domenica 11 ottobre 2009
Cementificazione, territorio e sostenibilità ambientale, sociale ed economica
Sabato scorso è stato presentato a Piazza Armerina il libro "Ponte sullo stretto e mucche da mungere" edito da Terrelibere.org e realizzato in collaborazione con la Rete No Ponte.
Presenti gli autori Luigi Sturniolo e Antonello Mangano e Salvatore Granata, direttore regionale di Legambiente Sicilia.
La storia raccontata dal libro si rifà a quella degli ultimi anni nei quali la parternship pubblico-privata è diventata “sempre più centrale nel finanziamento delle “grandi opere”: servizi di pubblica utilità come acqua, gestione dei rifiuti, trasporti, persino l’economia dei disastri e delle guerre dall’Africa all’Afghanistan. Sono le “mucche da mungere”, costruite o gestite con denaro pubblico o garantito dallo Stato, ma pensate per portare profitto ai privati con operazioni ad alto rischio ed inutili per il territorio. Il Ponte sullo Stretto - esempio estremo di questa strategia - può diventare un crack finanziario, una bolla speculativa pagata da tutti i cittadini”.
Il libro “Ponte sullo Stretto e mucche da mungere” tenta di tracciare un filo diretto fra le continue perdite di denaro pubblico, investito in opere grandiose che a distanza di anni non hanno ancora portato benefici reali alle comunità interessate, e quello che potrebbe essere un intervento sul territorio maggiormente efficace e soddisfacente: “alla costruzione del Ponte sullo Stretto è possibile opporre, ad esempio, una piattaforma sociale basata sulla messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico ed idrogeologico, un grande piano per l’edilizia scolastica”.
La recente tragedia di Messina ha portato, inevitabilmente, i presenti a condurre un dibattito su quella che è la realtà non detta e vista, dalla informazione ufficiale, del disastro che ha causato centinaia di vittime, tra morti, feriti e senza tetto.
Lucide e determinate le analisi dei relatori sullo stato delle cose e i parallelismi con la "shock economy".
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1 commento:
Finalmente il circolo ritorna a parlare di "Politica", quella con la P maiuscola che punta l'attenzione sulle identità dei territori e non sulle identità del singolo. Grazie a chi ha contribuito ad animare un dibattito che ci ha coinvolto tutti, una volta tanto tutti preoccupati di ciò che, silenziosamente, sta accadendo intorno a noi.
pd
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