Legambiente : “L’ostinazione del governo rischia di aprire una stagione di conflitti istituzionali e sociali sul territorio”
“La convenienza economica del nucleare e la sicurezza delle nuove centrali sono argomenti indifendibili. Il nucleare non potrà risolvere la crisi economica ed
energetica, anzi è una scelta controproducente e dannosa per il futuro”. Così Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente commenta le dichiarazioni del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo in merito alla presunta intenzione del ministro Scajola di prevedere l’insediamento di una centrale a Termini
Imerese. “Per la localizzazione degli impianti - aggiunge Ciafani - non dobbiamo, però, dimenticare che il governo si è assicurato il potere di intervenire, anche con
l’esercito, in caso di mancato accordo tra gli enti locali e le aziende. L’ostinazione del governo potrebbe aprire così una stagione di gravi conflitti istituzionali e sociali sul territorio”.
“Ecco che viene al pettine un primo nodo - dichiara Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - con la presunta proposta del ministro Scajola su Termini Imerese. Infatti, pur essendo amico dell’esecutivo nazionale, il governo
regionale si è già ufficialmente opposto. E lo stesso accadrà nelle altre regioni. Inoltre, questa scelta, in Sicilia, sarebbe in contraddizione con lo sviluppo del
settore delle rinnovabili, a cui questo territorio è vocato per le sue particolari condizioni meteo - climatiche.
In Sicilia si sta sviluppando una nuova imprenditoria che punta sulle rinnovabili e che sta creando ricchezza e posti di lavoro. Solo dall’ulteriore sviluppo di questo settore, in coerenza con la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali della nostra regione, si potrà garantire una reale crescita socio economica della Sicilia”.
La scelta del nucleare è stata presa infatti dal nostro governo in un momento in cui alcuni importanti Stati occidentali, che in passato hanno costruito centrali, stanno
ripensando la loro politica energetica, definendo una strategia d’uscita che punta sull’efficienza e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Una scelta che potrà
essere rafforzata se, come Legambiente si augura fortemente, al summit di Copenaghen a dicembre verrà raggiunto il nuovo accordo sul clima. Puntare sul nucleare oggi in Italia significherebbe abbandonare ogni progetto energetico alternativo di Green economy, facendo perdere al nostro Paese, già in ritardo sul fronte della lotta ai
cambiamenti climatici, ulteriore tempo e denaro.
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