giovedì 28 gennaio 2010

Caccia, ira delle associazioni per l’approvazione di caccia no limits

“Decisione vergognosa. Presi in giro milioni di italiani. Ora risposte da Ronchi e Berlusconi”.

Grande mobilitazione in vista del voto alla Camera.

Ciò che è accaduto oggi al Senato ha del vergognoso nei confronti dell’Europa, che è stata bellamente raggirata, ma soprattutto della natura e dei cittadini italiani, a cui qualcuno dovrà spiegare che la caccia e i fucili vengono prima di tutto.

E’ la dichiarazione delle associazioni all’approvazione dell’articolo 38 della legge Comunitaria che, tra le altre cose, cancella i limiti della stagione venatoria attualmente contenuti tra il 1° settembre e il 31 gennaio.

Ora si dovrà spiegare il perché di questa incredibile scelta a quel 90% di italiani che respingono ogni idea di allungamento della stagione venatoria. E dovranno farlo in prima istanza il Ministro Ronchi, che si è assunto la responsabilità di una scelta così clamorosamente sbagliata, e il Presidente Berlusconi, cui 150 associazioni di cittadini, professionisti, ambientalisti, animalisti hanno oggi chiesto invano un intervento risolutore.

E’ stato ignorato il parere negativo del Ministero dell’Ambiente, che specificava come l’articolo peggiorava anziché risolvere la situazione di infrazione in cui l’Italia già si trova sul tema caccia. E’ stato ignorato il parere negativo dell’ISPRA, l’autorità scientifica nazionale che si occupa della materia. Sono stati ignorati e anzi dimenticati i pareri negativi dati dalle Commissioni competenti della Camera e dello stesso Governo, a partire dal ministro Ronchi, che recentemente aveva già bocciato un identico emendamento. E tutto questo per assecondare una minoranza di cacciatori non ancora contenti di poter cacciare 5 mesi all’anno, per giunta facendo ingresso nei terreni privati.



Il risultato è che con questo emendamento, qualora dovesse essere confermato dalla Camera, la stagione venatoria si allungherebbe ai mesi delicatissimi di febbraio e agosto, con un danno grave alla natura e l’aggravarsi del disturbo e dei rischi arrecati alle persone.



Per non parlare degli altri aspetti, solo apparentemente marginali, comportati da questa pessima norma: il carattere giuridico dato alla guida europea sulla caccia (con il rischio-certezza di un vero e proprio corto circuito tra norma e interpretazione e il caos giuridico che ne conseguirà) o l’assenza di qualsivoglia intervento sul grave problema delle deroghe di caccia specie protette.

Insomma una situazione disastrosa e imbarazzante, resa persino beffarda dall’approvazione di un subemendamento presentato come “soluzione” ma che non cambia di una virgola la sostanza e la gravità della norma approvata e sul quale, a leggere le ultime agenzie, persino il Ministro Prestigiacomo dichiara di essere stata raggirata.

Una cosa è certa: prosegue la mobilitazione delle associazioni in vista del voto alla Camera. Una battaglia che si annuncia epocale.

Nessun commento: