sabato 10 marzo 2012

11 marzo 2012 - anniversario della tragedia di Fukushima: non abbassiamo la guardia


A un anno da Fukuschima il nucleare continua ad essere una minaccia per il Pianeta. Trascorso un anno, a Fukushima la situazione è ancora gravissima. Negli ultimi giorni si parla di rischio di nuovi terremoti che potrebbero rendere ancora più difficili le condizioni della centrale.

In questa occasione vogliamo ricordare un'altra situazione difficilissima: le aree contaminate nei pressi di Chernobyl, teatro della sciagura nucleare del 1986.

La situazione in Bielorussia dopo la tragedia di Chernobyl continua a essere sempre molto grave mentre l'interesse e il sostegno della comunità internazionale nei confronti delle vittime è molto diminuito. Eppure ci sono quasi 7 milioni di persone che vivono in zone contaminate della Bielorussia, Russia e Ucraina, costrette ancora oggi a nutrirsi con cibo fortemente radioattivo e a pagare le conseguenze di questa situazione sono soprattutto i più piccoli.

Proprio in Bielorussia, dove si è riversato il 70% del fall out radioattivo della catastrofe avvenuta nel 1986, il presidente Lukashenko sta lavorando per la costruzione della prima centrale nucleare.

Ma c’è di più. Nel mondo si parla di 63 centrali attualmente in costruzione. Significa che nonostante Fukuschima, nonstante Cernobyl, nonstante il referendum vinto nel nostro Paese che non dobbiamo abbassare la guardia, significa che il pericolo nucleare è ancora forte e dobbiamo continuare nella nostra lotta e nella nostra campagna di informazione su questa forma di energia costosa e pericolosa.

Domenica 11 marzo, anniversario del terribile incidente di Fukushima, partecipiamo alla catena umana da Lione ad Avignone per dire che il nucleare in Europa non lo vogliamo!
Anche noi saremo parte della lunga catena umana, 235 km, che domenica 11 marzo congiungerà Lione ad Avignone per dire anche in Francia basta nucleare!

Un’iniziativa pacifica promossa dall’associazione Sortir du nucleaire che, a un anno dallo tsunami e dal terribile incidente alla centrale giapponese di Fukushima, richiama l’attenzione sui rischi del nucleare e chiede a gran voce la denuclearizzazione della Francia insieme a una profonda riconversione green del sistema energetico del paese.

La valle del Rodano con i suoi 11 reattori - per un totale di 58 in Francia - è la regione più densamente nuclearizzata d’Europa e se dovesse verificarsi un incidente in questa zona, non sarebbe solo la Francia intera a esserne gravemente e durevolmente colpita ma tutta Europa.

I francesi hanno deciso di manifestare, in piena campagna elettorale, la loro volontà di vivere in un paese denuclearizzato e di far pressione sui politici perché anche la Francia, come la Germania e l’Italia, esca dall’era nucleare per entrare in quella delle fonti rinnovabili. Per riuscirci hanno bisogno del sostegno di quante più persone possibili e per questo che abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione come facemmo nell’ottobre 2010 a Berlino contro la decisione del governo Merkel di allungare la vita delle centrali tedesche, poi rientrata proprio in seguito al disastro in Giappone.

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