sabato 30 agosto 2025

In ricordo del prof. Ernesto De Miro e del suo operato per la Villa Romana, il palazzo Trigona e tutte le testimonianze archeologiche e museali della nostra provincia

E’ scomparso ieri il prof. Ernesto De Miro, archeologo che ha ispirato e guidato intere generazioni di archeologi e studiosi. La sua eredità culturale è gigantesca: non c’è luogo in Sicilia (e oltre) in cui non ci sia traccia del suo operato illuminato. Nel 1968 assunse l’incarico di Soprintendente ai Beni Archeologici di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, non abbandonando comunque mai lo studio e la ricerca. (prima della riforma che istituì le Soprintendenze provinciali, in Sicilia era presente la Soprintendenza unica per i Beni archeologici e quella per i Beni monumentali). Lo avevamo potuto ascoltare e vedere, di recente, durante il suo intervento (in collegamento) il 6 dicembre del 2022 in occasione della celebrazione (a Palazzo Trigona) dei 25 anni del riconoscimento UNESCO della Villa romana del Casale. Villa romana e Palazzo Trigona, solamente 2 dei siti che lo hanno visto protagonista nella sua lunga carriera di archeologo, accademico e soprintendente. Comunicati stampa e notiziari, nel ricordarlo, accendono i riflettori su quanto ha fatto per la Sicilia occidentale. Ma a noi fa piacere ricordare anche quanto c’è del suo operato nella Sicilia centrale, e nel nostro territorio in particolare, e lo facciamo riportando (in abstract) uno scritto pubblicato in un volume a lui dedicato “Archeologia del Mediterraneo - Studi in onore di Ernesto De Miro”, 2003, (dalla presentazione dell’archeologa e soprintendente Graziella Fiorentini). […] L'attività della Soprintendenza con la direzione di Ernesto De Miro anche in provincia di Enna ha tenuto sempre presente l'articolazione territoriale, secondo la quale sono state programmate e realizzate le attività di tutela e di ricerca, e cioè: area gravitante sull'alto corso del Gela, con i centri di Montagna di Marzo - Piazza Armerina, Monte Navone, direttamente collegati con il territorio di Sofiana; il territorio di Aidone con il centro isolato e dominante di Morgantina; il comprensorio di Enna-Pergusa-Calascibetta-Rossomanno; il settore orientale della provincia con i centri di Troina, Agira, Cerami e Centuripe ,gravitanti verso il territorio del Simeto. Nell'ambito di questi comprensori venne potenziata l'attività di tutela: ai vincoli archeologici preesistenti in misura e per superfici limitate si aggiunsero nuovi prowedimenti di vincoli e di espropri più rispondenti alle effettive nuove esigenze (si citano, per esempio, i siti di Piazza Arrnerina, Aidone-Morgantina, Cozzo Matrice presso Pergusa, Rossomanno, Centuripe). Gli scavi archeologici, furono condotti in rispondenza delle suddette aree culturalmente omogenee, coinvolgendo anche tradizionali collaborazioni quali l'Università di Catania per il territorio di Centuripe; le Università americane di Princeton, Illinois e Virginia per Morgantina dove, a concessione conclusa, subentrarono gli scavi della Soprintendenza di Agrigento in collaborazione con l'Istituto di Archeologia dell'Università di Messina. Venne ripreso anche lo scavo nel complesso della Villa Romana di Piazza Armerina, mettendo in luce importanti nuovi settori relativi ad ambienti di servizio (scuderia, magazzini e ambienti gravitanti verso l'accesso dal fiume Gela). Curati direttamente dalla Soprintendenza furono anche gli scavi nel territorio di Enna-Pergusa (Cozzo Matrice), Montagna di Marzo e Rossomanno (Valguarnera). In tutto il territorio di giurisdizione delle tre province, l'attività della Soprintendenza diretta da Ernesto De Miro fu particolarmente feconda di opere di valorizzazione, fruizione e di realizzazioni museali. […] In provincia di Enna, a Piazza Armerina, data l'importanza e la complessità della Villa Romana del Casale, particolare attenzione fu posta, con ingenti impegni finanziari e tecnici, alle opere di salvaguardia, rinnovando le strutture di protezione con materiali ignifughi e di minore impatto ambientale. Sempre a Piazza Armerina venne avviata la realizzazione del Museo Archeologico, con il restauro e la ristrutturazione funzionale della sede monumentale di Palazzo Trigona di proprietà della Regione Siciliana ed era in corso di progettazione l'arredo espositivo. Purtroppo, anche questa importante realizzazione museale non ha poi avuto seguito. Migliore fortuna ha avuto un'altra realtà museale, già allora completata nella ristrutturazione e nell'arredamento essenziale: il Museo di Centuripe, recentemente inaugurato. Tra le opere museali che si devono all'iniziativa e al determinante impegno del De Miro, vanno ricordati il Museo di Morgantina nel plesso monumentale dei Cappuccini nel centro Storico di Aidone e il Museo Archeologico in Palazzo Varisano di Enna.[…]

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