presidente Legambiente dei Peloritani, Messina
“Mentre il Coordinamento scientifico del Pool costituito dalle maggiori Associazioni ambientaliste, che si è avvalso dell’opera di 30 esperti e docenti universitari, depositava a Roma 245 pagine di Osservazioni sul progetto, spacciato indebitamente per definitivo, del ponte sullo Stretto, il Sindaco Buzzanca, in rappresentanza della maggioranza politica che è alla guida della Città, si è recato nella sede romana della Società Stretto di Messina. Da lì ha rilasciato una dichiarazione, che, in sostanza, minaccia il Governo Monti di avanzare richiesta di risarcimento danni, in caso di rinuncia all’esecuzione del ponte. «Chiederò ai legali di valutare iniziative risarcitorie, perché – ha dichiarato Buzzanca - l’eventuale sospensione delle procedure comporterebbe conseguenze negative a cascata sul nostro territorio. Noi abbiamo accordato tutti gli strumenti urbanistici alla previsione della grande infrastruttura». Siamo dunque al paradosso. Uno schieramento politico ha ottenuto, e poi detenuto, le leve del potere in città sulla base di un unico argomento politico: la necessità di approfittare di una scelta, decisa e voluta al di sopra della Città, garantita dal Governo e dall’Impresa affidataria, per cui era ragionevole (e più conveniente) presentare il conto delle opere connesse, mitigative e compensative. Questa era la scommessa: dovendo per forza maggiore realizzare il ponte e quindi determinando danni, trasformazioni irreversibili e prolungati disagi, si sarebbero però ottenute risorse per fare tutte quelle opere utili e/o necessarie, proprio cioè a compenso dei danni. Il governo messinese si è formato appunto sulla promessa della compensazione dei danni con incremento del lavoro per imprese e maestranze locali. Ora che sempre più appare chiaro che l’opera non si farà, sia per mancanza di finanziamenti, sia per illogicità e insufficienza del progetto, e che non ci saranno pertanto nemmeno opere compensative, la maggioranza al potere non fa una grinza e comincia a promettere un altro tipo di “risarcimento danni”. Come si vede l’attuale reggenza non ha alcun progetto politico alternativo. Noi pensiamo invece che l’idea faraonica e folle di un ponte sullo Stretto vada senz’altro abbandonata, non solo a causa dell’insostenibile spreco di tante risorse in un momento di profonda crisi, ma anche e soprattutto per liberare la Città dalla paralisi in cui è precipitata. Annullare il progetto ponte non costituisce per Messina un danno da risarcire, ma una liberazione da tutte le servitù territoriali e politiche che ne hanno condizionato lo sviluppo. E’ insomma l’occasione di voltare pagina rispetto all’attuale reggenza politica. In una città che deve dotarsi di un nuovo Piano Regolatore Generale, bisogna misurarsi sulle vere vocazioni del territorio, e pensare a un nuovo progetto di sviluppo, condiviso e sostenibile. Facciamo dunque appello alle forze politiche e sociali disponibili, che, accantonando definitivamente l’idea di ponte sullo Stretto, si uniscano intorno a un progetto per il futuro di Messina”.
4 gennaio 2012
L’ufficio stampa
Teresa Campagna tel. 338-2116468
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