Legambiente: il nostro primo pensiero è rivolto alle vittime di questa tragedia.
Necessaria una svolta nella gestione del territorio che rivaluti gli strumenti di pianificazione urbanistica e li impronti a criteri di equilibrio e sostenibilità
ambientale.
"Alle prime piogge autunnali il territorio messinese ha mostrato tutta la sua fragilità con conseguenze pesantissime, stavolta anche in termini di vite umane, e
perciò il nostro primo pensiero è rivolto alle vittime di questa tragedia". Lo dichiara Salvatore Granata - direttore Legambiente Sicilia - che continua: "Negli
ultimi anni quel territorio è stato letteralmente violentato da un'urbanizzazione disordinata e aggressiva che ha stravolto gli equilibri idrogeologici. Non a caso,
numerose inchieste della Magistratura messinese riguardano speculazioni perpetrate in aree torrentizie, favorite da comportamenti collusivi come nella vicenda "Oro grigio". Sono mancate adeguate azioni di tutela del reticolo idrologico e della copertura boschiva devastata dagli incendi, non si è assunta la manutenzione del territorio come la vera opera prioritaria. Piuttosto, in questi anni, il dibattito pubblico è ruotato attorno alla previsione di grandi opere e nuove espansioni edilizie variamente giustificate. E' necessaria - conclude Granata - una
svolta nella gestione del territorio, che rivaluti gli strumenti di pianificazione urbanistica e li impronti a criteri di equilibrio e sostenibilità ambientale, ma anche nelle politiche di protezione civile, che devono intervenire anche nella fase di programmazione degli interventi da parte degli enti territoriali e non solo dopo il verificarsi del danno".
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